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Venti giorni in una gabbia al buio per punizione, cagnolino salvato dalle Guardie Zoofile di Piacenza

27/02/2020

Viveva in una gabbia per galline, al buio e in mezzo alle feci. Un cane di piccola taglia è stato salvato da una condizione di detenzione pietosa dalle Guardie Zoofile Enpa Nucleo di Piacenza che sono intervenute, insieme alla Polizia Locale di Fiorenzuola, su segnalazione nella periferia di Fiorenzuola D’Arda.
«L’animale – afferma l’Enpa di Piacenza in una nota – era detenuto in una gabbia per galline di meno di un metro quadro, con acqua putrida tra le sue feci, la gabbia era dentro una baracca buia e priva di areazione, dove la sporcizia formata da guano, materiali di scarto vari, escrementi di topi e piume rendeva l’ambiente malsano e invivibile. Il piccolo cane a detta dei proprietari era stato ingabbiato perché invece di fare la guardia come gli altri cani dentro il pollaio, rincorreva i volatili negli angusti spazi di detenzione, la sua prigionia durava da oltre venti giorni”.
“Successivamente – afferma il capo nucleo Michela Bravaccini e la guardia Elena Anelli – un altro cane di piccola taglia è stato rinvenuto a catena cortissima senza riparo, senza cuccia, dento un pollaio costruito con materiale di recupero e scarto: scopo dell’animale tenere lontani i topi ed eventuali predatori. Questo tipo di detenzione è assolutamente illecito, oltre che inutile, basti pensare alla promiscuità di animali completamente diversi fra loro, con bisogni sia etologici che sanitari assolutamente incompatibili fra loro. Un conto è la permanenza di questi animali in un’area cortilizia aperta, un conto è detenerli in spazi esigui compatibili solo per il pollame”.
Ambedue gli animali sono stati liberati e posti sotto sequestro dalle guardie Zoofile di Piacenza e trasferiti al canile di Fiorenzuola dove sono stati sottoposti ad un’accurata profilassi sanitaria dal veterinario.
Ai proprietari le Guardie Enpa hanno presentato denuncia per maltrattamento animale. Ora gli animali sono al riguardo e in sicurezza al canile intercomunale di Fiorenzuola, mentre tutti gli atti sono al vaglio della Procura di Piacenza.


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Sterminio cani vaganti a Skopje in Macedonia. Enpa scrive a sindaco di Skopje, ambasciatore d’Italia in Macedonia e leader del Partito socialdemocratico

27/02/2020

Da quanto ci è stato riferito dai rappresentanti delle associazioni Anima Mundi e Pawsone Enthusiast (partner di Enpa in Macedonia) sembrerebbe che l’amministrazione di Skopje stia per attuare un vero e proprio sterminio dei randagi perché sospettati di avere la leishmania. La presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, ha scritto così al sindaco e al Consiglio comunale di Skopje, all’Ambasciatore d’Italia in Macedonia e al leader del partito socialdemocratico per fermare l’annunciata e ingiustificata strage.
Il sindaco di Skopje, dopo aver visionato insieme alla sua Giunta la missiva dell’Enpa ha manifestato l’intenzione di intervenire con una modifica sul programma annunciato. “Questa attenzione, però – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa – non ci tranquillizza, perché già in passato avevamo ricevuto rassicurazioni sulla pianificazione di politiche non cruente per il contenimento del randagismo che poi non si sono concretizzate nei fatti”.
Se le uccisioni venissero portate a compimento, oltre all’inaccettabile violenza, si renderebbe vano quanto fatto da Enpa Onlus e dalle associazioni locali in difesa di queste povere creature. “Negli ultimi anni in collaborazione con Anima Mundi e Pawsone Enthusiast e su richiesta delle stesse istituzioni sanitarie, la nostra associazione – afferma Carla Rocchi – si è, infatti, più volte attivata e spesa per accompagnare la Repubblica della Macedonia nel suo percorso di integrazione europea; un percorso che ha tra i suoi presupposti fondamentali il rispetto del benessere degli animali e la tutela dei loro diritti”.
La Presidente Enpa ha chiesto all’Ambasciatore D’Italia in Macedonia di “sostenere l’azione dell’Enpa, interloquendo con i referenti istituzionali macedoni affinché intervengano realmente per bloccare il programma di contenimento del randagismo, ricordando loro che la tutela dei fondamentali diritti degli esseri viventi è condizione necessaria per entrare a far parte nell’Unione Europea”.
Inoltre l’Enpa ha scritto al leader del Partito Socialdemocratico Zoran Zaev, sottolineando che stando alle informazioni raccolte, non risultano casi di lesmhaniosi umana, pretesto usato per dare inizio alla strage di animali, e ricordando l’importanza delle giuste politiche di contenimento del randagismo da seguire. Nella lettera a Zaev Carla Rocchi ha ricordato che da anni l’Enpa collabora con le associazioni animaliste della Macedonia per attuare le migliori politiche di contenimento del randagismo, di controllo della situazione igienico sanitaria e di attuazione di vere campagne di sterilizzazione degli animali vaganti, unica strada per tenere sotto controllo il fenomeno del randagismo. “Queste politiche – afferma la Presidente Enpa – se attuate correttamente, costituiscono il presupposto per ogni Paese che ambisca a entrare nell’Unione Europea osservando le leggi di tutela degli animali che non consentono né giustificano progetti di sterminio come quelli che si annuncia siano in programma nella sua Repubblica”.


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“Le strutture di accoglienza siano aperte anche agli animali dei senza fissa dimora”. Oltre 1700 persone hanno già firmato la petizione di Enpa Roma

26/02/2020

“Nessuno rimanga fuori dai Centri di Accoglienza. Nessuno rimanga al gelo! Le strutture d’accoglienza siano aperte anche agli animali dei clochard”. È la petizione lanciata dall’Enpa di Roma e alla quale hanno già aderito oltre 1700 persone! Aderisci firmando qui.
“Quando fa freddo – afferma l’Enpa di Roma – il pensiero, inevitabilmente, va ai tantissimi senza fissa dimora che vivono e dormono lungo le strade della Capitale. A loro e ai loro animali, soli compagni di una vita dura, infelice, marginale. Per questo la Sezione Enpa di Roma chiede alla sindaca Raggi e alle istituzioni interessate di prevedere opportune misure per la creazione di centri di accoglienza definitivi dove le persone senza fissa dimora abbiano un adeguato riparo insieme con i loro amici quattro zampe”.
“È una situazione questa che ci sta molto a cuore – conclude l’Enpa di Roma – le persone in emergenza abitativa non possono soggiornare nelle case famiglia con i loro animali, e spesso si vedono costrette, con grande sofferenza, di fronte ad un bivio. È inaccettabile!”
La petizione dell’Enpa di roma ha già raccolto oltre 1700 firme.


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Cina proibisce commercio e consumo animali selvatici per tutelare la salute pubblica

26/02/2020

Il Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo, il massimo organo legislativo cinese, durante una sessione di oggi ha approvato una risoluzione sul divieto assoluto del commercio illegale di animali selvatici e sull’eliminazione del consumo di animali selvatici a tutela della vita e della salute delle persone. La mossa punta, tra l’altro, a mettere a salvaguardare la sicurezza biologica ed ecologica e a prevenire efficacemente i principali rischi per la salute pubblica. In seguito al provvedimento, il consumo di animali selvatici terrestri “di importante valore ecologico, scientifico e sociale” che sono sotto la protezione dello Stato, cosi’ come di altri animali selvatici terrestri, compresi quelli allevati o in cattivita’, e’ severamente proibito. Anche la caccia, il commercio e il trasporto di animali selvatici che crescono e si riproducono naturalmente allo stato selvatico a scopo di consumo sono completamente vietati. La decisione stabilisce che il consumo e il commercio illegali di animali selvatici devono essere severamente puniti. La decisione entra in vigore il giorno della sua promulgazione. (XINHUA).


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Il caldo rimpicciolisce le sardine e uccide le vongole

26/02/2020

Con i cambiamenti climatici le sardine sembra siano diventate piu’ piccole. In appena un anno in alcune parti del Mediterraneo hanno perso tre centimetri, arrivando a quota 10 di lunghezza. E sono diventate anche tre volte piu’ magre, arrivando a pesare 10 grammi. Colpa del cambiamento climatico che, provocando l’aumento rapido della temperatura dell’acqua in superficie, porta ad una diminuzione anche qualitativa del plancton di cui si nutrono. A soffrire di ‘mal di clima’ pero’ sono anche le vongole veraci soffocate dalle alghe e le seppie che non prendendo piu’ il largo non si riescono a pescare. A mappare le principali anomalie nel Mediterraneo e’ Fedagripesca-Confcooperative. L’associazione di settore rileva come eventi meteo sempre piu’ estremi, temperature elevate o troppo rigide spesso fuori stagione cambino le abitudini di alcune specie ittiche rendendo difficile la pesca e quindi i consumi a tavola, quando non causano danni piu’ seri. “Far fronte alle calamita’ naturali aumentate in 10 anni del 30%, puo’ dimezzare i bilanci di un’impresa ittica”, spiegano all’ANSA dall’associazione, nel denunciare come il fondo di solidarieta’ creato per risarcire i pescatori in questi casi sia a quota zero. Se le sardine nel Mediterraneo come nell’Atlantico, stanno cambiando, sotto scacco sono anche le vongole veraci che, al contrario dei lupini, vengono allevate e non pescate. In Veneto, nel Polesine, i pescatori denunciano in molti vivai una moria del 100% della produzione, puntando anche in questo caso il dito sul clima. “Le acque della laguna – spiega Stefano Benetton, biologo e presidente del consorzio Delta Nord – sono decisamente piu’ calde di 3 gradi rispetto alle temperature medie del periodo. Questo, insieme allo scarso apporto d’acqua del fiume Po di Levante e ad una concentrazione di alcune sostanze, ha favorito un proliferare di alghe appartenente alla famiglia delle Diatomee che produce mucillagine”. Il risultato e’ un soffocamento generalizzato delle vongole, fenomeno che dopo quattro settimane non si e’ ancora arrestato. E il clima cambia anche i bioritmi di seppie e granchi. I molluschi, che con questo caldo anomalo sono rimasti a riva, non hanno preso il largo dove vengono pescati dalle reti a strascico lontano dalla costa. E i prezzi salgono fino ad arrivare ai 10-12 euro al chilo pagati ai pescatori. Inoltre, sempre per colpa del caldo, per i granchi verdi della laguna veneta e’ gia’ tempo di muta: sono diventati con molto anticipo ‘moeche’, ovvero animali morbidi e senza corazza. Una mutazione assai dannosa, perche’ gli operatori temono che con un ritorno a temperature piu’ fredde muoiano compromettendo la produzione. Temperature oltre la media che pero’ in alcuni casi possono avere qualche ricaduta positiva. Fedagripesca segnala che gamberi bianchi e triglie, in virtu’ di un innalzamento delle temperature medie del mare, si stanno spingendo oltre il Canale di Sicilia, piu’ a nord nel Mediterraneo cosi’ da essere pescate anche in regioni dove tradizionalmente non c’erano grandi catture. (ANSA).


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Ritrovamenti horror a Reggio Calabria: Enpa trova dieci trasportini con gatti morti, mummificati lasciati in giro per la città

26/02/2020

Dieci trasportini contenenti gatti morti, mummificati, alcuni in stato di decomposizione, sono stati trovati in punti diversi nella zona Nord di Reggio Calabria dai volontari dell’Enpa. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha sporto denuncia ai Carabinieri Forestali e fornito tutta la collaborazione possibile per individuare i responsabili di questo orrendo gesto. Si tratta dell’ennesimo gesto di violenza nei confronti degli animali: solo pochi giorni fa il ritrovamento di tre cani morti, probabilmente per percosse, si aspetta l’autopsia.
E’ uno scenario da film horror quello che si sono trovati di fronte ieri sera i volontari dell’Enpa di Reggio Calabria. Dopo il rinvenimento del primo trasportino, contenente resti di gatto morto, sono arrivate altre segnalazioni e i volontari hanno iniziato a fare il giro di tutta la zona. Come in una macabra caccia al tesoro, hanno cominciato a scoprire uno dopo l’altro i pacchi dell’orrore: dieci trasportini, in tutto, contenenti gatti morti (alcuni mummificati, altri in decomposizione). Tutti i posti dove sono stati effettuati ritrovamenti sono zone frequentate da gattare.
L’Enpa di Reggio Calabria ha sporto denuncia ai Carabinieri Forestali che indagheranno per trovare i responsabili di questo scempio. “Siamo sconvolti – afferma l’Enpa di Reggio Calabria – nel nostro territorio ormai ci possiamo aspettare di tutto. La violenza sugli animali è all’ordine del giorno. E’ di tre giorni fa l’ultimo ritrovamento di tre cani uccisi, probabilmente malmenati. Con il canile sequestrato, l’Asp commissariata, accalappiamento inesistente ci sentiamo veramente lasciati soli in una lotta alla violenza e alla crudeltà che è sempre più incalzante”.
I trasportini contenenti i resti dei gatti verrano portati al più presto presso la Asp per essere esaminati. Ai Carabinieri Forestali sarà chiesto di acquisire le immagini delle telecamere situate nelle vicinanze dei ritrovamenti. “Non sappiamo se sia frutto di pura crudeltà o follia -conclude l’Enpa di Reggio Calabria – se attraverso questa violenza si voglia recapitare un qualche messaggio o e se chi ha compiuto questo gesto immondo volesse solo disfarsi degli animali. Quel che è certo è che i responsabili di queste crudeltà devono assolutamente pagare. Non si può lasciar passare il messaggio che chi uccide e tortura animali rimanga impunito!”


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Lola, Pomodoro & C., ecco la colonia felina protetta dello'Ospedale di Piove

25/02/2020

Lola, dal pelo bianco e rosso, ama stazionare davanti all’ingresso dell’ospedale dando il benvenuto, miagolando, a pazienti e visitatori. Mia è l’esemplare nero storico, poi ci sono Pomodoro, nero e bianco, l’affettuosa Micia e il candido Bianchino. Sono cinque gatti che hanno scelto il cortile dell’Ospedale di Piove di Sacco per vivere, scorrazzando tra alberi, siepi e panchine.
L’ospedale ha deciso di riconoscerli, censirli, regolamentarne la presenza: fanno insomma parte della “famiglia” e per loro è stato creato, grazie alla collaborazione di alcuni volontari, un “villaggio” con casette rosa, bianche, verdi e grigie, posizionate su una pedana sopraelevata rispetto all’erba circostante. Dimore queste dove i cinque felini – tutti sterilizzati – possono trascorrere le notti al riparo e al caldo. Cucce coperte, ciotole costantemente ricaricate di cibo e acqua, rispetto delle norme igienico-sanitarie: tutto è disciplinato e concordato insieme con i volontari.
Le colonie feline, tra Padova e provincia, sono 3.174 con circa 24mila gatti a vita libera, tutti sterilizzati gratuitamente dai nostri Servizi veterinari e microchippati con il contributo economico dei Comuni. Il nostro impegno è particolarmente importante se si pensa che l’Ulss 6 Euganea ha registrato il 36,71% del totale delle colonie presenti in Veneto. Ad avvisare della gradita presenza di Lola, Pomodoro & C. nel cortile dell’Ospedale di Piove di Sacco è un cartello – “Qui vive una colonia felina protetta” – riportante le buone regole per vivere fianco a fianco, uomini e gatti, in completa armonia.
L’annuncio è stato dato in occasione della recente #GiornataMondialedelGatto sulla pagina facebook dell’Ospedale


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Gli animali da compagnia non diffondono il coronavirus né possono essere infettati

25/02/2020

La precisazione arriva dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità ed è inoltre chiaramente riportata in tutte le ordinanze emesse in queste ore dai governatori delle Regioni interessate all’emergenza.
Enpa invita tutti ad avere un comportamento responsabile e sereno, seguendo le indicazioni delle autorità sanitarie (Ministero della Salute in primis) e evitando di dare ascolto a voci che soprattutto ieri si sono diffuse sui social network in merito al pericolo di contagio proveniente dagli animali da compagnia. Così, ribadiamo, non è: i nostri pet (ma anche i randagi) non sono veicolo del contagio né possono essere contagiati.
A beneficio di tutti, alleghiamo il pieghevole predisposto dall’Istituto Superiore di Sanità.
:: Nuovo coronavirus: dieci comportamenti da seguire (Istituto Superiore della Sanità)


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Buttati via come stracci vecchi, cuccioli neonati salvati da un cittadino di San Nicandro Garganico

25/02/2020

“Ennesima telefonata d’emergenza, si sentivano lamenti provenienti da un cassonetto di raccolta indumenti usati. Al nostro arrivo abbiamo notato che il contenitore era vuoto e che i cuccioli erano proprio sul fondo”. Inizia così il racconto dei referenti di Enpa San Nicandro Garganico che oggi si sono imbattuti in una scena alla quale non avrebbero mai voluto assistere. Alcuni cuccioli in un cassone per la raccolta di indumenti.
“Forzando un po’ lo sportello sottostante – raccontano – siamo riusciti ad aprire e prelevare i piccoli, fortunatamente tutti vivi. Ringraziamo di cuore Francesco per non essersi girato dall’altra parte; per aver segnalato e per averci aiutati a tirarli fuori da questa grande scatola che poteva essere la loro bara.
Le indagini sono in corso per scoprire la provenienza di questo incivile atto, non comprensibile nel 2020, per di più con la disponibilità di sterilizzazioni gratuite su tutto il territorio. Nessuna descrizione della foto disponibile.Ringraziamo sempre tutti i cittadini che sono pronti a intervenire, a darci una mano per aiutare le anime innocenti”, concludono da Enpa.

 

 


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Gatta anziana abbandonata rischiava di finire la sua vita in strada. Enpa Firenze la salva

25/02/2020

Anziana e con la salute compromessa, i proprietari non si sarebbero fatti scrupolo di lasciarla in strada dove non l’aspettava un futuro lungo e tanto meno felice. Ma per questa nonnina nera la dose di fortuna non è finita e a toglierla dai guai sono arrivati dei volontari che le daranno tutto ciò di cui ha bisogno. È la storia di una gatta anziana in condizioni critiche trovata per la strada nel comune di Firenze. Episodi tristi sempre in crescita e non sempre con lieto fine. La gattina recuperata, messa in sicurezza, ora è accudita amorevolmente da un addetto E. N. P. A.
Le condizioni di salute sono apparse subito critiche, sottopeso, disidratata, problemi cardiaci e artrosi diffusa. I prelievi del sangue fatti successivamente hanno poi evidenziati problemi epatici e ai reni Con molta probabilità è stata allontanata da un contesto abitativo casalingo perché diventata ormai un peso. Questo si evince dal fatto che la gattina è buona e socievole, abituata alla lettiera e a stare fra mura domestiche.
E. N. P. A. Firenze si impegna a sostenere tutte le spese veterinarie necessarie al fine di una ripresa e a migliorarne le condizione di vita della povera gattina
L’associazione mette in campo le proprie risorse in un momento dove purtroppo questi episodi risultano essere in crescita.

 


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L’Enpa di Savona salva una cucciola di cinghiale frutto di amori anticipati dal clima e orfano per una caccia prolungataa

25/02/2020

Una cucciola di cinghiale di pochi chili è stato soccorso dai volontari della Protezione Animali di Savona nei boschi del Santuario, sulle alture di Savona; non c’è traccia della madre, probabilmente uccisa poco dopo il parto negli ultimi giorni di caccia o da un bracconiere qualche giorno dopo.
E’ una femmina di poche settimane, incapace di mangiare da sola e quindi bisognosa di numerose poppate di latte speciale che i volontari le somministrano più volte al giorno; un altro ritrovamento di un piccolo della stessa età è avvenuto in provincia di Genova ed è ora in cura presso il CRAS (centro di recupero di animali selvatici) dell’Enpa a Campomorone.
I cinghialini soccorsi sono la palese dimostrazione che, a causa dei cambiamenti climatici ormai noti a tutti (meno che al presidente americano Trump e qualche irremovibile negazionista), le specie selvatiche anticipano la stagione degli amori e le nascite, entro la fine di gennaio in Liguria; ma ciò non ha impedito alla Regione (giunta Toti/Mai, con l’appoggio di tutti i partiti, ad eccezione di M5S e Verdi) di prolungare la caccia fino al 31 gennaio a diverse specie migratorie ed a volpe e cinghiale e addirittura fino al 10 febbraio a colombacci, cornacchie, gazze e ghiandaie.


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Darrell Rider e Bandit, disabili uniti da una vita su sedia a rotelle

24/02/2020

Ad Atlanta, in Georgia sono ormai diventati due personaggi amati da tutti. Girano insieme per le strade:  Darrell, disabile in sedia a rotelle e Bandit, un cagnetto ex-randagio che cammina con un carrellino speciale. Prima che la buona stella di Bandit cominciasse a brillare il cagnetto, ospite del rifugio Gwinnett Jail Dogs Program il futuro di Bandit sembrava destinato a una vita di canile con i suoi problemi nessuno lo aveva voluto. Per ben quattro volte sembrava che la fortuna avesse bussato al suo box ma poi era sempre era stato riportato al rifugio: “troppo speciali sono i suoi bisogni”. Quando Darrell e sua moglie Sue hanno visto il post su Facebook con il quale si cercava una famiglia per lui è scoccata la scintilla. “Ci siamo detti che sapevamo già  cosa fosse necessario per lui. Siamo proprio uguali”, racconta Darrell. “Bandit e io condividiamo lo stesso tipo di paralisi e usiamo una sedia a rotelle per andare in giro”, ha aggiunto Darrell Rider. “Io e Sue sappiamo com’è la vita su una sedia a rotelle, sapevamo cosa era necessario per Bandit e abbiamo anche sentito subito un forte feeling con lui”.
Se per tutti i cani la vita riservasse tanta fortuna, il mondo sarebbe popolato di persone veramente speciali.


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