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I "Comedy Pet Photography", il concorso fotografico dove gli animali mostrano il loro lato più buffo

28/09/2017

Blasonati concorsi fotografici dedicati agli animali selvaggi vengono apprezzati per foto che mostrano soggetti in tutta la loro possente e maestosa bellezza.
Ma ce ne è uno dedicato agli animali che, fermati con uno scatto nella vita di tutti i giorni, ne mostra il lato più buffo: sono i Comedy Pet Photography Awards, la competizione che sdrammatizza le foto dei contest più prestigiosi catturando gli aspetti più esilaranti e curiosi degli animali da compagnia. I Comedy Wildlife Photography Awards si concentrano sui momenti di vita animale dai risvolti più curiosi e divertenti: scatti che ritraggono la vita naturale nelle sue sfumature più ironiche, buffe… normali e non celebrative.I concorsi di fotografia naturalistica sono ormai un appuntamento fisso per gli appassionati del settore: la natura selvaggia viene celebrata nella sua veste più aulica e austera ma il mondo animale offre situazioni buffe, sincere e “terrene”. Nasce così l’appuntamento con i Comedy Wildlife Photography Awards, la competizione che vuole sdrammatizzare le foto dei contest più prestigiosi catturando gli aspetti più esilaranti e curiosi del mondo naturale.
La natura sa sorprendere e affascinare in molti modi, anche quando si diverte a farci il verso, con gorilla che mostrano il dito ‘medio’, volpi che fanno la linguaccia e animali di ogni genere colti in pose buffe ed espressioni divertenti, come quelle premiate dal Comedy Wildlife Photography Awards.
La partecipazione al Comedy Wildlife Photography Awards,fondato dal fotografo di fauna selvatica Paul Joynson-Hicks MBE e Tom Sullam, collaborando anche con la Welfare Animal Foundation (AWF), è aperto a tutti (con delega di un genitore o tutore per i minorenni) e torna ad accogliere scatti capaci di coniugare contenuti divertenti ad eccellenza tecnica. Per partecipare e ambire a targa, soddisfazione e un premio in denaro di 2.000 £ (duemila sterline, o l’equivalente nel paese di residenza), basta compilare il modulo di iscrizione on-line e caricare fino a quattro immagini seguendo termini e condizioni online, ma evitando prima di ogni altra cosa, gli scatti di animali in cattività e le alterazioni dell’integrità dell’immagine, intercettate dal loro team di segugi digitali.

In alto; foto finalista edizione 2017


Categorie: Curiosità

La mucca volante. Rocambolesco salvataggio con elicottero per un bovino caduto in un dirupo a Massa Carrara

27/09/2017

C’è voluto l’elicottero ‘Drago 50’ dei vigili del fuoco di Arezzo per mettere in salvo una mucca precipitata in una scarpata profonda venti metri. Il fatto è accaduto stamani a Zeri (Massa Carrara).
A dare l’allarme è stato il proprietario nel momento in cui ha visto l’animale cadere nella scarpata, dopo essersi allontanato dalla mandria al pascolo in località Fichi di Bergugliara. A poco è servito il filo con cui era delimitata l’area di pascolo: la mucca è passata sotto per poi scivolare sull’erba bagnata precipitando. Ai vigili del fuoco di Aulla è apparso subito chiaro che per tirare fuori l’animale sarebbe servito l’elicottero. Da Arezzo è partito ‘Drago 50′, mezzo attrezzato con una rete speciale proprio per questo tipo di interventi: nel frattempo i pompieri di Aulla avevano raggiunto la mucca insieme a un veterinario che l’ha sedata. Malgrado il volo l’animale ha riportato ferite non gravi. Prima di far scendere la rete a valle i vigili del fuoco hanno dovuto sfoltire la vegetazione. E comunque c’e’ voluta tutta l’abilita’ del pilota per far scendere fino in fondo la rete dove la mucca e’ stata poi imbragata, per poi essere trasportata in una vicina radura, dove il veterinario ha proseguito con le cure del caso.(ANSA).

Foto today.it


Categorie: News dal Mondo

‘Life of a Street Dog', a dicembre nelle sale il corto per non dimenticare Angelo e tutti i randagi vittime della crudeltà umana (video)

27/09/2017

Prende sempre più forma il progetto firmato Newscapes Entertainment e LNDC per onorare Angelo e tutti gli animali vittime della crudeltà umana. Sui canali istituzionali di Lega Nazionale per la Difesa del Cane è disponibile il trailer del cortometraggio. Il Cortometraggio sarà pronto per dicembre.
Angelo era uno dei tanti randagi che popolano l’Italia, che sbarcava il lunario come poteva, ricevendo un po’ di cibo da qualche persona di buon cuore che voleva aiutarlo. Angelo aveva un carattere docile, aveva imparato a fidarsi dell’uomo e forse questa è stata la sua sfortuna. Angelo ha seguito i suoi aguzzini senza fare storie e ha subito le loro sevizie senza ribellarsi, forse ancora incredulo di quello che gli stava succedendo.
Chiunque graviti nel mondo della protezione animale sa che le storie come quelle di Angelo sono all’ordine del giorno. I cani maltrattati e uccisi dall’uomo sono decine ogni anno, ma nella maggior parte dei casi è pressoché impossibile risalire ai colpevoli. L’omertà di chi sa ma non vuol parlare e le difficoltà investigative contribuiscono troppo spesso a lasciare che i mostri che si macchiano di tali delitti rimangano nell’anonimato. Nel caso di Angelo, invece, i quattro assassini hanno voluto aggiungere al danno la beffa, pubblicando il video delle sevizie su internet, e questo ha permesso di identificarli e processarli.
“Angelo è diventato il simbolo di tutti quei cani di strada che vivono di stenti e cercano conforto nell’essere umano, trovando invece odio e crudeltà”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC. “I suoi carnefici non hanno infierito solo sul suo corpo, ma volevano anche dileggiarlo postando le immagini del suo strazio. Questo però è stato per loro un boomerang non solo a livello legale, ma anche perché quelle scene hanno indignato tutta Italia e hanno fatto di Angelo un martire.”
“Per questo”, continua Rosati, “abbiamo sostenuto con entusiasmo il progetto proposto da Newscapes Entertainment per la realizzazione del cortometraggio ‘Angelo – Life of a Street Dog’, per onorare lui e tutti gli altri randagi che, sulla loro strada, incontrano persone buone ma anche esseri malvagi”.
Newscapes Entertainment e LNDC, nell’attesa della versione finale del cortometraggio che sarà pronta per il mese di dicembre, hanno lanciato il trailer di “Angelo – life of a street dog”.
“Il nostro intento”, conclude Rosati, “è di sensibilizzare più persone possibile sulla vita di queste creature spesso invisibili, far capire che un gesto così crudele non si può giustificare in nessun modo. In accordo con il regista Andrea Dalfino abbiamo comunque scelto di non mostrare scene cruente ma raccontare anche e soprattutto le piccole cose di cui gioisce un cane randagio che non ci chiede nulla se non un po’ di rispetto.”


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Il Giappone chiude la caccia alla balena con 177 animali uccisi. Un arrogante strapotere che sconfigge Sea Shepherd

27/09/2017

Il Giappone ha annunciato di aver arpionato e ucciso 177 balene al largo delle sue coste nordorientali  durante il periodo di caccia di quest’anno, che come ogni anno solleva le proteste degli ambientalisti. Tre navi che hanno lasciato i porti a giugno sono tornate con 43 balenottere rostrate e 134 balenottere boreali, il numero concordato all’inizio della stagione.
Tokyo ha firmato la moratoria sulla caccia alle balene della Commissione baleniera internazionale, ma sfrutta una clausola che le permette di uccidere i cetacei per motivi scientifici. Gli studi sono “necessari per valutare il numero sostenibile di animali da uccidere per riprendere la caccia commerciale” ha detto all’Afp un funzionario dell’agenzia per la pesca nipponica, Kohei Ito.
La Commissione internazionale per la caccia alle balene dal 1946 si impegna per salvaguardare questa preziosa specie e l’ecosistema in cui vive ma, nonostante i più recenti e severi divieti, il Giappone continua a cacciarle usando una scappatoia impietosa: i fini scientifici. In tutto il resto del mondo si studiano i cetacei e il loro ecosistema senza ucciderli, ad esempio prelevando campioni di pelle (che normalmente mutano), grasso oppure materiale fecale, dal momento che le ricerche su esemplari morti avevano portato ad esigui ed irrilevanti risultati.
Dopo dodici anni di inseguimenti, speronamenti e battaglie legali, anche il gruppo Sea Shepherd ha abbandonato la sua campagna annuale di ostruzione delle baleniere giapponesi nei mari antartici. Motivo: una manifesta inferiorità tecnologica, aggravata dall’accusa ai «governi ostili» Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda di «essere in lega» con il Giappone, frenando le attività di protesta dell’organizzazione per i loro interessi economici. 


Categorie: News dal Mondo

Clochard picchiato selvaggiamente per rubargli il cane. Carabinieri fermano l’aggressore e restituiscono il quattrozampe

27/09/2017

Un senzatetto di 29 anni che abitualmente sosta vicino al colonnato di piazza San Pietro è stato picchiato violentemente da un altro clochard che lo ha derubato del suo cane.
L’uomo con i segni delle percosse e il volto tumefatto si è recato a sporgere denuncia alla stazione dei Carabinieri, non solo per l’aggressione ma soprattutto perché gli uomini dell’Arma lo aiutassero a ritrovare il suo inseparabile amico a quattrozampe. Secondo le dichiarazioni del giovane, l’aggressore è un altro clochard di origine tedesca che gli si è avvicinato col proposito di portargli via il cane di taglia media che il 29enne teneva legato al guinzaglio. Dopo averlo picchiato con un tondino di ferro, gli ha sottratto anche una borsa dove il giovane custodiva i suoi pochi effetti personali. Subito dopo il giovane si è dovuto sottoporre alle cure dell’ospedale Santo Spirito. I militari hanno individuato ed arrestato un 45enne tedesco, che ora dovrà rispondere delle accuse di tentato omicidio e rapina. Il cane e la borsa sono stati restituiti al legittimo proprietario.

Chissà perché il ladro ha rubato il cane? Non certo per amore perché chi ha a cuore la felicità di un animale sa quanto dolore significhi per lui perdere il suo umano, il suo riferimento, tutto il suo mondo. 


Categorie: News dal Mondo

I panda sono in aumento ma la loro “casa” sta sparendo

27/09/2017

Il Wwf l’ha scelto come simbolo di tutti gli animali la cui sopravvivenza è a rischio estinzione e proprio ora che i panda cominciano ad aumentare, il loro spazio vitale comincia a scarseggiare.
Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Ecology and Evolution, l’habitat dell’animale simbolo della Cina negli ultimi decenni si è sempre più ridotto e frammentato.
Sfruttando moderne tecnologie geospaziali, ricercatori cinesi e statunitensi hanno mappato gli usi del suolo e lo sviluppo delle infrastrutture nelle zone di riferimento per l’habitat dei panda. Dall’analisi è emerso che questo territorio oggi si estende per un’area minore e più frammentata rispetto a quando, nel 1988, la specie fu inserita tra quelle a rischio scomparsa dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn).
I risultati ottenuti, spiegano gli scienziati, sono utili, perché potrebbero migliorare proprio le valutazioni sul rischio di estinzione della specie. Un anno fa lo Iucn rivide lo status del panda gigante classificandolo non più come “in pericolo” di estinzione, ma “vulnerabile”, un gradino più in basso nella scala verso la scomparsa. (ansa)

Questa valutazione, spiega Stuart L. Pimm, della Duke University, “si basò sui numeri in aumento della popolazione dei panda, che sicuramente sono un segnale incoraggiante”. Tuttavia, prosegue, “pure l’estensione e i collegamenti dell’habitat di una specie sono un fattore determinante del rischio estinzione”.
I cambiamenti rilevati sono complessi, spiegano i ricercatori. L’habitat si è ristretto del 5% tra il 1976 e il 2011, ma da allora sta tornando a crescere. La grandezza media delle zone di habitat è diminuita del 23% nello stesso periodo, aumentando solo di pochissimo da allora.
Tra le soluzioni più importanti, per evitare che i panda tornino in declino, gli esperti suggeriscono la creazione di “corridoi” protetti attraverso i quali gli esemplari si possano spostare ed evitino di isolarsi in popolazioni sempre più piccole.


Categorie: News dal Mondo

Lupo, storica cucciolata all'Oasi Lipu Castel di Guido (Rm) due o forse più i nuovi nati (video)

26/09/2017

Sono almeno due i cuccioli di lupo nati quest’anno nell’Oasi Lipu di Castel di Guido, a pochi chilometri da Roma. A dare la straordinaria notizia è la Lipu, che gestisce l’oasi nata nel 1999 grazie a una convenzione tra il Comune di Roma e la Lipu, oasi che sorge nella Riserva naturale statale del Litorale romano.
Protagonista dell’evento – unico nel Comune di Roma – è la coppia di lupi di nome Numa e Aurelia, il primo un esemplare maschio osservato nell’oasi fin dal 2014. La coppia è stata ripresa per la prima volta nel febbraio 2016. Nei filmati e nelle foto ricavate dalle fototrappole – sapientamente collocate nelle scorse settimane dalla responsabile dell’Oasi Alessia De Lorenzis con il team di lavoro che studia da alcuni anni la presenza del lupo nell’oasi – si riconoscono chiaramente i due cuccioli nati dalla coppia, che ha scelto una zona di macchia inaccessibile nell’Oasi della Lipu.
«Un evento straordinario che siamo onorati di poter ospitare nella nostra oasi — afferma Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu — per una specie emblematica del nostro patrimonio naturale, eppure ancora oggi vittima di bracconieri e di altri soggetti che non ne tollerano la presenza. Ben venga, invece, la presenza di questa specie, che contiene le popolazioni di ungulati in eccesso fornendo un prezioso equilibrio all’ecosistema, oltre che costituire una presenza preziosa, anche fortemente simbolica, per il patrimonio faunistico della capitale e dell’intero paese». (lipu.it)


Categorie: News dal Mondo

Orsi imprigionati e usati come attrazioni turistiche, una petizione internazionale al Governo albanese per dire basta

26/09/2017

Il sito dell’Enpa ha pubblicato la petizione (in inglese) promossa dall’organizzazione animalista internazionale Four Paws per tutelare gli orsi dell’Albania. Come noto, infatti i plantigradi del Paese balcanico vengono spesso rinchiusi in gabbie strettissime e utilizzati come attrazione turistica. Alcuni esemplari sono stati sottratti a questo vero supplizio e messi in sicurezza all’interno di santuari dedicati solo al loro. Ciononostante si ritiene che altri 50 esemplari si trovino a vivere ancora da reclusi in Albania. Per questo Four Paws ha promosso una petizione con cui sollecita il governo albanese a porre fine a questa terribile pratica. Per aderire all’iniziativa si può firmare qui.


Categorie: News dal Mondo

Si spaventa alla vista di un cane e lo uccide con un colpo di pistola. Pentito si costituisce: “Ho difeso me e i miei animali”

26/09/2017

Alla vista di quel cane dall’aspetto poco rassicurante che puntava i suoi animali nell’aia della sua cascina e che gli avrebbe ringhiato contro, è stato preso dal panico gli ha sparato, Un gesto inconsulto, bastava forse sparare in aria ma il timore che aggredisse lui e facesse strage dei suoi animali da cortile ha avuto il sopravvento e poi preso dal rimorso si e’ costituito ai Carabinieri. E’ accaduto a Vigliano d’Asti dove un 46enne, trovandosi di fronte a Mak, un pastore olandese dal manto scuro,di taglia media, per paura di essere aggredito gli ha puntato una pistola semiautomatica, registrata regolarmente, e ha fatto fuoco uccidendo l’animale. , Passata la paura ma non il rimorso per l’azione crudele, e’ andato alla caserma di Montegrosso a raccontare l’accaduto. Il pentimento però non è servito a scagionarlo dalla colpa ed è stato denunciato per uccisione di animali ed esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico.

Il cane, di proprieta’ di un 24enne di Asti, era scappato dal cortile della sua casa a Isola d’Asti e non era la prima volta.


Categorie: News dal Mondo

Come vivere sereni e felici con un gatto fiv positivo e altri mici sani. La storia di “Vincenzone gatto combattente” docet

26/09/2017

Dagli USA giunge un invito rassicurante: basta con le chiacchiere e con le paure ingiustificate! Un gatto FIV-positivo può vivere una vita lunga, sana e felice.
Se torniamo indietro di 15 anni, prima che venisse scoperto il FIV, tante piccole creature avevano una casa e conducevano una vita normale. Poi è nata una grande paura, che si è diffusa fra gli umani provocando molta più sofferenza di quanta non ne abbia provocata la malattia stessa.
Numerosi gatti sono stati uccisi o abbandonati, a volte addirittura senza essere stati sottoposti al test, spesso dietro consiglio di persone assolutamente male informate riguardo alla vera natura del virus.
È ora di dire basta, è ora di ridimensionare il problema riportandolo alle sue giuste proporzioni!La ricerca scientifica e l’esperienza di chi si occupa di gatti ormai da decenni hanno comprovato che il pericolo di contagio è molto limitato e che un gatto FIV-positivo può vivere a lungo e in buone condizioni di salute.
Anche un gatto FIV-positivo può dunque godersi la vita e ha tutto il diritto di farlo!- Il Feline Immunodeficiency Virus è un virus lento che colpisce il sistema immunitario del gatto.
Esso progredisce molto lentamente, con un processo che può durare anni.
– Il FIV è un virus che colpisce solo il gatto e che non contagia né gli esseri umani né gli altri animali, purchè non siano felini.
– I gatti affetti da FIV possono vivere una vita lunga, sana e relativamente normale, senza mostrare alcun sintomo di malattia.
– Il FIV non passa facilmente da un gatto all’altro. Il contagio non può avvenire per caso, come per esempio tramite la cassettina della lettiera, le scodelle del cibo e dell’acqua, oppure perché i gatti dormono vicini o giocano insieme. E raramente il virus passa dalla madre al figlio.
– Il virus può trasmettersi tramite trasfusioni di sangue, gengive gravemente infettate, oppure serie e profonde ferite da morso. Ferite di questo genere sono estrememente rare, ad eccezione che fra i gatti maschi non sterilizzati che vivono liberi e vagabondi. Se i vostri gatti sono sterilizzati e non hanno come passatempo favorito quello di farsi a pezzi fra loro, potete dunque stare tranquilli: il rischio di contagio è veramente ridotto al minimo.
– È estremamente improbabile che un gatto sterilizzato ed introdotto in una casa nel modo corretto infetti gli altri gatti.- Ci sono veterinari che non sono informati riguardo al FIV, anche perché il virus è stato scoperto solo quindici anni fa.
– I gatti FIV-positivi vanno tenuti nelle migliori condizioni di salute possibile: dovrebbero vivere in casa, liberi da stress, nutriti con una dieta di alta qualità, tenuti d’occhio e curati per ogni più piccolo problema appena esso si presenta. È buona norma vaccinarli regolarmente solo vaccini “spenti” e di evitare i vaccini “non spenti”.
A riprova di tutto ciò, premesso che anch’io ho un gatto FIV positivo e vive da anni con altri esenti dal virus con un ruolo di comando, c’è la storia di Vincenzone “gatto combattente” detto Vinz anche lui FIV positivo.
Vincenzone il  “gatto combattente” arriva a ca sa di Simona piuttosto malconcio data la sua età avanzata, gli acciacchi dovuti ad una vita semi randagia, all’avvelenamento subito e alla FIVAd oggi nonostante tutto ciò Vinz vive bene. Ha a sua disposizione un terrazzo parzialmente chiuso e dalla partecoperta riesce ancora con un balzo felino a montare sul tetto e dunque e come se disponesse di altri 200 metri di spazio aperto e invincenzone_gruppo_Copia sicurezza. Convive con altri 4 gatti giovani e sani con cui ha stretto amicizia. Con uno di loro in particolare,un bel tigratone di neme Foffo, c’è proprio un legame affettivo importate. Vederli farsi reciprocamente le coccole è un vero spettacolo! Il temperamento spavaldo e dominate di Vinz gli ha valso il titolo di “Boss del tetto”.Mangia sempre con appetito e le analisi di controllo che faccio fare a cadenza semestrale per la verifica della sua insufficienza renale hanno sempre indicato una condizione stabile, ai limiti. Data l’età direi che possiamo proprio essere contenti.


Categorie: Curiosità

La “vera Biancaneve":vive in Florida. Salva un uccellino, lui torna ogni giorno e le sta accanto nella lotta contro un tumore

26/09/2017

Dina Theissen ha accudito una ghiandaia marina, caduta da un albero. Per ricompensarla, l’uccellino le ha fatto compagnia nei momenti più bui della sua vita quando aveva bisogno di tutto il sostegno per affrontare una terribile malattia.
L’ha salvato, l’ha nutrito, gli ha restituito la salute e infine lo ha liberato. Ma
quell’uccellino – una ghiandaia marina, di nome Graccie- è tornato a farle visita ogni giorno, facendole compagnia e darrle un sorriso, specie mentre stava tentando di sconfiggere un cancro. È la storia di un amore tra una donna e un animale, quella che ha vissuto e sta vivendo Dina Theissen, già soprannominata”la vera Biancaneve”.
Quarantasette anni, originaria del sud della Florida e mamma di una bambina di sei anni, la Theissen ha trovato l’uccellino due anni fa nel suo giardino: il piccolo aveva pochi giorni di vita ed era caduto da un albero. L’ha portato in casa e accudito, ha cercato anche di insegnargli a procacciarsi il cibo, mettendogli a disposizione degli insetti nel nido, per renderlo autosufficiente. Dopo averlo rimesso in sesto, la famiglia ha provato a liberarlo, ma l’uccellino è tornato il giorno dopo a fare visita alla sua salvatrice. E così ha continuato a fare per due anni.
Quando a Dina è stato diagnosticato il cancro alle ovaie a gennaio del 2016, Gracie ha iniziato a trascorrere ancora più tempo con lei. Mentre era sotto gli effetti della chemioterapia o dopo ogni intervento chirurgico, l’uccellino si posizionava sulla sua spalla e stava con lei a lungo.
Al Daily Mail, che ha raccontato la sua storia, la Theissen, il cui cancro oggi è in remissione, ha detto: “Mentre combattevo il tumore e non potevo alzare neanche la testa dal cuscino, Gracie volava vicino a me e mi stava accanto quasi parlandomi. Ha iniziato a trattenersi a lungo e ha finito per portare gioia in una situazione per niente allegra. Avere Gracie vicino mi ricordava quanto coraggio avesse avuto per rimanere al mondo e mi dava forza”.
“Il fatto che l’uccellino entrasse e si trattenesse a lungo con noi faceva dimenticare ad Alyssa che nella sua mamma c’era qualcosa che non andava – ha aggiunto la donna -. L’esperienza del cancro per la nostra famiglia sarebbe stata completamente diversa senza Gracie”.
Ma davvero è possibile creare un legame così forte con un animale? Anche Dina si è detta sorpresa: “Non avrei mai pensato di stringere una relazione tanto salda con un uccello. Ma è l’uccellino più dolce e più gentile del mondo. Arriva quando abbiamo bisogno di lui. Ha totalmente cambiato le nostre vite”.Sul sito dellhuffigtonpost.it che ha pubblicato questo articolo di Ilaria Bettiè possibile vedere una ricca galleria di immagini di Dina e Gracie dai momenti più bui al sorriso.


Categorie: Curiosità

Video choc su cani da combattimento al Guggenheim, immagini di maltrattamento sugli 8 cani usati per realizzarlo (video)

25/09/2017

Il Guggenheim, museo d’arte moderna e contemporanea di New York, è nell’occhio del ciclone messo sotto accusa per una mostra di 70 artisti concettuali contemporanei dalla Cina: parte dell’installazione che si inaugurerà il 6/10 con 150 pezzi d’arte sperimentale è un video in cui 4 coppie di pitbull si affrontano per 7 minuti con la bava alla bocca, pronti a sbranarsi. Crudeltà contro gli animali? Nel video gli 8 animali cercano attaccare, ma non sono in grado di sfiorarsi perché corrono legati su tapis roulant. Cani veri furono usati quando l’installazione della coppia di artisti Sun Yuan e Peng Yu fu prodotta nel 2003. E anche se al Guggenheim approderà solo un filmato, gli amici degli animali si sono mobilitati con una petizione che chiede al museo di rimuovere il video. Molti pezzi della mostra Art and China After 1989 sono a effetto choc. Finora però solo i pitbull di Dogs That Cannot Touch Each Other hanno fatto scalpore. “I curatori sperano che il pubblico capirà cosa gli artisti vogliono dire sulle condizioni sociali della globalizzazione”, si è difeso il museo.


Categorie: News dal Mondo