Sette cuccioli di cane abbandonati sono stati trovati vicino all’area di servizio “Torrefantine est”, sulla autostrada A14 nel foggiano, e consegnati al personale in servizio, che ha immediatamente contattato il Centro Operativo della Polizia Stradale di Pescara. Un abbandono che poteva essere una condanna viste le temperature in calo e la fragilità di cuccioli così piccoli.
Gli agenti sono prontamente intervenuti e davanti ai cuccioli di non più di una diecina di giorni , affamati e bisogni di cure hanno chiesto l’aiuo del servizio veterinario della Asl di Foggia. Qui i cuccioli e i cagnolini sono stati visitati, rifocillati e poi affidati ai volontari dell’Enpa di Torremaggiore che si prenderà cura di loro finché non avranno raggiunto l’età per essere adottati da famiglie che li amino per sempre.
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Siamo sempre più abituati a vedere famigliole di cinghiali a spasso per le nostre città. C’è chi vede in queste presenza la natura che vuole riprendersi i suoi spazi o il sintomo di una trascuratezza dell’igiene nelle zone abitate. Mai fin ora i cinghiali erano stati visti come simboli della resistenza verso un potere crudele. Lo illustra, su internazionale.it la giornalista Ilaria Maria Sala, con il suo articolo:
“I cinghiali di Hong Kong, eroi involontari contro la repressione”.
Adesso, stiamo tutti piangendo per i cinghiali.
Come succede in tante altre metropoli che si sono espanse a scapito delle zone collinari e degli animali che vi abitano, o abitavano, anche le aree urbane di Hong Kong sono periodicamente visitate da cinghiali. Di solito questo avviene senza grandi scompigli: i cinghiali si rendono visibili, e a volte questo produce immagini incongrue. Cinghiali al bordo di una piscina di lusso – che fanno ridere tutti tranne i proprietari della piscina. Cinghiali che girellano per le strade con sullo sfondo i neon delle insegne dei negozi e degli schermi pubblicitari. Cinghiali intorno a una stazione della metropolitana.
Negli ultimi dieci anni, però, hanno attaccato le persone 47 volte: gli esperti dicono che in parte il problema nasce dalla diminuzione dello spazio abitativo dei cinghiali a favore degli umani. In parte sarebbe un problema dovuto all’eccessiva simpatia, poiché tante persone li nutrono con quello che hanno a portata di mano – pane, merendine, caramelle. E i cinghiali si sarebbero abituati, per cui cercano leccornie avvicinandosi alle aree abitate, e davanti a persone spaventate, o senza neanche un dolcetto da condividere, possono diventare aggressivi.
Sta di fatto che a cambiare le carte in tavola è stata l’ultima aggressione: un cinghiale, incauto, ha morso un poliziotto. (segue)
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LNDC Animal Protection porta avanti un’altra battaglia di civiltà e lancia la petizione #amarenonèunlusso.
Mantenere un animale vuol dire far fronte a spese considerevoli che riguardano cibo, farmaci e cure veterinarie e per questo è necessario aiutare gli italiani che condividono la propria vita con uno o più animali, così come incentivare le adozioni e contrastare abbandoni e randagismo.
In Italia le spese veterinarie rimborsabili sono davvero irrisorie: il massimo detraibile è di appena 79,96 euro, al di là del numero di animali accolti in casa. Così come l’IVA sui farmaci/prestazioni veterinarie e il cibo per animali è tra le più alte d’Europa, pari al 22% come per i “beni di lusso”.
Per questo con la petizione di chiede al Governo la riduzione dell’IVA su cibo e cure veterinarie, l’esenzione dell’IVA sugli interventi salva vita del nostro animale, così come sugli interventi di sterilizzazione; l’istituzione di un servizio veterinario mutualistico dedicato agli animali familiari a cui possono accedere le persone meno abbienti, con un reddito annuo inferiore a 12mila euro, e le associazioni di protezione animali; l’aumento della quota detraibile dalla denuncia dei redditi per cure e farmaci veterinari.
Gli animali sono parte integrante della famiglia, per alcune persone sono la sola famiglia che hanno, e non possono essere considerati un lusso.
L’adesione e la condivisione della petizione aiuterà a far vincere questa battaglia di civiltà.
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Un mungitore indiano di 63 anni e’ stato rinviato a giudizio a Lodi con l’accusa di maltrattamento di animali. L’uomo era stato denunciato dal suo datore di lavoro, il proprietario di una cascina del lodigiano che l’aveva assunto, una decina di anni fa, che si era accorto che i suoi animali erano diventati sempre piu’ diffidenti alla vista dell’uomo e, in diverse occasioni, erano addirittura fuggiti cadendo e provocandosi lesioni. L’allevatore si era, quindi, messo a controllare con attenzione i suoi dipendenti e il 63enne era stato visto prendere a bastonate una vitella rinchiusa in un box. L’agricoltore si era, quindi, rivolto a un’associazione di categoria che gli aveva consigliato di sporgere querela. Nel frattempo il mungitore, dopo essere stato licenziato, e’ sparito. L’allevatore si e’ anche costituito parte civile. Nelle mucche traumatizzate era anche diminuita drasticamente la produzione del latte. (ANSA).
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Istanul è una città affascinante come i gatti che vi vivono amati e felici. Da sempre, girando per le sue strade, è possibile vedere i gatti pigramente distesi fuori dalle porte delle botteghe e vere colonie di questi felini adorati, accarezzati, coccolati e, ovviamente, cibati da tutti gli abitanti. La maggior parte sono randagi ma non gli manca niente. Ovunque, per le strade, si possono trovare piccoli rifugi a misura di gatto, piattini colmi di cibo e scodelle per dissetare questi felini così indipendenti. Ora, in previsione delle rigide giornate invernali, alcuni volontari di associazioni animaliste hanno deciso di creare delle case per i gattini randagi che non hanno un posto calldo dove ripararsi. All’interno di queste case i mici potranno trovare del cibo e dei giocattoli; e ancora, cuscini e coperte che i cittadini donano volentieri per tenere i pelosi al caldo, durante questi mesi freddi.
Il progetto per le confortevoli casette è stato studiato già anni fa dall’architetto d’interni Didem Gokgoz. Con l’approvazione del sindaco sono state realizzate delle casette per i gattini; queste sono molto colorate e sono sparse per l’intera città. Il progetto continua ancora e continuerà; l’architetto ha poi dichiarato che: “È diventato qualcosa di normale; le persone fanno richieste di case per gatti”, ha detto. Il progetto ha dato grande soddisfazione all”architetto e a quanti hanno collaborato a realizzarlo. Apprezzamento dalla popolazione di Istanbul dove tantissime persone sono felici di sapere che anche per i gatti randagi l’inverno sarà meno duro.
Categorie: News dal Mondo
“L’Ente Nazionale Protezione Animali accoglie con grande compiacimento la decisione del presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri di fermare gli abbattimenti dei mufloni nell’Isola del Giglio e permettere lo spostamento di questi incredibili animali in aree faunistiche”.
Lo riporta una nota. L’Enpa, si legge, “aveva già fatto notare il paradosso delle uccisioni. I mufloni sono stati portati al Giglio negli anni ’50 per salvaguardarli e preservare la specie. Abbiamo più volte segnalato l’esistenza di molteplici soluzioni incruente tra cui anche la sterilizzazione e l’immunocontraccezione. L’Enpa chiede che il Governo approvi l’introduzione in Italia del vaccino immunocontraccetivo GonaCon, utilizzato già da tempo con successo in altri Paesi”.
Il presidente dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), Massimo Comparotto, ha affermato: “La mattanza dei mufloni dell’Isola del Giglio è stata interrotta dopo la mobilitazione di associazioni e cittadini: una vittoria che ci motiva a lottare sempre di più a difesa degli animali. Siamo noi la loro voce. Decisiva, infine, l’interlocuzione di Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, con il presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri. Gli esemplari abbattuti nei giorni scorsi sono le vittime innocenti di una soluzione frettolosa escogitata per il contenimento di una specie presente da molto tempo nell’isola, oltretutto con pochi esemplari. L’abbattimento non è mai la soluzione, questa vicenda lo dimostra, ma è una prassi che offende la civiltà e la sensibilità della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica”. (ANSA).
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Quando gli orsi si avvicinano troppo alle zone urbanizzate e si aggirano nei centri abitati si chiamono orsi “confidenti”. Juan Carrito, orso marsicano, più che confidente si può considerare golosamente scostumato. La scorsa settimana, durante una delle sue passeggiate notturne nel centro di Roccaraso (L’Aquila) Juan Carrito è stato attratto da un profumo delizioso, i dolci appena sfornati in una pasticeria del paese. L’orso non ci ha pesnsato due volte, sfondata la vetrina della pasticceria, ha mangiato tutto quello che è riuscito ad arraffare per allontanarsi poi satollo e felice.
Juan Carrito, uno dei quattro figli dell’orsa Amarena, è solito girare in paese e per questo anche la sera della scorpacciata era tenuto sotto controllo dai carabinieri forestali della stazione di Roccaraso che monitoravano i suoi spostamenti tramite un radiocollare sempre pronti ad intervenire. Questa volta però Juan Carrito li ha dribblati tutti. Il comandante ha dovuto ammettere che l’orso è stato semplicemente più furbo e veloce: ”Ad un certo punto si è infilato in un vicolo e ha raggiunto in fretta la pasticceria”. Il resto è noto.
Potrebbe sembrare solo un episodio divertente ma a Juan Carrito potrebbe costare caro. Qualcuno ha cominciato a dire che l’orso è diventato “troppo confidente” e che si dovrebbe addormentarlo e spostar in un altro territorio.
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A seguito di un’indagine scientifica, il governo britannico ha deciso di definire i crostacei decapodi e i molluschi cefalopodi “essere senzienti”, cioè che come noi provano dolore e soffrono. Francamente non si capisce come potesse essere diversamente. Lo studio, commissionato dal governo, è
elaborato dalla London School of Economics britannico che ha incrociato 300 studi scientifici incentrati sul grado di percezione dei cefalopodi (come polpi, calamari e seppie) e decapodi (come granchi, aragoste e gamberi di fiume). Risultato? Polpi, granchi e aragoste sono in grado di provare dolore e sofferenza, dimostrando di avere un certo grado di sensibilità alla pari di altri esseri viventi protetti per legge.
Concretamente, sottolinea la ricerca della London School of Economics, significa che aragoste e granchi non dovrebbero essere bolliti vivi. Inoltre vanno adottate migliori pratiche per il trasporto, lo stordimento e la macellazione di decapodi e cefalopodi. Il rapporto ha utilizzato otto diversi modi per misurare la sensibilità, tra cui la capacità di apprendimento, il possesso di recettori del dolore, le connessioni tra i recettori del dolore e alcune regioni del cervello, la risposta ad anestetici o analgesici e comportamenti tra cui il bilanciamento della minaccia con l’opportunità di ricompensa e la protezione contro lesioni o minacce. Negli octopodi sono state trovate prove “molto forti” di senzienza e prove “forti” nella maggior parte dei granchi.
Alla luce di questo rapporto commissionato dal governo britannico, nel Regno Unito cefalopodi e decapodi saranno quindi inseriti nella classifica degli animali senzienti e nella nuova legislazione sul benessere attualmente in discussione nel Regno Unito. “La scienza ora e’ chiara sul fatto che i decapodi e i cefalopodi possono provare dolore e quindi e’ giusto che siano tutelati da questo fondamentale atto legislativo” ha affermato il ministro del benessere degli animali Lord Zac Goldsmith.
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Alcuni cittadini si sono rivolti all’Enpa di ravenna per segnalare un fatto relativo alla cattura dei colombi torraioli in atto in questi giorni presso il centro urbano di Ravenna. Sono state infatti posizionate delle gabbie di cattura sui tetti ed i terrazzi di alcuni edifici pubblici della città nelle quali, dopo essersi introdotti, gli uccelli non sarebbero più in grado di uscirne.
“Imprigionati in tal modo – afferma l’Enpa di Ravenna – i colombi resterebbero esposti alla pioggia ed al vento per alcuni giorni, dato che il prelievo degli stessi, da parte degli incaricati, non è effettuato in tempi brevi”.
La Sezione di Ravenna della protezione animali ha pertanto chiesto al Comune di Ravenna di intervenire per impedire una inutile sofferenza per i malcapitati uccelli, facendo notare che quanto sopra potrebbe ipotizzare il reato di maltrattamento in danno di animali. L’Enpa ha inoltre domandato che i colombi non siano soppressi come sta avvenendo bensì liberati in altre aree in quanto considerati fauna selvatica anche nella varietà domestica irriconoscibile e indistinguibile da quella selvatica.
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In occasione del 150° Anniversario dell’Ente Nazionale Protezione Animali. fondata a Torino su sollecitazione di Garibaldi nel 1871, la Sezione Fiorentina il 25 novembre presenterà il libro “Le Origini della Sezione Fiorentina”, con il patrocinio del Comune di Firenze presso “Palazzo di Parte Guelfa”. L’Enpa di Firenze ha rilevato una copiosa documentazione storica estraendo le più salienti attività effettuate dai predecessori a completamento del libro sulle origini della storica Sezione di Firenze, nel 148° anno di attività alla difesa degli animali. Alla presentazione sono intervenuti la Presidente Nazionale Enpa, Carla Rocchi e il Presidente del Consiglio Nazionale, Marco Bravi. L’Enpa ringrazia il Comune di Firenze in particolare il Sindaco Dario Nardella e il Vice Sindaco Alessia Bettini per il patrocinio accolto con la disponibilità del Palazzo Il “Palagio di Parte Guelfa” per la presentazione dell’opera.
L’E.N.P.A., acronimo di Ente Nazionale Protezione Animali, è la più antica Associazione Protezionistica Italiana. Le origini risalgono al primo aprile 1871, anno nel quale Giuseppe Garibaldi, su esplicito invito di una nobildonna inglese, lady Anna Winter, contessa di Southerland, incaricò il suo medico personale, il dottor Timoteo Riboli, con studio in Torino, al n.2 dell’attuale via Lagrange, di costituire una Società per la Protezione degli Animali, annoverando la signora Winter e Garibaldi come soci fondatori e presidenti onorari.??A tutt’oggi l’E.N.P.A. conserva con un certo orgoglio (presso la Sezione Provinciale di Firenze) documenti storici della Società per la Protezione degli Animali oltre che a documenti e cimeli appartenuti ai fondatori della Società, concernenti le loro attività svolta per questa Società.
Nasceva così il 15 gennaio 1873 la Società Reale per la Protezione degli Animali, con un ufficio provvisorio in Via Ghibellina, 98 – di fronte al Teatro Pagliano. La storica fondatrice Contessa Gertrude Baldelli, lo Statuto sociale stilato, oltre che nella lingua italiana, nonché copiosa documentazione in inglese, francese e tedesco. La Società mantenne il suddetto nome fino al 1938, quando prese il nome di Ente Nazionale Fascista per la Protezione degli Animali. Con la caduta del fascismo, l’Ente, perse l’appellativo di “fascista” diventando così l’odierno E.N.P.A.. Nell’anno 1954, il 19 maggio, ottenne il riconoscimento della personalità giuridica di diritto pubblico, operando in stretta collaborazione con il Ministero dell’Interno.
Nel 1979 l’ENPA ha mutato la veste giuridica, perdendo la personalità di diritto pubblico ed acquisendo quella di diritto privato. In quell’anno, a seguito della fase di privatizzazione, fu disciolto il Corpo Nazionale delle Guardie Zoofile, rivestenti la qualifica di agenti di Pubblica Sicurezza. Nel settembre del 1986 il Ministero dell’Interno, sentito il parere favorevole della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Consiglio di Stato ha permesso all’ENPA la ricostituzione del Corpo delle Guardie Zoofile, rivestenti, per le norme di competenza, le funzioni di agenti di Polizia Giudiziaria. Le medesime, con organico nazionale di 1293 unita’, operano a titolo volontario e gratuito in tutti i settori nei quali possono essere riscontrate forme di maltrattamento nei confronti degli animali.
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Sessanta scatti iconici del grande fotografo Steve McCurry dedicati agli animali. Arriva per la prima volta in Piemonte oggi, sabato 27 novembre, presso le antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stupinigi, alle porte di Torino, Animals. La rassegna, quarta grande mostra fotografica targata Next Exhibition, si protrarra’ fino al 22 maggio del 2022. Il progetto ‘Animals’ nasce nel 1992, quando McCurry svolge una missione nei territori di guerra del Golfo Persico per documentare l’impatto ambientale e faunistico del conflitto. “Animals ci invita a riflettere sul fatto che non siamo soli in questo mondo, in mezzo a tutte le creature viventi attorno a noi. Ma soprattutto lascia ai visitatori un messaggio: ossia che, sebbene esseri umani e animali condividano la medesima terra, solo noi umani abbiamo il potere necessario per difendere e salvare il pianeta”, commenta la curatrice Biba Giacchetti. In mostra ci sono i cammelli in marcia in fila indiana sullo sfondo arancio delle fiamme e gli uccelli resi neri e lucidi dal petrolio, ma anche immagini poetiche come quella di un uomo rannicchiato a riposare fra rami di un grande albero con accanto il suo elefante, o quella di un bambino che gioca con un serpente scuro, appeso al collo come una sciarpa. Le foto raccontano al visitatore le mille storie di una vita quotidiana dove uomo e animale sono fortemente legati: ci sono animali da lavoro, talvolta sfruttati come unica risorsa nella miseria, altre volte amati e riconosciuti come compagni. (ANSA).
Categorie: Animali e Cultura
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Pet&Dintorni è patrocinato dall’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, che sostiene il progetto e l’attività di Pet&Dintorni per la validità dei suoi servizi di interesse ed utilità sociale.
www.enpa.it