Michael Packard, esperto pescatore subacqueo di aragoste, ha vissuto un’esperienza veramente difficile a credersi: mentre, vicino a Cape Cod, era alla ricerca dei suoi pregiati crostacei si è ritrovato nella bocca di una balena : «Ho sentito un colpo, all’improvviso era tutto buio. Ho pensato: è finita».
Agitandosi nella gola del mammifero, l’uomo le avrebbe causato un colpo di tosse finendo sputato all’esterno e così è riuscito a salvarsi: dall’incidente ne è uscito solo con una sospetta distorsione al ginocchio, secondo quanto riportato dalla Bbc.
Ora la moglie vorrebbe che smettesse di immergersi, ma lui non vuole rinunciare ad una carriera di 40 anni “molto avventurosa”.
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Il gatto Achille ha indovinato! Erede del polpo Paul che nel 2010 era l’oracolo ufficiale del Mondiale in Sudafrica, ora questo simpatico gatto bianco – che vive nel museo Ermitage di San Pietroburgo – ha dato il suo pronostico esatto a poche ore dal match dell’Olimpico di Roma che avrebbe segnato l’inizio degli Europei.
Gli indovini nell’antichità erano spesso ciechi, Achille invece è sordo e nel futuro ci vede benissimo. Per fare il pronostico, davanti ad Achille vengono messe due ciotole di cibo, in occasione della prima partita una con la bandiera della Turchia e l’altra dell’Italia. Il felino “oracolo” ha fatto la sua scelta decidendo dove nutrirsi, come si vede nel video. Il gatto Achille non è nuovo alle predizioni. Era diventato famoso durante la Confederation Cup del 2017 e al Mondiale in Russia nel 2018, quando aveva pronosticato correttamente la squadra vincente di tutte le prime quattro partite della competizione.
Ora sta affrontando questo nuovo “incarico” e per ora ci ha portato fortuna. Speriamo continui così!
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Il fenomeno delle corse clandestine e maltrattamenti di cavalli sembrano essere una costante nella terra di Trainacria. I Carabinieri di Noto hanno scoperto dei personaggi equivoci intenti a fare dei video di gare clandestine di cavalli, utilizzando anche sugli animali sostanze dopanti. Gli uomini dell’arma da mesi stavano svolgendo indagini tra partecipanti ed organizzatori. I militari hanno identificato complessivamente 60 persone, prevalentemente giovani, che in passato hanno preso parte alle gare e li hanno denunciati. Inoltre, con 61 agenti in servizio, sono state perquisite 18 persone, accedendo ad abitazioni, maneggi e scuderie di Avola, Noto e Rosolini, trovando numerosi equini maltrattati e diversi farmaci dopanti. Da quanto riportano le indagini, decine di persone si sono date appuntamento a bordo di scooter ed auto per assistere ed incitare la gara di due calessi. Gli astanti hanno scortato i cavalli in corsa sulle strade extraurbane costringendo gli automobilisti a farsi da parte, mettendo così in pericolo loro e gli stessi animali, il più delle volte dopati e percossi dai driver.
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È tempo di valutazioni per la doppia giuria cinematografica e letteraria del Dog Film Festival, la rassegna dedicata al cane e all’universo affettivo e culturale che lo rende protagonista di storie e relazioni con l’essere umano. Chiuse le iscrizioni lo scorso 30 maggio, per le tre categorie in concorso, si è registrato un incredibile numero di partecipanti nella sezione professionale internazionale “Producers” con 542 candidati, come anche una buona affluenza per la sezione dei racconti letterari (“Writers”) con 62 opere in concorso. Non si è raggiunto invece il minimo degli iscritti per i “Dog lovers”, parte dedicata ai video amatoriali, ragion per cui non sarà possibile mandare online alcuna opera della sezione. Posticipato invece al 15 giugno il termine ultimo per l’invio di storie raccontate direttamente dai veterinari del Premio FNOVI: il miglior racconto diventerà un corto documentaristico.
La proclamazione dei vincitori, dato l’ingente numero di lavori da giudicare, avverrà in data da destinarsi nel mese di luglio. In tale occasione saranno proiettati i migliori lavori della sezione “Producers” (piattaforma in fase di definizione).
L’iniziativa, ideata da Artix, gode del patrocinio di Croce Rossa Italiana e FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani), Partner è Trip for Dog, Media partner Dimensione Suono Soft.
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Una nuova avventura del professor Leo Santini, famoso esperto di Picasso, e Celeste, il suo gatto quasi siamese, costretto a seguire il suo padrone a Milano dove curerà l’allestimento di una prestigiosa mostra fotografica dedicata agli abiti dei grandi artisti degli anni d’oro della Costa Azzurra, durante la Fashion Week di gennaio al Castello Sforzesco. Verranno esposti anche famosi disegni del grande Leonardo.
Celeste dovrà salvare l’amatissimo Leo, trascinato suo malgrado nel vortice del mondo della moda, da ingombranti presenze del passato, e lo farà con l’aiuto di due splendidi bassotti, una materna cameriera, l’amico e factotum Lulù, la cavia Nocetta, e la colonia felina del Castello Sforzesco.
Un nuovo appassionante intrigo coi baffi che, inaspettatamente, svelerà a Milano uno sconosciuto capolavoro di Leonardo da Vinci.
Categorie: Animali e Cultura
Torniamo, quando inizia la bella stagione, a ricordare come una minuscola spighetta, un forasacco, possa trasformare anche una passeggiata in città, in un incubo con gravi danni per i nostri quattrozampe.
Nonostante le bizzarrie della stagione i forasacchi, pericolosi aggressori per i nostri 4zampe, sono già qui. I forasacchi sono un grosso pericolo per gli animali in particolare per i cani e per di più è diffuso ovunque. Dalla tarda primavera alla fine dell’estate, qualsiasi luogo dove c’è vegetazione incolta, sia campagna, giardino o marciapiede può trasformarsi in un’insidia. Le spighe composte dai forasacchi crescono ovunque e con la loro caratteristica forma a lancia rivestita su tutta la superficie da una fitta ed ispida zigrinatura diventano un’arma deleteria. Riescono a penetrare nella pelle del cane provocando spesso profondi tragitti fistolosi. La penetrazione è lenta e inesorabile, si sposta solo in avanti fino a causare seri e gravissimi danni. I punti dove i forasacchi più facilmente si fanno strada nel cane sono le orecchie, gli occhi, gli spazi interdigitali, le narici, le ascelle, l’inguine. L’interno del prepuzio nei maschi, la vulva nelle femmine come la regione perianale sotto la coda offrono facile varco ai forasacchi.I forasacchi possono arrivare ad annidarsi fino nelle vie respiratorie più profonde causando affezioni gravissime a carico del torace.
Di ritorno dalle passeggiate a rischio è bene controllare il cane ancor più se manifesta una forte ed inarrestabile starnutazione, con una serie continua di dieci, quindici, ma anche venti starnuti seguiti da perdita di sangue dalla sola narice in cui è penetrato il corpo estraneo. Se il forasacco va a infilarsi accidentalmente in un occhio, si nota l’occhio del cane chiuso, un po’ tumefatto e con un’intensa lacrimazione. I forasacchi possono costituire un problema anche per i gatti anche se con minore frequenza vista la cura che i felini dedicano più volte al giorno alla pulizia del proprio mantello.
Quale che sia la situazione, se avete anche solo un sospetto, non è opportuno fare tentativi di estrarre il corpo estraneo ma è bene andare quanto prima da un veterinario che, magari in anestesia generale per evitare bruschi movimenti di difesa, procederà ad estrarre per intero la causa della patologia.
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Accogliamo con grandissima soddisfazione la notizia della legge approvata oggi a larghissima maggioranza in Senato che inserisce finalmente in Costituzione la tutela dell’ambiente e degli animali. Così Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa. L’Ente Nazionale protezione Animali ringrazia il Senato che su un tema tanto importante e sentito da tutti i cittadini si è mostrato unito con lo stesso spirito dei nostri Padri Costituenti, cogliendo il desiderio diffusissimo nel nostro Paese di una maggiore tutela dell’ambiente e degli animali. “Un fatto storico – continua Carla Rocchi – che dopo tanti anni di battaglie colma un vuoto percepito da tutti i cittadini come un vulnus, come anche i numerosi sondaggi avevano accertato.
“Mai come in questo tempo tanto difficile e complesso – conclude Rocchi – è emersa la evidenza che il mondo si salva, il futuro si costruisce se si riconoscono diritti condivisi. La tutela degli ecosistemi e della biodiversità sono obiettivi che non si possono raggiungere se non attraverso la tutela delle specie animali. Il volontariato animalista è tra i più aperti a questa evidenza proprio perché si misura ogni giorno nella difesa dei diritti dei più deboli tra i deboli”.
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L’animal hoarding è considerata una patologia a tutti gli effetti, una sindrome ossessivo-compulsiva da cui devono essere affette due sorelle di Torino che in un loro appartamento tenevano reclusi i 42 gatti recuperati dalla polizia municipale. I condomini dello stabile si lamentavano di odori nauseabondi provenienti dall’alloggio e hanno fatto scattare i controlli nell’abitazione. Insieme al personale dell’ASL del Dipartimento di Veterinaria, i vigili hanno effettuato un sopralluogo dal quale sono subito emerse le precarie condizioni igieniche in cui venivano tenuti i gatti. Le due donne non vivevano nell’appartamento e solo saltuariamente passavano per portare acqua e cibo agli Animali. Gli agenti hanno anche raccolto le testimonianze dei condomini che, preoccupati, hanno raccontato di aver assistito a episodi di caduta dall’alto di alcuni cuccioli dai balconi. Il fascicolo e’ stato inoltrato, e relativa notizia di reato, alla Procura della Repubblica per maltrattamento di animali, per non aver messo in atto le misure preventive atte a evitare la caduta dei gatti e per non aver contenuto la propagazione di odori molesti all’esterno dell’appartamento. Esaminato il caso, il Pubblico Ministero ha emesso il decreto di perquisizione dell’alloggio disabitato: i vigili, con l’Asl e il supporto dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto ad aprire la porta d’ingresso, sono entrati nell’appartamento e hanno accertato un ulteriore peggioramento delle gia’ gravi condizioni igienico sanitarie. L’odore insopportabile, infatti, aveva ormai invaso l’intero condominio. I 42 gatti, meta’ dei quali ancora cuccioli, sono stati portati al canile della citta’. Le due donne sono state denunciate per maltrattamento di Animali. (AGI)
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Presenze millenarie le cui radici risalgono all’alba dei tempi, secondo alcune fonti, l’introduzione di questi quadrupedi sull’isola tirrenica si deve a commercianti fenici che li utilizzavano per il trasporti o per essere resistenti e forti le sue qualità lo resero indispensabile nella vita dei locali.
Si tratta degli asini sardi e dei cavallini di razza autoctona isolana. Con i cambiati usi questi animali sono diventati – come riporta lapresse – attrattori turistici e testimoni unici della biodiversità della Sardegna. Un tempo erano una presenza familiare nelle case dei contadini e dei pastori, oggi, nell’era dei social e delle relazioni virtuali, rischiano l’estinzione. Un rischio che il consiglio regionale vorrebbe scongiurare. Alcuni consiglieri del centrodestra hanno depositato in mattinata una proposta di legge per la tutela e la valorizzazione del cavallino della Giara, dell’asino sardo e dell’asinello bianco dell’Asinara. Elenco che sarà allargato anche al cavallino del Sarcidano, altra specie autoctona. “Questi animali appartengono a specie uniche al mondo e rappresentano un pezzo importante della nostra identità. La loro tutela e valorizzazione potrebbe aprire importanti opportunità di lavoro e di crescita per l’Isola. Asinelli e cavallini sono già utilizzati nei percorsi di ippo e onoterapia, la loro presenza nel territorio costituisce inoltre un elemento di forte attrattiva per i turisti”, hanno spiegato i promotori in conferenza stampa.Attualmente in Sardegna sono presenti circa 550 esemplari di cavallini della Giara e 579 di asino sardo. Nell’Isola dell’Asinara vivono invece solo 130 asinelli bianchi. Obiettivo finale è l’istituzione di un’anagrafe regionale degli animali a rischio estinzione in Sardegna.
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Una donna di Fucecchio (Firenze), cinese, è stata denunciata dai carabinieri forestali per la vendita di cani e gatti, tramite piattaforme online, con microchip falsificato. La donna è accusata di esercizio abusivo della professione veterinaria e di maltrattamento di animali.
La scoperta è stata fatta dopo che una cliente si era accorta che il cane samoiedo acquistato possedeva un chip mai registrato nel database nazionale e siglato con un codice non appartenente ad alcun Paese di origine. I militari hanno eseguito vari controlli nella struttura posseduta dalla donna prima di arrivare a sporgere denuncia. L’ipotesi è che il microchip del cane samoiedo da cui sono partite le indagini sia stato acquistato on line e inoculato abusivamente da soggetti non abilitati alla professione veterinaria. (ANSA).
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Secchiello, retino e via a chi cattura e mostra più animali marini possibili: granchi, pesciolini, gamberetti o meduse. Anno dopo anno sembra che la “tortura nel secchiello” sia una “tradizione” irrinunciabile che anima le spiagge di tutta Italia e si tramanda di padre in figlio. Sì, perché a mostrare l’arte della “pesca” con il retino sono proprio i genitori. “Poi però li rimettiamo in mare” è tra le frasi più gettonate da chi pratica questi crudeli “giochi”. A sentire le chiacchiere da ombrellone, poi, è la cosa più normale del mondo. Invece pochi sanno che tutti gli animali, compresi gli abitanti del mare come meduse, pesci o molluschi, sono protetti e non si possono catturare né imprigionare, neanche temporaneamente! Infatti è un reato ai sensi del Codice Penale articolo 544 bis e ter. Anche per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani ha deciso di ricordare ancora una volta almeno sei buoni motivi per cui è importante dire basta ai giochi con gli animali marini ed iniziare ad insegnare il rispetto fin da piccoli.
1) Prendere un granchio, una stella marina o qualsiasi altro animale del mare e metterli nel secchiello equivale a una loro morte certa, anche una volta liberati! L’acqua dentro il secchiello raggiunge infatti alte temperature velocemente, senza che i bimbi possano rendersene conto. Quaranta gradi possono essere fatali per gli abitanti del mare!
2) Per granchi, meduse e pesciolini vittime dei retini i secchielli rappresentano una vera e propria tortura. Eppure lasciamo che i nostri bimbi li catturino e li tengano al sole tranquillamente, magari girandoli con le palette o con i rastrelli. Ci chiediamo: insegnereste ai vostri figli volontariamente come torturare un animale?
3) I bambini che rispettano gli animali, tutti gli animali anche quelli che vivono nel mare, sono adulti migliori. Tra i tanti ad affermarlo, anche uno studio dei ricercatori dell’Università di Cambridge che sottolinea come l’amicizia con un animale sviluppi nel bambino il rispetto verso gli altri e la capacità di relazionarsi con il mondo in maniera equilibrata.
4) Gli animali del mare hanno tante storie da raccontare. Sapevate che le meduse sono tra i più antichi animali al mondo? E che le orche riescono a nuotare anche dormendo? Mentre metà cervello fa un pisolino l’altra metà rimane sveglia. E che per individuare i pesci un delfino emette fino a 1000 click al secondo? E che i polpi hanno il sangue blu e tre cuori, uno dei quali smette di battere quando nuotano?
5) Esistono modi più divertenti ed educativi di giocare in mare. Foto subacquee, la gara a chi trova e vede più abitanti del mare, raccogliere conchiglie sulla spiaggia, scoprire i fondali con la maschera. Sono solo alcuni degli esempi delle mille attività che si possono fare nel rispetto del mare e dei suoi abitanti.
6) Il mare e gli oceani coprono il 70% del pianeta e producono il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Rispettare il mare e i suoi abitanti è rispettare noi stessi e le persone che amiamo.
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La guerra contro l’ingordigia dei bracconieri che in Sudafrica non esitano ad uccidere per una zanna d’elefante o corno di rinoceronte potrebbe presto mettere in campo una nuova arma dissuasiva. I ricercatori dell’Università di Witwatersrand hanno avviato un approccio basato sull’energia nucleare per aiutare gli animali ad evitare i cacciatori di frodo. Nei corni dei rinoceronti verranno introdotte quantità innocue di isotopi radioattivi, in modo da renderli più facilmente rilevabili quando si muovono nei Paesi africani in cui vivono. In questo modo vengono monitorati i loro spostamenti e si possono tenere sotto controllo i corni oggetto di contrabbando rilevabili nei porti di ingresso globali e meno desiderabili per gli acquirenti.
Ogni anno tra Africa e Asia i bracconieri uccidono centinaia di rinoceronti per ottenere i loro corni, che sono molto impiegati nella medicina tradizionale cinese per la credenza che possano curare malattie come il cancro o l’impotenza. Con questa nuova tecnica si spera di mettere un freno al bracconaggio di corni che sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle cinque specie di rinoceronte esistenti.
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I segnali di malessere nei nostri volatili domestici. Impariamo a riconoscerli e curarli
Il Pet Carpet Film Festival, un video del nostro pet per partecipare e……vincere
Leishmaniosi e la filariosi. Video vademecum prevenzione con Westie di Amici Cucciolotti
“Bat Appreciation Day” : “Ecco quattro motivo per cui i chirotteri sono fondamentali per ecosistema”
Pet&Dintorni è patrocinato dall’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, che sostiene il progetto e l’attività di Pet&Dintorni per la validità dei suoi servizi di interesse ed utilità sociale.
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