Sono 139 le persone denunciate, una arrestata e oltre 3.336 uccelli sequestrati (di cui solo 884 vivi, tra i quali molte specie non cacciabili e particolarmente protette dalle leggi, catturati o uccisi in modo illegale). Sono i numeri dell’operazione ‘Pettirosso’, condotta dai Carabinieri forestali per salvare migliaia di piccoli uccelli selvatici, tra cui pettirossi, tordi, pispole e crocieri dalle trappole piazzate dai bracconieri nelle prealpi lombardo-venete. Nel mantovano, nell’abitazione di un denunciato, sono stati trovati 500 uccelli congelati e spiumati, numerose allodole vive con anello contraffatto e 2380 munizioni. Nel bresciano è stato eseguito un arresto per detenzione di arma clandestina, il sequestro di 800 cartucce e decine di uccelli uccisi illegalmente. Durante i controlli nei ristoranti, invece, sono stati trovati in due di questi 300 esemplari, parte dei quali in cottura ed altri spiumati e congelati. Nel bergamasco, infine, una persona deteneva 25 esemplari di specie protette e 216 di specie cacciabili con alle zampe anelli identificativi contraffatti.
Nel Bresciano, a Gussago, è avvenuto l’arresto citato in apertura: protagonista un recidivo già arrestato negli anni scorsi, e sempre dal Soarda, stavolta come allora per la detenzione di un fucile costruito artigianalmente. La sua arma è stata scoperta da Africa, un pastore belga appositamente addestrato, e insieme i militari hanno sequestrato anche 800 cartucce e il materiale necessario per assemblare altre armi fai da te.
Volontari e Guardie Giurate della LAC hanno collaborato all’operazione, e con appostamenti e interventi sul territorio, i militari del Soarda, hanno anche effettuato controlli nei ristoranti per smascherare nuovamente l’altro, fondamentale anello della filiera che unisce uccellatori e cacciatori senza scrupoli ai tanti fans dello spiedo illegale. E in due diversi esercizi si è arrivati alla scoperta e al sequestro di circa 300 esemplari di avifauna pronti a diventare costose portate fuorilegge.
Hanno avuto fortunatamente un’altra destinazione le centinaia di richiami vivi detenuti illegalmente e contestati dagli agenti: sono stati affidati ai centri di recupero animali selvatici (Cras) «Il Pettirosso» di Modena e dell’Oasi Wwf Valpredina di Bergamo, per essere riabilitati al volo e liberati quando possibile.
Fonte: abolizionecaccia.it
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