Bubby, il gatto tornato a casa dal suo padrone dopo otto anni, ma lui non c'è èiù
27/05/2022
Bubby è un gatto dal destino difficile, la cui vita è costellata da momenti difficili ed estremamente tristi ma anche per lui alla fine c’è stato un po di conforto.
Un canadese di nome Boyd aveva trovato nel suo cortile proprio davanti alla sua porta un micio con sole tre zampe e senza la punta della coda. Intenerito dal gatto che sembrava chiedere proprio il suo aiuto, Boyd si intenerì e lo fece entrare in casa sua chiamandolo Bubby. Finalmente il povero Bubby era felice aveva trovato la sua casa e un amorevole proprietario. L’uomo amava molto il suo piccolo felino tripode e il sentimento era reciproco.
Un giorno, Bubby è scomparso e durante la ricerca il suo proprietario è morto. I vicini hanno cercato di trovare il gatto, ma senza ritrovarlo e hanno pensato che non sarebbe più tornato.
Per otto lunghi anni, nessuno ha avuto notizie di Bubby. All’improvviso il gatto è tornato a casa sua. Non aveva idea che il suo proprietario non fosse più vivo.
Nella casa in cui viveva un tempo, si erano da tempo trasferiti altri inquilini . I vicini hanno detto loro cosa stava succedendo e hanno fatto entrare Bubby in casa, l’unico modo in cui sono riusciti a catturarlo.
Successivamente, Bubby è stato portato dal veterinario per un esame, che ha prescritto i farmaci e le procedure necessarie. Poi è stato portato in un rifugio. Le cose andavano proprio male: invece del suo umano si trovava vecchio e solo.
Ma l felicità era dietro l’angolo. Uno dei dipendenti del rifugio, dopo aver ascoltato la sua storia, si è talmente addolorato per il povero gatto che ha deciso di adottarlo. Ora ha di nuovo una casa calda e un proprietario amorevole. Lunga vita a te, Bubby.
Categorie: Storie del cuore
La Regione Sicilia finanzia la creazione di cimiteri destinati agli animali d’affezione e domestici
27/05/2022
Una buona notizia per i siciliani amanti degli animali: la Regione finanzia la creazione di cimiteri destinati agli animali d’affezione e domestici. Lo ha deciso il governo Musumeci che, oltre ad apprezzare il relativo Regolamento, ha stanziato la somma di due milioni di euro a disposizione dei Comuni che ne faranno richiesta. Si dà così attuazione, dopo 22 anni, ad una legge dell’Ars rimasta inapplicata e che prevede appunto la possibilità di seppellire le spoglie dell’animale in un vero e proprio cimitero, anche previa cremazione, secondo le caratteristiche fissate dal regolamento sanitario.
«Con questa nostra iniziativa – commenta il presidente della Regione Siciliana – la Sicilia si allinea ad altre regioni del Nord Italia ma, soprattutto, diamo concreto riconoscimento ai nostri compagni di vita, quali esseri senzienti e non oggetti. Quello del governo regionale è un gesto di grande civiltà e sensibilità. Spero che incontri l’interesse di tanti Comuni».
Risale al lontano anno 2000 la legge regionale che ha affidato alla competenza dei Comuni l’iniziativa di realizzare i cimiteri per animali d’affezione nel territorio siciliano. Da quella data, nessun atto successivo è stato adottato dalla Regione per dare attuazione a quella legge.
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Il vaiolo delle scimmie non viene trasmesso dai cani, i veterinari della FNOVI smentiscono la fake news e ne chiariscono l'origine
26/05/2022
Categorie: Varie
Cane abbandonato confiscato al padrone anche se il reato è estinto
26/05/2022
Cane anziano abbandonato, sequestrato dalle Guardie Eco Zoofile OIPA di Modena, il reato si estingue per oblazione ma il Gip dispone la confisca.
Lo spiega un articolo a firma dell’Avv. Claudia Taccani, Responsabile Sportello Legale OIPA apparso sulla pagina dello Studio Cataldi
In particolare, nella vicenda, le Guardie Eco Zoofile, aventi potere di polizia giudiziaria in ambito di tutela degli animali, verificarono e verbalizzarono che “Tonto”, cane tipo Pastore dell’Asia Centrale di 12 anni, era tenuto all’interno di un box in stato di abbandono, in condizioni igienico sanitarie molto precarie, essendo presenti deiezioni e sporcizia.
Tonto, inoltre, non aveva cibo ed acqua a disposizione, risultava affamato e manifestava problemi di salute con tanto di parassiti dovuti, evidentemente, alle mancate attenzioni nella custodia.
La Procura della Repubblica territorialmente competente convalidava il sequestro probatorio dell’animale eseguito dalla polizia giudiziaria necessario per la ricostruzione del fatto e per dimostrare l’ascrivibilità della contravvenzione ex art. 727, comma 2, c.p. all’indagato: Tonto veniva così trasferito per le opportune cure e attenzioni presso una struttura idonea. Successivamente il Giudice per le indagini preliminari di Modena, su richiesta del Pubblico Ministero di emissione di decreto penale di condanna, condannava l’imputato per il reato ex art. 727, comma 2, c.p. alla pena complessiva di euro 3.000,00 di ammenda con confisca dell’animale mediante assegnazione a un ente di protezione animali per affidarlo a persona idonea.
Tuttavia il decreto veniva opposto avanzando richiesta di oblazione.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena, con sentenza dell’aprile 2022 dichiarava, quindi, l’estinzione del reato contestato al proprietario di Tonto, avendo pagato la somma indicata dalla medesima Autorità Giudiziaria entro un certo termine.
Ma il provvedimento di sequestro del cane Tonto” disposto a seguito del sopralluogo delle Gez OIPA non viene cancellato e per il benessere dell’animale viene confermato (segue)
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Ucraina, Ceva e Enpa insieme per i pet. Donazione di antiparassitari e feromoni per ridurre lo stress degli animali in zona di guerra
26/05/2022
Li abbiamo visti scappare insieme alle loro famiglie, stipati nei sotterranei, dispersi in quel che resta delle città distrutte dai bombardamenti. Sono stati una vera ancora di salvezza per chi, in questi momenti difficilissimi, ha potuto sentire il loro calore, il loro affetto. Una vera e propria forma di pet therapy in un teatro bellico. Ma lo stress che questi animali per primi stanno provando o hanno vissuto nei lunghi viaggi verso luoghi di speranza è inimmaginabile. Confinati in spazi stretti, alle prese con il frastuono delle bombe, dei missili, privati delle loro routine e delle loro certezze, il livello di stress anche degli animali in tempo di guerra è sicuramente una realtà con cui bisognerà fare i conti. L’insieme dei fattori di stress a cui vengono sottoposti in questa situazione gli animali in Ucraina è veramente eccezionale. Anche per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali, che dal primo momento si è adoperato per portare aiuti in Ucraina, ha organizzato insieme all’azienda farmaceutica Ceva un carico speciale per aiutare gli animali ucraini ad affrontare meglio situazioni stressanti. Tra gli oltre 1200 prodotti veterinari diretti in Ucraina, spediti da Ceva e già arrivati nei magazzini Enpa, sono stati inviati collari con feromoni per cani e gatti. I feromoni sono sostanze sprigionate dalle ghiandole dell’animale. Queste si trovano sulle zampe, sul naso, sulla schiena e sulla coda, e altre ancora e vengono utilizzate per comunicare con gli altri pet. Queste sostanze sono in grado di placare il cane o il gatto stressato, e possono essere rilasciate nell’ambiente utilizzando prodotti spray, collari, diffusori. “Non si tratta di un tranquillante – spiega Meir Levy, veterinario Enpa – ma di sostanze che vanno ad agire sull’amigdala, centro delle emozioni e aiutano gli animali sia in situazioni di stress di natura ambientale che di natura sociale. E l’ambiente in Ucraina è sicuramente ostile e non solo per i rumori fortissimi di bombe o missili ma anche lo stesso silenzio, calato improvvisamente nelle città può destabilizzare un cane o un gatto abituato ai normali rumori quotidiani delle città che li hanno sempre ospitati. Ritrovarsi poi a condividere spazi strettissimi con altri animali nei sotterranei o durante i viaggi è sicuramente un forte stress di natura sociale. Questi prodotti a base di feromoni aiutano molto, gli animali si sentono più distesi e meno minacciati”.
Ceva, azienda farmaceutica veterinaria con esperienza di una vasta gamma di campi terapeutici, si è offerta di donare i propri prodotti agli animali ucraini rimasti sul territorio. “Dall’inizio del conflitto siamo quotidianamente in contatto con i volontari ucraini di diverse associazioni sul territorio – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – abbiamo un magazzino a Tulcea, in Romania, dove facciamo convogliare tutti gli aiuti che stiamo raccogliendo e che poi ridistribuiamo tramite le associazioni ucraine a chi ne ha bisogno. Abbiamo già inviato 173 tonnellate di aiuti.Questo carico è molto importante perché per la prima volta, oltre a cibo e farmaci veterinari, riusciamo a far arrivare prodotti assolutamente introvabili in quel territorio e che possono essere di aiuto immediato per quei pet rimasti in Ucraina”.
“Ceva è un’azienda da sempre dedita alla salute e al benessere degli animali, siamo noi stessi proprietari di cani e di gatti e non abbiamo potuto restare indifferenti di fronte alle sofferenze degli animali che sono rimasti in uno scenario per loro estremamente pesante e con una disponibilità sempre più scarsa di risorse e prodotti per il loro benessere” commenta Andrea Fiorentini BU Head di Ceva Salute Animale. “Per questo ci siamo attivati, grazie alla rete efficiente e affidabile di Enpa, per portare dove serve la nostra solidarietà, valore fondamentale per Ceva” .
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Estate 2022: un italiano su due andrà in vacanza con il proprio pet
26/05/2022
Non è ancora estate, ma il caldo si fa sentire e molti già pensano alle vacanze rigorosamente con il proprio animale. Lo rivela l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, che ha evidenziato il legame sempre più forte tra uomo e animale anche nella condivisione delle vacanze.
Più della metà degli italiani (57%) è convinta che il proprio compagno a quattro zampe andrebbe portato con sé in vacanza, e solo il 14% lo affiderebbe a parenti e amici. L’11%, infine, lo porterebbe in strutture dedicate. Molti intervistati sono d’accordo nell’affermare che un animale domestico, sia a casa che in vacanza, richiede impegno e attenzioni particolari: se per il 37% potrebbe limitare la propria libertà, il 39% teme che possa fare del male alle persone, ma c’è anche chi ha paura che scappi (38%) o che provochi danni alle cose (34%). Per evitare tutto ciò, gli italiani corrono ai ripari tenendo l’animale sempre sotto controllo (35%), o, nei casi più difficili, facendolo educare da esperti (22%). Solo il 24%, infine, stipula una polizza assicurativa per tutelarsi dai danni che l’animale potrebbe causare agli altri. Se gli italiani sanno come tenere a bada i comportamenti dei loro fedeli compagni, pare non sia così nei confronti dei loro simili. Secondo la ricerca, il 32% degli intervistati ha dichiarato che gli esercizi pubblici che non ammettono animali al loro interno fanno bene, ma non per motivi di igiene o perché potrebbero dare fastidio: il motivo principale è il comportamento dei loro padroni, che spesso non hanno rispetto per le altre persone.
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Animal hoarding a Sabaudia (LT): coppia sessantenne viveva in casa con una quarantina di gatti, un cane, polli, pulcini e un'incubatrice per le uova
26/05/2022
Da quanto si apprende, sono in corso le operazioni di sgombero e trasferimento degli animali rinvenuti in strutture idenee al loro benessere.
Animal hoarding è una forma di amore distorto che diventa vero e proprio maltrattamento degli animali domestici ed è un problema più diffuso di quanto si pensi ma relativamente facile da nascondere, dato che coinvolge, il più delle volte, persone che vivono in una situazione di grave isolamento sociale.
Secondo una ricerca statunitense condotta da Gary Patronek alla fine degli anni Novanta – considerata come uno degli studi più interessanti e ancora attuali sull’argomento accumulatori – solo piccoli numeri riguarderebbero animali da fattoria o esotici. I suoi dati hanno rivelato che su 54 accumulatori il 76% era di sesso femminile e quasi il 50% superava i sessant’anni, mentre solo l’11% era più giovane dei 40 anni. In quell’occasione si registrarono anche rarissimi casi di accumulatori di animali che vivevano in famiglia con bambini, ma per più del 70% queste persone vivevano sole, erano vedove o divorziate. La media di animali detenuti: 39 per ogni caso di accumulo. In quattro situazioni più gravi si sono registrati più di 100 animali per caso.
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Anche i pesci devono scoprire il mondo fuori dall'acqua. Realizzato un passeggino per loro
25/05/2022
Se i cani (sani) sul passeggino vi lasciavano perplessi, sappiate che qualcuno ha pensato di fare qualcosa di simile anche per i pesci. Jerry Huang, attore e fotomodello di Taiwan, come riportato da ascanews, ha progettato un acquario con le ruote, una sorta di passeggino con cui portare a passeggio per le strade di Taichung i suoi pesci rossi perchè possano divagarsi un po’ cambiando panorama. (video)
“In passato le persone portavano a spasso i loro cani e gatti. Ora portano pappagalli, ma anche serpenti, lucertole… Ho persino visto persone portare a spasso i ragni” dice. “E ora c’è la possibilità per le creature subacquee di esplorare la terra sopra l’acqua”.
Huang, appassionato fotografo di droni che crea contenuti per il suo canale YouTube, ha passato settimane in officina pensando al progetto, realizzato poi con pezzi di ricambio. È un grande cilindro acrilico pieno d’acqua, abbinato a un sistema di filtraggio e ossigeno alimentato a batteria, su un carrello costruito appositamente.
Ha deciso che i pesci rossi, abbastanza resistenti e che non temono l’uomo, erano i migliori da testare.“Tutti noi abbiamo questo desiderio di esplorare altri mondi esotici inabitabili. È per questo che inviamo astronavi nell’universo. Se fossi un pesce rosso sarei sicuramente super entusiasta se qualcuno inventasse qualcosa per me per andare a esplorare altri mondi” conclude Huang.
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Aquila legata tutto il giorno sotto il sole a Cività di Bagnoreggio (VT). La denuncia della LAV la fa liberare
25/05/2022
Tutto il giorno sotto il sole cocente, legata ad un trespolo, con il solo scopo di essere utilizzata come attrazione turistica.
È questo il destino di un’aquila esposta nello scorso fine settimana all’ingresso del ponte pedonale che porta a Civita di Bagnoregio (Viterbo), utilizzata per scattare fotografie a pagamento con i turisti, con l’evidente sostegno del Comune, il cui stemma campeggiava sul posatoio del rapace.
Bagnoregio è una cittadina meravigliosa, non ha certo bisogno di questi spettacoli diseducativi nel rapporto uomo animale per attrarre i turisti, per questo la LAV ha scritto al Sindaco, chiedendo di porre fine al deprimente spettacolo di un rapace impossibilitato a volare, trovando un’alternativa che non faccia uso di animali, e rendendosi disponibile a cooperare per iniziative diverse sul territorio a promozione dei diritti animali.
A poche ore dall’appello della LAV, il Sindaco del Comune di Bagnoregio, Luca Profili, ha risposto così:
Grazie della pronta e positiva risposta!
Fonte: LAV
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A Cannes arriva il film Eo, il protagonista è un asino
25/05/2022
Al Festival di Cannes è stato presentato EO del regista polacco Jerzy Skolimowsky, un film che ha diviso la critica ma che di certo non è passato inosservato e che ha per protagonista un asino. Riportiamo un estratto del pezzo scritto da Gabriele Niola per Esquire:
“Solitamente sono i cani e non gli asini gli animali per i quali ci commuoviamo, con i quali empatizziamo e nelle cui storie il cinema sguazza. Invece EO sceglie di riservare quel trattamento lì, quello sentimentale, alla storia di un asino, chiamato come dice il titolo: EO (in inglese si pronuncia come il suono del raglio). Le sue avventure iniziano in un circo, passano per rapitori, camionisti, calciatori, banditi, preti e figli scapestrati, EO incontra un’umanità varia e diversa con la quale non ha mai il rapporto che può avere un cane (anche questo contribuisce a rendere tutto interessante), della quale non si cura ma da cui inevitabilmente è sballottato.
Non si pensi però che l’asino sia un pretesto per raccontare storie di uomini. È tutto il contrario, le piccole storielle di esseri umani trascurabili sono il pretesto, cosa avviene all’asino è il cuore! Jerzy Skolimowski è un esperto di film che non hanno bisogno di parole, e il suo divertimento nel riuscire a dirci tutto su quell’animale senza che né possa parlare, né possa effettivamente recitare è tangibile. EO è un film a tratti divertente e a tratti drammatico, che riprende uomini come animali e animali come uomini per divertirsi con il pubblico, farlo ridere e ovviamente (lo si capisce dalle ambizioni) sorprenderlo di continuo senza timore di sfociare anche nel dramma.
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Ucraina. Anastasiya e Arthur sette viaggi sotto le bombe per mettere in salvo i loro animali: "troppo da fare per essere preoccupati o spaventati"
25/05/2022
Anastasiya Tykha, 20 anni, una studentessa di veterinaria all’ultimo anno della sua laurea, e suo marito Arthur Lee, 26 anni, hanno scoperto essere diventati famosi quando l’immagine delle donna con i suoi cani è apparsa al telegiornale e Tykha ha ascoltato il conduttore raccontare della sua morte.
Anastasiya invece è viva anche se per salvare i suoi animali ha rischiato veramente di morire. La giovane con suo marito ha portato in salvo i loro cani e gli altri animali, percorrendo più voltela strada da Irpin a Kiev sotto il fuoco russo a marzo.
Da Irpin, la città a 13 miglia a nord di Kiev, da dove la coppia era fuggita il 9 marzo, Anastasiya ha detto che hanno finito per fare sette attraversamenti del ponte in totale, sempre sotto il tiro delle armi russe. Al giornalista che le chiedeva quanta paura avesse avuto ha risposto: “Avevamo troppo da fare per essere preoccupati o spaventati”, ha detto la giovane, che da quattro anni gestisce un rifugio per animali a Irpin e che nel primo viaggio stava cercando di scappare con 19 cani, cinque gatti, una tartaruga, un camaleonte, due lucertole Tritone, un axolotl e un criceto
Non è stata una decisione facile fuggire, non c’era elettricità né acqua corrente ei cani dovevano bere dall’acquario del rifugio.
Dovevamo andare o saremmo stati uccisi, questa era la nostra ultima possibilità per noi e per gli animali di sopravvivere”, ha detto Anastasiya. “E aveva ragione”, ha aggiunto Lee. “La nostra casa è stata più tardi distrutta dai pesanti combattimenti”.
Fonte theguardian.com
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Corsa cavalli durante la festa “Dei tre Santi” a Messina, denunciate 17 persone
25/05/2022
I carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina, hanno denunciato 17 persone, responsabili, a vario titolo, di maltrattamenti di animali, competizioni non autorizzate e mancata esecuzione di ordine legalmente dato. Secondo quanto accertato dai militari, il 10 maggio, durante la festa religiosa dei patroni ‘Dei tre Santi’ a San Fratello, alcuni cavalieri partecipanti alla processione religiosa avrebbero maltrattato i cavalli che montavano, “sottoponendoli a fatiche e sevizie anche mediante l’uso di frustini dando vita a vere e proprie competizioni abusive, con rischio per i numerosi fedeli presenti lungo le vie”. Un fantino è anche caduto dal cavallo e l’animale è morto nelle ore successive per le ferite riportate.
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