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Condannato importatore di bouledogue francesi meticci spacciati per rari cani di razza

29/03/2022

Tutto era cominciato quando, in Friuli, i controlli stradali del Nucleo operativo Radiomobile dei carabinieri di Tarvisio con il sequestro di cinque cuccioli di simil Bulldog (Bouledogue) francese della società “I cuccioli di Carlotta” avevano portato a scoprire un di traffico illecito di animali da compagnia.
Da anni lui e la sua compagana smerciavano cuccioli in Italia, del genere simil-Bouledogue francese, importati dalla Slovacchia definiti “esotici” e piazzati anche ad alcuni personaggi noti, forse ignari di acquistare meticci pagati migliaia di euro.Bulldog Francese Blu: Un Meticcio Malato con Enormi Problemi di Salute – Bulldog Francese Expo
Se proprio volete acquistare un cane di razza invece di scegliere un ben più originale cane fantasia,, non fatelo da questo commercio, non fatelo tramite i siti di annunci online, non fatelo tramite social. I cani vanno visti nel loro habitat, vanno viste le fattrici , come sono accudite e l’ambiente in cui vivono.

Al tempo del sequestro furono esaminati i documenti relativi agli animali e verificata l’autenticità.
I cuccioli oggetto del traffico, tutti simil Bulldog francesi, venduti a prezzi altissimi per il mantello grigio/bleu e gli occhi chiari, hanno generato sospetti sul fatto che potessero essere il frutto di manipolazioni genetiche e se tali manipolazioni possano aver danneggiago questi poveri cuccioli. I cagnolini sono spesso strappati dalla madre prima dei 60 giorni stabiliti per legge e prima dei 90 stabiliti per l’esportazione e sono frutto di maltrattamento delle fattrici, dalle fabbriche di cuccioli, senza alcun controllo, cuccioli spesso malati.
Questi imbroglioni meriterebbero multe salate per maltrattamento animale e frode in commercio, invece Pecoraro Pena ha avuto una Vendita Bouledogue da Privato a Bologna cuccioli di bulldog francese blu e tutti coloripena irrisoria: 3 mesi (non farà neanche 1 giorno di galera) + 3.000 euro di .
determinato un danno per la salute degli animali.
Va ricordato che in Italia è consentita la commercializzazione di animali di razza di origine nazionale e comunitaria esclusivamente con riferimento a soggetti iscritti ai libri genealogici e che risultino accompagnati da apposita certificazione genealogica altrimenti non possono essere considerati cani di razza, ma “meticci” con conseguente minor valore.

 

 


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Delfini e balena, comitato di accoglienza per due fratellini ucraini arrivati a Lampedusa

29/03/2022

A Lampedusa salti anche una balena e un gruppo di delfini sembra abbiano voluto partecipare alla festa degli alunni di una scuola per l’arrivo di due bambini ucraini. Si tratta di due fratellini, uno di dieci e una di sei anni, che insieme con la madre hanno prima attraversato il confine con la Polonia per poi giungere nell’isola più a Sud d’Europa. Grandi cetacei: quali sono, caratteristiche e curiosità - I Miei Animali Poco lantano dalla costa i delfini si sono esibiti in salti e capriole e una balena, con la sua enorme stazza e spruzzi, è stata al centro dell’attenzione, emergendo e rituffandosi tra le onde quasi a voler dare il benvenuto ai due bambini.
Queste immagini, ha detto Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, “ci ricordanol’importanza e la necessità di continuare a difendere il nostro patrimonio naturale e ambientale. I delfini sono presenti nel nostro mare tutto l’anno, il passaggio delle balene invece è un evento che si ripete annualmente di fronte Lampedusa tra febbraio e aprile”.

 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte «Agenzia DiRE» e l’indirizzo

 


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Sostituisce il microchip ad un cane "trovato". Accusato di riciclaggio

28/03/2022

L’iscrizione in anagrafe canina e la conseguente applicazione del microchip, oltre ad essere lo strumento che garantisce il diritto di proprietà e le responsabilità ad essa connesse, è un obbligo di Legge  per tutti i proprietari di cani. Solo l’iscrizione in questa banca dati ha carattere di ufficialità, protegge dal furto o dallo smarrimento del animale d’affezione, evitando così appropriazioni indebite o che, trattato come un animale randagio, possa essere portato in un canile. È uno strumento che permette all’animale di essere ricondotto in tempi brevi al proprietario/famiglia di appartenenza.
Il microchip testimonia la legale proprieta del cane, la sua sostituzione è una pratica contro la legge quindi un reato: furto, riciclaggio.
Tucco ciò è confermato nel testo della sentenza n. 9533 del 21 marzo 2022 della Corte di cassazione che ha confermato la condanna impartita ad un soggetto, accusato del reato di riciclaggio riferito a un cane di provenienza illecita.
Il titolare di un canile  si era appropriato di un pastore tedesco a pelo lungo. E per evitare di essere scoperto aveva sostituito il suo microchip con quello di un altro cane della stessa razza solo a pelo corto. IlArzano, multe ai proprietari di cani per assenza di microchip e palettina per i bisogni – Il Meridiano News ricorrente contestava il furto, perché era stato il cane ad andare da lui, e invocava l’applicazione dell’articolo 925 del Codice civile che riguarda i cosiddetti animali mansuefatti. Una norma secondo la quale, l’animale «diventa di appartenenza di chi se ne è impossessato se non reclamato entro venti giorni dal momento in cui il proprietario ha conoscenza del luogo in cui si trova».
La Corte ha specificato però che gli animali domestici non rientrano tra i mansuefatti. Comunque nel caso esaminato il padrone aveva cercato il suo Yago, questo il nome del cane, e questo lo aveva riconosciuto.

 


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"L’Italia si schieri contro le gabbie in allevamento". L’appello delle 22 organizzazioni aderenti a End of The Cage

28/03/2022

L’Italia ha un’occasione unica di ricoprire un ruolo da protagonista e cambiare il destino di oltre 300 milioni di animali allevati a fini alimentari in Europa (40 milioni a livello nazionale), che ogni anno vivono reclusi nelle gabbie degli allevamenti intensivi, annunciano le 22 organizzazioni della coalizione italiana End the Cage Age.End the Cage Age: L'ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) per la fine dell'uso delle gabbie negli allevamenti • PROTECTAweb
Il 30 giugno dello scorso anno, infatti, la Commissione europea si è impegnata a eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti europei tramite una normativa dedicata – un risultato straordinario dovuto alle 1,6 milioni di persone che hanno firmato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age. Una volta presentata, la proposta legislativa dovrà essere approvata anche dal Consiglio dell’Unione europea, formato dagli Stati Membri. Per questo è fondamentale che l’Italia sostenga senza riserva questa transizione.
Tuttavia, non solo il Governo italiano non ha ancora preso una posizione netta contro le gabbie, ma è in procinto di fare una vera e propria operazione di “sdoganamento” della produzione intensiva (e quindi anche in gabbia) tramite la proposta di decreto interministeriale SQNBA, una certificazione sul ‘benessere animale’ che – nel testo attuale – tradisce qualunque ispirazione di trasparenza e verità nei confronti di animali e consumatori.Caged animal farming: EU aims to end practice by 2027 - BBC News
La coalizione italiana a sostegno di End the Cage Age ha lanciato per questo un appello, chiedendo ai cittadini italiani di far sentire la loro voce e chiedere al primo ministro Mario Draghi e ai ministri della Salute Roberto Speranza e delle Politiche agricole Stefano Patuanelli di sostenere gli sforzi della Commissione europea e promuovere anche a livello nazionale una normativa che vieti la pratica abominevole di costringere esseri viventi e senzienti a vivere in condizioni di grave privazione all’interno delle gabbie.
Il risultato dello scorso giugno, con l’annuncio della Commissione, è stata una vittoria straordinaria per i 300 milioni di animali che in Europa soffrono nelle gabbie, ma non basta. Abbiamo bisogno anche del voto favorevole del Consiglio dell’Unione europea, cosa purtroppo nonEnd the cage age: la campagna raccoglie 1 milione di firme scontata,” afferma la coalizione.
Sappiamo che forze in gioco più interessate al profitto che al benessere di animali e persone e del nostro futuro su questo pianeta stanno già facendo pressioni sui Governi per far cadere la proposta o rallentarne l’entrata in vigore. Per questo è necessario che i cittadini firmino il nostro appello e facciano sentire nuovamente la loro voce: il messaggio che gli italiani vogliono un’Italia e un’Europa senza gabbie deve risuonare forte e alto per farsi sentire dalla nostra politica.
Chiediamo che il Governo italiano prenda una posizione netta sulla questione, proponendo anche in materia attiva una normativa nazionale contro le gabbie. Con l’inaccettabile proposta di etichettatura di questi giorni si sta compiendo un errore clamoroso, ma si può ancora cambiare traiettoria. Abbiamo la possibilità di stare dal lato giusto della storia, non perdiamola!” concludono le associazioni.
L’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “End the Cage Age” è stata lanciata nel 2018 per chiedere la fine dell’uso di ogni tipo di gabbia per allevareEnd the Cage Age, niente più gabbie negli allevamenti animali a scopo alimentare, sostenuta da oltre 170 organizzazioni in 28 paesi: la più grande coalizione europea di ONG mai riunitasi. L’Iniziativa si è conclusa come da normativa europea un anno dopo, con il risultato eccezionale di 1,4 milioni di firme certificate.
In Italia la campagna include 22 organizzazioni: Amici della Terra, Animal Aid, Animal Equality Italia, Animal Law Italia, Animalisti Italiani, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, Essere Animali, HSI Italia, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia, LAV, Legambiente, LEIDAA, LNDC Animal Protection, LUMEN, OIPA, Partito animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus.

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Eni, gattino a sei zampe rifiutato dalla mamma e destinato all'eutanasia, trova un veterinario che lo salva

28/03/2022

Sembrava proprio non essere nato sotto una buona stella Eni, un micino con sei zampe, tanto che neppure la sua mamma lo ha voluto allattare lasciandolo al suo triste destino e senza latte materno sarebbe stato molto breve, poche ore. Anche il proprietario davanti alla malformazione aveva deciso di far sopprimere il micio dal veterinario. Insomma la sua fine sembrava deciso ma non è stato così. Eni è un gattino speciale, nato con sei zampe come la pubblicità di una vecchia marca di benzina, dall’avere un’aspettativa di vita di poche ore, invece vivrà e ci auguriamo sia felice.
Il piccolo miracolo è stato possibile grazie all’abilità di Marco Martini, giovane veterinario; alla prontezza di intervento del gattile Enpa di Conegliano; e alla grande generosità di tante persone che sin da subito si sono prodigate per salvarlo e sottrarlo al destino fatale.
Quando il proprietario è arrivato dal veterinario con Eni per l’eutanasia,Micio nasce con sei zampe, veterinario rifiuta di sopprimerlo e lo salva il dr. Martini si è rifiutato di sopprimerlo, iniziando, anzi, a curarlo e salvandogli la vita. Poco dopo ha contattato il gattile di Conegliano gestito da Enpa Treviso. Nel giro di poche ore, grazie al passaparola sui social, è stata trovata una nuova mamma gatta perfetta per svezzare il piccolo Eni. La gatta si trova a Padova e, nel pomeriggio di giovedì 24 marzo, ha accolto il piccolo Eni che ha trascorso i primi giorni di vita sotto le cure del suo veterinario. Per il micetto a sei zampe inizia oggi una nuova vita, speciale proprio come lui. Speriamo di avere presto buone notizie della sua crescita.


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Abbandonati dai profughi in fuga, Enpa salva 43 cani e 7 gatti ucraini. Rocchi: “Avevano tutti una famiglia, una casa. La guerra li ha privati di tutto noi ridaremo loro la vita che meritano”.

28/03/2022

Monika, Hanna, Muha, Dasha, Luntik, Rudi, Smurf, Nona, Linda, Knopa, Mimi, Chloe, Luna, Rich, Vita, Chita, Lola, Bobo e Eva. Sono solo alcuni dei nomi dei 43 cani e 7 gatti prelevati dall’Ente Nazionale Protezione Animali al confine con l’Ucraina e arrivati dopo un viaggio lungo e complicato ieri pomeriggio a Milano. Hanno tutti un microchip, un passaporto e un libretto sanitario che, oltre a raccontare la loro storia sanitaria, parla delle loro famiglie e della loro vita prima della guerra. Una vita fatta di semplicità, di coccole, di ciotole di acqua, di cibo, di visite dal veterinario per fare i vaccini, di passeggiate all’aperto per fare i bisogni. Una vita normale che ora non esiste più, cancellata dall’orrore di questa guerra. Loro Euro 2012: stop all'olocausto dei randagi ucraininon sono tra i fortunati che abbiamo visto nelle tante foto circolate in questo mese, fuggiti con ogni mezzo di fortuna insieme ai loro proprietari. Loro sono rimasti lì, alcuni lasciati soli nelle case, ormai abbandonate, alla mercé dei bombardamenti, altri sono rimasti vicino alle abitazioni. La loro fortuna, però, è stata incontrare i volontari di Kiev che nonostante il coprifuoco e i bombardamenti sono riusciti, uno per uno, a recuperare cani e gatti chippati rimasti indietro. I volontari hanno poi contattato L’Enpa che ha organizzato una missione di recupero per portare i cani in Italia alla quale si è unito anche Luciano, veterinario di Rovigo con i suoi collaboratori per prestare soccorso durante il viaggio. Una traversata lunghissima, durata tantissime ore anche a causa degli innumerevoli check point e controlli che la spedizione ha dovuto passare. I cani hanno bevuto più di 50 litri d’acqua e sono arrivati ieri pomeriggio in Italia, a Milano, stanchi ma in salute. Nonostante la comprensibile paura e preoccupazione si sono mostrati socievoli e sono stati ospitati da diverse strutture: Enpa di Monza, Enpa di Val Della Torre, l’Asilo del cane Rifugio Palazzolo milanese, Uai Milano e  Vita da Cani onlus. Ora seguiranno tutti l’iter di osservazione sanitaria previsto dalla legge con relativa quarantena e, quando sarà possibile, per loro cercheremo una buona adozione, un nuovo inizio con una famiglia amorevole.Ucraina, Leidaa porta in Italia cani e gatti trovati tra le macerie: chi vorrà potrà adottarli - Il Fatto Quotidiano
“Purtroppo ci sono anche i pet rimasti indietro – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – per loro Enpa c’è e continuerà ad esserci. Stiamo lavorando per dare il nostro contributo in questa terribile emergenza muovendoci su più fronti: dall’invio di aiuti concreti, all’accoglienza degli animali provenienti dall’Ucraina, ad operazioni di concerto con le istituzioni.Ora è il momento del fare e serve il contributo di tutti. In questo senso abbiamo scritto anche insieme alla Federazione di cui Enpa fa parte al Ministro Speranza chiedendo di modificare la nota del Ministero che vieta di portare in Italia cani e gatti randagi ucraini che sappiamo essere tanti”.


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        "La ragazza col busto e il cane col carrellino"

        26/03/2022

        “Lui è Rum il mio beagle speciale…è morto 3 mesi fa…ma mi manca come l’aria e ho voluto dedicargli un libro. Ho voluto renderlo immortale.
        Quando aveva un anno… mi ha insegnato tanto sulla vita e spero che lo insegni anche a voi. E’ una storia molto commovente e di insegnamento su come trattre i cani qunado si ammalano…occuparmi di lui è stata la cosa più bella che ho fatto nella mia vita”Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone e attività all'aperto
        Un beagle… e una ragazza che attraverso di lui si ritrova a fare i conti con il suo passato. Una ragazza… e un beagle che diventa il suo maestro di vita, il suo piccolo cane guerriero.
        Questa è la storia dell’incontro tra due anime destinate ad essere l’una specchio dell’altra: Rum e Laura.
        «Prima di conoscerti, Rum, la mia vita era una scoliosi di demoni interiori. Adesso, se la dovessi definire, direi che è un’autostrada inondata di sole, uno di quei viaggi in cui corri veloce, con l’orizzonte blu stampato negli occhi e la musica nelle orecchie, cantando a squarciagola e sentendo che andrà tutto bene.»
        La loro è una storia costellata da scelte difficili e coraggiose, da sconfitte e sofferenze trasformate in salti. È un inno alla vita, che va vissuta e affrontata con tenacia e speranza nonostante le avversità. È un inno a quella forza chiamata Amore, che se lo decidiamo, ci permette di superare qualsiasi ostacolo.


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        Al museo con il proprio cane: Enpa premia Musei Civici di Palazzo Pianetti a Jesi

        26/03/2022

        L’Ente Nazionale Protezione Animali, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla data della sua fondazione, ha premiato Il Comune di Jesi per aver ormai da numerosi anni consentito la fruizione dei Musei Civici ai visitatori in compagnia dei propri cani. A ricevere l’attestato di merito e la medaglia celebrativa, l’assessore alla cultura Luca Butini, accompagnato dal suo labrador Otter, insieme alla direttrice Romina Quarchioni.
        “È veramente con grande piacere che accogliamo questoPotrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone e cane riconoscimento da parte dell’Enpa. È il risultato di un costante impegno che ci accomuna: diffondere la cultura del rispetto, della convivenza e della piena condivisione della nostra vita con i nostri amici cani” ha sottolineato l’assessore Luca Butini, che ha aggiunto. “I turisti e i visitatori non dovranno rinunciare a visitare i musei civici solamente perché hanno un cane, che consideriamo un membro della famiglia, poiché sono e saranno sempre i benvenuti. Tra l’altro, il rapporto tra proprietario e cane che consente di farsi accompagnare dal proprio fedele amico in un luogo prezioso come un museo rispecchiaNessuna descrizione della foto disponibile. perfettamente un quotidiano e reciproco comportamento rispettoso delle regole”.
        “Siamo stati veramente felici di aver premiato una realtà così preziosa per tutto il territorio delle Marche e non solo” – ha aggiunto Andrea Brutti, dell’Enpa Nazionale e referente per le Marche, in compagnia del suo setter Archibald. “Auspichiamo – ha aggiunto – che i Musei Civici possano essere d’esempio a tantissime altre realtà, in tutto il Paese. E, alla domanda se sia un luogo opportuno o meno per un cane, rispondiamo che spesso questi luoghi sono stati abitati anche dai nostri amici a quattro zampe, peraltro ritratti in numerosi quadri, e che i cani dimenticati in giardini o ancor peggio in box, privati della compagnia perché “devono vivere solo all’esterno” sono infinitamente più tristi: oggi la scienza e la giurisprudenza indicano l’isolamento sociale del cane come un maltrattamento vero e proprio, e quindi un reato”.
        Da Comune e Enpa il richiamo alla dovuta educazione e al senso di responsabilità dei proprietari dei cani, così come quella dei visitatori, che conoscono bene il proprio “pelosetto” e quindi sapranno valutare di volta in volta se poter svolgere la visita.


        Categorie: Animali e Cultura

        Ucraina, Enpa: “Arrivati a Tulcea in Romania 8 t. di cibo per aiutare gli animali di rifugi e persone bisognose a Odessa, Mykolaïv e Kherson”.

        25/03/2022

        Prosegue l’invio di aiuti da parte dell’Ente Nazionale Protezione Animali. Sono arrivati oggi nel hub Enpa a Tulcea, in Romania, dopo un viaggio molto lungo e pieno di soste, dovute ai tanti controlli obbligatori, altre 8 tonnellate di pet food destinato ai pet ucraini e partiti lunedì da Verona. Si tratta di una piccola parte della grande quantità di materiali già raccolti da Enpa e che verranno consegnati con una serie di missioni di aiuto già pianificate. Una gara diEnpa Onlus (@enpaonlus) / Twitter solidarietà che ha coinvolto tantissime sezioni Enpa del Nord che hanno raccolto pet food, guinzaglieria, trasportini e aiuti di vario tipo e li hanno portati a Verona dove il materiale è stato diviso, catalogato, pesato e impacchettato dai tantissimi volontari giunti nella città veneta da ogni parte. “Siamo stati accolti a braccia aperte – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – perché in questo momento ogni aiuto è fondamentale e ognuno deve fare la sua parte. Ci siamo coordinati con tre associazioni nostre partner che si occuperanno della distribuzione dei beni e che, per gli spostamenti in territorio Ucraino, saranno scortate dall’esercito”.Guerra in Ucraina, così i gatti abbandonati dai profughi in fuga portano  conforto ai soldati ucraini in trincea - La Stampa
        Gli aiuti verranno distribuiti da tre associazioni partner di Enpa: A-Himsa, UAnimals e Veg4dogs. I volontari hanno stilato una lista di persone bisognose e rifugi privati ??a cui porteranno gli aiuti di Enpa e raggiungeranno le città o le zone circostanti di Odessa, Mykolaïv e Kherson. “Stiamo lavorando per dare il nostro contributo in questa terribile emergenza muovendoci su più fronti: dall’invio di aiuti concreti, all’accoglienza degli animali provenienti dall’Ucraina, ad operazioni di concerto con le istituzioni. Abbiamo attualmente 8 cuccioli a Verona, tre gatti a Monza, uno a Vicenza e oggiUcraina, cani e gatti in guerra: in fuga coi padroni o abbandonati - FOTO  GALLERY - Gazzetta del Sud arriveranno a Milano 43 cani e 7 gatti prelevati da Enpa negli scorsi giorni. Abbiamo recuperato una donna con i suoi 19 cani che erano rimasta bloccata in Ucraina. Ora è il momento del fare e serve il contributo di tutti. In questo senso abbiamo scritto anche insieme alla Federazione di cui Enpa fa parte al Ministro Speranza chiedendo di modificare la nota del Ministero che vieta di portare in Italia cani e gatti randagi ucraini”.


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        Pitbull fuori controllo aggrediscono husky e proprietario a Zevio nel Veronese. Cane e umano riportano gravi ferite

        25/03/2022

        Cani impegnativi e proprietari non consapevoli di quello che una loro mancata educazione e controllo possono causare continuano a rappresentare un grave pericolo per animali e umani. E’ quanto accaduto a Zevio (VR) dove due pitbull conosciuti per aver compiuto altre aggressioni anche in passato hanno quasi ucciso una husky e ferito il suo proprietario intervenuto per difenderla.
        L’uomo era tranquillamente a passeggio con i suoi husky, unDue cani Husky abbandonati in un parco, con un messaggio: “Per favore non divideteci” - Il Secolo XIX maschio e una femmina  – come riporta larena.it – quando i due pitbull hanno notato gli husky si sono messi a correre e hanno immediatamente azzannato la femmina di nome Yuki prendendola per la gola e per le zampe posteriori. Il tutto sotto gli occhi atterriti del proprietario che vedeva la sua povera cagnolina dimenarsi e piangere tra le fauci dei pitbull inferociti. «Per istinto mi sono buttato addosso alla mia Yuki nel tentativo di salvarla», racconta Marco, «Ho usato le mie mani per togliere il mio cane dalla bocche dei due aggressori e sono rimasto ovviamente ferito anch’ io mentre Yuhi era riversa sul terreno che non dava segnali di vita».
        A tutto questo ha assistito anche il proprietario dei due molossoidi che è stato tuttavia in grado di farli desistere dal loro proposito di uccidere. Si sono susseguiti momenti davvero terribili durante i quali la povera Husky sembrava essere davvero morta. L’animale era infatti in un bagno di sangue con la gola quasi squarciata e le zampe con ferite molto profonde.Due pitbull azzannano un husky e il suo padrone per strada | L'Arena
        «Yuki si è difesa come poteva», aggiunge il proprietario, «ma contro due cani del genere non aveva scampo. Se non fossi intervenuto subito sarebbe sicuramente morta». La cagna ferita è stata portata in una clinica veterinaria per essere sottoposta a un intervento chirurgico per suturare tutte le ferite riportate durante la brutale aggressione. Stessa sorte è toccata anche a Marco che è ricorso poi al pronto soccorso con le mani ferite dagli assalti dei due cani inferociti che non volevano mollare la presa. Una trentina di punti in tutto per il proprietario e forse altrettanti per la povera Yuki.

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        Le gazze, scambiandoli per parassiti, si liberano a vicenda dei dispositivi gps con raro altruismo

        25/03/2022

        I ricercatori australiani hanno documentato un comportamento sociale senza precedenti nelle gazze che erano state dotate di traccianti gps. Gli uccelli sono stati osservati mentre si rimuovevano a vicenda i dispositivi di localizzazione.
        Pubblicato sulla rivistaAustralian Field Ornithology, lo studio mirava a indagare i movimenti e le dinamiche sociali  australiane. Per fare ciò, i ricercatori dell’Università della Sunshine Coast avevano progettato un nuovo sistema di localizzazione dotato di unaQueste gazze australiane hanno rovinato i piani di alcuni scienziati, stupendoli batteria, collegata agli uccelli tramite un’imbracatura. Particolarmente resistente, quest’ultimo poteva normalmente essere rimosso utilizzando un potente magnete o un paio di ottime forbici.
        Il team era ansioso di saperne di più sulle abitudini di questo gruppo di cinque gazze, che erano state addestrate a utilizzare una stazione di ricarica wireless che caricava anche i dati raccolti dai loro tracker. tempo, nulla è andato come previsto.
        Appena dieci minuti dopo la posa dell’ultimo tracciante, gli hanno visto una femmina adulta usare il becco per rimuovere l’imbracatura da un uccello più giovane del gruppo. Dopo tre giorni, tutti i dispositivi erano stati rimossi. Non è chiaro se un singolo uccello stesse assistendo tutti gli altri o se si stessero impegnando a vicenda in questo compito. Questo è, secondo il team, il primo caso noto di cooperazione avanzata per i primi sistemi di localizzazione, nonché  il primo esempio di  altruismo nelle gazze.
        Sembra che gli uccelli considerino i dispositivi di localizzazione come parassiti di cui devono sbarazzarsi a tutti i costi. Finora, racconto ” comportamento di salvataggio ” è stato documentato solo in un gruppo di canarini delleSeychelles, osservati che si liberano reciprocamente dei semi appiccicosi di Pisonia grandis.
        Le gazze sono note per essere molto intelligenti, vivono nel territorio e difendono il loro azioni coordinate. La loro capacità di rimuovere i localizzatori è un altro impressionante esempio di risoluzione collettiva dei problemi, sebbene complichi il lavoro per garantire la conservazione della specie. È particolarmente vulnerabile alle ondate di caldo, che stanno diventando sempre più frequenti sotto l’effetto dei fenomeni climatici.


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        Investe e uccide un cane, condannato al massimo della pena. Enpa: “Sentenza senza precedenti, importante per il riconoscimento della vita degli animali”

        25/03/2022

        Era stato investito e ucciso la notte del 5 giugno 2019 da un automobilista alla guida di un Suv in un piazzale di Monteroni (Lecce). Le immagini, riprese dalle telecamere e girate da subito in rete, avevano insinuato il dubbio sul peggiore degli scenari: uccisione volontaria del cane. L’uomo, allora 32enne, era stato rinviato a giudizio per uccisione di animali. Il Tribunale di Lecce lo ha condannato al massimo della pena: due anni di reclusione e risarcimento del danno nei confronti delle parti civili di 10.000 ciascuna. L’Ente Nazionale Protezione Animali attraverso l’avvocato Enpa, Claudia Ricci e l’avvocato Vincenza Raganato di Enpa Rete Legale a Lecce, si era costituito parte civile. Uccisione del cane Biondo, autore si difende: "Un'avventata manovra a U, non l'ho visto"
        “In questa triste e inquietante vicenda – afferma Claudia Ricci, avvocato Enpa – è importante sottolineare un aspetto rilevante: investire un animale oltre a configurare l’omissione di soccorso può individuare anche il reato di uccisioni di animali (544 bis). La sentenza di oggi del Tribunale di Lecce traccia un passo fondamentale sulla strada del riconoscimento del valore della vita degli animali.”
        La morte di Biondo, il piccolo cane di quartiere di Monteroni regolarmente microchippato, che il vicinato aveva battezzato così, aveva sconvolto l’intera comunità. Nel video, infatti, si vede chiaramente una Range Rover che travolge con le ruote l’animale mentre sta sonnecchiando sul marciapiede. Le guardie zoofile dell’Enpa di Lecce avevano prontamente denunciato il fatto.


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