“Con i 5 delfini spiaggiati negli ultimi giorni di Dicembre gli esemplari recuperati dall’inizio di ottobre sono 12 su 13 spiaggiati. Cause di morte per adesso sconosciute,” questo l’allarme lanciato da ARPAT, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana in riferimento ai 13 delfini spiaggiati in due mesi, da ottobre ad oggi.
Negli ultimi dieci giorni del mese di dicembre sono 5 i casi di spiaggiamento registrati sulle coste toscane: quattro esemplari (tre stenelle ed un tursiope) ritrovati tra Isola d’Elba (Livorno), Forte dei Marmi (Lucca) e Lido di Camaiore (Lucca) sono stati recuperati, mentre quello avvistato a Capalbio (Grosseto) il 28 dicembre è stato portato via dal mare mosso.
Degli esemplari recuperati 9 sono già stati analizzati la scorsa settimana e 3 (due stenelle ed un tursiope) verranno analizzati oggi nel laboratorio dell’Accademia dei Fisiocritici a Siena da Università di Siena e ARPAT.
“Le cause di morte sono per adesso sconosciute ed i tempi di risposta delle analisi dell’Università di Siena e dei veterinari dell’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana (IZSLT), sez. di Pisa non saranno brevi,” ha spiegato l’Agenzia. “L’IZSLT svolgerà le indagini patologiche, virologiche e battereologiche mentre all’Università di Siena sono affidati gli studi tossicologici per valutare la presenza qualitativa e quantitativa ma anche gli effetti di molti contaminanti ambientali su questi esemplari; ARPAT invece valuterà la presenza di cibo nello stomaco quale utile informazione sullo stato di salute dell’animale (stomaci vuoti sono indice di stato di malessere)“.
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