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“Perchè comprarlo se puoi adottarlo?” L’OIPA lancia una campagna natalizia contro l’acquisto di animali (video)

30/11/2017

BAU! E’ il verso di un cane acquistato o adottato?
Dietro ad una domanda apparentemente senza senso, si nasconde uno spunto di riflessione interessante. Qual è la differenza tra un cane acquistato e uno adottato? Nessuna, si tratta di due esemplari della stessa specie che condividono quindi lo stesso etogramma (l’insieme dei comportamenti propri di una specie animale).
Quindi, se non c’è alcuna differenza, perché acquistarlo se puoi adottarlo?
La campagna che abbiamo voluto lanciare quest’anno in occasione del periodo natalizio vuole proprio dare una risposta a questa domanda, per evidenziare che una risposta reale non c’è. O meglio, le motivazioni che vengono addotte per spiegare cosa spinga all’acquisto di un animale, di fatto mostrano come dietro a quella scelta non ci sia ciò che dovrebbe sottendere alla decisione di vivere con un cane o con un gatto, ma preferenze estetiche o luoghi comuni. Me per scegliere un amico, un compagno di vita, ha senso basarsi sul colore del pelo?
Istintivamente tutto risponderanno no, eppure la domanda di cani e gatti da acquistare non accenna ad arrestarsi, in particolare nel periodo natalizio. Va da sé che tale domanda porti ad aumento dell’offerta, andando ad alimentare, tra l’altro, il traffico illecito di cuccioli dall’Est Europa. La compravendita di animali non si arresterà fintanto che non si prenderà coscienza del fatto che una vita non può essere comprata, in caso contrario non la si considera tale, ma solo merce. Il secondo passo è quello verso la consapevolezza che un rapporto di amicizia non si acquista a scatola chiusa, ma si costruisce, esattamente come la più vera delle storie d’amore (video).


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Corte Ue: ok alla macellazione 'halal' senza stordimento animali, un precetto religioso va rispettato. E gli animali no?

30/11/2017

Le macellazioni rituali senza stordimento dell’animale, previste dall’uso islamico, “costituiscono un precetto religioso che gode della tutela della liberta’ di religione”. Lo sottolinea l’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione europea. A suo parere, tuttavia, il fatto che tali macellazioni debbano avvenire in un macello riconosciuto “non viola il diritto alla liberta’ di religione”. E’ su quest’ultimo punto – l’obbligo di ricorrere a un mattatoio riconosciuto – che si incentra una causa tra la regione belga delle Fiandre e diverse associazioni musulmane e organizzazioni di coordinamento di moschee. Queste avevano fatto ricorso in giudizio dopo che a partire dal 2015 le Fiandre stabilirono che tutte le macellazioni di animali senza stordimento, anche quelle effettuate nell’ambito della festa musulmana del sacrificio, dovevano avere luogo solo nei macelli riconosciuti. Il parere dell’avvocato generale non vincola la Corte che solitamente, tuttavia, ne segue l’orientamento.


Categorie: News dal Mondo

Sono arrivate le Mascottine. Testimonial del progetto nazionale, VIP e tanta gente "comune"

30/11/2017

Oltre 35.000. Questo è il numero dei trovatelli di cui Enpa, attraverso le sue sezioni sparse in tutta Italia, si prende cura ogni giorno. Proprio due di loro, il cucciolone Vegas e il micetto Tino, ognuno con alle spalle una toccante storia, hanno ispirato il progetto #adottaunamascottinaenpa, un modo concreto per cercare di coinvolgere il più possibile la gente nella bellissima avventura delle adozioni a distanza dei nostri trovatelli e raccogliere le donazioni necessarie a curarli, sfamarli, dar loro un riparo caldo e la speranza di una vita in famiglia.
Le Mascottine sono due bellissimi cuscini atossici, lavabili, interamente prodotti in Italia, creati e dipinti in esclusiva per noi dall’artista Luciana Tonetto che si è innamorata della nostra missione e che, insieme a noi, sta cercando di mettere in campo tutte le sinergie possibili per far decollare questa importante iniziativa solidale. Il cuore del progetto è promuovere il più possibile un grande gesto d’amore: adottando una Mascottina salvi una vita e lenisci le ferite del corpo e dell’anima di chi, a causa dell’uomo, ha già troppo sofferto.
Scendi in campo insieme a noi e dona una nuova vita a un essere bisognoso che non desidera altro che cure e amore. Chi adotta una Mascottina, con un’offerta di € 20, la riceve direttamente a casa, accompagnata da un passaporto di adozione e dall’attestato con la foto del trovatello che rappresenta. Più Mascottine verranno adottate, maggiori saranno le cure che arriveranno ai migliaia di amici con la coda accolti nelle nostre strutture. Naturalmente sarà anche possibile adottare la tua Mascottina direttamente presso il canile-gattile di Monza, al mercatino di Natale in centro Monza (dal 3 dicembre) e ai banchetti e altri eventi organizzati dalle diverse Sezioni ENPA.
Per far partire questo progetto abbiamo bisogno di Amici che credano nella nostra missione e che abbiano voglia di mettersi in gioco: scatta una foto o gira un breve video-selfie con la tua mascottina, dove e con chi vuoi o approfitta di una delle installazioni che trovi nelle postazioni ENPA e pubblica sui social. Entra anche tu a far parte della crew “adotta una mascottina enpa” e non dimenticare di aggiungere #adottaunamascottinaenpa.   Il nostro sogno è popolare i social con questo hashtag in modo da stimolare il più possibile le adozioni. Sappiamo bene che il mondo virtuale amplifica in maniera esponenziale i messaggi, ma per farli arrivare al cuore della gente occorre un esempio positivo e carismatico da emulare e seguire.
È online il sito https://lemascottinenpa.it/ dove potete iniziare a vedere i primi testimonial (Pippo Baudo, Edoardo Stoppa, Samantha De Grenet, Nathalie Goitom, Giorgia Colombo, Marco Galli, LifeGate, Giovanni Macrì e Paolo Distaso) che speriamo siano sempre più numerosi. Come ulteriore garanzia della concretezza del progetto verrà allestita un’area dedicata sul sito nazionale www.enpa.it dove, attraverso una serie di scatti fotografici e video, sarà possibile verificare in assoluta trasparenza come verranno utilizzati i fondi raccolti man mano che arriveranno.
Vuoi essere dei nostri? Non aspettare, adotta anche tu una Mascottina!
Così in un comunicato stampa l’Enpa di Monza.


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Le tartarughe accanto ai piccoli dell’Istituto Tumori Pediatria di Milano per affrontare più serenamente la malattia

30/11/2017

Da molti anni sulla terrazza del reparto di Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori vivono tre tartarughe. Non fanno le uova come le galline, ne’ producono il latte come le mucche, e nemmeno portano in groppa come i cavalli.
Eppure sono animali importantissimi, che accolgono e stimolano la fantasia e lo stupore dei bambini che, dalle camere del reparto, raggiungono lo spazio aperto per giocare. E per esprimere attraverso il gioco e il disegno le proprie emozioni in modo da riuscire – con l’aiuto delle tre tartarughe e della Sezione Didattica del Comune di Milano, attiva dal 1977 presso l’Istituto dei Tumori, dove da settembre 2010 e’ presente anche una cattedra di scuola primaria ospedaliera statale – a rivedere la propria storia e raccontare i propri timori in modo meno spaventoso.
La pediatria oncologica da molti anni sa che il proprio compito e’anche proteggere il percorso di crescita emotiva ed educativa del bambino durante la malattia. Ecco allora perche’, quando la tartaruga Maria Stuarda si e’ ammalata ed ha avuto bisogno del veterinario, il suo percorso di cura e di convalescenza e’ diventato lo spunto per costruire un laboratorio di gioco e narrazione, coordinato dal dottor Carlo Alfredo Clerici e realizzato dalle educatrici della Sezione Didattica.


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Parlamento Ue in pressing per bando globale test animali per cosmetici

30/11/2017

Pressing dell’Europarlamento per un bando globale dei test sugli animali per i cosmetici, su cui verrà votata una risoluzione il 7 dicembre prima di dibattito e voto finale in plenaria a marzo. La commissione ambiente ha infatti adottato oggi le domande orali a Commissione e Consiglio che aprono la strada alla procedura. Il testo della risoluzione sarà invece già messo al voto nella stessa commissione ambiente giovedì della prossima settimana.
Nell’Ue, infatti, il divieto totale di utilizzare animali per testare i prodotti di make-up nonché di vendere prodotti testati su animali è pienamente effettivo dall’11 marzo 2013. Si è trattato di un lungo processo normativo cominciato nel 2004 con il bando dei test per i prodotti finiti, a cui si è aggiunto nel 2009 quello per gli ingredienti singoli, completato nel 2013 con lo stop alla vendita di prodotti e ingredienti testati sugli animali. Nel resto del mondo, però, nonostante numerosi miglioramenti, questa pratica viene poco seguita al punto che nell’80% dei Paesi sono ancora consentiti i test così come la vendita dei prodotti sperimentati sugli animali. (Ansa/Europa)


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Rubati i croccantini destinati a sfamare i mici delle colonie. Un atto vile ai danni dell'Enpa Asiago 7 Comuni

29/11/2017

Definirlo furto è riduttivo, è un’azione vile e vandalica il colpo messo segno ai danni dell’Enpa Asiago 7 Comuni. In settimana ignoti sono penetrati nel magazzino in uso all’Enpa presso l’ex hotel Ritz, sulla Provinciale Asiago-Bassano e hanno fatto quasi piazza pulita della scorta invernale di croccantini per gatti, arrivata da pochi giorni a conclusione una capillare raccolta da parte dei volontari per sfamare nei prossimi mesi le colonie feline aperte nell’altopiano. I responsabili dell’Enpa Asiago hanno denunciato il furto (circa 700 euro il valore) alle forze dell’ordine e pubblicato un duro post sulla propria pagina Facebook. «Con il più totale sgomento di tutti i volontari della nostra sezione abbiamo scoperto di essere stati derubati. Dobbiamo ringraziare qualche vile codardo ladrose abbiamo perso più della metà del cibo che siamo riusciti con fatica a raccogliere per le colonie di gatti dell’Altopiano. Veniamo criticati e condannati a priori per essere dei semplici volontari che cercano di fare del loro meglio per portare avanti la causa di  aiutare gli animali. Noi, che cerchiamo nella nostra umiltà e silenzio di portare avanti quello in cui crediamo, dobbiamo essere vigliaccamente colpiti da qualche farabutto che si è introdotto nell’unico posto che abbiamo per conservare quanto a fatica recuperiamo durante l’anno. Adesso basta, andiamo avanti con le denunce! Siete solo un branco di vigliacchi, ladri e delinquenti. Ora ci troviamo in difficoltà con poco cibo e tante colonie, ma non molliamo! Grazie a chi ci aiuta sempre e a chi ci aiuterà nelle prossime settiamane». Per info e informazioni 349.1954795.


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Signora disabile cura di una piccola colonia felina, le vicine distruggono cucce, buttano cibo, acqua e terrorizzano i micini. Ma è arrivato chi l’aiuterà

29/11/2017

Da Padova arriva l’ennesima squallida storia di intolleranza e violenza contro i gatti. Il copione è sempre lo stesso: se esistono persone buone e generose che provvedono ai bisogni di piccole colonie di felini, portando loro il cibo, fornendo ripari, pulendo, esistono purtroppo individui vili ed ottusi che contrastano il loro lavoro. Distruggendo le cucce, rovesciando le ciotole con cibo ed acqua, terrorizzando i mici. E’ quanto riporta una nota di Centopercentoanimalisti.
“Questo è quel che succede in un condominio di Padova, in una zona centrale della città. La  signora Edda, anziana disabile, spende tutte le sue energie fisiche ed economiche per sfamare i micioni della zona. Alcune vicine, tre per la precisione, le fanno i dispetti, oltre a rovesciare le ciotole e gettare nella spazzatura il cibo, spaventano a morte i gatti. La signora Edda, dopo aver chiamato tutte le associazioni animaliste locali senza ricevere risposta, tramite terzi è riuscita ad arrivare a noi. Il nostro intervento è stato immediato”, scrivono i militanti di Centopercentoanimalisti nella loro nota.
“Centopercentoanimalisti è sempre dalla parte degli animali e di chi li aiuta. Militanti dell’organizzazione, nella notte tra il 27 e 28 novembre, hanno affisso una serie di manifesti  “personalizzati” sui cancelli del condominio e zone adiacenti. Se gli striscioni non basteranno, sono previsti presidi nelle prossime settimane nella zona”, conclude la nota.


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20 i lupi in Valle d'Aosta, per la regione è un'emergenza e chiede di ucciderli. Enpa: siamo al ridicolo, un mix letale di ideologia e psicosi

29/11/2017

Una delle regioni più ricche d’Italia, incastonata tra i monti ed estesa su una superficie oltre tremila chilometri quadrati, è tenuta in scacco da una popolazione (stimata) di lupi pari a ben 20/25 esemplari. Accade in Valle d’Aosta, dove l’assessore all’Agricoltura vuole chiedere all’Ispra l'”autorizzazione” a sterminare questa numerosissima e pericolosissima popolazione di lupi, che, stando ai numeri resi noti dallo stesso assessorato, sarebbe davvero in grado di creare una situazione emergenziale.  
 «Abbiamo, purtroppo, oltrepassato la soglia del ridicolo. E non solo per quanto riguarda la numerosità del branco – dichiara l’Enpa – ma per la procedura seguita dall’assessore, il quale evidentemente ignora che l’Ispra non può autorizzare deroghe legislative. Può, certo fornire pareri, peraltro disattesi dalle amministrazioni quando espressi a tutela dei selvatici, non certo scavalcare il regime di protezione e di tutela di cui questa specie beneficia in virtù di norme nazionali ed europee. Che né l’Ispra né la Regione possono disattendere. Se poi l’assessore volesse approfondire la propria conoscenza sui lupi, gli consigliamo di leggere l’importante e recentissimo studio dell’istituto di ricerca Eurac, che, dati alla mano, dimostra quanto sia dannosa l’uccisione dei lupi».  
 E’ sicuramente importante che l’assessore all’Agricoltura abbia una costituito una Commissione per lo studio del più grande predatore italiano, tuttavia sarebbe opportuno che essa si aprisse anche alle associazioni animaliste ed ambientaliste, portatrici di interessi pubblici, e al mondo scientifico. La soluzione di ogni eventuale problema di convivenza con i lupi – non dovrebbe essere il caso della Val d’Aosta visto che 20/25 esemplari non rappresentano certo una emergenza – passa dall’applicazione dei metodi preventivi quali la guardiania, l’ausilio di cani da pastore, l’adozione recinzioni fisse o mobili. Tutti strumenti che, per legge e per buonsenso e non per scelta degli amministratori locali, devono essere applicati: ovviamente in questo gli allevatori devono essere sostenuti. Metodi citati dallo stesso assessore valdostano, il quale, non  si capisce per quale motivo, apre invece alle uccisioni come “soluzione finale”.
 Nei mesi scorsi milioni di persone si sono mobilitate proprio per fermare quella parte del Piano Lupo che preveda la possibilità di uccidere il 5% degli esemplari. Cioè, per la Valle d’Aosta ben 1 esemplare su 25! Una soluzione davvero grottesca che smaschera le incrostazioni ideologiche della richiesta della regione e che dimostra ancora una volta l’urgenza di approvare il piano di tutela del lupo senza uccisioni ma con un obbligo inequivocabili all’adozione di strumenti di prevenzione.
 «Con questa richiesta inaccettabile la Valle d’Aosta tradisce la sua stessa immagine quale regione fortemente legata alla libertà, alla natura e agli animali. Anche per questo – conclude l’Enpa – invitiamo i cittadini tutti a manifestare il proprio dissenso».


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VF Corporation aderisce all’International Fur Free Retailer Program. Sostenibilità e rispetto degli animali

29/11/2017

VF Corporation, leader mondiale nel settore dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori di marca, ha aderito al Fur Free Retailer program nell’ambito di una partnership con la Fur Free Alliance, la coalizione internazionale di 43 organizzazioni per la protezione degli animali.
In quanto Fur Free Retailer (ossia azienda che non commercializza prodotti di pellicceria), VF va così a rafforzare la sua politica di non utilizzo della pelliccia che interessa i suoi oltre 20 marchi, tra cui Vans®, The North Face®, Timberland®, Wrangler®, Lee®, Napapijri® . VF ha adottato la sua prima policy in materia di utilizzo di materiali di origine animale all’inizio di quest’anno, annunciando che i suoi marchi non useranno mai più pelliccia animale, lana da conigli d’angora o pelli da animali esotici.
La lista delle aziende Fur Free, che può essere visionata su www.furfreeretailer.com, fornisce accurate informazioni ai consumatori in merito alle politiche aziendali sulle pellicce, consentendo così di effettuare decisioni informate di acquisto.
“Entrando a far parte del programma Fur Free Retailer, VF e i nostri marchi stanno dimostrando ancora una volta che siamo seriamente interessati al benessere degli animali”, ha affermato Letitia Webster, Vice President Global Corporate Sustainability di VF. “La sostenibilità e il rispetto per la natura sono valori fondamentali per VF e tutti i nostri marchi, e continueremo a collaborare con queste autorevoli organizzazioni animaliste per promuovere lo sviluppo di materiali alternativi a quelli animali, ove possibile”.

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Storia di Comando, il cane che seguiva il sottomarino argentino scomparso (video)

29/11/2017

Nella scia di dolore che si lascia dietro il sottomarino argentino San Juan, c’è anche un cane che non potrà più farsi coccolare dal suo equipaggio. Comando, questo il suo soprannome, era diventato la mascotte della base navale di Mar del Plata in cui era di stanza il San Juan.
La sua amica speciale era Eliana Krawczyk, la 34enne prima donna ufficiale sommergibilista dell’America Latina che era imbarcata sul sottomarino. La sua storia è stata portata alla ribalta da un video girato a marzo, ma diventato virale dopo la scomparsa del San Juan: ogni volta che il sottomarino lasciava la base o vi faceva rientro, Comando si tuffava in mare e lo inseguiva per salutare i suoi amici marinai. “Vuole salire sul sottomarino”, commenta un marinaio della base che ha ripreso la nuotata del cane verso il mezzo navale militare da un motoscafo, “ora piangerà finché non rientrerà”.
La giovane ufficiale Eliana, l’unica donna a bordo del San Juan, si preoccupava ogni volta che incontrava Comando sulla banchina del porto dove si prendeva cura di un gruppetto di randagi, tra cui Comando, di non fargli mancare carezze e buon cibo.


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Iceberg in visita dal veterinario: sta bene ma ancora un po' provata dai mesi trascorsi in canile, lontana da Giuseppe

28/11/2017

Iceberg sta benone ma deve ancora riprendersi dai mesi di separazione forzata dal suo papà. Lo ha detto la veterinaria Enpa Manuela Parretta che oggi ha visitato a Roma la cagnolona di Giuseppe Perna, trovandola in ottime condizioni di salute. Iceberg è stata così sottoposta a un check up completo, con tanto di emocromo, che ha dato esito positivo. La cagnona ha solo bisogno di un po’ di tempo per dimenticare e per superare la brutta avventura vissuta in Danimarca con i 180 giorni di detenzione in canile. Sei mesi  in cui è stata lontana dalla sua famiglia umana; sei mesi in cui non ha potuto vedere nessun altro se non il veterinario e i custodi della struttura.
Grazie alla sua indole, mansueta e coccolona – anche oggi Iceberg ha dispensato leccate in grandi quantità, soprattutto a Carla Rocchi, con buona pace di chi la riteneva pericolosa – la cagnetta dovrebbe superare in poco tempo lo shock psicologico della lontananza. Insomma, Giuseppe e la sua “amica” stanno pian piano tornando alla normalità.
Intanto, in Danimarca, Iceberg ha compiuto anche un piccolo miracolo. «Dopo il suo rilascio e il suo ritorno a casa – racconta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che oggi ha accompagnato la cagnolona dal veterinario – le autorità danesi hanno restituito la libertà anche ad altri cani detenuti nel “braccio della morte”, tra cui una anziana pitbull di 10 anni. Insomma tutto lascia sperare e pensare che dopo questa tormentata vicenda la Danimarca stia finalmente iniziando a cambiare passo».
Dall’Ambasciata italiana a Copenaghen all’ambasciata danese a Roma, dal ministro degli Esteri Angelino Alfano e a Franco Frattini, l’Ente Nazionale Protezione Animali ringrazia tutti coloro i quali hanno reso possibile la liberazione di Iceberg. Con tanta gratitudine anche per Noemi e gli altri artisti che si sono schierati dalla parte di Iceberg. Senza dimenticare, naturalmente, le centinaia di migliaia di italiani che hanno partecipato alla campagna di mobilitazione internazionale, garantendone il pieno successo.


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Sea Shepherd rende pubblici i video delle atroci uccisioni compiute da baleniere Giappone

28/11/2017

Dopo una battaglia legale di cinque anni il gruppo ambientalista radicale Sea Shepherd ha potuto diffondere filmati raccapriccianti di un’operazione di baleniere giapponesi nell’Oceano Meridionale, che il governo australiano aveva rifiutato di rendere pubblici. Le riprese erano state fatte da personale della nave Ocean Viking della Dogana australiana nel gennaio 2008, come supporto ad azioni legali contro il Giappone presso la Corte Internazionale di Giustizia, ma sono state poi secretate nel timore di danneggiare le relazioni diplomatiche con Tokyo. Le tre ore di immagini sono definite “strazianti” dal direttore di Sea Shepherd, Jeff Hansen, che ha guidato la campagna legale secondo le norme di liberta’ di informazione. “Il filmato mostra la brutalita’, la crudelta’ e l’uccisione insensata di animali cosi’ belli e maestosi. Si vedono balenottere in fuga dalle navi arpionatrici, prima di essere colpite da arpioni esplosivi che sparano frammenti entro i loro corpi. Le balene si immergono ma il cavo le trae lentamente in superficie, dove sono colpite dal cannoniere della nave. Impiegano molto tempo a morire in un mare arrossato dal loro sangue”, ha detto Hansen alla radio australiana Abc. “Dapprima ci era stato detto che il video non era accessibile perche’ vi era una causa in corso presso la Corte Internazionale di Giustizia. Poi quando la causa si e’ conclusa, e la caccia alle balene cosiddetta scientifica del Giappone e’ stata dichiarata illegale, e’ emerso che la vera ragione riguardava le relazioni diplomatiche”, ha detto Hansen, aggiungendo di sperare che la diffusione del filmato conduca a un maggiore supporto pubblico per mettere fine alla caccia alle balene. Il Giappone intenderebbe cacciare circa 4000 balene nei prossimi 12 anni e di riprendere formalmente la caccia commerciale, mettendo fine alla finzione della caccia per fini di ricerca scientifica. Sea Shepherd ha anche rinnovato la richiesta al governo di Canberra di citare il Giappone davanti al Tribunale Internazionale per la Legge del Mare.


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