Sono passati quasi dieci anni da quando si erano posizionati nelle strade delle principali città della Turchia dei distributori di acqua e cibo per aiutare gli animali meno fortunati. Questi distributori gratuiti rilasciavano acqua e cibo per i randagi in cambio di bottiglie di plastica da riciclare. Evidentemente non era l’inizio diun cambio di rotta nelle politiche delle amministrazioni per la tutela degli animali questo tentativo di portare un cambiamento positivo nell’esistenza non facile dei trovatelli e contemporaneamente incentivare nei cittadini la buona abitudine a riciclare.
La Turchia ha un gran numero di animali randagi vaganti nelle sue aree urbane. Alcuni cittadini cercano di aiutarli, altri temono possano, per fame, diventare pericolosi. Una commissione parlamentare ha avviato un dibattito teso su un disegno di legge per gestire la grande popolazione di cani randagi del paese, chele associazioni animaliste temono possa provocare l’uccisione diffusa di animali.
La legislazione, presentata al parlamento dal partito al governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, sta contrapponendo i gruppi che sostengono strade più sicure e libere dai cani selvatici agli attivisti per i diritti degli animali che chiedono il ritiro del disegno di legge.
Erdogan ha dichiarato che circa quattro milioni di animali randagi vagano per le strade e le zone rurali della Turchia. Sebbene molti di loro siano docili, un numero crescente di cani viene visto vagare in branco e numerose persone sono state attaccate.
Il disegno di legge è una versione rivista di una proposta iniziale che avrebbe richiesto che i randagi venissero radunati, ospitati in rifugi e sottoposti a eutanasia se non fossero stati adottati entro 30 giorni.
Quella proposta, trapelata ai media, aveva acceso un putiferio pubblico, con gli attivisti per i diritti degli animali che sostenevano che avrebbe comportato lo sterminio di massa dei cani non adottati.
La nuova proposta da la competenza ai comuni di togliere i cani randagi dalle strade e a metterli in rifugi dove verrebbero castrati e sterilizzati. I cani malati, che si ritiene abbiano la rabbia o che mostrino un comportamento aggressivo verrebbero soppressi.
Il disegno di legge rivisto non è riuscito a ridimensionare le preoccupazioni degli animalisti che sostengono che alcuni comuni potrebbero optare per la soluzione semplice di condurre un abbattimento di massa degli animali randagi invece di stanziare risorse per i rifugi che dovrebbero migliorare quelli esistenti e costruirne di nuovi entro il 2028.
Categorie: Cani, News dal Mondo
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