Incurante del benessere del suo cane e della legge, il proprietario di un dobermann non ha resistito e, convinto di rendere più armonico il suo esemplare di razza, è intervenuto su orecchie e coda. Per questo denunciato dalle guardie zoofile dell’Oipa di Roma e condannato a otto mesi oltre al pagamento delle spese processuali per aver fatto tagliare coda e orecchie al proprio cane per motivi “estetici”.
La denuncia è partita a seguito di controlli durante una manifestazione canina nell’ambito dell’operazione Dirty Beauty (Bellezza sporca) condotta dagli agenti Oipa, in prima linea in tutta Italia nel contrastare queste pratiche.
“Il proprietario del cane ha esibito certificati veterinari che le nostre indagini di polizia giudiziaria hanno dimostrato essere falsi”, spiega Claudio Locuratolo, coordinatore provinciale delle guardie zoofile Oipa di Roma. “I molti controlli delle nostra guardie a livello nazionale hanno portato a oltre settanta denunce all’autorità giudiziaria, anche nei confronti di veterinari”.
Le mutilazioni per fini estetici sono vietate dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 13 novembre 1987, ratificata dall’Italia con la legge n. 201/2010. Sono previsti fino a 18 mesi di reclusione e una multa fino a 30 mila euro.
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