Il Comune di Cornegliano Laudense accoglie cani e gatti di piccola e media taglia dei dipendenti negli uffici cominali.
Una misura voluta per migliorare il benessere lavorativo in ufficio, ma anche per agevolare la conciliazione vita e lavoro, testimoniando attenzione per il benessere degli animali che rischiavano di restare soli per tanto tempo.
Ora il regolamento approvato consente agli otto dipendenti del Comune di portare in ufficio i propri animali domestici,
La prima ad arrivare negle stanze del municipio è stata una Jack Russel. fotografata accanto alla scrivania dove lavora la proprietaria, agente di polizia locale.. Il regolamento fissa alcuni paletti precisi, perché il proprietario in primis è chiamato a rendersi conto se la giornata lavorativa per l’amico a quattro zampe è accettabile oppure no. Sono benvenuti in Comune i cani fino a 25 chili di peso e i gatti qualora sia possibile condurli al guinzaglio; l’animale deve essere iscritto all’anagrafe regionale degli animali da affezione, dotato di libretto sanitario e sottoposto a regolari controlli, pulito e spazzolato, mentre il proprietario deve aver stipulato una polizza assicurativa e concordare con il responsabile del luogo di lavoro l’accesso.
Fonte: ilcittadino.it
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Il Senato ha approvato il 28. 10 scorso il Disegno di Legge di conversione del Decreto “incendi” con 177 voti favorevoli, 1 contrario e 15 astenuti. Il testo non soddisfa le associazioni ENPA, LAV, LIPU e WWF Italia. Nonostante la catastrofe degli incendi che ogni anno si abbatte sul territorio italiano colpisca, prima di tutto, l’ambiente naturale, azzerando interi ecosistemi, la norma si fonda su un approccio sbagliato, perché predilige l’adozione di misure che non sono orientate al principio di tutela ambientale. La maggioranza dei senatori, tanto in Commissione Ambiente, quanto in Aula, non ha accolto gli emendamenti miranti a tutelare, in maniera concreta e seria, gli ecosistemi e la biodiversità.
Molto grave è il mancato accoglimento dell’emendamento che puntava a sospendere la caccia, per una sola stagione, nei comuni in cui si verificano incendi di rilievo tale da determinare la dichiarazione dello stato di calamità a livello regionale. Questa misura, fondata sul principio per cui lo stato di calamità non può essere solo uno strumento per ottenere finanziamenti senza la previsione di azioni straordinarie di tutela, era destinata a tutelare i pochi animali rimasti vivi dopo incendi particolarmente devastanti. La mancata approvazione è stata il frutto della stretta relazione esistente tra il mondo venatorio e alcune aree politiche che induce i relativi esponenti ad opporsi pregiudizialmente ad ogni misura che tenta di ristabilire il principio, sancito a livello nazionale e sovranazionale, della prevalenza dell’interesse collettivo di tutela della biodiversità rispetto alle istanze di un settore, quello venatorio, che esercita una mera attività ludica che è consentita solo “purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica” (art. 1 c. 2 L. 157/92). I cacciatori potranno dunque continuare ad esercitare un vero e proprio tiro al bersaglio, anche godendo dell’apertura anticipata della stagione venatoria, concentrando le proprie doppiette sugli animali sopravvissuti rifugiatisi nelle poche aree non devastate dal fuoco.
Rispetto alle modifiche suggerite dalle associazioni, il testo approvato rende, inoltre, più difficile applicare con tempestività i divieti previsti dall’articolo 10 della legge 353/2000 che entreranno in vigore entro il primo aprile di ogni anno e non dopo 10 giorni dalla estinzione dell’incendio. Questo significa che, subito dopo la estinzione dell’incendio, quando la fauna e la flora sopravvissuta è in maggiore sofferenza, sulle aree percorse dal fuoco potranno paradossalmente esercitarsi la caccia, per uccidere gli animali rimasti e il pascolo, per impedire la nascita spontanea di nuova vegetazione. Le stesse aree incendiate potranno anche essere, fino a quella data, oggetto di compravendita, edificazione di immobili e cambio di destinazione d’uso.
L’art. 4 della norma approvata dal Senato permetterà, inoltre, di rendere più facile e meno controllata rispetto agli impatti ambientali, l’attività di taglio boschivo e di uso di tecniche delicate come il controfuoco e il fuoco prescritto, nonché la gestione degli ecosistemi forestali basata sull’indefinito e quindi potenzialmente pericoloso concetto di “cura del bosco”. Basterà dichiarare che i tagli siano destinati, ad esempio, alla realizzazione opere di prevenzione come piste per i mezzi di soccorso, senza che ciò comporti la necessità di valutare gli impatti ambientali determinati da queste attività.
Le associazioni ringraziano i gruppi e i senatori che hanno dimostrato sensibilità e con impegno hanno sostenuto gli emendamenti proposti, in particolare la Senatrice Loredana De Petris. Al contrario, stigmatizzano il comportamento alcuni senatori che hanno portato avanti una battaglia volta a contrastare le misure di tutela ambientale per favorire i soliti interessi, sfociata addirittura nella occupazione della commissione ambiente del Senato e si sono resi autori di volgari attacchi nei confronti di chi, con passione, competenza e sacrificio, opera ogni giorno a tutela di un bene di tutti, da preservare e proteggere per la presente e le future generazioni.
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Le persone anziane che convivono con un animale domestico, oltre all’affetto incondizionato, ne ricavano grandi benefici: la loro autostima cresce e allo stesso tempo si allontanano i sentimenti negativi come la solitudine o l’angoscia, giovamenti sulla salute fisica e mentale. Tuttavia questo rapporto deve nascere ben ponderando anche i risvolti negativi dovuti all’età avanzata dell’umano.
Una signora di 68 anni di Olgiata Milanese, durante una passeggiata con il cane, è caduta trascinata dalla sua bestiola, finendo in gravi condizioni in ospedale. La donna ha subito un forte trauma cranico a soccorrerla sono intervenuti sul posto i carabinieri, i vigili dl fuoco con l’elisoccorso per portarla con urgenza all’ospedale Niguarda di Milano.
Quindi al momento di scegliere che tipo di cane adottare per una persona anziana, bisogna prendere in considerazione diversi fattori, come, ad esempio, l’età, il carattere e persino la taglia dell’animale. Bisogna pensare che l’animale dev’essere una compagnia per l’anziano, non un peso. Per questo motivo, vanno valutate le caratteristiche del cane in base allo stato di salute del suo futuro padrone, in particolar modo se l’anziano ha difficoltà a muoversi. I consigli di chi conosce i cani sapranno aiutare a scegliere il “vostro” amico a 4zampe.
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