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Sette cuccioli abbandonati davanti sede Polizia Eur a Roma salvati e tutti adottati

31/08/2017

Uno scatolone di cartone rovesciato, con una cucciolata di cani a spasso sul ciglio stradale e sul marciapiede davanti alla sede del gruppo Eur: questa è la scena che ha bloccato il traffico venerdì mattina in una via, in prossimità di via Laurentina.
Gli agenti, accorsi subito, hanno recuperato ben 7 cuccioli di cane (5 maschi e due femmine) di razza meticcia, uno ad uno, portandoli poi all’interno degli uffici, dove poi sono stati rifocillati e messi in sicurezza, lontano dalle ruote delle auto.
Dalle testimonianze raccolte il responsabile sarebbe stato un uomo sui 50 anni, molto corpulento, che è stato visto abbandonare lo scatolone sul marciapiede, risalire in auto e ripartire: pare inoltre che, nella fretta di dileguarsi dopo l’abbandono, sia goffamente caduto a terra, un elemento singolare che ha attratto l’attenzione dei presenti.
Purtroppo finora nessuno è stato in grado di fornire né la targa del mezzo, né elementi utili per la sua identificazione.


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Complicato intervento nel nuorese per cagnetta randagia imprigionata tre metri sotto terra. Alla fine la piccola trova anche famiglia

31/08/2017

Sul sito dell’Enpa è stata pubblicata la testimonianza della presidente della sezione di Nuoo Maria Paola Boneddu circa il rocambolesco salvataggio di una cagnetta rimasta imtrappolata nella tana di un coniglio.
Sono le 13.00 circa di sabato 19 agosto e la Sezione ENPA di Nuoro riceve l’ennesima chiamata di richiesta di aiuto. Tra Cala Ginepro e Biderosa, comune di Orosei, su un tratto di terra raggiungibile solo da un canale, è stata avvistato da circa 3 giorni  un cucciolo di cane da solo, abbandonato. Il cane non può raggiungere la terra oltre il canale e non ha cibo né acqua.
Una persona che lo ha visto si preoccupa e cerca  di metterlo in salvo ma è molto spaventato e si rifugia per 3 giorni dentro una tana di conigli o di lepri. Qualcun altro lo vede, segnala alla Polizia Locale di Orosei ma poi nessuno muove un dito.
Appena ricevuta la chiamata ci mobilitiamo e contattiamo le autorità competenti.  Interviene immediatamente il Corpo Forestale e, in seguito, i Vigili del Fuoco di Nuoro e di Siniscola che raggiungono il posto a bordo di un canotto. Il cucciolo è intrappolato in una tana profonda quasi 3 metri: è necessario scavare per cercare di liberarlo in sicurezza, è spaventato e tenta di mordere, e più scavano più sprofonda nella tana. Dopo ore di lavoro, alle 19 il cucciolo viene finalmente recuperato.
 Scoppia un applauso dei bagnanti, che nel frattempo si erano raccolti per seguire le operazioni di salvataggio, dei Vigili del Fuoco e delle Guardie Forestali. È una femmina di circa 2/3 mesi, i Vigili del Fuoco la prendono in braccio e, saliti  sul canotto, la mettono in sicurezza sulla terra ferma. Ma la vicenda non finisce qui perché, grazie alla straordinaria gara di solidarietà innescata dal salvataggio, una famiglia di Torino in vacanza sul posto decide di prendere la cagnetta con sé e di diventare la sua nuova famiglia.


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Enpa,'email bombing' a premier e Regioni per bloccare la caccia a una fauna selvatica stremata dalla siccità e dagli incendi'

31/08/2017

L’Ente Nazionale Protezione Animali ha lanciato questa mattina, attraverso la propria pagina Facebook, un ‘mail bombing’ al presidente Gentiloni e alle Regioni per chiedere di bloccare sia le preaperture di caccia, in programma per il prossimo fine settimana, sia la stagione venatoria 2017-2018, il cui inizio è ormai imminente, a causa della siccità e degli incendi che hanno colpito duramente la fauna selvatica.
“La richiesta era già stata avanzata alcune settimane fa da Enpa insieme con le altre associazioni animaliste e ambientaliste, e rinnovata nei giorni scorsi a seguito del parere Ispra – scrive la ong in una nota -. L’istituto esprimeva un vero allarme per lo stato di conservazione della nostra fauna selvatica, decimata da incendi e siccità senza precedenti. Di tale autorevole parere le Regioni non hanno tenuto alcun conto, disprezzandolo e autorizzando le fucilate come se nulla fosse.
E’ immorale che lo scempio della caccia sia autorizzato da tutte le Regioni, ma in particolare da quelle che hanno chiesto lo stato di calamità. Delle due l’una: se l’emergenza c’è ed è reale, va riconosciuta anche per i selvatici, se invece le Regioni autorizzano gli spari, evidentemente la situazione non è così grave come pretendono”.
“Per il bene della natura e degli animali, per questo Paese straziato dagli incendi e da una siccità senza precedenti, auspichiamo che il governo Gentiloni prenda atto dell’arroganza delle Regioni e blocchi gli spari – conclude Enpa -. Se così non fosse, saremo costretti a chiedere all’Europa ciò che in Italia non si vuole fare”. (ANSA).


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Nuovo censimento della Lav sul fenomeno del randagismo: il Sud è maglia nera

28/08/2017

Randagismo in apparente flessione ma ancora troppo diffuso; Sud Italia fanalino di coda nelle politiche di prevenzione e a causa di un elevato numero di cani nei canili e di cani e gatti vaganti la cui riproduzione è spesso incontrollata; in lieve calo le adozioni anche per effetto della crisi economica; positivo aumento delle iscrizioni all’anagrafe canina. Questa la fotografia emersa dal nuovo censimento della Lav sul fenomeno del randagismo, a dieci anni dall’ultimo resoconto nazionale pubblicato dal ministero della Salute.
“In Italia i cani randagi sarebbero tra 500mila e 700mila, secondo l’ultima stima diffusa dal ministero della Salute nel 2012. L’ultimo dato ufficiale sul numero presunto di gatti liberi risale ancora al 2006 quando sarebbero stati ben 2.604.379 – sottolinea la Lav – Secondo il dato più recente reso noto lo scorso anno in occasione di un confronto interregionale sul randagismo organizzato dalla Regione Lombardia, nel 2015 in Italia sarebbero stati 131.302 i cani detenuti nei canili, di cui 13.064 in quelli sanitari e 118.238 in quelli rifugio”.
“Fatta eccezione per i numeri relativi ai cani iscritti nell’anagrafe degli animali d’affezione, non esistono dati ufficiali aggiornati resi pubblici. Una carenza informativa grave: senza queste informazioni non è possibile fare una analisi e mettere in atto politiche e strategie efficaci per contrastare un fenomeno che causa gravissime sofferenze agli animali e rappresenta un ingente costo per la collettività”, spiega Ilaria Innocenti, responsabile Lav Area Animali Familiari.
La Lav ha chiesto alle Regioni e alle Province Autonome di indicare quanti cani, dopo essere stati catturati, siano stati restituiti al proprietario, il numero di quelli presenti nei canili rifugio, quante strutture di accoglienza per cani e gatti siano presenti sul loro territorio, il numero delle colonie feline, delle sterilizzazioni effettuate e quello delle adozioni. Tutte le amministrazioni interpellate – fa sapere la Lav – per tale indagine hanno risposto, ad eccezione di Calabria e Campania.
Questi i dati più significativi analizzati dalla Lav.

– Nel 2016 i cani presenti nei canili-rifugio sono diminuiti rispetto al 2006: tenendo conto di Regioni e Province Autonome per le quali ci sono dati ufficiali, il loro numero è diminuito di circa il 26% con -28mila soggetti. Dai 107.000 circa del 2006 si è scesi a 79.000 circa nel 2016.

– Nel 2016 (a parità di Regioni analizzate) aumentano gli ingressi nei canili sanitari: 65.009 contro i 63.632 del 2015. In totale, al netto di Calabria e Campania, gli ingressi dello scorso anno sono stati pari a 81.443.

– Anche se in Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana, Valle d’Aosta e Province Autonome di Trento e di Bolzano il randagismo canino è contenuto e si procede a una maggiore sterilizzazione delle colonie feline, in Puglia, Sicilia, Basilicata e Lazio il numero dei cani randagi è ancora importante.

– Gattili: 122 strutture per lo più nel Centro-nord Italia, mentre sarebbero inesistenti al Sud, dove si rileva anche una scarsa attenzione per le colonie feline e per la sterilizzazione dei gatti.

Adozioni in flessione nel 2016: hanno trovato una casa 3.048 cani in meno rispetto al 2015. La diminuzione riguarda soprattutto le Regioni del Centro Italia, quella più sensibile si registra in Sardegna. Veneto, Friuli Venezia Giulia, Molise e Puglia sono invece le uniche nelle quali si registra un aumento.

Cani iscritti in anagrafe: +57% (rispetto al 2006).

– Sterilizzazioni: nel 2016 sono stati sterilizzati soltanto 26.841 cani e 61.021 gatti. Troppo pochi – sottolinea la Lav – per arginare efficacemente il randagismo.

– Stima dei costi: un cane in un canile costa mediamente 1.277,50 euro all’anno che salgono a 8.942,5 euro considerando che il tempo medio di permanenza di un cane in un canile, in assenza di adozioni, è di 7 anni.

“Sono ancora molti gli interventi, soprattutto al Centro-sud, da mettere in atto per il superamento del randagismo, attraverso politiche di sensibilizzazione e di prevenzione e una fattiva collaborazione con le associazioni e i volontari impegnati in questo campo”, conclude Ilaria Innocenti.Queste le linee d’intervento indicate dalla Lav da applicare, a livello nazionale e locale, attraverso un Piano Nazionale di prevenzione: raccogliere dati completi e certi da parte di tutte le Regioni; applicare le norme esistenti, spesso disattese o solo in parte applicate; promuovere le sterilizzazioni; incentivare l’iscrizione in anagrafe canina e l’identificazione obbligatoria dei gatti tramite microchip; assicurare la presenza delle associazioni di volontariato nei canili per facilitare le adozioni; predisporre incentivi per chi adotta, sotto forma di detrazioni, riduzione Iva, buoni e rimborsi; adottare il modello di parco-canile; promuovere l’accoglienza degli animali nelle strutture turistiche e nei luoghi pubblici; contrastare il traffico di cuccioli e il commercio ambulante, nei negozi e on-line. (lav.it)


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Una protesta “bestiale” per fermare il corteo dell'alt-right a San Francisco. Il percorso dei manifestanti coperto di escrementi canini

28/08/2017

Una risata vi sommergerà deve essere proprio quello che ha pensato Tuffy Tuffington un artista e designer 45enne quando ha deciso che il miglior modo per contrastare la violenza è l’ironia e il sorriso. Sabato, si sono radunati nel parco di Crissy Field a San Francisco un certo numero di simpatizzanti dell’ultra destra per il raduno intitolato “Patriot Prayer” e Tuffington ha pensato di fronteggiarli con attivisti che offrivano loro fiori da mettere nei capelli – nella più tipica tradizione della Città dell’Amore – e… Un tappeto di escrementi canini. È’ la forma di protesta ‘alternativa’ ideata dall’artista, che l’ ha lanciata su Facebook.
 L’idea di un “campo minato” di “regalini in natura” è venuta a Tuffington che, portando a spasso i suoi due terrier Bob e Chuck, ha avuto la visione degli estremisti di destra impantanati in un parco “molto concimato”.
“Ho avuto semplicemente questa immagine degli attivisti alt-right che camminano in mezzo alla cacca. Sembra un po’ di disobbedienza civile senza doverli affrontare faccia a faccia”, ha spiegato, ripreso dal Guardian.
I proprietari di cani di San Francisco hanno accolto in blocco l’appello e in molti hanno anche accumulato i residui organici con giorni di anticipo in modo da dare un contributo più abbondante all’iniziativa.
Su internet i commenti si sprecano: c’è chi ha aderito entusiasticamente e chi invece ha protestato, sottolineando che in questo modo si inquina e si mettono a repentaglio i bambini che vanno a giocare nel parco. Per tranquillizzare gli animi, gli attivisti hanno promesso che dopo la manifestazionesi recheranno sabato e domenica a ripulire il sito.
“C’è un gran numero di persone che vorrebbe andare e picchiare i nazisti, e ce ne sono altre che pensano che dovrebbero essere completamente ignorati. Nel mezzo c’è ogni sorta di idee pazze e creative” con un’intento  chiaro: di fronte al “desiderio di creare paura, con queste azioni creative la respingiamo, diciamo che li combattiamo con l’ironia e ci divertiamo mentre lo facciamo”.
Se e come si sia svolto l’evento non è dato sapere.


Categorie: Curiosità

In Alto Adige non c’è posto per lupi e orsi. Abbattiamone un po’ per semplificare le attività umane…..

28/08/2017

“Siamo impegnati a livello europeo per ottenere un allentamento della disposizione di tutela per i lupi, in quanto l’animale non rientra più tra le specie minacciate di estinzione”. Lo ha detto l’assessore altoatesino, Arnold Schuler, che ha incontrato contadini e gestori di alpeggi per discutere del problema della presenza di lupi e delle razzie negli alpeggi. E’ di oggi la notizia di allevatori che hanno riportato le pecore anticipatamente negli ovili a valle, dopo che alcuni capi erano stati azzannati all’alpeggio. Non si sa se gli allevatori si fossero dotati di cani pastore e recinzioni elettriche rivelatisi validi dissuasori per i predatori.
Oltre che in Europa, sul piano nazionale, ha aggiunto l’assessore, “siamo al lavoro per definire il cosiddetto piano di gestione del lupo” ed “è in elaborazione una norma di attuazione che nelle situazioni di necessità concederà alla Provincia la facoltà di prelevare lupi e orsi”. Per i grandi predatori, infatti, la competenza è statale e lo spazio di manovra della Provincia è più ridotto. L’Alto Adige è troppo densamente abitato rispetto alla presenza di lupo e orso”.


Categorie: News dal Mondo

La Provincia di Trento chiede al Governo di legalizzare lo spray anti-orso

28/08/2017

Dopo il caso di aggressione da orso che ha riportato il Trentino sulle prime pagine dei quotidiani nazionali la Provincia di Trento torna a chiedere al Governo la liberalizzazione dello spray anti-orso, ancora illegale in Italia e ricorda
Si tratta di uno spray simile a quelli usati per la difesa personale, ma con un raggio di azione maggiore, tale da consentirne l’utilizzo in situazioni di questo genere.
Lo spray, assicura l’assessore Michele Dallapiccola, è utilizzato in America settentrionale dagli anni’80. “Il suo utilizzo sia in grado di consentire a residenti e turisti una maggiore tranquillità durante le escursioni, e soprattutto può costituire un efficace strumento dissuasivo in caso di atteggiamenti aggressivi da parte dei plantigradi” spiega Dallapiccola.
La Provincia ha anche stampato una nuova guida, in italiano ed in inglese, diffusa nelle aree di maggiore presenza del plantigrado, rivolta a trentini e turisti. All’interno della brochure sono riportati alcuni consigli: segnalare la propria presenza battendo le mani o parlando ad alta voce, muoversi lentamente in caso di incontro, oppure restare fermi e parlare con voce calma all’orso. In caso di contatto il consiglio è quello di buttarsi a terra con la testa tra le mani ed attendere che l’orso se ne vada. Nel frattempo la mappa pubblicata sul sito Orso.provincia.tn.it conta già 16 segnalazioni di femmine con cuccioli, in un’area che va, a grandi linee, da Garniga a Tione, con una sola segnalazione nell’area di Spormaggiore. Tutto questo però non è servito a tutelare l’orsa KJ2 e i suoi piccoli.
Per l’uso dello spray i contatti diretti con il Ministero dell’Ambiente finora non hanno dato esito positivo e si è ancora in attesa di una risposta. 


Categorie: News dal Mondo

Una domenica di divertimento e scoperte per adulti e bambini facendo grooming al Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese

26/08/2017

È ormai una tradizione: l’ultima domenica di agosto è festa grande al Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese, così da celebrare insieme ai sostenitori l’anniversario dell’apertura al pubblico della sede italiana di The Donkey Sanctuary.
Era il 22 Agosto 2009 quando il Rifugio degli Asinelli apriva ufficialmente le porte ai visitatori. Da allora, oltre 160mila persone sono venute a conoscere gli asini salvati e a passare del tempo in loro compagnia.
Gli eventi del 27 agosto inizieranno a partire dalle 11 e andranno avanti fino alle 18. Il Rifugio sarà suddiviso in zone:
– aree grooming dove sarà possibile spazzolare gli asinelli ed entrare nei recinti
– aree bimbi ci saranno giochi e attività per i più piccoli
-area Vet sarà possibile conoscere meglio le caratteristiche degli asini e ascoltare il battito del loro cuore col fonendoscopio
– area relax sarà possibile rilassarsi in mezzo alla natura (portatevi una coperta o un tappetino per stendervi ad ascoltare la voce del bosco)
– area social sarà possibile “incorniciarsi” e scattare foto da condividere su Facebook, Instagram e Twitter
– area snack sarà possibile fare uno spuntino a base di pizza, focaccia, dolci e sangria
– area gadget sarà possibile acquistare oggetti a tema asinino a sostegno del Rifugio, inclusi i nuovissimi calendari
Sarà inoltre attivo il Pedibus, che condurrà i visitatori alla scoperta degli ospiti del centro e di tutto quello che il Rifugio degli Asinelli fa per loro.
L’ingresso all’evento è libero e gratuito; le offerte ricevute saranno utilizzate per le cure degli asini e per le attività del centro.
E’ quanto fa sapere una nota del Rifugio che elenca anche gli obiettivi futuri. “Tra i progetti che seguiremo nei prossimi mesi, una grande attenzione è rivolta agli Interventi Assistiti: saranno ampliati i percorsi di EAA – Educazione Assistita con gli Animali, sia per le scuole, attraverso i progetti asiniAMO (scuole materne e primarie: hanno aderito 15 classi) e asiNIDO, sia per gli istituti locali che lavorano con gli anziani e la disabilità.  
A oggi, il Rifugio degli Asinelli ospita 142 animali: 123 asini, 14 muli e bardotti, 1 cavallo, 1 pony e una famiglia particolare, formata da una pony, un asino e il loro puledro muletto, che rimarranno a Sala Biellese finché non si saranno rimessi completamente per poter raggiungere la casa definitiva. Le spese per il loro recupero sono totalmente a carico del Rifugio.Altri 49 asini (a breve 51) sono stati affidati in varie Regioni italiane.
Tra i modi per aiutare il Rifugio degli Asinelli c’è l’adozione a distanza: con un contributo simbolico di 24€ si diventa padrini o madrine per un anno di uno dei Magnifici 8, sette asinelli e un mulo, scelti in rappresentanza di tutti gli ospiti del Rifugio.
Con 162mila fan su Facebook, 3907 follower su Twitter e 881 su Instagram, su cui il Rifugio è sbarcato da qualche mese, gli asinelli sanno far sentire i loro ragli sui Social. Sono 10mila gli iscritti alla newsletter trimestrale. Da qualche settimana è, inoltre, online il negozio virtuale con i gadget del Rifugio: un altro strumento per aiutare a sostenere le spese legate alle cure e al mantenimento degli asini. Così conclude la nota del Rifugio.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Come realizzare un dosatore di croccantini d’emergenza con poche mosse e poca spesa (video)

25/08/2017

Girando sul web ho trovato un suggerimento molto utile per garantire il pasto ai vostri animali se un giorno doveste assentarvi ma non lasciare che il cibo per i vostri cani o gatti (piccola taglia) si trasformi in un ricettacolo per insetti e perda la sua fragranza lasciandolo all’aria. Un dosatore casalingo di crocchette e quando non vi servirà più sarà sempre utile per creare un selfie service per l’alimentazione degli animali randagi.
Vediamo, seguendo istruzioni e video come realizzare un dosatore di cibo fai da te fatto semplicemente con 2 bottiglie di plastica.
Procuriamoci 2 bottiglie d’acqua minerale del tipo rettangolare.Tagliare il collo di una delle bottiglie poi usando il pennarello fare il segno della dimensione del collo sull’altra bottiglia. Quindi si incastra e si taglia l’apertura dove l’animale mangerà il cibo. Una volta riempite le bottiglie per facilitare l’accessibilità alle  con le crocchette posizionarle un po’ in pendenza e…..buon appetito!


Categorie: Curiosità

Giornata mondiale contro lo specismo. Il 26 agosto a Roma in via del Corso per l’abolizione di ogni forma di uccisione e sfruttamento degli animali non umani

25/08/2017

Sit-in sabato 26 agosto a Roma, dalle ore 18.00 alle 21.00 presso Largo dei Lombardi, via del Corso angolo via della Croce.Il 26 agosto sarà una giornata di respiro mondiale con il significato simbolico che può rappresentare un evento che unirà migliaia di persone e che si svolgerà in contemporanea nei vari continenti.
L’obiettivo della giornata è la condanna dell’ideologia specista per l’abolizione di ogni forma di sfruttamento e dominio nei confronti di altri animali. Organizzata per la prima volta in Italia da Associazione Vegani Italiani Onlus e VEGANOK Network, che hanno entusiasticamente aderito all’appello lanciato da P.E.A. Pour L’Egalité Animale. E’ quanto riporta una nota degli organizzatori.
Il messaggio globale è la rivendicazione dei diritti alla vita, alla libertà, al rispetto e alla giustizia di ogni animale umano e non umano senza distinzione di specie, razza, sesso e religione. Accelerare l’abolizione di ogni forma di uccisione e sfruttamento degli animali diventa parte integrante di questo impegno che implica necessariamente una scelta di vita vegan, riferisce la nota.
Renata Balducci, presidente di AssoVegan, Associazione Vegani Italiani, spiega: “Lo specismo e l’idea del tutto arbitraria che l’uomo sia al vertice di una piramide di supremazia e che per questo sia libero di disporre della vita delle altre specie viventi. È uno dei dibattiti sociali più importanti del nostro tempo. Noi vogliamo un mondo in cui tutto questo finisca: in cui il diritto all’esistenza non sia legato alla specie di appartenenza ma sia un valore trasversale, un diritto inviolabile. Ci impegniamo affinché tutte le vite vengano prese in considerazione”.
“Condanniamo l’ideologia specista che discrimina gli esseri viventi in base alla loro specie – aggiunge Sauro Martella, fondatore del Network VEGANOK -. Un’ideologia che giustifica il maltrattamento degli animali, la loro uccisione e a seguito della quale, ad esempio, si considerano normali le nefandezze e le barbarie nei mattatoi. La storia ci dimostra che ogni ingiustizia può essere ribaltata: noi immaginiamo un mondo che non giustifica più l’abuso e la prevaricazione verso il mondo degli animali”.


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Difronte ai disastri causati spesso dall’uomo che devastano il Paese aiutiamo la nostra fauna, cancelliamo la stagione di caccia

25/08/2017

I numeri delle tante calamità innaturali che a oggi hanno funestato il nostro Paese sono drammatici:
Nel 2017 sono finora andati a fuoco 117.579 ettari di boschi, a fronte dei 38.310 ettari coinvolti in media dalle fiamme ogni anno tra il 2008 e il 2016.
Dall’inizio di luglio a oggi i roghi hanno interessato 100mila ettari di terreno. La settimana peggiore dell’estate è finora quella dal 9 al 15 luglio, con oltre 34mila ettari in fumo.
Dall’inizio dell’anno si contano 608 incendi di grandi dimensioni, oltre i 30 ettari. Il numero è superiore di 3 volte e mezzo rispetto ai 170 incendi verificatisi in media ogni anno tra il 2008 e il 2016.
Considerando una presenza media di 400 animali appartenenti ad ogni specie per ettaro, significa che più di 40 milioni di animali selvatici hanno perso la vita direttamente a causa degli incendi. Ai quali bisogna aggiungere le morti per l’assenza di precipitazioni e quelle dovute all’interruzione della catena trofica.
Le Regioni maggiormente interessate dagli incendi e dalla siccità, che hanno richiesto lo stato di calamità sono 11: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e Provincia autonoma di Trento.
Nella sola Campania il Parco Nazionale del Vesuvio è andato distrutto dalle fiamme.
E ad oggi l’emergenza idrica che ha messo in ginocchio il nostro Paese non accenna a diminuire. Una situazione che continua a provocare gravissime ripercussioni soprattutto all’agricoltura e all’approvvigionamento idrico, attività umane fortemente legate ai cicli della natura, al punto che nei giorni scorsi il Ministro delle Politiche Agricole si è detto pronto ad attivare il Fondo di Solidarietà Nazionale.
Ma anche per la fauna occorre un piano nazionale speciale, una sorta di “Piano Marshall”.
Infatti, per la fauna selvatica si tratta di una vera e propria emergenza, ancor di più alla vigilia dell’apertura della stagione di caccia.
650.000, circa, sono i cacciatori che potrebbero invadere campagne e colline, con un’altra vera e propria “calamità innaturale” fatta di fucili e piombo. Un passatempo esercitato su animali già fortemente stremati, un vero e proprio tiro al bersaglio per esclusivo divertimento.
Circa 100 milioni, ordinariamente, si calcolano gli animali destinati a cadere vittime di ogni stagione venatoria.
Oltre 6 milioni sono i soli uccelli sterminati ogni anno in Italia dal bracconaggio.
E sul fronte Unione Europea al numero 1 è l’Italia per l’estensione del territorio percorso dal fuoco, Italia a lungo nota come maglia nera per il numero di procedure d’infrazione in materia ambientale.
10 sono le impegnative domande che l’Europa ci ha posto con la procedura 6955/14/ENVI, sulla “sostenibilità” (o meglio insostenibilità) dei calendari venatori regionali.
21 sono le prescrizioni dettate dalla procedura Pilot 6730/14/ENVI relativa all’attuazione nel nostro Paese della Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli Habitat naturali e della flora e fauna selvatica, habitat che troppo spesso versano o sono minacciati dal degrado e dalla distruzione.
“Il 10 agosto abbiamo chiesto al Governo la cancellazione della stagione di caccia – dichiarano ENPA, LAV, LIPU e LNDC – ma a oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta.”
“Siamo nel pieno di un vero e proprio disastro ambientale, che mette a rischio gli equilibri ecologici della fauna e dell’ambiente, con gravi ripercussioni anche sulla nostra vita quotidiana. Per questo motivo è necessario attivare un vero e proprio “piano Marshall” per l’ambiente e la fauna selvatica, una serie di interventi straordinari che consentano di uscire da questa gravissima fase caratterizzata dalle tante calamità innaturali. Come prima cosa chiediamo che il Governo risponda alla nostra richiesta di annullamento della stagione venatoria- concludono le associazioni.”


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In salvo 10 cavalli lasciati senza acqua né cibo in provincia di Catania. Tra loro anche mamme con puledrini e ora cercano una casa

25/08/2017

Lunedì 21 agosto la Polizia di Stato di Catania – Reparto a Cavallo ha effettuato un sequestro di 10 cavalli in stato di gravissima incuria, tale da integrare il reato di maltrattamento.
Due giorni prima, le due associazioni avevano raccolto la segnalazione di alcuni cittadini che da giorni cercavano invano di allertare le Autorità locali, portando nel frattempo almeno un po’ d’acqua agli animali assetati.
IHP (Italian Horse Protection Onlus) aveva immediatamente contattato la Polizia di Stato che è intervenuta in tempi rapidissimi. Alle operazioni hanno partecipato anche volontari di Progetto Islander che hanno supportato le Forze dell’Ordine.
La scena che si sono visti davanti era drammatica: in un campo, senza cibo né acqua a disposizione, c’erano 7 cavalli, tra cui due mamme con due puledri molto giovani. Tutti erano in stato di denutrizione e disidratazione. In una zona più interna gli agenti hanno scoperto altri 3 cavalli maschi, detenuti in una sorta di baracca sporca e fatiscente, in spazi talmente angusti da non avere la possibilità di sdraiarsi e avere un minimo di movimento. Anche loro in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie.

Tutti i cavalli sono adesso al sicuro in stalli provvisori e adesso per loro si cercano adozioni: per inviare la propria richiesta di affidamento è possibile contattare Progetto Islander (custode giudiziaria di alcuni dei cavalli sequatrati) ai recapiti progettoislander@gmail.com e 338 4016261.
I due proprietari dei cavalli risultano recidivi, in quanto già denunciati in passato per lo stesso reato di maltrattamento: in quel caso erano stati i Carabinieri a denunciarli e a sequestrare gli animali.
Dalle due associazioni va un plauso alla Polizia di Stato di Catania – Reparto a Cavallo, per il tempestivo e risoluto intervento.


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