Sono più di mille gli esemplari di avifauna uccisi da botulino nel ravennate: un dato destinato sicuramente a crescere, con gravissime ripercussioni sulle popolazioni selvatiche e per di più in zone umide, che, come è noto, rappresentano una grande attrattiva per molti uccelli e sono per questo sono particolarmente tutelate.
«Quello che sta accadendo è gravissimo, una vera e propria strage su cui occorre subito intervenire anche con misure di buonsenso. Per questo, intanto, ci appelliamo alla Regione Emilia-Romagna, che si è già distinta per senso di responsabilità, chiedendo di sospendere immediatamente la caccia, soprattutto in Romagna. E’ l’unico modo per non aggravare la situazione e consentire il ritorno alla normalità».
La Procura della Repubblica sta accertando eventuali responsabilità sulla gestione della zona umida, un ambiente delicato e che deve necessariamente prevedere il coinvolgimento del mondo scientifico, ma non si può aspettare ulteriormente. «La tutela della biodiversità – prosegue l’associazione – ha sempre la priorità rispetto alla caccia. Pertanto, ci aspettiamo che le amministrazioni si attivino il prima possibile per bloccare altre stragi».
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