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Donna muore in una bufera di neve nel Riminese, Enpa di Rimini e Forze dell’ordine lavorano per quattro giorni per mettere in sicurezza gli animali della donna

31/01/2023

Il suo amore per gli animali l’aveva portata sui monti della Val Marecchia, a Montecopiolo, in provincia di Rimini, dove aveva acquistato una casa grande per accogliere e curare 45 cani e 60 gatti, tutti provenienti da situazioni diDispersa a Montecopiolo (Rimini): è morta Maria Cristina Ventura sotto la  bufera di neve estremo bisogno. Aveva anche due cavalli, un pony e un asino sottratti agli stenti. Il corpo di Maria Cristina è stato ritrovato senza vita venerdì 27 gennaio. La donna è stata travolta da una bufera.  In accordo con la famiglia e il servizio veterinario, gli animali di Cristina sono stati legalmente presi in carico dall’Enpa di Rimini.
“Abbiamo provveduto a trovare loro una sistemazione temporanea, grazie anche alla collaborazione di Apas San Marino e del canile di Forlì – spiega Cecilia Bravo, presidente dell’Enpa di Rimini – La nostra cara amica è rimasta fino all’ultimo al fianco delle sue amate creature: non le avrebbe abbandonate per nulla al mondo”.
“Sono quattro giorni – racconta Cecilia Bravo sulla pagina Facebook di Enpa Rete Solidale – che lavoriamo indefessamente insieme ai Carabinieri, alla Polizia stradale, ai Vigili del Fuoco, ai veterinari e a tanti volontari che si sono messi a disposizione. Il problema più grave è che attorno alla casa ci sono due metri di neve, ci si arriva solo con i cingolati. Eppure, in pochi giorni abbiamo messo in moto una macchina di aiuti eccezionale per trarre in salvo tutti gli animali, alcuni in ipotermia dato che sono rimasti soli senza la loro umana per due giorni, a temperature che sono arrivate anche agli 11 gradi sotto zero, prima che venisse lanciato l’allarme della sua scomparsa”.
Stanno terminando le operazioni di cattura dei gatti che non si sono lasciati avvicinare dai volontari grazie a gabbie trappola posizionate dentro casa. Fondamentale l’aiuto del veterinario Luca Agostini che ha l’ambulatorio a Carpegna, non distante dalla Casa di Maria Cristina, e che si è messo a totale disposizione per le cure più urgenti degli animali in ipotermia. Attualmente sta curando 13 gatti tra i bisognosi,Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto ospitati in una casa della Curia messa a disposizione dal prete di Montecopiolo. Gli altri felini, in condizioni migliori, sono stati trasportati dai volontari con l’aiuto del Comandante della Polizia Stradale di Rimini in una fattoria di San Leo e a casa di un volontario di Secchiano.
“I cani- continua la Presidente dell’Enpa di Rimini – sono al sicuro anche loro. Ringraziamo infinitamente Emanuela Astolfi dell’Associazione Protezione Animali di San Marino che ha messo a disposizione i suoi box e il canile di Forlì. Gli equini sono rimasti nelle stalle della casa, accuditi ogni giorno da un vicino. L’Asp del territorio si è resa disponibile a effettuare in procedura di urgenza gli esami e le autorizzazioni necessarie per trasferirli al più presto al centro ippico Vallecchio dove Maria Cristina già aveva in pensione altri quattro cavalli”.

 


Categorie: Altri Pet, Cani, Curiosità, Gatti

Nutria a passeggio nelle strade dello shopping a Roma. Tevere e rifiuti la causa

31/01/2023

Roma e la sua fauna non smette di stupire. Dopo Dopo i cinghiali al centro della città, in Prati, si sono viste le nutrie. Forse è sempre lo stesso esemplare che viene ripreso mente passeggie nelle vie dello shopping rispettando gli attraversamenti segnatali. I molti turisti e residenti sono rimasti strupiti da quel grosso “topone” che se ne andava in giro senza curarsi dei passanti.animali fantastici e dove trovarli: a roma! un roditore gigante a piazza cavour. video! - Cronache
Non è la prima volta che le nutrie si fanno notare in città, disinvoltamente sorpresa ai tornelli della fermata Borghesiana della metro C. Borghesiana è una stazione che non dista molto da un corso d’acquacome il quartiere Prati lambito dal fiume Tevere. “In questo momento particolare della stagione tutti i fiumi, anche il Tevere, per le recenti precipitazioni sono in piena. Questi mammiferi vivono in prossimità degli argini, l’abbondanza di acqua spesso inonda le tane di conseguenza sono costretti a ricercare il cibo di cui si nutrono in zone più alte – ha spiegato l’etologo Andrea Lunerti – ovviamente se nei rifiuti umani sono presenti questi alimenti, memorizzano i luoghi dei ritrovamenti e tornano nelle zone dove sono più abbondanti”.
La presenza di animali selvatici in città come le nutrie  può essere dovuto alle variate condizioni climatiche con forti rovesci  che allagano le tane, ma la prima causa per tutti i selvatici come cinghiali, gabbiani e vari roditori si deve alla facilità con cui per questi animali possono trovare cibo nelle zone antropizzate. La crescente presenza delle nutrie nei siti urbani, accanto a laghi e fiumi – ha spiegato l’etologo Lunerti – è correlata alla presenza nele campagne di uno dei suoi più temuti antagonisti naturali: il lupo. Il lupo, salvo rarissimi casi non si avvicina agli abitati umani che diventano così un posto sicuro per le nutrie in cerca di un rifugio”.
Visto che la presenza di questi roditori in città, viene sempre più frequentemente segnalata dai romani, vale la pena dispensare qualche consiglio utile. “Consiglio di tenere sempre i cani a guinzaglio nelle aree di maggior frequenza. Non le infastidiamo facciamo attenzione soprattutto che non lo facciano i bambini” ha dichiarato Lunerti. Inoltre vale la pena di “prestare attenzione dove ci sono accumuli di rifiuti organici: le nutrie sono territoriali e tendono a proteggere le proprie risorse alimentari”. Consiglio sempre valido, per le nutrie, i cinghiali e qualsiasi altro animale selvatico, è quello di non dargli nulla da mangiare. “Va assolutamente evitato – ha sottolineato l’esperto a romatoday.it  –  è vietato dalla legge e acquisiscono confidenza con l’uomo, inizialmente risultano docili ma poi, in quanto competitivi manifestano comportamenti aggressivi nei confronti della mano che porge il cibo. Qualora dovessero avvicinarsi troppo alle aree domestiche – ha suggerito Lunerti – avvisiamo il numero unico di emergenza e soprattutto evitiamo di dissuaderle e di catturarle”


Categorie: Cura e gestione, Mondo animale

Condotta a guinzaglio: il primo passo per un rapporto sereno tra il cane e il suo umano

31/01/2023

Quando arriva un nuovo cane in famiglia uno dei problemi più destabilizzanti del rapporto umano e cane è quello di abituare il cane al guinzaglio senza che diventi un’esperienza stressante specialmente se si tratta di un animale di grossa taglia.
Nell’educazione del cane la condotta al guinzaglio è una delle cose più importanti.  E’ infatti snervante per l’umano essere trascinato durante le passeggiate, da cani sempre più stressati e ansimanti.Migliori collari a strozzo da addestramento per cani: Modelli più sicuri a  confronto, prezzi e recensioni
Se le uscite si identificano con momenti sgradevoli in genere i cani più problematici vengono portato fuori sempre di meno e le poche volte che escono sono talmente eccitati da causare solo un peggioramento del problema.
Molte persone, specialmente se il cane è di taglia medio/grande, optano per l’utilizzo di collari a strozzo, ma questi se non sono usati correttamente ed integrati ad un programma di educazione alla condotta al guinzaglio, non solo non portano alla risoluzione del problema ma provocano grossi disagi al cane.
Optiamo per metodi basati sulla tecnica del rinforzo positivo (ovvero premiare il cane per un comportamento corretto) saranno sicuramente più piacevoli per entrambi e porteranno migliori risultati.
I cani tirano al guinzaglio per un semplice motivo: arrivare ovunque stiate andando il più in fretta possibile ed esplorare ed annusare tutto ciò che possono. Il fatto che voi vi muoviate è il premio migliore che potrebbero ricevere, ossia involontariamente state rinforzando questo comportamento.
Tirando il cane per tenerlo vicino a voi otterrete solo l’effetto contrario: il cane d’istinto tirerà ancora più forte per allontanarsi (provate anche voi: se qualcuno vi tira un braccio, il vostro istinto sarà quello di tirare dalla parte opposta per liberarvi dalla presa).
La cosa più semplice e migliore da fare è fermarsi immediatamente appena il cane comincia a tirare, cercare di attirare la sua attenzione verso di voi e richiamarlo al vostro fianco. Nel momento in cui il guinzaglio è rilassato riprendete a camminare. Premiate il cane con un bocconcino o una coccola ogni volta che è al vostro fianco.
Il cane presto imparerà che un guinzaglio teso significa che non si va da nessuna parte, che la passeggiata continua solo se il guinzaglio è rilassato e che stando al fianco del padrone si viene premiati.
Come alternativa, appena il cane tira cambiate direzione o se conosce il comando fatelo sedere per 20-30 secondi prima di riprendere a camminare.Addestrare il cane al guinzaglio. I consiglio del Dog's Club Umbria
Provate tutti e tre i metodi, e troverete quello a cui il vostro cane risponde meglio: forse una combinazione dei tre potrebbe essere la soluzione.
Praticate il più spesso possibile incominciando in casa vostra (qui il cane sarà meno eccitato e le probabilità che si comporti correttamente e possa essere quindi premiato sono maggiori); quando vedete dei miglioramenti passate al giardino e poi brevi giri intorno all’isolato in zone tranquille, aumentando gradualmente tempo, distanza e distrazioni.
Dovrete essere pazienti e costanti, per più tempo hanno praticato questo comportamento più sarà difficile correggerli, questo vale per qualsiasi problema comportamentale.
Fonte: Enpa


Categorie: Cani, Educazione

Rara coppia di gatti Pallas selvatici hanno scelto di vivere sull'Everest, potrebbero non essere i soli

31/01/2023

Un team di scienziati impegnati sull’Everest ha recentemente scoperto qualcosa di incredibile a conferma della strardinarietà dei gatti: ci sono dei gatti di Pallas che vivono in cima al Monte Everest, la montagna più alta del mondo a temperaure proebitive per gli altri
I gatti di Pallas, noti anche come manuls, sono riusciti in qualche modo a non essere individuati fino al 2019. Ce ne sono almeno due che vivono da qualche parte lungo il fianco meridionale del Monte Everest. La scoperta è estremamente preziosa per i ricercatori e gli ambientalisti di tutto il mondo e stupefacente per tutti gli amanti dei gatti. Festeggiano la nascita di una cucciolata di rarissimi “gatti Pallas”
I gatti di Pallas hanno all’incirca le stesse dimensioni dei normali gatti domestici con alcune importanti differenze. Le loro gambe sono molto corte e la loro pelliccia è folta e soffice, facendoli sembrare piccoli animali di peluche paffuti. In realtà sono più piccoli e leggeri di quanto sembri, poiché sono per lo più tutti di pelliccia, che li isola dal freddo. Arrampicarsi su fessure rocciose e pareti rocciose è facile per loro, quindi ha senso che scelgano un posto come l’Everest per vivere. Questi animali selvatici sono aggressivi e sicuramente non possono essere tenuti come animali domestici, ma le loro foto da sole sono sufficienti per diffondere enormi quantità di gioia.
Le loro facce larghe e le loro grandi orecchie nascondono la loro indole selvatica facendoli sembrare personaggi dei cartoni animati, che saltellano intorno all’Everest, incuranti del mondo che si affanna molto più in basso.
“È incredibile scoprire la prova della presenza di questa specie rara e straordinaria in cima al mondo”, ha affermato la dottoressa Tracie Seimon del Programma di salute zoologica della Wildlife Conservation Society in un articolo per la Wildlife Conservation Society. La ricerca futura aiuterà a determinare esattamente quanti gatti di Pallas vivono sul Monte Everest e aiuterà a proteggerli in modo che possano continuare a vivere la loro vita migliore.


Categorie: Gatti, News dal Mondo

Cresce la famigli a 4zampe di Silvio Berlusconi: a Villa San Martino sono arrivati Drago e Lupo

31/01/2023

Nuova cucciolata di barboncini bianchi a casa Berlusconi. Con un post sulla sua pagina Fb il Cavaliere ha annuncia l’arrivo di due nuovi cucciolini ad Arcore: Drago e Lupo. ”Peter, Chou Chou, Dudu già li conoscete, abbiamo appenaBerlusconi: «Dormo con 9 cani, farò un codice per tutelare gli animali» - Corriere.it accolto in famiglia Drago e Lupo, i più piccolini!”, scrive Silvio Berlusconi postando una foto che lo ritrae sorridente sul divano di Villa San Martino con 5 cani, tra cui i cuccioli ultimi arrivati. ”Quanta gioia regalano i nostri amici a quattro zampe! Buona domenica a tutti!” augura il leader di Forza Italia.
Una passione quella di Berlusconi per questi cagnolini che qualcuno aveva visto come una mossa elettorale per perscare voti in area animalista destinata a svanire. Invece Berlusconi non solo ha tenuto il capostipite ma ha aperto la sua casa a tanti barboncini e non solo. Il leader non solo si mostra con i suoi cani ma più volte ha sostenuto le campagne in difesa degli amici a quattro zampe. Adesso che sono arrivati Drago e Lupo Berlusconi ha voluto subito far conoscere sui social i nuovi arrivati con scatto che è immediatamente diventato virale.


Categorie: Cani, Curiosità

Lupi investiti nel Parco dei Sibillini (Marche), Enpa: pronti a costituirci parte civile in caso di violazioni penali

30/01/2023

L’Ente Nazionale Protezione Animali è pronto a costituirsi parte civile qualora dovessero emergere profili di rilevanza penale in merito al sinistro stradale verificatosi nel territorio del Parco dei Monti Sibillini la notte tra lunedì 23 e martedì 24 gennaio. L’incidente, ricorda Enpa, ha causato la morte di due lupi e il ferimento di un terzo, che tuttora versa in gravi condizioni. Il conducente non si è fermato per prestare soccorso, come prescrive l’articolo 189 del Codice della Strada, ma si è dato alla fuga e ha fatto perdere le sue tracce. «Quale il motivo di tanta fretta? Perché – si chiede Enpa – abbandonare un animale alla propria agonia, tanto più che esso appartiene a una specie particolarmente protetta?» San Donato Val di Comino, lupi in giardino: branchi vicini case
«Non è affatto da escludere la possibilità che l’investimento dei lupi sia stato il frutto di un comportamento doloso, – commenta l’Enpa – anche considerando il clima di allarme sociale e di odio alimentato contro questa specie, allo stato attuale non ci sentiamo di escludere alcuna ipotesi. Auspichiamo sia fatta chiarezza al più presto».
I buoni propositi, da soli, non bastano più. Per evitare il ripetersi di eventi come quelli di cui sono stati vittime i tre lupi dei Sibillini è fondamentale che siano utilizzati quei sistemi di dissuasione di cui da anni chiediamo l’applicazione, a partire dai dossi stradali, gli unici dispositivi realmente in grado di limitare la velocità degli autoveicoli e quindi di evitare incidenti più o meno intenzionali. Ci sono poi le centraline e i sensori di ultima generazione che monitorano eventuali attraversamenti della carreggiata da parte degli animali (e dei pedoni), i sistemi sonori e ottici che allontanano gli animali dalla sede stradale, avvisando contemporaneamente l’automobilista circa presenza di fauna in carreggiata. L’efficacia di questi dispositivi è già stata dimostrata dal progetto Life Strade che ha permesso di ridurre in misura significativa gli incidenti con il coinvolgimento della fauna.
«Il Governo sostenga, premi e incentivi gli enti parco e ogni altro soggetto intenzionato ad ottimizzare la convivenza con i selvatici, attraverso lo strumento della prevenzione, anche nei confronti del comparto zootecnico, aiutandoli a proteggere i loro animali adeguatamente, azzerando possibili eventi predatori diminuendo il conflitto sociale e promuovendo la convivenza – come dimostrano associazioni di allevatori virtuosi. Basta con la cattiva informazione e con le campagne di allarmismo e questa esasperata – e scientificamente infondata – ostilità nei confronti degli animali selvatici.


Categorie: Cura e gestione, Mondo animale

Juan Carrito ritratto in un disegno di Milo Manara: "Dispiaciuto per la sua tragica scomparsa"

30/01/2023

Juan Carrito l’orso troppo “confidente” nonostante le sue scorribande nelle cittadine del Parco Nazionale d’Abruzzo si è fatto largo nel cuore di tanti. Commercianti depredati della loro merce, abitanti e turisti a passeggiocon i cani non hanno mai avuto un atteggiamento ostile verso questo plantigrado birichino che non ha mai fatto male a nessuno. Juan Carrito era la star, la mascotte dei boschi un po’ la personificazione di una natura selvaggia ma pura.Juan Carrito, o famoso urso italiano que comia pizza, morreu num acidente de carro. E o famoso Milo Manara homenageou-o – Observador
E’ così che lo ha colto e ritratto Milo Manara, il più grande fumettista italiano. L’artista ha realizzato e pubblicato sui social un ritratto di Juan Carrito tra le sue montagne mentre con aria quasi meravigliata per la bellezza che lo circonda, si guarda intorno nel verde della natura concentrando il suo sguardo su una farfallina bianca che vola sui fiori. Un omaggio a questo essere puro a cui a voluto testimoniare pubblicamente il suo dolore per la morte travolto da un’auto sulla Statale 17 vicino a Castel di Sangro.
“Sono molto dispiaciuto di aver appreso della tragica scomparsa di Juan Carrito”, sono le parole con le quali Manara ha voluto accompagnare il post che in breve tempo è diventato virale su Fb (più di 500mila follower).
Un omaggio condiviso e apprezzato da tanti: “Grazie per questo magnifico “fumetto”. Ora il nostro orso, grazie a lei, verrà conosciuto in tutto il mondo, diverrà un stella planetaria”; “Grazie Maestro di questo suo caro pensiero, per l’Orso simbolo del nostro Abruzzo e della volontà della tutela dei suoi abitanti selvatici e soprattutto in via d’estinzione…anche se non sempre le cose van bene…”; “Da donna Marsicana Le dico che nessuna immagine, più di questa, poteva rendergli omaggio più bello. Grazie di cuore”; “Grazie Milo da Abruzzo fiabesco”. E poi: “Grazie per la tempestività con cui ha voluto ricordare Juan Carrito. Un’immagine bellissima, allegra e colorata come il temperamento di un orso che amava vivere fuori dagli schemi”.

 

 


Categorie: Animali e Cultura, Mondo animale

Riconfermato intergruppo parlamentare per la salvaguardia degli animali e dell'ambiente. Brambilla: non battaglia di partito ma di civiltà

30/01/2023

“Sono alla mia quarta legislatura e ritengo che i temi della tutela dell’ambiente, dei cambiamenti climatici e della tutela degli animali meritino la totale condivisione e attenzione della maggioranza di governo.
Non si tratta di battaglie di partito, ma di civiltà”.
Michela Vittoria Brambilla è giunta alla sua quarta legislatura – questa volta da indipendente, ma sempre tra le file del centrodestra – e la battaglia a difesa degli animali e dell’ambiente resta il fulcro della sua attività politica.
Intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, la deputata ha commentato la sua recente rielezione come presidente dell’intergruppo parlamentare che si occupa della salvaguardia degli animali e dell’ambiente, ricordando come questi temi siano trasversali per il mondo politico e slegati da logiche di partito: “Anche nella passata legislatura ero stata eletta, come accaduto la scorsa settimana, presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente – ha ricordato -.ANIMALI E AMBIENTE, ON. BRAMBILLA: “TEMI TRASVERSALI E NON DI PARTITO” | nelcuore.org
Questo perchè la battaglia per difendere questa nostra terra e chi la abita non può avere colore politico, rifiuto la contrapposizione tra il centrodestra non sensibile a questi temi e la sinistra che invece lo è, non è assolutamente così, nella politica c’è una sensibilità trasversale che attraversa tutti i partiti dell’emiciclo”.
“Io sono esponente del centrodestra e sono stata eletta da tutti i partiti – ha aggiunto Brambilla -.
Ricordo che nella passata legislatura abbiamo cambiato la Costituzione, sono lieta di aver inserito insieme all’intergruppo nell’articolo 9 una frase importante, quella per la quale la Repubblica tutela l’ambiente, l’ecosistema e la biodiversità anche nell’interesse delle generazioni future”.
La deputata è stata eletta a Gela e ha confermato che la decisione di correre in un collegio siciliano è stata presa proprio perchè si tratta di una regione in cui tanto occorre fare sulle tematiche che le stanno particolarmente a cuore: “Dopo tre legislature ho chiesto a tutti i leader del centrodestra se volessero appoggiare la mia candidatura indipendente per essere la voce di questi temi, tutti hanno condiviso questo percorso e ho avuto un collegio a Gela – ha spiegato -.
Mi hanno chiesto dove collocarlo e io ho richiesto la Sicilia perchè i temi di cui mi occupo trovano in questa meravigliosa regione un grande lavoro da fare.
Sto portando avanti la mia politica animal friendly, rappresento le istanze degli italiani che condividono la compagnia degli animali”.
Brambilla, che al suo lavoro alla Camera affianca anche quello di presidente e fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Leidaa), si è poi focalizzata su due notizie di attualità, a cominciare dalle minacce ricevute dal collega di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, da parte di alcuni animalisti per la legge sul controllo faunistico: “La violenza va sempre combattuta, amare gli animali e l’ambiente non ha nulla a che fare con la violenza e le minacce.
A chi ha scritto che gli ambientalisti estremi minacciano Foti – ha precisato Brambilla – Dico che questi sono delinquenti, perchè i delinquenti minacciano e compiono violenza con scuse, pretesti e motivazioni di qualsiasi genere.
La mia totale solidarietà a Foti, chi ha scritto quelle frasi non è un animalista o ambientalista, siamo per la pace e rifuggiamo la violenza”.
Infine, un cenno sulla recente morte di un orso in Abruzzo, investito da un’automobilista, una situazione che troverà spazio nella prossima legge di bilancio: “Siamo responsabili della morte dell’orso in Abruzzo, sono rimasti solo 50 marsicani, nella stessa zona alcuni anni fa fu ucciso un altro orso.
Un emendamento a mia firma portava a 12 milioni quelli stanziati per creare corridoi di attraversamento faunistico nell’interesse sia dell’orso che degli automobilisti – ha ricordato -.
La nostra finanziaria è stata fatta molto di corsa, gran parte delle risorse destinate al caro bollette ed energia, la coperta era corta e non si è riusciti a stanziare risorse su un tema che riprenderemo nella prossima manovra.
Un peccato quanto successo, mi addolora molto – ha concluso -.
Le istituzioni dovrebbero riflettere, prendiamoci cura degli animali selvatici”.
– foto Italpress – (ITALPRESS).


Categorie: Mondo animale, Varie

Ritrovato Peppiniello il cane abbandonato, ha corso disperato per le vie di Napoli per due settimane per ritrovare la felicità

30/01/2023

Tutte le disgrazie del mondo sembravano essersi accanite contro “Peppiniello” un cagnetto napoletano a cui la vita ha tolto tutto quello che aveva dato.Questo piccoletto aveva un padrone purtroppo venuto a mancare e una delle sue figlie insensibile al grande dolore di Peppiniello per la perdita del suo umano lo ha abbandonato buttandolo in strada.
Per Peppiniello è la disperazione, gira la citta nella speranza di ritrovare chi lo aveva amato, di tornare a casa ma sotto una pioggia torrenziale vaga inutilmente. Ma in giro per la città, questo Peppiniello non poteva saperlo, sono in tan ti a cercarlo battendo a tappeto il territorio, lanciando appelli e fidando molto sul passaparola. Tanti gli avvistamenti dal Vomero, alla zona porto. Dopo 15 giorni di assenza e quattro di avvistamenti  qualcuno segnala la presenza di unRitrovato Peppiniello cagnolino che potrebbe essere Peppiniello a piazzetta Olivella, in centro, dove si era riparato dietro uno scooter. I volontari impegnati nella ricerca sono corsi sul posto, ma hanno atteso Angela, la seconda figlia del proprietario, quella  che non ha abbandonato il cane che si è avvicinata indossando la giacca del papà tra le braccia. Per rassicurare Peppiniello. Il piccoletto non ci ha pensato due volte e fiducioso e distrutto dalla disperazione si è gettato tra le braccia della donna.
Uno dei volontari, Sergio Valentino, scrive: «Questo recupero è il frutto di un amore e un desiderio di giustizia di tanti, tutti i volontari e gli amanti degli animali, che hanno preso a cuore la situazione». E hanno passato cinque giorni, al freddo, in giro per la città.
Perché la storia di Peppiniello è quella di un grande amore e poi di un abbandono.


Categorie: Cani, Storie del cuore

Rapporto pet e bambini. Veterinario ferma lo sfratto: "Non potete separare il bimbo dalla sua gattina"

30/01/2023

Una  famiglia di Padova, giovane coppia con un bambino ed una gatto, non paga l’affitto al legittimo proprietario da due anni, motivo per cui non è la prima volta che si è tentato lo sfratto, bensì la quinta. Stavolta a salvarli è stata una gattina. sul punto di essere sfrattata per essere trasferita in una struttura dove non sono ammessi animali domestici ha potutostoppare l’ufficiale giudiziario grazie ad una dichiarazione del loro veterinario ha presentato un documento delGatti, animali perfetti per bambini con autismo | Tutto Zampe veterinario che ha impedito il trasferimento una  in un’altra soluzione abitativa: “Non potete separare il bimbo dalla sua gattina, ne soffrirebbero troppo entrambi”.
La legge si è mostrata sorda al profondo legame affettivo che può crearsi tra un bambino e un pet anche se è ben nota l’importanza e l’efficacia di quella che è riconosciuta come pet therapy.
Con questa motivazione è stato bloccato l’ufficiale giudiziaro e quindi lo sfratto  impedendo cheil bambino e la sua gatta venissero separati. Quando l’ufficiale giudiziario ha suonato alla porta di casa della famiglia, la mamma del bimbo gli ha mostrato quanto asserito da un veterinario comportamentista circa l’impossibilità della separazione, perché avrebbe causato problemi di comportamento alla micia, di riflesso al bimbo. Senza trascurare che la sofferenza della gatta poteva comportare l’ipotesi del reato di maltrattamento di animali. Per il momento, dunque, lo sfratto è stato bloccato e sarà un giudice a dover valutare la validità del parere.

 

 


Categorie: Curiosità, Gatti

Enpa Rete Solidale aiuta un cane albanese a essere operato da un enorme tumore sul muso

25/01/2023

Lucky Monster, così lo hanno chiamato le sue salvatrici italiane, era un cane padronale che un volontario in Albania aveva segnalato perché aveva una enorme massa tumorale sul muso. Il suo padrone non voleva aiutarlo con le cure veterinarie, nemmeno se pagate dai volontari e allo stesso tempo non voleva cederlo. Per fortuna, a un certo punto, questa persona ha pensato che il cane potesse passare qualche malattia ai suoi figli e lo ha liberato cedendolo ai volontari.Nessuna descrizione della foto disponibile.
Paola e Cinzia e il loro gruppo di sostenitrici italiane insieme al volontario albanese l’hanno subito portato via e, dopo qualche giorno in una clinica di Tirana, dove i veterinari hanno cercato di rimetterlo in sesto, l’hanno sverminato e vaccinato, hanno organizzato un volo che dall’Albania l’ha portato a Milano Malpensa. Da lì è stato ricoverato direttamente alla Clinica San Francesco per esami preoperatori e per l’asportazione dell’enorme tumore. L’intervento è andato benissimo e ora occorre solo aspettare l’esito dell’esame istologico. Enpa Rete Solidale a pagare le spese dell’interveno e la TAC. Lucky Monster è in cura per la dermatite ma sta bene, è stato trasferito in un grazioso rifugio in provincia di Varese dove ha una casetta tutta sua con un lettino caldo, le coccole dei volontari e tanto cibo buono. E’ un cane dolcissimo e socievole, di taglia medio contenuta, sui 3 anni, e merita una famiglia amorevole. Chiunque volesse venire a conoscere questa creatura in rifugio in Lombardia può mandare un whatsapp a Cinzia cell. 3497397262


Categorie: Cani, Storie del cuore

Morte Juan Carrito, Enpa esprime cordoglio al Pnalm e torna a chiedere corridoi faunistici e sistemi di dissuasioni previsti da “Life Strade”

25/01/2023

Siamo davvero sconvolti per la tragica scomparsa dell’orso Juan Carrito, che era diventato il simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e con esso della natura e della biodiversità. Juan Carrito era conosciuto, ammirato e amato da tutti; una celebrità, insomma, che aveva conquistato persino la rete. Esprimiamo al Pnalm e alla popolazione abruzzese il nostro profondo cordoglio per una perdita, per un vuoto cheCerta Stampa - VIDEO / INVESTITO E UCCISO JUAN CARRITO, L'ORSO SIMBOLO D'ABRUZZO difficilmente potrà essere colmato.
Ma Juan Carrito è anche il simbolo di un fallimento. Quello del Governo e della maggioranza che si affretta ad approvare fantomatici piani di contenimento della fauna (vale a dire: uccisioni a fucilate) mentre è del tutto incapace di varare serie ed efficaci misure a tutela della biodiversità. Un fallimento che passa, soprattutto, per la bocciatura – avvenuta lo scorso dicembre, durante l’approvazione della Legge di Bilancio – di un emendamento che dava vita un piano triennale per complessivi 12 milioni di euro, finalizzato alla creazione di corridoi faunistici. Corridoi che avrebbero permesso di migliorare la sicurezza stradale, creando degli attraversamenti sicuri per gli animali. Una soluzione efficace, questa, già adottata da molti Paesi europei.
Oltre ai passaggi faunistici, sono molti anni che Enpa chiede che vengano applicati i sistemi di dissuasione previsti dal progetto “Life Strade”, i quali consentono di allontanare gli esemplari selvatici dalla carreggiata, avvisando in tempo reale gli automobilisti circa la presenza degli animali sulla sede stradale. Dossi e bande su asfalto, poi, sono strumenti efficacissimi (peraltro dal costo limitato) per limitare la velocità delle autovetture Parco della Majella e ANAS insieme per comunicare l'importanza di guidare con prudenza– prima causa di incidenti, secondo l’Istituto Superiore di Sanità – e, di conseguenza per prevenire sinistri stradali, salvando così vite umane e animali. Ma anche su questo tema la politica è drammaticamente assente.
Il nostro Paese non ha bisogno di piani quinquennali di fucilate, che in linea teorica avrebbe potuto applicarsi anche allo stesso Juan Carrito; ha bisogno invece di un piano straordinario di tutela e protezione degli animali selvatici, vero patrimonio collettivo. Il nostro auspicio è che la morte dell’orso marsicano possa rappresentare il primo passo verso lo studio e l’adozione di queste misure.


Categorie: Mondo animale, News dal Mondo