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Con la primavera torna l'allarme processionaria. Come evitare un brutto incontro ai nostri pet

06/03/2021

Con l’arrivo della primavera torna a riproporsi come ogni anno il problema della proliferazione delle processionarie, insetti pericolosi per la salute di chiunque ne entri in contatto. Il periodo più pericoloso, in cui fa la sua comparsa, è quello che va da febbraio ad aprile, quando gli animali domestici possono cioè annusare a terra o ingerire i peli urticanti del bruco. Tra i sintomi del contatto ci sono il soffocamento e la lingua del cane che potrebbe andare in necrosi.
La processionaria é un insetto Lepidottero defogliatore detto il bruco della falena che causa imponenti dissecamenti a carico delle piante ospitanti. Le processionarie nidificano soprattutto su pini e querce e sono estremamente dannose anche per le piante che le “ospitano”. Il periodo più pericoloso in cui si può venire in contatto con le processionarie inizia a marzo, fase in cui solitamente le larve abbandonano i nidi, e dura almeno fino alla fine di aprile. In questa stagione dunque, per quanto possibile, è consigliabile stare alla larga da pini e querce durante le passeggiate. La loro presenza è facilmente riconoscibile grazie ai nidi dove svernano le larve, posizionati sulle cime dei rami e sugli apici visibili a distanza.
I nidi compaiono alla fine dell’autunno e causano una necrosi alle foglie della pianta, causandone, se l’infestazione non viene debellata, anche la morte.
Non è il bruco in sé ad essere pericoloso, quando i suoi peli che sono fortemente urticanti. I danni vengono infatti provocati dalla penetrazione dei peli nella cute. Questo provoca fortissimi eritemi papulosi e pruriginosie nei casi più gravi infezioni e addirittura necrosi (sia negli uomini che negli animali),possono provocare anche attacchi d’asma. Le conseguenze sono ancora più gravi se i peli vengono a contatto con occhi, mucose nasali, bocca, vie respiratorie e digestive. Ecco perchè bisogna stare molto attenti che i nostri amici animali non si avvicinino a questi bruchi e soprattutto non li ingoino. Le conseguenze nel secondo caso sono tragiche: una fine dolorosa e penosa con lingua e apparato digerente in cancrena.
Se il vostro cane dovesse venire a contatto con una processionaria ve ne accorgereste presto, i sintomi sono infatti piuttosto immediati. Il primo è l’improvvisa e intensa salivazione, a cui fa spesso seguito il vomito, dopodiché la lingua si ingrossa notevolmente e inizia il processo di necrosi della parte che è venuta a contatto con il bruco, con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Il cane inoltre mostra evidenti segni di debolezza, rifiuta il cibo e potrebbe avere sintomi febbrili.
Le conseguenze potrebbero essere fatali per l’animale, specie se il contatto è stato prolungato, è pertanto necessario agire con la massima tempestività. È chiaramente importante portare il prima possibile il cane dal veterinario, c’è però un’operazione di primo soccorso che può rivelarsi molto utile.
È necessario rimuovere rapidamente i peli residui lavando la bocca del cane con un abbondante soluzione di acqua e bicarbonato (si consiglia di indossare guanti di lattice per evitare di toccare a propria volta i peli urticanti).
La disinfestazione dalla processionaria è diventata obbligatoria negli ultimi anni. E’ assolutamente necessario intervenire alla prima comparsa dei nidi, onde evitare una diffusione veloce e probabilmente letale per gli alberi.
Questo pericoloso parassita può essere debellato utilizzando diversi metodi. Il più efficace è l’utilizzo di pesticidi appositi spruzzati su larve e nidi tramite vaporizzatori. I pesticidi agiscono esclusivamente sulle larve. Irrorando con il veleno i nidi, il trattamento potrebbe risultare meno efficace a causa della schermatura del bozzolo. Una volta uccise le larve bisognerà comunque non toccarle e asportarle con la massima cautela in quanto le setole rimangono irritanti per l’uomo anche diversi giorni dopo la morte della larva.
Molti consigliano, per disfarsi delle larve morte, di bruciarle. Tuttavia i residui carbonizzati rimangono urticanti. Inoltre è molto pericoloso rimanere vicino al falò o posizionarsi in zona “sotto vento” ad esso, in quanto le setole possono essere trasportate dal calore e venire a contatto con occhi, bocca e vie respiratorie. Evitate quindi questo metodo. Sigillate le larve in sacchetti di plastica spessi e provvedete a smaltirle nelle discariche, segnalando agli operatori ecologici il contenuto del sacco.
E’ necessario intervenire anche quando la processionaria non infesta piante nella nostra proprietà. In questo caso bisogna segnalare alle autorità comunali (ad esempio la polizia municipale) che provvederanno a eliminare il pericoloso parassita. Sottovalutare il pericolo può portare a conseguenze disastrose per l’ambiente.


Categorie: Curiosità