Apprendiamo dalla stampa che il Comune di Agrigento è stato accusato di essere “più interessato agli animali che ai bambini e alle famiglie”. In una nota stampa diffusa dal responsabile regionale Dipartimento Trasparenza Enti Locali, Giuseppe Di Rosa, si asserisce che il Comune pur avendo investito molte risorse sugli animali randagi li ha “abbandonati al loro crudele destino aprendo le porte del canile e riempiendo le città”. Alludendo alla possibilità invece contemplata per legge di reinserire sul territorio i cani liberi accuditi pacifici. Inoltre Di Rosa ha pubblicato una fattura pagata dal Comune di Agrigento per i servizi veterinari per i cani e i gatti randagi sottolineando l’eccesso di spesa e contrapponendo l’assenza di risorse investita per il servizio di refezione scolastica.
“Vorremmo ricordare al dottor Di Rosa e a tutti coloro che stanno speculando su questa notizia – afferma Carla Rocchi -che il Comune ha l’obbligo di legge di occuparsi dei randagi come previsto dalla legge 281 del 1991. Soprattutto in un territorio complesso come quello quello della Sicilia in generale e della provincia di Agrigento, in particolare, dove avvengono moltissimi abbandoni e dove si riscontrano numerosi casi di maltrattamento, l’impegno a tutelare gli animali dovrebbe essere lodato e non strumentalizzato. Ricordiamo anche che quest’estate sono stati emanati dal Ministero della Salute ben tre decreti legislativi di attuazione del regolamento comunitario, tutti e tre che hanno come cardine principale proprio la salute animale e la sicurezza alimentare. Perché tutelare la salute degli animali randagi è un passaggio fondamentale per la tutela della salute dei cittadini. Impegnando risorse in servizi veterinari per garantire la salute degli animali il Comune ha quindi dato una priorità essenziale alla salute della comunità, compresi i bambini e le famiglie citati nella nota. E poi basta contrapporre animali e famiglia. Non solo perché anche i dati, gli ultimi quelli Eurispes, ci ricordano che è una competizione inesistente visto che a possedere animali di affezione in casa sono soprattutto le coppie con i figli con il 37,8%, seguite dalle famiglie di monogenitori con figli con il 36,5%. Ma soprattutto perché mettere in competizione animali e bambini, lo abbiamo visto anche durante la pandemia, non porta a nulla di buono ed è un controsenso perché amare è anche un atto di generosità e chi ama gli animali è una persona che ama. Punto. E può essere una madre, un padre, un fratello, un figlio.”
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La Casa delle Farfalle è un luogo davvero unico nel suo genere, fantastico, immerso nel verde, uno spazio incantato dove poter vivere un’esperienza unica, originale ed emozionante, a diretto contatto con alcune delle farfalle esotiche più belle del mondo. Appuntamento per tutti gli appassionati in via Labico 140, a Roma.
Un’esperienza immersiva, da vivere non osservando le farfalle da dietro una teca, ma in una immensa distesa verde che ammalierà grandi e piccini
Dal Primo ottobre fino al 6 novembre è dunque possibile visitare tutta questa area distesa tra i quartieri di Torpignattara e Prenestino-Labicano, popolose zone di Roma Est che hanno a disposizione diversi ettari di verde incontaminato, essendo la Casa delle Farfalle a due passi dal rigoglioso parco pubblico di Villa De Sanctis, vero polmone verde della zona che ben conoscono tutti gli appassionati di running.
Fulcro dell’attività è grandissima serra delle farfalle, dove è stato ricreato un autentico ambiente tropicale in cui le farfalle possono svolazzare, deporre uova, alimentarsi e corteggiarsi in una danza magica davanti ai vostri occhi.Sarà
possibile osservare tutto questo in una vera esperienza sensoriale totalmente immersiva, ovvero non da ammirare attraverso una teca ma letteralmente passeggiando attraverso questa realtà, con le farfalle che svolazzeranno letteralmente intorno a voi.
All’interno, il nostro staff formato da biologi ed entomologi qualificati, fornirà tutte le informazioni e offrirà visite guidate gratuite, alla scoperta dell’intero ciclo vitale della farfalla.
Per i più fortunati, sarà possibile assistere allo schiudersi della crisalide e alla nascita di una nuova creatura che dispiega le ali.. che emozione. Davvero tutto adatto sia ai grandi che ai piccolissimi.
Dunque farfalle in ogni dove e non solo: i visitatori troveranno stand gastronomici di qualità, bibite fresche, ciambelle e crostate, vini biologici, mercatino atigianale.
Per i più piccini è disponibile un’ area giochi attrezzata, e nel weekend, truccabimbi e spettacoli di giocoleria. E tanto spazio per divertirsi, scorazzare e farsi nuovi amici.
In più l’organizzazione sarà lieta di allietare i visitatori durante i festivi e i weekend con buona musica dal vivo in orario pomeridiano, con una accurata selezione di artisti jazz, rock, folk, world music e non solo.
Sono disponibili panche e ombrelloni nell’area ristoro, ma portatevi pure una coperta da stendere sul prato. Gli amici a quattro zampe sono i benvenuti, non possono entrare dentro la casa delle farfalle ma possono usufruire del giardino esterno.Per quanto concerne il biglietto d’ingresso, acquistabile all’entrata dall’1 Ottobre al 6 Novembre ,in Via Labico 140 Roma, comprende l’ingresso alla serra con visita guidata.
€ 8 adulti, € 5 ridotto (bambini dai 4 ai 12 anni), Per i piccolissimi inferiore a 4 anni entrata gratuita.
Orario d’apertura continuato anche nei festivi dalle 10 alle 19, il tutto anche senza prenotazione. Per chi volesse fare il biglietto online, lo si può fare da questo link.
Per contatti ed info è possibile telefonare al numero +39 380 7851349 o scrivere alla mail info@lacasadellefarfalleonline.it (canale10.it)
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Le misure di contenimento per il riscaldamento invernale rischiano di lasciare canili, gattili e rifugi al freddo. L’Ente Nazionale Protezione Animali lacia l’allarme e chiede al Governo di inserirli tra le categorie “utenze sensibili” alle quali non vengono applicate le restrizioni previste dal Regolamento approvato dal Ministero della Transizione Ecologica, oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, come i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti, la riduzione di 15 giorni del periodo di accensione degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale, la riduzione di un’ora della durata giornaliera di accensione e ancora la riduzione di un grado dei valori massimi consentiti. La presidente nazionale Enpa, Carla Rocchi, ha scritto al presidente dell’Anci, Antonio Decaro, per condividere queste preoccupazioni e per invitare da subito i Comuni a prevedere interventi specifici alle proprie strutture che ospitano animali, usando i fondi del PNRR ed eventuali accantonamenti per capitoli di bilancio.
Le nuove disposizioni di riduzione del riscaldamento, sia per quanto riguarda la riduzione del periodo di accensione, sia per quanto riguarda la durata giornaliera di attivazione, non si applicano alle categorie ritenute “utenze sensibli” come ospedali, cliniche o case di cura, o gli edifici adibiti a scuole materne e asili nido. Non sono stati però presi in considerazione i tanti canili e rifugi italiani in cui sono ospitati centinaia di migliaia tra cani e gatti, recuperati dalle associazioni e dai Comuni da casi di incuria, abbandono o maltrattamento. “Escludere la categoria di canili, gattili e rifugi dalle deroghe – afferma Carla Rocchi – può rischiare di impattare molto negativamente sul benessere e sulla salute degli animali ospitati. Ho scritto al presidente Decaro perché siamo molto preoccupati e, allo stato attuale con i rifugi, i canili e i gattili che dovranno applicare tutte le misure di contenimento per il riscaldamento globale stabilite dal MITE con il Decreto Ministeriale n. 383 del 6 ottobre 2022, è fondamentale prevedere degli interventi per migliorare la tenuta energetica e l’isolamento delle strutture. Invitiamo i comuni ad utilizzare i fondi del PNRR ed eventuali accantonamenti per capitoli di bilancio e come Enpa – ha concluso Rocchi – siamo a disposizione per indicare quei pochi ma decisivi interventi alle strutture che garantiscano sia il miglioramento della prestazione energetica che la tutela della salute degli animali”.
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Si sono aperte, a Napoli, le porte del Teatro Diana per garantire l’ingresso a Penny, una cognolina di supporto aon la sua proprietaria affetta da autismo.
Penny, una Staffordshire Bull Terrier, è un cane speciale selezionato e preparato e successivamente certificato come cane lavoratore al servizio della persona per sostenere in particolare le esigenze di soggetti autistici.
Una volta al botteghino la donna ha chiesto di poter avere il suo cane con sé.
La direzione del teatro ha acconsentito senza esitazioni che il cane andasse e sedere accanto alla donna. Una deroga perché il cane è effettivamente certificato per questa mansione altrimenti non sarebbe stato possibile. Il cane si è comportato in maniera impeccabile, tanto che al termine dello spettacolo ha avuto anche l’opportunità di essere presentata a Vincenzo Salemme tutto ciò in compagnia dal direttore del teatro.
Napoli spesso si distingue per sensibilità e rispetto verso gli animali, non a caso è stata la prima città del centro-sud ad avere un garante dei diritti animali, nominato nel 2012 dall’allora sindaco Luigi de Magistris e da allora molti nuovi temi e soluzioni sono state introdotte e trattate in città. I primi cani fuori dall’ordinario vennero ammessi a entrare per la prima volta nel museo comunale Pan, il Palazzo delle Arti. E ora è toccato al teatro Diana.
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E’ un episodio che lascia senza parole per la brutalità e il contesto improbabile in cui si è svolta l’uccisione di un capretto sgozzato durante un rito esoterico a Faenza.
L’Ente Nazionale Protezione Animali è stato ammessa parte civile nel processo ai tre imputati di maltrattamento e uccisione di animali che nel 2020 hanno sgozzato un capretto e filmato l’atroce atto durante un rito esoterico. “Pensare che nel 2020, in un Paese civile come l’Italia, sopravvivano sacche di superstizione, di ignoranza e di crudeltà che ci riportano indietro di secoli, oltretutto in un’area del Paese culturalmente insospettabile, lascia sconcertati. Da subito abbiamo attivato il nostro ufficio legale e ieri siamo stati ammessi parte civile. Ci auguriamo che le persone responsabili di questi atti di inciviltà siano puniti severamente dalla Giustizia.”
Era il febbraio 2020 quando il Commissariato di Faenza si è visto recapitare un filmato macabro e cruento: nelle immagini un capretto veniva brutalmente sgozzato. L’animale, tenuto da due persone, belava e cercava di liberarsi quando un terzo uomo con il volto coperto ed un coltello in mano lo ha sgozzato, recitando ad alta voce parole in lingua straniera e raccogliendo il sangue fuoriuscito con dei contenitori. Il capretto è morto dopo diversi minuti di incredibile sofferenza. Un’agonia durata circa 5 minuti, filmata con la fotocamera di un telefonino. Il video recapitato al Commissariato era accompagnato da un biglietto anonimo con la scritta: “Reato grave, sacrificio di animali in palazzina Borgo San Rocco“. Le indagini del Commissariato di Faenza hanno portato all’individuazione delle persone presenti nel video. In particolare, uno dei tre, una volta interrogato, ha affermato che le immagini si riferivano ad un rito sacrificale che riguardava un rito di religione ’Umbanda’, in onore dei santi cattolici per l’elargizione di fortuna e bene.
La Procura della Repubblica del Tribunale di Ravenna ha rinviato a giudizio per maltrattamento e uccisione di animali i tre uomini: un cubano, un brasiliano e un cittadino di Faenza. L’Enpa si è quindi costituita parte civile tramite l’avvocato Enpa Claudia Ricci e l’avvocato Barbara Liverani di Rete Legale Enpa a Ravenna e nell’udienza di ieri è stata ammessa come unica associazione. La prossima udienza è prevista il prossimo 21 febbraio.
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“La pantera delle nevi”, il film diretto da Marie Amiguet e Vincent Munier, è un documentario girato sull’altopiano tibetano, un habitat selvaggio dove vivono animali rari. Il fotografo naturalista Vincent Munier, accompagnato dal romanziere Sylvain Tesson, esplora queste valli impervie alla ricerca della pantera delle nevi, non solo uno dei più grandi felini esistenti, ma anche uno dei più rari e difficili da avvistare.
Mentre la musica di Warren Ellis e Nick Cave accompagna le immagini di una natura incontrastata e poco esplorata, si può ammirare la bellezza disarmante di questo mondo quasi incontaminato. La pantera delle nevi diventa così il simbolo di questo ambiente che rimanda a un’idea primordiale della natura, sebbene sia minacciata dall’influsso artificiale dell’essere umano. Il viaggio che compiono i due uomini è una sorta di percorso mistico, che li poterà a chiedersi quale sia davvero il loro posto nel mondo e li porrà di fronte al loro stesso io, quello radicato nelle profondità della loro coscienza. Nel bel mezzo degli altipiani del Tibet, Tesson arriva a chiedersi se davvero ogni cosa su questo pianeta sia stata creata per essere vista dall’uomo o se, in questo come in altri casi, l’essere umano potesse fare a meno di guardare e, peggio ancora, intervenire, compromettendo la maestosità di questo posto, che rischia di andare distrutto per sempre.
Categorie: Animali e Cultura
Una morte terribile, quasi incredibile, quella di una donna indonesiana di Jambi che, durante il tragitto quotidiano per recarsi al lavoro, ha incontrato un gigantesco pitone da cui è stata uccisa e inghiottita intera.
A dare l’allarme il marito che non vedendola rientrare dalla piantagione di caucciù dove lavorava, ha chiesto aiuto ai vicini conoscitori della zona come riferiscono i media locali citati da Bbc news online.
Dopo un giorno di ricerche, gli abitanti del villaggio hanno trovato un pitone con quello che sembrava essere un grande stomaco. A quel punto, gente del posto ha ucciso il serpente, lungo almeno cinque metri, e ha trovato al suo interno il corpo della donna.”La vittima è stata trovata nello stomaco del serpente”, ha
detto ai media locali il capo della polizia di Betara Jambi, aggiungendo che il corpo sembrava essere in gran parte intatto quando è stato trovato.
Fonte: ansa
Categorie: News dal Mondo
La coppia di amici che ha incantato adulti e bambini torna al cinema con un’avventura per le nuove generazioni e non solo, chi acquisterà un biglietto per andare a vedere Belle & Sebastien – Next generation aiuterà l’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali a prendersi cura dei nostri amati amici a quattro zampe. Notorious Pictures, infatti, devolverà parte dell’incasso in sala a sostegno del progetto di rieducazione cani nato nel 2003 e portato avanti grazie alle donazioni dei privati che tramite l’adozione a distanza lo finanziano. Lo scopo primario del progetto è quello di rendere questi cani idonei a vivere in società e in famiglia, e ove non fosse possibile l’affido di donar loro serenità e una vita al rifugio il più simile possibile a quella familiare.
Ambientato ai giorni nostri, in Belle & Sebastien – Next generation si ritorna alle origini ma in una versione completamente rinnovata. Sebastien è infatti un bambino di oggi che si ritrova, suo malgrado, a trascorrere una noiosa estate in montagna. Lì incontrerà un meraviglioso cane da montagna dei Pirenei e scoccherà da subito una profonda amicizia che, tra incredibili avventure, scontri e grandi scoperte, cambierà non solo l’estate del ragazzo ma tutta la sua vita.
Il film arriverà in tutte le sale cinematografiche italiane il 17 novembre distribuito da Medusa Film per Notorious Pictures.
Sinossi
A distanza di 4 anni dall’ultimo capitolo, torna al cinema in una veste tutta nuova Belle & Sebastien, il grande classico che ha conquistato intere generazioni. Siamo ai giorni nostri e Sebastien, 10 anni, trascorre a malincuore le vacanze in montagna con la nonna e la zia, dando una mano nell’ovile. Nulla di troppo entusiasmante per un ragazzo di città come lui. A rompere la monotonia delle sue giornate è l’incontro con Belle, un cane gigantesco e dolcissimo ma ingiustamente maltrattato dal suo padrone. Pronto a tutto pur di difendere e proteggere la sua nuova amica, Sebastien vivrà l’estate più emozionante della sua vita.
Categorie: Animali e Cultura
Leo, un vivace cocker spaniel, ha perso la vista da oltre un anno ma il suo olfatto è rimasto eccezionale e continua a cercare e trovare i tartufi con il suo proprietario, Lorenzo Tanzi, esperto “cavatore” che lo accudisce, nelle campagne di Città di Castello. A raccontare la storia è il Comune tifernate. “Leo – spiega Tanzi – è arrivato nella nostra famiglia nell’agosto del 2012. I cani che abbiamo avuto (una trentina) sono stati tutti addestrati tutti per la cerca dei tartufi e quindi abbiamo deciso di provare anche con lui e dall’inizio il cucciolo ha manifestato una particolare predisposizione per il profumo del tubero. Con il tempo ha acquisito una cerca meticolosa che gli ha sempre permesso di individuare i tartufi”. Dopo qualche tempo è però arrivata la cecità diagnostica dal veterinario e risultata non curabile. “L’olfatto di Leo – ha spiegato il proprietario è invece rimasto inalterato così come la sua grande passione. Malgrado le difficoltà oggettive riesce ancora ad individuare i tartufi”. Il cane sarà protagonista assieme ad altri campioni del fiuto a “quattrozampe” (bracchi, bracchi-pointer, lagotti, meticci ed altre razze) con i loro conduttori provenienti da tutto il centro-Italia del primo memorial “Alessandro Ghigi”, gara di cani da ricerca e cavatura del tartufo domenica 30 ottobre nell’ambito della 42/a edizione della Mostra mercato nazionale del tartufo bianco che si tiene a Città di Castello. “La storia di Lorenzo e Leo è davvero straordinaria e commovente al tempo stesso e fotografa alla perfezione l’amore che da sempre c’è fra i tartufai ed i loro cani, spesso veri e propri familiari aggiunti, un esempio per tutti noi”, ha sottolineato l’assessore comunale al Commercio e Turismo, Letizia Guerri.
Categorie: Curiosità
Carletto è stato trovato immobile, riverso a terra, sotto un albero da un turista tedesco che si trovava in campagna fuori Canosa per acquistare un terreno. Vedendo il cane in quelle condizioni ha chiesto informazioni a contadino sul posto che risposto: “sta così da quattro giorni, gli ho messo acqua ma non beve”. Il signore tedesco ha allertato subito i soccorsi e il cane è stato affidato all’Enpa di Canosa.
“La situazione era disperata – racconta l’Enpa di Canosa – Carletto era ridotto uno scheletro, cercava di mordere per il dolore e non si alzava sulle zampe posteriori. La pelle era completamente mangiata dalla leishmaniosi. Era gravemente sottopeso, aveva solo quattro denti in bocca e una gravissima artrite. Secondo il veterinario Carletto ha 14 anni.”
Per lui l’Enpa di Canosa ha subito acquistato un materasso antidecubito e ha iniziato tutte le cure per la leishmaniosi e per le piaghe. “Da quando l’antidolorifico ha fatto effetto, Carletto non tenta più di mordere e non sbatte più la testa a terra dal dolore. Rossella Nuzzo e Maria Rosaria Natilla si stanno occupando di lui con una dedizione senza limiti. Stiamo cercando di fare un miracolo”.
Categorie: Varie
“È un momento veramente triste in cui le persone devono scegliere se nutrire i propri animali o i propri figli. Per alcune persone, purtroppo, è una decisione irrimandabile”.
Suzana Talevski lo sa bene. Il rifugio per animali Her Lost Dogs’ Home a Melbourne, in Australia, si prende cura di centinaia di animali domestici e il loro numero cresce di giorno in giorno. Uno dei nuovi ospiti del rifugio è Charcoal, quattro anni, un mastino napoletano di 63 kg. È stato abbandonato dai suoi proprietari che hanno detto che non potevano più permettersi un animale domestico. E non sono i soli in difficoltà.
Il costo della vita è aumentato vertiginosamente in tutto il mondo mentre gli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina fanno salire il prezzo di cibo, carburante e altri beni essenziali. Aumenti anche degli alimenti per animali domestici e di altri prodotti per animali domestici sono aumentati.
“Abbiamo 500 animali nel nostro rifugio. Ci sono molte bocche da sfamare. Sentiamo il bisogno di acquistare forniture, tenere il passo con il cibo per animali domestici e assicurarci che tutti i nostri animali siano sani”, aggiunge.
I dati ufficiali mostrano che il costo dei prodotti per animali domestici in Australia è aumentato di quasi il 12% nell’anno fino alla fine di giugno. Il doppio dell’aumento dei prezzi di cibi e bevande per umani.
Abbandonare un animale domestico è un reato in Australia. Ma la pressione finanziaria sta “lasciando le persone in situazioni disperate”, afferma Rebecca Linigen di Four Paws Australia.Gli ingredienti degli alimenti per animali domestici includono carne, cereali e mironutrienti, che negli ultimi mesi sono diventati tutti più costosi.
È un problema globale. Il costo del cibo per animali domestici è aumentato del 10,3% negli Stati Uniti, dell’8,8% nell’Unione Europea e dell’8,4% nel Regno Unito. Anche le associazioni di altri Paesi stanno assistendo a un aumento del numero di animali portati nei loro rifugi, per le mutate condizioni finanziarie delle famiglie.
Fonte: bbc-co-uk
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Una bella storia quella di Oliveira un cane di strada diventato mascotte della polizia e seguitissima star pelosa dei social brasiliani.
Soprannominato “Caporale Oliveira”, il cane è stato accolto dall’ufficiale di polizia di Rio Cristiano Oliveira, che lo ha trovato nel 2019 vicino alla sua stazione di polizia abbandonato, ferito e affamato.
Il 4zampe Oliveira ha comunciato la carriera di mascotte quasi per caso come racconta il suo salvatore, l’ufficiale Cristiano Oliveira: “Ho preso una maglietta della polizia e gliel’ho messa per scherzo. Ho fatto una foto e l’ho inviata ai gruppi della nostra stazione”, ha detto Oliveira. “E poi lo scherzo ha iniziato a diventare virale”.Ora, il caporale peloso ha il suo account Instagram con oltre 117.000 follower. Se non pubblico una foto per tre giorni, le persone chiedono già ‘Dov’è Oliveira?’ ‘Dov’è andata Oliveira?'” disse l’ufficiale ridendo. Il cane – vestito con un’uniforme della polizia con una pistola giocattolo legata e occhiali da sole – è la mascotte ufficiale del 17° battaglione della Polizia Militare di Rio de Janeiro, pattugliando insieme al suo ufficiale e correndo accanto alle moto.
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Categorie: Storie del cuore
Le belle adozioni. Così si sono innamorati di Billy! Ora sono una famiglia
Gattino si nasconde in un motore, lo stana un pet detective con uno smartphone dalla voce di gatto
Pet&Dintorni è patrocinato dall’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, che sostiene il progetto e l’attività di Pet&Dintorni per la validità dei suoi servizi di interesse ed utilità sociale.
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