A Yamoussoukro, in Costa d’Avorio, la popolazione vive nell’incubo di essere divorati dai coccodrilli. Non si tratta di normali coccodrilli ma sono gli eredi di quelli “sacri” del defunto presidente Boigny che, dopo la morte del loro proprietario, hanno continuato a moltiplicarsi e fare vittime. Quando Felix Houphouet-Boigny, volle fare di Yamoussoukro, sua città natale, la capitale amministrativa del Paese, fece costruire qui imponenti monumenti e il suo palazzo. Tutto intorno alla residenza un lago artificiale ospitava i 20 coccodrilli ricevuti in dono dal dittatore del confinante Mali, Moussa Traore’, con gesto che secondo un diplomatico occidentale conteneva un messaggio-esortazione: “ecco come tratto i nemici”. Questi grossi rettili divennero simboli del potere, temuti e venerati come sacri.
Dalla morte di Boigny, Yamoussoukro si è pian piano ridimensionata ritornando ad essere una città di secondo piano. A testimoniare questo parziale abbandono è stata la riproduzione, nei canali della città, dei discendenti degli originari 20 coccodrilli presidenziali. Durante la stagione delle piogge, con le esondazioni, la situazione si fa pericolosa e chi si avvicina all’acqua rischia di essere mangiato vivo. Ormai non si sa più quanti siano. Ai tempi del presidente, i coccodrilli venivano ampiamente sfamati con buoi ma ora il cibo scarseggia. Ai coccodrilli “sacri” è legata anche una maledizione che colpirebbe chiunque li uccida così le guardie presidenziali si rifiutano di abbatterli quando escono dall’acqua affamati e si limitano a chiamare i vigili del fuoco per ributtarli indietro.
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