Il Paese della Regina Elisabetta si sta preparando a un passaggio epocale, una vera rivoluzione copernicana. Infatti, secondo quanto rende noto l’Anmvi (Associazione Nazionale Medici e Veterinari Italiani), è iniziato il percorso parlamentate per la revisione del Dog Dangerous Act vecchio ormai di 30 anni. A farsi promotrice di questo cambiamento è la Commissione Ambiente della Camera dei Comuni che in un rapporto parlamentare suggerisce proposte gestionali alternative al semplice divieto. Insomma – questo il messaggio che arriva anche da Londra – di razze canine intrinsecamente pericolose non ce ne sono.
C’è ancora, invece, una normativa assurda e infondata che nel tempo ha preteso un altissimo tributo di sangue. Perché in Gran Bretagna questa normativa insensata ha avuto come corollario l’uccisione di molti cani, colpevoli di appartenere a una razza “proibita” o anche solo di somigliare ad essa. Così fu per il povero Lennox, strappato dalle braccia della sua piccola proprietaria, una bambina autistica che con il suo cane aveva stretto un legame speciale, e mandato a morire solo perché le sua sembianze ricordavano vagamente quelle di un pitbull. In quell’occasione Enpa fu il motore di una stroardinaria mobilitazione internazionale, ma né gli appelli, né le petizioni e neanche la disponibilità ad adottare in Italia il povero cane, valsero a salvargli la vita.
Si cambi questa legge e lo si faccia presto – dice Enpa – perché ne va della vita di tantissimi esseri senzienti, mandati a morire per un futile pregiudizio umano.
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