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Il pappagallo Antoneddu, star del web, finisce in tribunale perchè senza documenti

31/01/2019

E’ finito in tribunale il caso di Antoneddu, esemplare di pappagallo Ara giallo-blù usato dal cantante Francesco Gabbani nel suo video-clip della canzone “Pachidermi e Pappagalli” e diventato una star del web con oltre 11 milioni di visualizzazioni. Un video galeotto che ha messo nei pasticci il suo proprietario, lo stess a cui si rivolse anche il rapper Sfera Ebbasta per utilizzare, sempre in un video-clip, una scimmietta dell’azienda alle porte di Nuoro.
Ieri l’uomo, come raccontano oggi i quotidiani sardi, è comparso in tribunale per una delle prime udienze del processo che lo vedo imputato di violazione della legge sulla commercializzazione e detenzione delle specie animali: dai controlli, infatti, risulta mancante la documentazione necessaria per possedere il pappagallo Ara, specie inserita nel regolamento Cites. Nei guai il proprietario (rischia una multa da 20mila a 200mila euro e l’arresto sino a un anno) ma anche per Antoneddu sono scattate limitazioni: non è più libero ma sottoposto a sequestro e lasciato al proprietario come custode giudiziario.
Tutto nasce dalla denuncia presentata nel 2017 da una commerciante nuorese, che tre anni prima aveva perso il suo pappagallo Ara: volato via dalla finestra. Poi arriva il video-clip di Gabbiani, e lei si dice convinta che quel pappagallo sia il suo. Partono le indagini della Forestale e la ‘pista’ conduce al manager del pennuto star  Da qui una serie di verifiche incrociate che però non chiariscono ancora di chi sia Antoneddu. Il proprietario della fattoria non ha dubbi: “E’ mio, ce l’ho da 18 anni, è cresciuto con le mie figlie”. In effetti, l’età indicata dalla rivale per il suo animale scomparso è inferiore: 13 anni.
Impossibile avere risposte dal microcip che la donna dice di aver messo al suo Ara: serve l’autorizzazione del magistrato, spiega all’epoca un veterinario, per procedere con radiografia o intervenire chirurgicamente, operazione che potrebbe costargli la vita. Insomma, il mistero rimane. Intanto, però, viene scoperta l’irregolarità nella documentazione. E il proprietario finisce sul banco degli imputati.

 


Categorie: Varie

In California cani e gatti in vendita soltanto se provenienti da canili pubblici o associazioni no-profit

31/01/2019

Ha dare l’esempio per prima è stata San Francisco, da quest’anno sarà in vigore in tutta la California una nuova legge in materia di vendita di animali che impone ai negozi di proporre solo cuccioli provenienti da rifugi pubblici e canili delle organizzazioni no profit.
È la nuova e stringente legge in materia di vendita di animali da compagnia entrata in vigore quest’anno nello stato americano della California che diventa così il primo stato Usa ad adottare una simile legislazione. Si tratta del cosiddetto  Pet Rescue and Adoption Act, votato dal Parlamento locale nel 2017 ed entrato in vigore a partire da questo gennaio. Una legge spartiacque in questo mercato, nata con l’obiettivo di favorire le adozioni di animali randagi e dunque alleggerire il peso che grava sui rifugi pubblici e delle associazioni di volontariato. Secondo una stima, infatti, così facendo  si potrebbero addirittura dimezzare le spese che oggi ammontano a 250 milioni di dollari all’anno.
Con la nuova legge dunque i negozi di animali potranno vendere solo cuccioli con certificazione che attesti provenienza da rifugi e canili. Questo ovviamente significa ridurre drasticamente anche il numero di cani di razza da vendere visto che la maggior parte di quelli dei rifugi sono randagi meticci. Come spiega la Cnn, ora chi è interessato a comprare un animale di razza con pedigree deve rivolgersi esclusivamente agli allevamenti privati e non può più farlo nei negozi. La nuova legislazione prevede che ogni negozio conservi i registri sulla provenienza di ciascun animale e rispetti le leggi in merito a sterilizzazione e castrazione: se non riuscirà a dimostrare l’origine del singolo esemplare sarà sanzionato con una multa di 500 dollari per ogni cane irregolare. L’iniziativa, accolta con giubilo da  tutte le associazioni animaliste, vede però anche voci nettamente contrarie. Tra queste ultime c’è chi sottolinea come sarà difficile da oggi trovare cani di razza molto nota con conseguente crescita dei prezzi e al contrario sarà più facile il fallimento dei negozi di animali che potranno dare solo una scelta limitata ai propri clienti .

 

 


Categorie: News dal Mondo

Eurispes: un terzo dei padroni di animali li considera figli. Per i due terzi sono gli amici migliori

31/01/2019

Un terzo degli italiani che hanno in casa animali li considerano dei veri e propri figli, per due terzi sono i loro migliori amici. Lo rivela il Rapporto Italia 2019 dell’Eurispes.
Un terzo degli italiani ha in casa almeno un animale domestico (33,6%), con un incremento dell’1,1% rispetto al 2018 (32,4%). Crescono le famiglie che accolgono due, tre o più animali: rispettivamente 8,1% (7,1% nel 2018), 4,7% (contro il 3,7%), 3,8% (nel 2018 era il 2,3%).
Nella maggior parte dei casi, si tratta di cani (40,6%) e gatti (30,3%). Seguono uccelli (6,7%), pesci (4,9%), tartarughe (4,3%), e poi conigli (2,5%) e criceti (2%). Gli animali esotici si attestano al 2%, prima del cavallo (1,3%), dei rettili (1,1%) e dell’asino (0,4%).
La spesa media dedicata alla cura degli animali è cresciuta negli ultimi anni: in particolare, raddoppiano rispetto al 2017 coloro che investono tra i 51 e i 100 euro (33,2% a fronte del 31,4% del 2018 e del 15,4% del 2017). Aumentano anche coloro che spendono tra i 101 e i 200 euro (14,5% rispetto all’8,1% del 2018, al 4,5% del 2017). La spesa da 201 a 300 euro riguarda il 3,7% del campione (+1,5% rispetto al 2018, nel 2017 nessuno spendeva questa cifra.
Il 76,8% degli italiani considera i propri animali membri effettivi della famiglia. Sei su 10 li ritengono i loro migliori amici (60%), quasi un terzo veri e propri figli (32,9%).
Soltanto il 20,5% considera un impegno gravoso tenere in casa un animale. I possessori di animali possono però incontrare problemi quando frequentano ristoranti, alberghi, negozi e spiagge: 4 su 10 ha avuto “abbastanza” e “molte” difficoltà quando si è dovuto interfacciare con queste strutture.
Un terzo del campione (33,7%) nei propri spostamenti sceglie solo alberghi e strutture che accettano animali. Il 37,1% porta sempre il proprio amico pet in vacanza con sé. Solo 3 su 10 (29,5%) lo lasciano in pensioni per animali. (ANSA).


Categorie: Varie

Forestale nelle scuole con uno "zoo esotico" per sensibilizzare i giovani sul traffico internazionale di piante e animali di specie protette"

31/01/2019

Allestire uno ‘zoo’ con alcuni degli animali e delle refurtive sequestrate dal Comando forestale dell’Emilia-Romagna per sensibilizzare i bambini delle scuole elementari al rispetto dell’ambiente. E’ successo stamattina a Bologna, dove una tigre e un leone imbalsamati hanno fatto da sfondo a borse e portafogli di pitone, zanne di elefante e pelli di coccodrillo. Cosi’, alcuni studenti delle elementari, non solo hanno ascoltato i ‘numeri’ degli illeciti registrati nel 2018 dai Carabinieri, ma hanno anche toccato con mano alcuni gli oggetti sequestrati. Una mattinata in cui i Carabinieri hanno anche presentato la relazione annuale sui reati commessi nel 2018: 541, di cui 213 per la tutela del territorio, 142 in ambito di discariche e inquinamento e 16 legati ad incendi. Gli illeciti amministrativi invece, sono 2.413 (su 42.433 controlli effettuati), per un importo di sanzioni da quasi 1,5 milioni (1.479.000 euro). Tra questi, si segnalano in particolare quelli connessi al bracconaggio ittico, ossia la pesca illegale del pesce siluro nel fiume Po da parte di bande organizzate e la cosiddetta ‘uccellagione’, ossia “la captazione di animali che sono stati catturati illecitamente e poi reinseriti nel mercato legalmente”, spiega Giovanni Giove, comandante del Corpo forestale, aggiungendo che sono recenti i due sequestri alla fiera ornitologica di Reggio Emilia e a quella di Cesena. Ma i Carabinieri hanno invitato i bambini per “sensibilizzare su alcuni crimini, come ad esempio quello del traffico internazionale di piante e animali di specie protette”.
Nessun risultato trovato per i termini di ricerca Allestire uno ‘zoo’ con alcuni degli animali e delle refertive sequestrate dal Comando forestale dell’Emilia-Romagna per sensibilizzare i bambini delle scuole elemantari al rispetto dell’ambiente. E’ successo stamattina a Bologna, dove una tigre e un leone imbalsamati hanno fatto da sfondo a borse e portafogli di pitone, zanne di elefante e pelli di coccodrillo. Cosi’, alcuni studenti delle elementari, non solo hanno ascoltato i ‘numeri’ degli illeciti registrati nel 2018 dai Carabinieri, ma hanno anche toccato con mano alcuni gli oggetti sequestrati. Una mattinata in cui i Carabinieri hanno anche presentato la relazione annuale sui reati commessi nel 2018: 541, di cui 213 per la tutela del territorio, 142 in ambito di discariche e inquinamento e 16 legati ad incendi. Gli illeciti amministrativi invece, sono 2.413 (su 42.433 controlli effettuati), per un importo di sanzioni da quasi 1,5 milioni (1.479.000 euro). Tra questi, si segnalano in particolare quelli connessi al bracconaggio ittico, ossia la pesca illegale del pesce siluro nel fiume Po da parte di bande organizzate e la cosiddetta ‘uccellagione’, ossia “la captazione di animali che sono stati catturati illecitamente e poi reinseriti nel mercato legalmente”, spiega Giovanni Giove, comandante del Corpo forestale, aggiungendo che sono recenti i due sequestri alla fiera ornitologica di Reggio Emilia e a quella di Cesena. Ma i Carabinieri hanno invitato i bambini per “sensibilizzare su alcuni crimini, come ad esempio quello del traffico internazionale di piante e animali di specie protette”.
Per l’occasione, Cites Bologna, la sezione della Forestale che controlla il commercio degli animali protetti, ha presentato il nuovo calendario 2019 dedicato alla cooperazione internazionale.
Nel 2018 i Carabinieri di Cities, presenti su tutto il territorio nazionale con 35 nuclei, in Emilia-Romagna hanno effettuato 395 controlli e di questi 24 non erano conformi alla
legge per un totale di 18 sanzioni amministrative. “Non importa fare grandi gesti, ma non dobbiamo sprecare il patrimonio naturale e tutti devono collaborare per fermare il traffico delle specie esotiche”, dice Laura Guerrini, agente del corpo forestale che, ironicamente, invita le maestre presenti all’incontro a far
scrivere un tema ai ragazzi sull’importanza della tuteladell’ambiente e, in particolare, delle specie protette.


Categorie: Animali e Cultura

Orsi e lupi. Enpa: materia di competenza statale, “gestione” riproposta continuamente dalle Regioni è incostituzionale. Se il problema è la sicurezza si vieti la caccia

31/01/2019

«Se la vera preoccupazione delle Regioni fosse quella di garantire la tutela della biodiversità e la sicurezza e l’incolumità delle persone, esse dovrebbero limitare fortemente l’attività venatoria, che al 31 dicembre 2018 (dati associazione Vittime della Caccia) ha causato ben 65 vittime, tra morti (16) e feriti (49). Non dovrebbero certo chiedere mano libera per sparare a lupi e orsi».Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali, che aggiunge: «La richiesta delle “regioni alpine” è alquanto surreale, e lo è anche la dichiarazione secondo cui vi sarebbero esemplari in soprannumero: invece di alimentare allarmismo e generare confusione, si affidino al mondo scientifico che, come fa da anni, riesce ad ottimizza la convivenza tra fauna selvatica e allevatori/agricoltori».
 
«Per alcuni amministratori, lupi e orsi sono solo un mezzo per raccogliere consensi facili. Così, invece di promuovere la convivenza e l’applicazione degli strumenti di prevenzione, preferiscono terrorizzare la popolazione. Il “gioco” dura da tempo, tuttavia esso non porta da nessuna parte: le regioni hanno già provato ad approvare leggi per la “gestione autonoma” di orsi e lupi ma sono state impugnate da questo governo».
 
Invece di continuare a lavorare su progetti fallimentari, le regioni alpine, rispettino lo Stato, il Ministero dell’Ambiente, i cittadini: la fauna selvatica, infatti è patrimonio della comunità, non certo una “proprietà” delle Regioni.  


Categorie: Varie

Nuove frontiere del tech: Gomoball, la pallina smart con cui far divertire cani e gatti

30/01/2019

l gioco è un passatempo cruciale per la crescita dei piccoli, che si tratti di esseri umani o animali. A questi ultimi è dedicato GomiBall, una pallina con diametro da 63 millimetri e un peso di 160 grammi con funzioni smart per l’attività fisica (e il divertimento) di cani e gatti, in particolare quando si è lontani da casa.
Realizzata in policarbonato, impermeabile e compatta, sfrutta un software per adattarsi al movimento dell’animale apprendendo nel tempo le sue abitudini, funziona su diverse superfici – compresa l’acqua – e ha un’autonomia di circa 90 minuti se utilizzato senza sosta.
Collegata allo smartphone via Bluetooth, si può gestire in remoto con l’app per iOS e Android, oppure ricorrere ai cicli programmati con la funzioni auto-start e auto-stop. Pensata per far muovere il cane o il gatto, quando lui la morde GomiBall inizia a vibrare, dando l’impressione all’animale di un oggetto vivo che lo sfida. In caso di smarrimento si può attivare un Led multicolore o l’emissione di un segnale acustico per rintracciarlo.
Gli interessati possono prenotare GomiBall su Kickstarter al prezzo di 79 dollari (dopo il lancio sul mercato costerà 149 dollari), con spedizione in programma a giugno.


Categorie: Curiosità

STOP alla caccia alla #volpe in tana, la petizione della Lega Anti Caccia contro una pratica sanguinosa

30/01/2019

La caccia alla volpe in tana è orrenda. Il cacciatore istiga i cani a braccare le volpi dentro le tane e a ingaggiare combattimenti mortali. Se la volpe riesce a scappare allora viene finita con un colpo di fucile. Si tratta di una pratica feroce e incivile per questo la Lega Anti Caccia chiede al Parlamento di fermare subito questa crudeltà. Sostieni questo appello, le volpi ti ringrazieranno.
La caccia alla volpe in tana è una pratica orribile. Cani appositamente addestrati entrano nella tana di una volpe e, incitati ed istigati dal cacciatore, ingaggiano un combattimento mortale con chiunque la occupi. Ci sono già delle leggi che proibiscono il maltrattamento e il combattimento fra animali ma la caccia in tana ancora non è vietata.
Chi dirige questo tipo di caccia è conscio che il cane e l’animale braccato dovranno affrontare lotte furiose: incita i cani consapevole che andranno incontro a una serie di ferite, anche gravi, dovute alla lotta ingaggiata. L’uccisione della volpe, nella maggior parte dei casi, non avviene solo successivamente all’uscita dalla tana, con un colpo di fucile sparato dal cacciatore, ma in un modo ingiustamente crudele, dopo un cruento combattimento fra animali. Una pratica inaccettabile! Un click potrebbe fare la differenza


Categorie: Varie

Bovaro del Bernese assunto come concierge in un hotel di lusso ad Aspen in Colorado

30/01/2019

Ci sono molti hotel in tutto il mondo che contano cani e gatti fra i loro “impiegati”. Ma questa è la prima volta che una catena di lusso ha arruolato un cane come concierge per accogliere gli ospiti. E non un cucciolo qualunque ma un bovaro del bernese di nome Kitty Jacob Astor II, proprio come il fedele compagno del fondatore del St. Regis, John Jacob Astor IV, presente all’apertura del suo primo hotel, nel 1904 a New York.
L’adorabile cucciolone presto diventerà un colosso di oltre 40 chili. Intanto si diverte a scorrazzare nel giardino e fra i corridoi del St. Regis di Aspen, fra le Montagne Rocciose del Colorado. E anche se la sua stazza non si sposa con il suo nome, è la sua tenerezza a ricompensare. Le sue mansioni includono “accoglienze speciali”, “coccole”, “interventi durante gli eventi dell’hotel” e “saluti della buonanotte”. Ma il suo compito principale rimane quello di portare un sorriso sul volto degli ospiti, e sinora la missione sembra essere perfettamente riuscita.
Kitty vivrà tutta la sua vita in una dimora di lusso. E, assicurano dall’hotel, potrà godersi tutto il tempo libero all’aria aperta che desidera, come ogni cane da montagna ha bisogno. Adora scorrazzare sotto la neve (e anche mangiarsela), ha un igloo tutto suo e ama giocare con chiunque. E per chi non può concedersi una vacanza ad Aspen per incontrarlo di persona, c’è una pagina Instagram attraverso cui seguire tutte le sue avventure. (lazampa.it)


Categorie: News dal Mondo

Cani e gatti contro il bullismo: la Casa di Chicca e l'Oasi Luna, due progetti Enpa nella Tuscia viterbese

30/01/2019

Articolo di Daniele Camilli pubblicato su Tusciaweb.it.
 
Una casa per cani in difficoltà e un’oasi felina contro il bullismo. Insieme, per insegnare agli altri il rispetto per la vita. La prima si chiama la Casa di Chicca, e riguarda i cani. La seconda è l’Oasi Luna, una casa famiglia per gatti soli. Come l’ha definita Adriana Crocesanta che la gestisce.
La Casa si trova a Celleno, l’Oasi a Vignanello. Entrambi ricadono all’interno di un unico contenitore. L’Ente nazionale protezione animali (Enpa) di Viterbo, presidente Mauro Chiarle. Un tempo addestratore di cani, oggi attivista per i diritti degli animali presentissimo e molto radicato su tutto il territorio della Tuscia.
Chicca e Luna sono un cane e una gattina che non ci sono più. E a loro sono dedicati i progetti.
A Viterbo Chiarle è stato uno dei primissimi ad affrontare il tema dei diritti degli animali senza derive fondamentaliste e soprattutto in costante rapporto con le istituzioni che in alcuni casi hanno anche fatto proprie le intuizioni del presidente dell’Enpa. La “Casa di Chicca” è già una realtà e si trova nelle campagne di Celleno. L’Oasi Luna è in via di realizzazione e verrà su a Vignanello. “La Casa di Chicca – racconta Chiarle – ospita cani in attesa di trovare famiglia che nel frattempo vivono come se già si trovassero in una famiglia. Quindi, niente gabbie”. Come arrivano i cani? “Quando ne trovo uno – spiega Chiarle – avverto subito il servizio sanitario e la forestale che prendono il cane e lo portano al canile. Io poi vado al canile e lo adotto. Attualmente ne ho una ventina. Il progetto è finanziato da sponsor e va avanzi grazie anche all’impegno di diversi veterinari volontari. Poi vendiamo album, gadget, facciamo incontri con le scuole. Quest’anno, per sostenerci, abbiamo fatto anche un calendario. Offerta libera. Il cane resta con me, poi chi vuole adottarlo viene e ne discutiamo”… Leggi tutto.


Categorie: Varie

Due lupi in Maremma avrebbero aggredito un uomo. Legambiente: più probabile attacco di predatori ibridi o cani vaganti

30/01/2019

Un uomo di 65 anni di Vicenza, temporaneamente Maremma, ha dichiarati che mentre era insieme a un amico, è stato aggredito da due lupi.Il fatto è avvenuto sabato nel territorio comunale di Roccastrada.
Da quanto si è appreso, l’uomo avrebbe visto i due animali che stavano per attaccare un gregge di pecore.
I lupi hanno reagito, azzannandolo a una mano. Il 65enne è riuscito a divincolarsi e i lupi si sono allontanati nel bosco. L’uomo è stato portato in ospedale mentre l’amico non è stato attaccato.
Un episodio che non ha mancato di suscitare qualche perplessità come evidenziato da Legambiente in una nota.
“Legambiente in più di un’occasione ha affrontato il problema delle predazioni, facendo presente che il primo e più importante step riguarda la corretta gestione del fenomeno. A tale riguardo, l’associazione ambientalista ritiene fondamentale precisare che dal punto di vista comportamentale il lupo è una specie particolarmente elusiva e tende a stare alla larga dall’uomo e in caso di avvistamento torna nuovamente ad invitare i cittadini ad informare tempestivamente le autorità competenti al fine di evitare di creare allarmismi”.
“La convivenza tra lupo e uomo – ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente – deve basarsi su una corretta gestione del fenomeno. Altro aspetto da non trascurare è quello dell’ibridazione tra lupo e cane che rappresenta un tema di dibattito molto importante e non sottovalutabile. Inoltre, molto spesso gli attacchi di quelli che sembrano lupi potrebbero essere stati effettuati da canidi vaganti o appartenenti a razze recenti come il cane lupo cecoslovacco facilmente confondibile con il lupo. A tale riguardo – ha continuato Gentili –, è bene ricordare che il vagantismo canino, purtroppo sempre più diffuso anche in Maremma, rappresenta una problematica a cui è necessario fare fronte in maniera tempestiva per evitare fenomeni di ibridazione ed eventuali attacchi. Ad essere fondamentale pertanto risulta essere l’attuazione di una serie di misure sanzionatorie attraverso le quali fronteggiare il vagantismo e il randagismo, cercando di ridurre in maniera importante i fenomeni di abbandono e la cattiva gestione dei cani da parte dei proprietari. Parallelamente, è fondamentale intensificare il controllo sul territorio da parte delle autorità competenti”.


Categorie: Varie

Partita la raccolta solidale "Amici Cucciolotti 2019". Quest'anno bambini sempre più protagonisti: con le "Missioni Possibili" diventano moltiplicatori di bontà

29/01/2019

C’è Sofia, 10 anni, di Chivasso (Torino), che ogni mattina lascia davanti al portone di casa una ciotola di latte per il gatto randagio del quartiere. Invece, Marta, 9 anni, di Venezia, insieme ai suoi compagni di classe ha pulito il giardino della scuola per evitare che un topolino di campagna, insieme a semi e frutti, finisse per mangiare anche buste e oggetti di plastica. E poi c’è Stella, 9 anni, di Roma, che non può vivere con un animale in casa ma ogni domenica va in un gattile dove può coccolare i gatti perché così “è come se avessi tanti animali miei”.
Lanciate come progetto pilota nel 2018, le “Missioni Possibili”, sull’onda del successo straordinario e per certi versi inaspettato ottenuto lo scorso anno, sono entrate a regime pochi giorni fa con il lancio dell’album “Amici Cucciolotti 2019” edito da Pizzardi Editore. L’idea alla base dell’iniziativa è semplice ma per certi versi innovativa: rendere la raccolta delle figurine “Amici Cucciolotti” un vero moltiplicatore di bontà.
Obiettivo delle “Missioni Possibili”, infatti, è quello di educare e di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e alla protezione degli animali, coinvolgendole attivamente.Motivandole, cioè, a compiere piccoli gesti concreti a tutela degli animali (azioni sempre e comunque alla portata dei più giovani e in condizioni di massima sicurezza) e a comunicarli a Pizzardi Editore e ad Enpa, che nel campo della tutela dei più deboli può vantare una partnership ultradecennale con “Amici Cucciolotti”.
«Una sinergia, questa, che, grazie a una formula rivoluzionaria, ha permesso alle istanze protezioniste di fare un importante salto di qualità. Perché – spiega Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa – è stata data ai bambini la possibilità di essere i principali artefici di cambiamento. Prima con la raccolta delle figurine, poi con un ulteriore e ancora più forte coinvolgimento nelle azioni dirette di tutela. La straordinaria adesione alle “Missioni Possibili” del 2018 e dei primi giorni del 2019 ci dice che il progetto è un grande successo e un vero moltiplicatore di bontà e di generosità».
Insomma, dietro al fenomeno di costume della raccolta “Amici Cucciolotti” c’è anzitutto la consapevolezza, dei bambini come degli adulti, di contribuire in modo fattivo alla tutela dei più deboli. Si partecipa alla raccolta non solo per lo svago ma, soprattutto, perché così si può fare un gesto concreto per aiutare un randagio in canile, una volpe ferita, un gatto di colonia in difficoltà.
Lo confermano non soltanto i musi felici di tanti animali aiutati dai volontari Enpa grazie al sostegno di “Amici Cucciolotti” ma, anche, i numeri di una collaborazione iniziata nel lontano 2007 con la realizzazione dell’oasi Enpa del Farneto (Trieste). Quel primo progetto fece da apripista: seguirono moltissime donazioni di pet food alla Protezione Animali (più di 25 milioni le ciotole riempite in 13 anni); la fornitura di migliaia di cucce cucciolotte per i randagi accuditi nelle strutture e sul territorio (molte sono state utilizzate per situazioni di crisi dovute a calamità naturali); la più grande adozione a distanza per curare migliaia di trovatelli accuditi nei rifugi; l’allestimento di Isotta, prima unità mobile di soccorso per animali coinvolti nelle emergenze (disastri ambientali, alluvioni, incendi boschivi, fino al terremoto del Centro Italia). E ancora: i 35 autoveicoli della “Squadra salva-animali” che vengono utilizzati quotidianamente dai volontari delle Sezioni Enpa per il soccorso, il recupero e la messa in sicurezza di cani, gatti e selvatici, o le centinaia di migliaia di pubblicazioni editoriali pensate per sensibilizzare i più piccoli al rispetto degli animali.
I dati ci dicono che in 13 anni “le figurine che salvano gli animali” degli “Amici Cucciolotti”, con il contributo di tutti i collezionisti, hanno donato oltre 3,9 milioni di euro all’Enpa, tutti destinati alla mission della Protezione Animali. Ma al di là dei numeri, c’è un immenso patrimonio di cultura, di educazione, di sensibilità, di altruismo che è stato possibile mettere a disposizione della collettività e diffondere nella società partendo proprio dai bambini, gli adulti di domani. È proprio in questo patrimonio immateriale che si trova il vero, grande valore aggiunto della collaborazione tra Enpa e Pizzardi Editore.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Legame speciale tra la pony Marta e il cavallo Drago: compagni di stalla al Parco degli Aironi di Gerenzano (VA), muoiono a pochi giorni di distanza

29/01/2019

Il ciclo della vita… si è spenta serenamente la pony Marta all’invidiabile età di 34 anni. Non ha resistito alla mancanza del suo compagno di stalla il cavallo Drago, che ci ha lasciato a fine dicembre anche lui a causa dell’età avanzata. Arrivata nel settembre del 2012, era stata la prima ospite della nostra fattoria insieme alla mucca Divina. Di carattere schivo, ma anche curiosa e molto paziente, è stata la protagonista di tantissimi laboratori e visite guidate con bambini e adulti. Ci lascia il ricordo di tanti momenti speciali e il bellissimo mulo che ci ha regalato partorendo in completa autonomia nella nostra stalla, quando già aveva 31 anni, nel luglio del 2016.
Ciao Marta!”
Così sulla pagina facebook del Parco degli Aironi di Gerenzano è stato dato l’annuncio che la pony Marta era volata sul Ponte dell’Arcobale a pochi giorni dalla morte del suo amico Drago.
Aveva 34 anni: gli ultimi sette passati nel parco degli Aironi di Gerenzano. Non ha superato la mancanza del suo compagno di stalla Drago. “Marta – spiegano i gestori dell’area verde – arrivata nel settembre del 2012, era stata la prima ospite della nostra fattoria insieme alla mucca Divina. Di carattere schivo, ma anche curiosa e molto paziente, è stata la protagonista di tantissimi laboratori e visite guidate con bambini e adulti. Ci lascia il ricordo di tanti momenti speciali e il bellissimo mulo che ci ha regalato partorendo in completa autonomia nella nostra stalla, quando già aveva 31 anni, nel luglio del 2016″.
Purtroppo è il ciclo della vita e il destino ha voluto che, da buoni compagni di stalla, se ne andassero quasi assieme. Siamo contenti di essere riusciti a donare a Drago e Marta una serena e lunga vecchiaia”. Il progetto della fattoria comunque continuerà: “La nostra filosofia è di accogliere, in base alla disponibilità di spazio, animali che abbiano storie da raccontare”.


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