Altri due plantigradi i cui cadaveri sono stati trovati oggi in Trentino. Ne ha dato notizia con uno scarno comunicato l’Ufficio Stampa della Provincia Autonoma di Trento. Un ritrovamento a pochi giorni dalla scoperta del corpo senza vita dell’ora F36.
Complessivamente, da inizio anno sono morti, in circostanze ancora da chiarire, 7 esemplari di orso, vale a dire quasi uno al mese. Il primo orso trovato senza vita era stato ‘M62’ il 30 aprile in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. Successivamente altri tre plantigradi erano stati rinvenuti morti in Val di Sole, sul Monte Peller e nella zona di Cavedago. Poi l’orsa F36. Una vera anomalia statistica che non può essere spiegata con la casualità, ma che rende sempre più probabile l’origine dolosa.
Restano chiusi al Casteller Jj4, responsabile dell’aggressione mortale ad Andrea Papi il 5 aprile nei boschi di Caldes in Val di Sole, e l’orso M49, sottoposto a lunghi trasferimenti.
Le denunce presentate da Enpa sono finalizzate non soltanto a fare chiarezza sulle cause di questi altri due decessi ma anche a contribuire a dare impulso alle indagini.
“Quello che sta accadendo in questa parte d’Italia è assolutamente inconcepibile ed è il risultato di un clima avvelenato, incendiato per motivi elettoralistici. Vorremmo davvero sapere cosa ne pensa il nostro ministro dell’Ambiente chiuso nel suo silenzio. Fino ad ora – dichiara Enpa – il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha perorato diverse cause, assecondando spesso la politica faunicida avallata dal governo, dalle Regioni e dalla maggioranza. Stiamo ancora attendendo che il ministro spenda una parola per gli orsi del Trentino e si faccia promotore di una forte iniziativa contro il bracconaggio. Come è nelle sue prerogative istituzionali”.
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