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Aumenta l’attenzione per gli amici a quattro zampe: è l’effetto pandemia. Ma la crisi ha anche costretto molti a riportarli nei canili e nei rifugi

05/01/2021

Cesare e Giacomo, a Seregno, con il lockdown lavorano da casa e hanno deciso di prendere un gatto, visto che non avrebbe sofferto di solitudine con loro sempre intorno. In realtà i gatti adesso sono tre, perché quando sono andati al rifugio gestito dall’Enpa a Monza si sono commossi vedendo altri due gatti, anziani, che sarebbero rimasti lì. La loro storia è una delle tante che ha fatto del 2020 un anno record per le adozioni di cani e gatti, con un aumento del 15% rispetto all’anno scorso. I dati della sola Enpa registrano 8100 adozioni di cani e 9500 di gatti, e un aumento rispetto al 2019 che in alcune città sale al 20% o al 40%. È il caso di Treviso, dove il rifugio Enpa ha contato l’adozione di 100 dei 147 cani che ospitava. Stesso incremento a Perugia, dove hanno trovato famiglia 96 cani. A Monza, il canile Enpa è rimasto senza animali da adottare. Significativo il dato al Sud Italia, e in particolare in Sicilia, Puglia e Campania, dove le adozioni sono state in media il 40% in più.
I volontari che si occupano degli animali – e di valutare se chi vuole prendere un cane o un gatto è davvero pronto e motivato a farlo – concordano che è l’effetto pandemia: non si tratta di avere una scusa per uscire, come si era pensato a marzo, quando si vedevano in giro cani stremati dopo essere stati portati a fare pipì da ogni membro della famiglia. Racconta Enza Buono, delegata Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, a Napoli: «Ci sarà stato qualcuno che durante le restrizioni ha trovato la scusa di adottare un cane per uscire, ma questo non spiega le richieste anche per i gatti. Ho percepito una sensibilità nuova verso animali chiusi in gabbia. Molti hanno detto di aver sperimentato la reclusione e di voler fare qualcosa per evitarla almeno a cani e gatti».

artico apparso su La Repubblica.it


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La fuga di Bianco per la paura dei "botti" finisce su un treno a Zagarolo (RM). Ritornato a casa grazie al microchip

05/01/2021

Ancora una volta le raccomandazioni a non usare i botti per festeggiare l’arrivo del nuovo anno sono state da molti ignorate causando la morte e lo spavento di tanti animali anche domestici. E’ il caso di Bianco, un cagnetto che, in preda allo spavento per il finimondo che si stava scatenando nella notte di Capodanno è scappato dal giardino senza una meta.
Impaurito e frastornato, Bianco ha cominciato a correre nei dintorni della zona, per trovare rifugio su un treno regionale alla stazione di Zagarolo.
Il Capotreno ha contattato gli agenti della Polizia Ferroviaria di Frosinone che hanno preso in consegna lo spaventato animale munito di microchip.
Proprio grazie al microchip è stato possibile rintracciare il proprietario che si è subito recato negli uffici della Polizia per riprendere e riportare a casa il povero fuggiasco.
E’ ora di mettere una stretta ai “botti”, le ordinanze comunali vengono costantemente ignorate perché, di fatto, non si effettuano controlli. In questo modo risultano provvedimenti inutili, inefficaci, quasi un modo per le amministrazioni di tacitare la coscienza.


Categorie: Varie

Senzatetto rischia la vita per salvare i cani di un rifugio imprigionati in un incendio ad Atlanta

05/01/2021

Il bene sta nei grandi cuori non necessariamente ricchi, anzi. Ce lo dimostra l’atto di coraggio di Keith Walker, clochard di 53 anni, che non ha esitato mettere in gioco la sua vita per mettere in salvo sei cani e dieci gatti rimasti intrappolati tra le fiamme che stavano avvolgendo il rifugio dove erano ospitati.
L’incendio scoppiato in una struttura di Atlanta avrebbe fatto una strage se non fosse sopraggiunto Keith che stava andando al rifugio per recuperare il suo pitbull di nome Bravo, ospitato ogni notte nella struttura, per portarlo a fare una passeggiata. Alla vista delle fiamme l’uomo, vincendo ogni esitazione, si è lanciato all’interno del rifugio per mettere in salvo gli animali.
“Ero molto nervoso, sarò sincero – racconta Walker alla CNN – avevo davvero paura di entrare lì dentro con tutto quel fumo. Dio però mi ha messo lì per salvare quegli animali”. Ha spiegato di aver sentito come un dovere quello di aiutare gli animali in trappola: “Se ami un cane – dichiara – puoi amare chiunque al mondo. Il mio cane è il mio migliore amico e non sarei qui senza di lui. Dovevo salvare anche gli altri”.
Spento l’incendio, il rifugio è apparso ormai inagibile. Fortunatamente mancava solo una settimana al trasferimento del rifugio in una nuova struttura di Atlanta, trasloco che è solo stato anticipato per cani e gatti. Keith si è allontanato soddisfatto con il suo pitbull Bravo.

 

 


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Nasce fondo per fauna selvatica. Costa: "Centri recupero non saranno più soli"

04/01/2021

Nasce il fondo nazionale per il recupero della fauna selvatica da un milione di euro. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sottolineando che nella legge di bilancio approvata a fine anno al Senato, sono state approvate “tantissime norme a favore dei nostri amici animali”.
Una di queste, sottolinea il ministro, “è il fondo per il recupero della fauna selvatica. Ringrazio il lavoro parlamentare per questo emendamento, che condivido in pieno”.
Un milione all’anno dal 2021 per salvare la fauna selvatica, riferisce ancora il ministro, “di cui il nostro Paese vanta una grande quantità e diversificazione. Siamo uno dei Paesi con maggiore biodiversità in Europa, e dobbiamo tutelarla. Il terzo settore che tanto fa per la salvaguardia degli animali selvatici, gestendo spesso con enorme difficoltà i centri di recupero, da oggi non è più solo. Lo Stato gli riconosce un importante ruolo a difesa del patrimonio indisponibile dello Stato”. (ANSA).


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Enpa: “Solidarietà e sostegno per Flavio Insinna, ha solo espresso ciò che pensa la maggior parte degli italiani”

04/01/2021

L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime pieno sostegno e solidarietà al celebre conduttore televisivo Flavio Insinna per essersi espresso nella sua popolare trasmissione contro la caccia e dunque per essere stato pesantemente attaccato dal mondo venatorio. Un pensiero, tra l’altro, condiviso dalla maggior parte degli italiani già da molto tempo come rilevato dall’Eurispes nel Rapporto Italia 2016 con il 68,5% contrario all’attività venatoria.
Attività venatoria che incredibilmente ha continuato ad essere praticata, grazie al sostegno delle Regioni, in disprezzo ai dettami dei Dpcm, anche in questo momento di emergenza sanitaria. Insieme alle altre associazioni animaliste e ambientaliste l’Enpa ha scritto al Governo proprio per sottolineare questa incoerenza, chiedere un intervento immediato delle istituzioni e ricordare la pericolosità di certe forme di caccia come le braccate che vedono la partecipazione anche di 70-80 cacciatori insieme, un vero insulto alla prudenza e ai sacrifici chiesti al resto degli italiani. Attività venatoria che ogni anno produce un vero e proprio bollettino di guerra. Secondo l’Associazione Vittime della Caccia quest’anno sono morte 27 persone e rimaste ferite 64 molte delle quali vittime innocenti che si trovavano sul posto solo per caso.
Senza ovviamente tralasciare le vere vittime di questa attività, gli animali. E non parliamo solo di tutti quelli che muoiono per questa pratica assurda e retriva ma anche delle migliaia maltrattati per permettere a questa attività di esistere. E’ il caso degli uccelli da richiamo, uno dei maltrattamenti sugli animali più diffusi dei nostri tempi. Gli interventi delle Guardie zoofile Enpa hanno scoperchiato una realtà davvero inquietante che vede migliaia di uccelli vittime di sofferenze atroci. Basti pensare che solo in provincia di Vicenza almeno centomila animali sono ingabbiati per tutta la vita, costretti a vivere in una spazio minuscolo che non gli permetterà neanche di aprire le ali, spesso in mezzo ad escrementi e acqua putrida.


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Kiki, la gatta scomparsa da sette anni ritrova la sua famiglia grazie al microchip

04/01/2021

Natale porta la magia e nessuno si meraviglia se succede qualcosa di speciale. Molto speciale è la storia a lieto fine di Kiki, una gatta tornata a casa dopo essere sparita nel nulla per ben sette anni.
Kiki è una micia dal pelo tartarugato, molto amata dalla sua famiglia con cui era cresciuta fino a sei anni quando, inspiegabilmente, nel 2013, uscì per il solito giretto senza più tornare a casa. Vana l’attesa e le speranze di qualche notizia per i proprietari. La famiglia  di Kiki, che vive in Gran Bretagna, aveva ormai perso la speranza di poterla riabbracciare ma dopo sette anni, lo scorso novembre, arriva la telefonata tanto attesa ma ormai insperata.
Grazie al microchip di Kiki, che era stata trovata da un passante in una cittadina non molto distante  dalla casa dei Lapthorne, proprietari della gatta, un veterinario, era risalito al loro numero di telefono: “La gatta nel complesso sta bene, ma è debole denutrita» – la comunicazione del veterinario – «Ci occuperemo di lei per qualche giorno, non appena si rimetterà in forze potrete venire a prenderla”.
Il sig. Lapthorne, una volta tornato a casa con la sua micia, non ha dimenticato di ringraziare quanti hanno collaborato a questo piccolo miracolo di Natale: «Sia la persona che l’ha trovata in strada, sia i veterinari sono stati assolutamente fantastici. Kiki, come tutte le gatte tartarugate, non è mai stata un felino domestico, anzi: il suo spirito avventuroso la portava a stare spesso fuori di casa. Non avrei mai pensato di poterla riavere con me, ma questo dimostra una cosa: il microchip è essenziale, lo consiglio a tutti i proprietari di cani e gatti».


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Cinque cani folgorati da scariche elettriche in Lombardia: scosse killer partite dai pozzetti

04/01/2021

Cinque cani, mentre erano a passeggio con i proprietari sono morti colpiti da scariche elettriche che li hanno folgorati. I decessi sono avvenuti in Lombardia si sono susseguiti in pochi giorni. Nulla di misterioso, gli incidenti sono stati causati  dalla nevicata caduta copiosa alla fine dell’anno.
A causare le morti i pozzetti dove passano le utenze dell’energia elettrica che, per via delle nevicate, si sono riempiti d’acqua. Per alcuni cani finiti con le zampe nelle pozzanghere o sulla neve che copriva i pozzetti non c’è stato scampo.
La prima vittima – come riporta l’agi.it – c’è stata lunedì a Bareggio, vicino a Milano, dove la bestiola è stata fulminata da una scossa killer partita da un tombino mentre dalle parti di Como,  quasi in contemporanea, un altro cane stramazzava a causa della dispersione di corrente causata dai cavi elettrici scoperti in un pozzetto di ispezione di un palo della luce.
Il terzo decesso in provincia di Lodi, dove è rimasto ucciso un rottweiler, mentre un altro cane sempre della zona è stato salvato dal veterinario. Il quarto caso a Cesano Boscone dove il padrone aveva portato fuori i suoi due cani e per uno di loro il passaggio sul tombino è stato fatale. Ultimo lutto a Milano nella zona delle colonne di San Lorenzo, dove un esemplare di razza Lagotto Caos è stato trafitto dalla corrente dispersa da un faretto interrato. In questo caso,  il suo proprietario finito anche lui in ospedale ha annunciato di voler andare fino in fondo, facendo causa al Comune per quanto successo al suo cucciolo.  Nelle parole del giovane, un ventenne, tutto il dolore per la perdita del suo amico: «Caos è morto, tra le mie braccia, folgorato nel centro di Milano. Ultimo non è stato un sospiro ma un grido di dolore disperato. La sua vita correva via».


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“La donna senza coda” il libro di Barbara Visconti squarcia il velo sulla crudele esistenza di levrieri nel mondo delle corse

04/01/2021

Accolto con interesse e partecipazione, il libro “La donna senza coda” di  Barbara Visconti ha colpito il cuore dei lettori: “Confesso che man mano che lo leggevo mutavano le mie sensazioni, una prima parte interessante e curiosa, anche se molto cruda e brutale, dove in alcuni frangenti mi ha addirittura disturbato leggere certe situazioni amando anch’io moltissimo gli animali e in special modo i cani. Non avrei retto a leggere più atrocità, ma si è capito poi il perchè di questo mettere a nudo”.
Una parte centrale molto istruttiva, quasi didattica, dove chi è a digiuno di come ci si deve comportare quando si adotta un cane sarà stato illuminato dalle curiosissime e valide note. La terza ed ultima parte è senz’altro quella che ti coinvolge maggiormente con molte sorprese. Si fa leggere tutto d’un fiato perchè vuoi sapere… perchè dopo aver sofferto per i poveri cani maltrattati non ti aspetti di dove “soffrire” anche per le disavventure e crudeltà che  la vita a volte ti offre gratuitamente senza poter dire, è colpa di qualcuno. Galgo radunati in una perrera
La lettura del romanzo scorre fluida, piacevole quando l’argomento lo consente, uno scrivere chiaro, illuminato dalle descrizioni dei luogo ben scritto e attento all’approccio con la razza canina.
Un libro che si fa leggere tutto d’un fiato, che insegna molte cose sui cani. Sa commuovere e fa anche pensare a certi valori della vita che a volte ci sfuggono o sui quali non ci è comodo soffermarci. S’intuisce che molti passaggi sono autobiografici e per questo è molto più intensa e partecipata la descrizione.
La narrazione si addentra in un argomento difficile, doloroso, quello di anime indifese usate a scopo di lucro. Un libro da leggere per chi pensa di comprare un cane invece di adottarlo, magari pensa un attimo a quello che c’è dietro.
Tutto prende vita dall’incontro tra l’autrice Barbara e la greyhound Connie che nel romanzo sono rispettivamente Laura e Bonnie.
Il libro è in vendita su Amazon.it libri   sia in versione cartacea che ebook ( kindle) oppure su Kobo in versione ebook (e-pub). Se si desidera leggere il primo capitolo Amazon dà la possibilità cliccando sulla versione kindle

 

L’autrice: Barbara Visconti
Classe 1967, lascia studi artistici (Accademia Albertina di Belle Arti di Torino) in favore di quelli scientifici (infermieristica). Negli anni un’unica passione: l’amore per gli animali, prima cani e gatti, ora alpaca.
Allevatrice e filatrice di fibra di alpaca, ha un allevamento amatoriale di tipo empatico.
Famosa per le giornata “Relax fra le alpaca”, sta accingendosi a scrive il secondo libro dal titolo “La Signora delle alpaca” in cui narrerà le belle esperienze e i momenti bui della sua vita lavorativa non tralasciando il confronto con gli allevamenti intensivi.

 

 

Il libro è in vendita su Amazon.it libri   sia in versione cartacea che ebook ( kindle) oppure su Kobo in versione ebook (e-pub). Se si desidera leggere il primo capitolo Amazon dà la possibilità cliccando sulla versione kindle

 

L'immagine può contenere: ?una o più persone, spazio all'aperto e natura, ?il seguente testo "?Relax tra le alpaca Vieni Alpaça e Nuvole Allevamento Filati latiArtigianali trascorrere qualche ora vicino simpatiche alpaca. dri merenda enda tanta pace! Massimo partecipanti Giugnoa Settembre prenotazione whatsapp Alpaca e Nuavole Allevamento Filati Artigianali ??? Aphca Nuvole f C Valleaca NUOVO NIGRA (TO) alpacaenuvole@gmail.com Cell 3333908887?"??

 

 


Categorie: Animali e Cultura