Categorie: Eventi e Appuntamenti
Il Giappone è un’ottima destinazione per le vacanze, un Paese ricco di cultura, storia e paesaggi incredibili ora particolarmente in vista per lo svolgersi dei giochi olimpici.
Se siete amanti dei gatti, non potete mancare una visita al Nyan Nyan Ji a Kyoto. Potremmo tradurlo come Santuario Meo Meo e lì è possibile incontrare i monaci più carini del pianeta: sono tutti gatti!
Se avrete la fortuna di visitare il Santuario di Nyan Nyan, sarete accoltidall’attuale monaco gatto di nome Koyuki. Ma non è l’unico gatto che incontrerete, ci sono poi anche molti assistenti per gatti.
Attualmente ci sono sette gatti che lavorano nel tempio: Koyuki (f), Waka (m), Chin (m), Aruji (m), Ren (f), Konatsu (f) e Chicchi (f).
Se durante la visita viene l’appetito, si può fare una visita al caffè del tempio e ordinare cibo e bevande a tema gatto ben presentati.
“I visitatori che vengono qui per pregare, giocare con i gatti e godersi i caffè e l’arte felina”, spiega l’assistente umano di Koyuki.
Il santuario è pieno di statue di gatti, disegni di gatti e artigianato di gatti, se si vede qualcosa che piace, probabilmente è possibile acquistarlo come souvenir nel negozio di articoli da regalo del santuario.
Se pensate di programmare un viaggio in Giappone nel prossimo futuro, il Santuario Meo Meo si trova a questo indirizzo: 520 Yasekonoecho, Sakyo-Ku, Kyoto 601-1253, Prefettura di Kyoto, Giappone.
Fonte: boredpanda
Categorie: Curiosità
Una giovane mamma capriola, adesso anche con il suo cucciolo, durante il lockdown hanno scelto come casa l’aeroporto Federico Fellini di Rimini, scalo chiuso durante tutto il periodo dell’emergenza sanitaria. In previsione della ripresa del traffico, però, la direzione dell’Aeroporto si è rivolta all’ufficio faunistico della Provincia di Rimini, responsabile per competenza per “rimuovere” gli animali. Dopo alcuni tentativi, il 24 giugno, le autorità hanno deciso di sopprimerla. A quel punto molte associazioni, tra cui l’Enpa con la Sezione di Rimini, sono insorte rivolgendosi al Presidente della Provincia, Riziero Santi, che in un primo momento aveva fermato l’esecuzione dell’animale salvo poi, a distanza di un mese, stabilire nuovamente la sentenza di condanna per la giovane capriola per garantire la sicurezza del trasporto aereo. Ieri sera dunque le associazioni ambientaliste e animaliste, tra cui Enpa, Gaia Animali & Ambiente, D.N.A., Fondazione Cetacea Onlus di Rimini e Animal Freedom hanno organizzato una manifestazione contro l’abbattimento di mamma capriola per chiedere una sospensione dell’esecuzione in attesa di trovare una soluzione e partecipare a un tavolo di confronto con le Autorità. Come sottolineato anche dalla Fondazione Cetacea Onlus di Rimini i tentativi di anestetizzazione sono stati fatti con un fucile la cui gittata è 20/30 metri e arrivare così vicini ad un capriolo in terreno aperto è quasi impossibile. Ci sono fucili, però, come il GUT 50 che ha un tiro utile fino ai 50/70 metri e che possono garantire una maggiore possibilità di successo per l’operazione. Una soluzione non cruenta va trovata!
“Le Autorità preposte – afferma l’Enpa di Rimini – ci hanno concesso 24, massimo 48 ore di tempo, per provvedere alla cattura dell’animale e alla sua sistemazione nel rispetto dei protocolli vigenti in materia. Impresa ardua ma non impossibile. Ringraziamo vivamente tutti coloro che ci hanno supportato e “mediato” rendendo possibile questa sospensione. Ora dobbiamo correre contro il tempo per salvare questo animale innocente”.
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E’ partito il primo carico i medicinali urgenti per le ustioni e generi di prima necessità destinati ai veterinari e alle popolazioni delle zone colpite dagli incendi raccolto dall’Enpa di Ussana grazie alla solidarietà dei tanti cittadini e amanti di animali che hanno donato beni nei vari punti raccolta a Ussana.
L’Iniziativa che vede coinvolte le sezioni di Ussana, Cagliari e Oristano è nata per sostenere ed aiutare la generosa offerta di numerosi veterinari delle zone colpite dall’incendio che si sono resi disponibili ad aiutare gratuitamente gli animali ustionati e per assistere il rifugio per Cani Enpa di Cabras e il gattile a conduzione familiare di Oristano che sono andati completamente distrutti dall’incendio.
“Oggi – raccontano i volontari Enpa – abbiamo consegnato a Cabras cibo e parte dei materiali medicali e siamo arrivati fino a Santulussurgiu dove si trova il punto di smistamento della raccolta per i veterinari. Vedere tutta questa solidarietà e impegno da parte di tutti, cittadini, professionisti, volontari dà molta speranza in questo momento difficile. I danni sono immensi.”
Grazie ad un lavoro intenso, e alla grande solidarietà ricevuta da parte di tutti, l’Enpa di Oristano è riuscita già a ripristinare il recinto dei cani del Rifugio di Cabras, cani che sono tornati a casa.
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Un bell’orso marsicano ha fatto qualche innocua passeggiata in alcuni paesi della Ciociaria. I video degli abitanti lo mostrano mentre si aggira di notte per le strade di Casalvieri, nella Valcomino, lo si vede mentre entra nel giardino di una casa scavalcando la cancellata.Quando l’animale si è accorto della presenza di qualcuno nelle vicinanze si è allontanato e ha cercato di fare ritorno nel bosco circostante, in fretta. Salito su alcuni scalini e ha scavalcato una ringhiera per poi sparire sulla sua montagna.
«È arrivato anche nel mio giardino a Picinisco», fa sapere un altro cittadino.
Non è la prima volta che si vedono orsi nei centri abitati. Il territorio del Frusinate si trova al confine con l’Abruzzo in realtà, le incursioni dei plntigradi non sono certo rare. Specie nei sette comuni compresi nell’area del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
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Le guardie zoofile di “Fare Ambiente”, coadiuvate dall’Associazione “Pegasus”, si sono imbattute in un canile abusivo situato a Nord di Roma. All’interno c’erano oltre 100 cani da caccia e non solo, costretti all’interno di gabbie di ridotte dimensioni, spesso con cuccioli; i cani liberi avevano come cuccia bidoni di oli esausti o di legno marcio. Per cibo, poltiglia e acqua stantia. Con la consulenza giuridica e operativa degli esperti di zoo criminalita’ di “Stop Animal Crimes Italia”, la polizia giudiziaria ha trasmesso gli atti alla Procura di Roma e il cacciatore e’ stato denunciato per i reati di maltrattamento animali, esercizio abusivo di professione e violazione alle norme sugli impianti adibiti ad allevamento e inquinamento. La Polizia di Stato, presente all’operazione, poco tempo fa aveva sequestrato le armi al cacciatore, un 70enne di Salerno. “Realta’ come queste sono molto diffuse in tutta la campagna romana e in generale in tutta Italia – spiegano da Stop animal crimes Italia – dove l’assenza di idonei e approfonditi controlli da parte delle Autorita’ sanitarie ufficiali e spesso le connivenze locali, danno vita a sacche di territori dove la legalita’ e’ una chimera e dove milioni di animali (da compagnia o da reddito) sono quotidiane vittime della crudelta’ umana, con allevamenti o canili abusivi, stalle dove pecore o vacche vengono macellate abusivamente e altri animali detenuti illegalmente. Auspichiamo nella sensibilita’ della Magistratura, affinche’ tali soggetti vengano perseguiti pesantemente, al fine di evitare se la possano cavare col pagamento di sanzioni pecuniarie e riprendere indisturbatamente le attivita’ illecite”. (ANSA).
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Saranno le elevate temperature di questi giorni e, soprattutto, la morte del cavallo a spingere l’amministrazione comunale di Palermo a tutelare maggiormente i cavalli impiegati nel traino delle carrozze adibite anche al servizio pubblico.
D’intesa con il sindaco Orlando, si è dato mandato agli uffici di predisporre un’ordinanza che ne vieti la circolazione in una specifica fascia oraria nei mesi di luglio e agosto.
Sulla stessa linea l’Italian Horse Protection. “Un regolamento di svolgimento del servizio di trasporto pubblico con carrozze trainate da cavalli, che non abbia dei limiti e delle tutele minime per il benessere degli animali, secondo noi è una grave lacuna che crea i presupposti per l’incidente avvenuto a Palermo. Questo è un fatto gravissimo che ci porta a chiedere alle autorità competenti di accertare le responsabilità, comprese quelle del sindaco che è responsabile del benessere animale su tutto il territorio”. Commenta così Sonny Richichi, presidente di IHP l’episodio avvenuto lo scorso 23 luglio in pieno centro a Palermo, dove un cavallo che trainava una carrozza per turisti è stramazzato al suolo per la fatica e per il caldo.
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Come ogni anno torna l’emergenza delle troppe cucciolate di gattini indesiderate che vanno ad affollare i rifugi e i gattili. I numeri sempre crescenti mettono in difficoltà anche strutture solide come l’Enpa.
A chiedere aiuto i volontari del rifugio Enpa di Voghera. Le troppe le cucciolate e i continui abbandoni di gatti e gattini creano problemi di sovraffollamento della struttura e la necessità di poter disporre di mezzi do sostentamento per gli animali ospitati.
«Abbiamo veramente bisogno di aiuto, siamo in grossa difficoltà a causa della situazione di sovraffollamento che stiamo vivendo e che come contropartita ci mette di fronte ogni giorno ad un numero impressionante di bocche da sfamare» spigano i volontari di Enpa.
Sono circa 40 i gattini ospitati, ma ad essi si aggiungono i quasi 100 ospiti stanziali della struttura unitamente a gatti anziani, convalescenti, adulti accolti di recente.
«Siamo in affanno, il carico di cibo acquistato 15 giorni fa è ormai alla fine. Purtroppo le nostre risorse economiche non ci permettono di affrontare acquisti a questo ritmo».
Ai volontari e ai loro ospiti servono cibo umido di buona qualità per gattini e gatti adulti: «è veramente sufficiente un piccolo pensiero alla fine della lista della propria spesa per aiutarci». Chi lo preferisce può donare attraverso PayPal o bonifico bancario specificando la causale “cibo gatti”. Tramite Paypal ci si può collegare al sito di Enpa Voghera.
Ancora, si può donare a favore della struttura animalista anche comodamente da casa utilizzando la nostra wishlist di Amazon.
Resta sempre la formula del 5X1000 per aiutare ogni situazione di emergenza
5 X 1000
Dare aiuto a chi non ha voce per chiederlo è un compito molto difficile. Ancora più difficile non potendo contare su alcun sostegno da parte dello Stato, ma soltanto sull’impegno di Guardie Zoofile, Volontari, Soci. Persone come te che hanno a cuore gli animali di qualunque specie e contribuiscono in modi diversi alla stessa missione: proteggerli e aiutarli.
È questa, la forza dell’Enpa!
Fanne parte anche tu: il tuo 5×1000 si trasformerà nei gesti quotidiani di coloro che si prendono cura delle migliaia di trovatelli affidati all’Enpa.
Con il tuo 5×1000 possiamo accudire, curare, nutrire e proteggere, ogni anno, oltre 80.000 animali, di ogni specie e razza. Aiutaci ad accudirli…fai la tua parte: firma e inserisci il codice fiscale dell’Enpa 80116050586 nella tua dichiarazione dei redditi.
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Ancora un boa abbandonato a Lumarzo, in provincia di Genova. A trovarlo stavolta un operaio che ha notato il rettile attorcigliato al guardrail nello stesso punto dove era stato trovato un altro esemplare due settimane fa. L’animale è stato stato ricoverato in sequestro penale al Centro Recupero Animali Selvatici dell’Enpa di Genova. “Sarà sottoposto a approfonditi check veterinari – afferma l’Enpa di Genova – date le condizioni precarie dell’altro boa rinvenuto. Si trova ora presso la clinica della dottoressa Iannacone, specializzata in fauna esotica” .
Sul caso stanno indagando i Carabinieri gruppo Cites che sono sulle tracce di chi può aver abbandonato due serpenti non microchippati, probabilmente detenuti illegalmente.
“Ormai – afferma l’Enpa di Genova – si tratta di abbandono seriale dato che i serpenti di origine sudamericana sono stati rinvenuti nello stesso luogo. Nessuno dei due è chippato (pratica non obbligatoria ma opportuna) ne tra quelli registrati in zona si registrano fughe – l’ennesima prova di quanto il traffico di fauna esotica sia realtà sui nostri territori. Inutile dire che, per un animale del genere, essere libero nell’ambiente italiano comporta quasi sicuramente la morte oltre che la compromissione della biodiversità locale”.
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Mentre in molti Comuni marini le Amministrazioni sembrano fare muro alla presenza di 4zampe sulle loro spiagge scoraggiando così il turismo con i propri animali, a Ladispoli, cittadina della costa Laziale, l’assessore alla cultura ha voluto lanciare una campagna di benvenuto per chi verrà in vacanza con i pet.
Un messaggio forte e chiaro quella dell’amministrazione in difesa dei tanti animali domestici che in estate vengono abbandonati in strada da persone senza scrupoli, pronte a sacrificare i nostri fidati amici a 4 zampe sull’altare delle vacanze ad ogni costo. Un malcostume che le restrizioni dovute al lockdown potrebbero perfino incentivare con milioni di italiani pronti a tutto pur di andare in ferie. Ladispoli, una delle mète di villeggiatura più frequentate di tutto il Lazio, ha così deciso di scendere in campo attraverso un manifesto nel quale il Comune ribadisce che non sono graditi a Ladispoli quei vacanzieri che abbandonano cani e gatti al loro destino. Un’idea diventata subito virale, complimenti ed elogi sono arrivati all’assessore Milani da tutta Italia, il popolo del web si è schierato con questa iniziativa dal profondo senso animalista ma anche intrisa di buon senso e rispetto dei nostri amici con la coda. Ortica Social, nel complimentarsi con l’assessore Milani, ribadisce che anche un altro slogan, un pò datato, fotografa alla perfezione il malcostume di sbattere in mezzo alla strada gli animali. Lo ricordate? “Se lo abbandoni, il bastardo sei tu”.
Fonte: orticasocial.it
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Ho smarrito il mio cane/gatto/altro animale.
Denunciare la scomparsa al servizio Veterinario ASL locale, nonchè al comando di Polizia Municipale e per conoscenza anche a noi volontari. Distribuire volantini nella zona di smarrimento e creare un annuncio sui social per diffondere la notizia.
Ho trovato un cane/gatto/altro animale
Denunciare il ritrovamento al servizio Veterinario ASL locale, nonchè al comando di Polizia Municipale e per conoscenza anche a noi volontari. L’animale in questione potrebbe essere smarrito oppure potrebbe essere un randagio libero e accudito. Se si tratta di un gatto, accertarsi prima che questi non si trovi nelle vicinanze di una colonia felina e quindi in stato di libertà. Se si tratta di un animale selvatico contattare il Corpo Forestale dello Stato per il ricovero presso il centro di recupero più vicino.
Il mio cane/gatto/ altro animale è deceduto
Comunicare l’accaduto al proprio medico veterinario il quale vi fornirà un certificato di decesso. Comunicate al servizio Veterinario ASL locale il fatto, allegando il certificato ottenuto dal vostro veterinario. Se l’animale è deceduto per patologie non infettive allora potete seppellirlo all’interno di un vostro terreno. Diversamente dovrete rivolgervi ad una ditta specializzata.
Ho assistito ad un episodio di maltrattamento di animale
Sarà opportuno effettuare subito una chiamata al 112 oppure al comando di Polizia Municipale se si tratta di un intervento salvavita. Diversamente effettuare un esposto in forma scritta e descrivendo i fatti sia alle forze dell’ordine sia al servizio Veterinario ASL locale, e per conoscenza anche a noi volontari.
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Allergia ai gatti: le strategie per una possibile convivenza
Mora, dalla vita sul marciapiede a cane da pet therapy in una Rsa nell’Imperiese
I segnali calmanti, studiati e decodificati per la prima volta nei cani
STOP all’uso di pipistrelli per le “prove di coraggio” della trasmissione “Ciao Darwin”
Pet&Dintorni è patrocinato dall’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, che sostiene il progetto e l’attività di Pet&Dintorni per la validità dei suoi servizi di interesse ed utilità sociale.
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