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Due cuccioli di orso bruno marsicano morti in un lago artificiale a Scanno, in Abruzzo. I bacini artificiali vanno messi in sicurezza

09/05/2025

Due cuccioli di orso bruno marsicano sono stati trovati morti in un lago artificiale a Scanno, in Abruzzo. Lo specchio d’acqua situato  nel Comune di Scanno è fuori dal territorio del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Gli orsi recuperati sono due maschi di un anno. Al momento sono ancora incerte le cause del decesso Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il laghetto artificiale, caratterizzato dal fatto che sul fondo c’è del materiale plastico, in particolare dei teli di plastica scivolosi, ha reso impossibile ai due cuccioli uscire e mettersi un salvo. Roma, nuova casa al Bioparco per tre cuccioli di orso salvati in Albania
A segnalare la presenza delle carcasse dei due cuccioli di plantigrado e di altre dieci carcasse di rane è stato un cittadino di Scanno che ha notato i corpi senza vita degli animali e ha segnalato il caso ai carabinieri. Sul posto sono intervenuti i carabinieri forestali di Sulmona e dell’Aquila, il personale del servizio veterinario Asl per i primi accertamenti, i guardiaparco e tecnici del Parco.
I corpi dei cuccioli sono stati sottoposti a sequestro e trasferite nell’Istituto Zooprofilattico di Teramo per gli accertamenti necroscopici e tossicologici necessari a chiarire le cause del decesso. Al momento infatti non è ancora chiaro se la causa della morte sia stata l’annegamento o altri fattori, ma resta inaccettabile quel bacino, con fondale che rende impossibile per un qualsiasi animale la fuga e si è trasformato in una trappola mortale.
La perdita di due giovani esemplari di orso bruno marsicano, una sottospecie rarissima e già in grave difficoltà numerica, è un colpo durissimo alla sopravvivenza della popolazione.
Da parte delle autorità competenti, serve un impegno immediato e concreto, in particolare dagli enti locali che conoscono a fondo il territorio. Mettere in sicurezza questi bacini, in Abruzzo e in tutte le aree italiane dove troppi animali muoiono imprigionati o annegati è un intervento semplice e possibile, che può evitare tragedie come quella di Scanno.

 

 

 


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