La crescente sensibilità dei Paesi Europei verso gli animali si esprime anche con il dire no allo sfruttamento degli animali nei circhi.
Tra le nazioni europee che hanno preso posizione anche la Grecia e l’Austria e l’elenco di questi Stati virtuosi sembra destinato ad allungarsi sempre di più con il passare del tempo e che nelle prossime settimane potrebbe registrare anche “l’ingresso” dell’Olanda, il cui Esecutivo ha detto di voler porre fine all’impiego di animali selvatici sotto i tendoni. Un atto di responsabilità per l’Ente Nazionale Protezione Animali che chiede anche al Governo e al Parlamento italiani di seguirne l’esempio.
«Questi Governi – spiega l’Enpa – stanno raccogliendo la volontà dei cittadini e un sentire diffuso a livello di opinione pubblica europea che pretende il rispetto degli animali e delle normative vigenti».
«Naturalmente – prosegue la Protezione Animali – il nostro Paese non fa eccezione, come dimostrano sia le ordinanze restrittive all’attendamento dei circhi emanate da alcuni Sindaci sia il crescente successo di pubblico riscosso dai circhi senza animali». Provvedimenti che, da soli, non bastano. Infatti secondo l’Enpa, occorre un intervento a livello nazionale che fissi dei principi comuni per le nostre differenti realtà territoriali.
«Si deve partire dal divieto di finanziamento per i circhi con animali sostenendo invece gli artisti che hanno scelto di non sfruttare altri esseri senzienti– aggiunge la Protezione Animali – per arrivare al bando di tutti gli animali nei circhi»
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