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La petizione #NessunoTocchiOrso, di Enpa schizza a 65mila firme. Oltre 210mila le adesioni sui social. Dall’associazione proposte per uscire dall’impasse

28/07/2017

Boom di adesioni sul web per le iniziative di protesta promosse da Enpa per dire no al provvedimento di cattura e uccisione ai danni dell’orso che domenica in Trentino scorsa avrebbe aggredito un escursionista. In soli due giorni infatti la petizione online ha sfondato il muro della 65mila firme, mentre il mail bombing sulla pagina Facebook dell’associazione ha raccolto, a vario titolo, ben 210 mila adesioni.
«La protesta – fa sapere l’associazione – prosegue. Chiediamo alle istituzioni del Trentino un gesto di ragionevolezza. Alle istituzioni della Provincia autonoma di Trento, incapaci di gestire la situazione come peraltro dimostra il precedente di Daniza, chiediamo di convocare un tavolo urgente con i massimi esperti internazionali della materia affinché si metta a punto un piano d’azione realmente efficace. Che possa cioè tutelare l’incolumità tanto degli animali quanto delle persone». Questa, tuttavia, è solo una delle proposte avanzate da Enpa. L’associazione sottolinea infatti la necessità improrogabile di censire tutti gli esemplari che insistono sul territorio trentino e di monitorarli tramite radiocollare. E ancora: di sorveglianza i percorsi boschivi dove la presenza dei plantigradi è più intensa, specie delle madri con i cuccioli al seguito, di vietare agli escursionisti percorsi al di fuori dei sentieri boschivi, prevedendo anche la creazione di zone rosse; di incrementare le iniziative tese a informare e sensibilizzare i cittadini.
Ma, soprattutto, l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede alle istituzioni del Trentino di raccogliere l’invito alla ragionevolezza e ad una pausa di riflessione già rivolto all’indomani dei fatti di Lamar. A quattro giorni dall’aggressione perpetrata da un non meglio individuato orso, la situazione è ancora estremamente nebulosa. «Siamo sospesi tra il surreale e il paradosso – commenta l’Enpa – perché abbiamo una “condanna” ma non un “colpevole”. C’è, infatti, un ordine di cattura ma non si capisce bene contro chi debba essere eseguito, visto che, come detto, ad oggi nessuno sa quale esemplare avrebbe posto in essere l’aggressione».
Con l’evidente conseguenza di fare un buco nell’acqua. L’ennesimo sotto la responsabilità di istituzioni incompetenti e inadeguate


Categorie: News dal Mondo

Trovare una sistemazione per cani e gatti: attenzione ad annunci online

27/07/2017

L’estate purtroppo è anche il periodo dell’anno in cui più spesso si verifica il triste fenomeno degli abbandoni di cani e gatti. Ma attenzione anche a cedere animali attraverso gli annunci online tipo ‘regalasi cucciolo’ o ‘cedo splendido cocker causa trasferimento’: gli ‘orchi’, ossia gli sfruttatori e maltrattori di bestiole, sono sempre in agguato. A lanciare l’allarme è la presidente dell’Associazione ‘Incrociamolezampe’, Rita Storri: “L’ultimo caso -ricorda- si è verificato a Montopoli di Sabina: nonostante la condanna in appello e svariati sequestri, una donna ha continuato ad accumulare cani e gatti maltrattandoli e sfruttandoli, e ottenendoli utilizzando Internet”.
Insomma, chi pensa di sistemare meglio il cane o il gatto, regalandolo o vendendolo attraverso un annuncio on line, su uno dei tanti portali di inserzione gratuita o su Facebook, si sbaglia e deve sapere a cosa espone l’animale. Rita Storri sottolinea ancora l’ultimo caso giudiziario. “Si tratta della signora di Montopoli di Sabina -spiega Storri- già condannata anche in appello per maltrattamento di animali. La Corte di Appello di Roma, accogliendo quanto richiesto dalla nostra Associazione, ha ordinato la pubblicazione della sentenza sul ‘Il Messaggero’ non solo a titolo di risarcimento del danno morale subito da ‘Incrociamolezampe’, ma anche per prevenire ulteriori reati a carico degli animali”.
“Infatti – prosegue Storri –la donna,oltre ad aver subito il sequestro di ben 118 cani e 20 gatti e di alcuni equidi nel processo in questione, ha subito altri sequestri nel tempo, accumulando un totale di quasi 300 cani e 40 gatti in 3 anni. Proprio perché questa persona utilizza spesso Internet come sistema per reclutare gli animali da ignari proprietari che non possono più occuparsene, e che cedono in buona fede il loro pet”.
“Sono stati rinvenuti sulla proprietà della “strega” -spiega una nota dell’Associazione ‘Incrociamo le zampe’- cani di molteplici razze (boxer, chihuahua, bassotti, pincher, tutti usati anche a scopo riproduttivo) perennemente legati agli alberi o contenuti in gabbie per scimmie o incatenati a termosifoni di casa al buio, senza acqua né cibo. Una vicenda veramente raccapricciante, che purtroppo continua a ripetersi e per la quale tutte le Autorità territorialmente competenti devono effettuare regolari e costanti controlli a partire dal Sindaco di Montopoli di Sabina”.
La presidente invita pertanto tutte le persone proprietarie di cani e gatti alla massima attenzione, evitando cessioni al buio e fa un appello in particolare. “è consigliabile a chi voglia o debba cedere un animale, rivolgersi ad Associazioni qualificate e non mettere inserzioni su portali o bacheche Facebook.


Categorie: Curiosità

Roma Capitale coordina salvataggio di 11 cani prigionieri in un canile lager. Proprietaria recidiva

27/07/2017

“Roma Capitale, Polizia Locale, Asl e volontari delle guardie zoofile Earth in azione per tutelare i diritti e il benessere di undici cani, tratti in salvo nell’abitazione ‘lager’ di una donna sul cui conto, all’incirca una settimana fa, era partita un’indagine in quanto proprietaria di un canile abusivo in zona Boccea. In quell’occasione, i cani salvati furono sedici. Gli animali sottratti in casa dell’aguzzina, visibilmente denutriti e malati, sono stati posti sotto sequestro e sottoposti alle prime cure del caso. Due di loro, che versano in condizioni più gravi, sono stati condotti in clinica, laddove saranno sottoposti agli adeguati trattamenti sanitari richiesti. Tre le carcasse rinvenute, che saranno inviate all’istituto zooprofilattico per stabilire le cause dei decessi.
La Commissione Ambiente ringrazia sentitamente la dirigente della Direzione Tutela Animali di Roma Capitale, dottoressa Rosalba Matassa, la Polizia Locale del 14simo Gruppo, la Asl e le guardie zoofile della Earth per l’ottimo risultato conseguito, auspicando che tale sinergia operativa e di intenti nell’interesse degli animali prosegua in maniera fattiva e proficua”.

 Lo dichiara, in una nota stampa, il presidente della Commissione capitolina Ambiente.


Categorie: News dal Mondo

Bioparco stretto nella morsa della siccità: il benessere degli animali è legato alla disponibilità d’acqua

27/07/2017

A Roma è allarme siccità, una condizione che preoccupa i cittadini, ma che mette a rischio anche la vita degli animali del Bioparco.Federico Coccìa, presidente della Fondazione Bioparco, sta mettendo a punto un piano per garantire l’approvvigionamento idrico del parco romano anche in caso di un eventuale razionamento dell’acqua .
“Per il Bioparco l’acqua è un bene fondamentale – ha spiegato a Repubblica – serve non solo per far abbeverare i 1.200 animali ospitati nella struttura, ma anche per pulire le aree dove vivono e rifornire i laghi artificiali”.
“In cento anni di attività non era mai capitato di dover fronteggiare un’emergenza idrica di cui, tra l’altro, non abbiamo avuto alcuna comunicazione da parte del Campidoglio e Acea” spiega il presidente della Fondazione Bioparco.
Coccìa è preoccupato: “Come veterinario non posso dirmi tranquillo – spiega nella stessa intervista – perché come gli esseri umani, anche gli animali senza acqua non possono vivere”.
Gli elefanti bevono tra i 50 e 100 litri di acqua al giorno, alcuni tipi di rettili devono essere inumiditi, gli ippopotami vivono nell’acqua. Ci sono 1.200 animali a rischio in caso di razionamento idrico.


Categorie: News dal Mondo

I cani si rassicurano tra loro anche con piccoli gesti

27/07/2017

Girare la testa, leccarsi il naso, immobilizzarsi, farsi piccoli o sollevare la zampa anteriore: sono questi alcuni dei segnali calmanti che i cani domestici si scambiano fra loro per inibire eventuali comportamenti aggressivi. Ad individuarli in modo specifico attraverso uno studio sperimentale pubblicato sul “Journal of Veterinary Behavior” è stato un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa composto da Chiara Mariti, Caterina Falaschi, Marcella Zilocchi, Claudio Sighieri, Asahi Ogi e Angelo Gazzano. “Alla fine degli anni ’80 una dog trainer norvegese, Turid Rugaas, ha descritto come segnali calmanti alcuni comportamenti emessi dai cani domestici, in base ad osservazioni da lei effettuate sul campo – spiega Chiara Mariti – ma la nostra ricerca è la prima che studia questi comportamenti secondo una metodologia scientifico-sperimentale per valutarne la funzione comunicativa e calmante”. La sperimentazione ha coinvolto 24 cani, 12 femmine e 12 maschi, di cui sono stati analizzati i comportamenti durante l’interazione con altri esemplari, cani conosciuti e sconosciuti di entrambe i sessi. In totale i ricercatori hanno osservato 2.130 segnali calmanti, la maggior parte dei quali emessi durante gli incontri fra cani sconosciuti.


Categorie: Curiosità

Restituiamo l’acqua ai Cavallini della Giara. Per una la bolletta non pagata gli animali rischiano la vita

27/07/2017

I bellissimi cavallini della Giara in Sardegna sono a rischio vita, la siccità di questa estate torrida e senza piogge sta ha condizionando la loro sopravvivenza.
Non è la prima volta che viene interrotto il flusso dell’acqua destinata a dissetare questi cavalli che sopravvivono, liberi e indomabili, al centro della Sardegna da 2500 anni.
“E’ antieconomica”: questo è il motivo per il quale è stata chiusa la condotta che rifornisce uno degli abbeveratoi dei cavallini in località Cabirada, presso il Comune di Genoni. Il problema sarebbe chi paga la bolletta. Il Comune non vuole pagarla. Agris avrebbe dismesso il servizio, benché la condotta in questione riguardi proprio la parte di cavallini della Giara gestiti dall’Agris Ricerca per preservare la razza. La condotta non riguarda quindi i cavalli “liberi” sull’Altopiano, per questo il Sindaco del Comune interessato, Roberto Soddu, rimanda tutto ad Agris, che per salvare e preservare i cavallini della Giara ha avuto finanziamenti ma che ora non può non saldare una fattura di acqua di Abbanoa per euro 5.500, a quanto riporta Unione Sarda. E’ quanto riferisce una nota di Horse Angels.

I Cavallini della Giara sono rimasti in seicento e si spartiscono un altopiano di quarantacinque chilometri quadrati. Non sono mai entrati in una stalla e a 600 metri sul livello del mare combattono una sfida vitale con le mucche che hanno invaso il loro regno: sono troppe e troppo voraci. I piccoli cavalli (alti massimo un metro e venti), si ritrovano spesso anche senza cibo. Colpa anche di un’estate che si prolunga fin quasi a dicembre e che brucia l’erba della Giara


Categorie: News dal Mondo

Vicini alla terra, storie di animali e di uomini che non li dimenticano quando tutto trema

26/07/2017

Sono storie piccole ma danno conforto. Se c’è qualcuno che si occupa anche degli ultimi, mi dico, c’è speranza per tutti, per tutto.
“Gli amici animali che sopravvivono sono una piccola consolazione, un piccolo sollievo: un ricordo di chi non c’è più ma a quelle bestiole teneva tantissimo. È il caso di Lola, una cagnolina dal pelo lungo bruna con le zampette marroni, dallo sguardo vivacissimo. Sparisce dal palazzetto dello sport di Amatrice: era stata portata lì dopo esser stata estratta dalla casa dove Valerio ha perso moglie e due figli.”
Vicini alla terra è un libro di Slivia Ballestra che racconta dei giorni in cui la terra ha iniziato a tremare nel centro Italia, partendo dalle storie degli animali: domestici, selvatici, d’allevamento. Animali che costituiscono una parte fondamentale della vita sugli Appennini, la cui economia è basata in gran parte sull’agricoltura e l’allevamento. In questi mesi di continue scosse, molti sono stati i volontari e i veterinari che hanno dato il loro supporto all’Ente nazionale protezione animali per cercare di salvare gli animali intrappolati o dispersi.
Questo romanzo-reportage si sviluppa attraverso le storie di salvataggio degli animali che lo abitano. Infatti, dalle scosse di agosto 2016 l’ENPA, l’Ente nazionale protezione animali, è stato sul campo, per salvare e recuperare gli animali che con la loro presenza contribuiscono a tenere in vita le campagne dell’Appennino: cani, gatti, mucche, cavalli, pecore, galline… Queste pagine ci ricordano con forza che una parte della nostra economia è ancora, nonostante tutto, inscindibilmente legata alla campagna e agli animali. Sono questi ultimi e i loro allevatori a presidiare un Appennino ormai sempre meno popolato. Un libro per aprire gli occhi e non dimenticare.Un omaggio commosso e coraggioso a un pezzo d’Italia bellissima e ferita, ai suoi abitanti umani e non, da parte di una scrittrice forte e fiera come la sua terra.


Categorie: Animali e Cultura

Cagnolino morde Walter Veltroni. La reazione è esempio di grande equilibrio

26/07/2017

Piccola disavventura per l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni che, durante la festa del Pd di Botticino, nel bresciano, è stato morso al polpaccio da un cane. A riferire l’accaduto il segretario del circolo Pd di Botticino: “Insieme agli altri organizzatori stavamo accompagnando Veltroni a salutare i circa 200 volontari impegnati negli stand; durante il percorso, però, un cagnetto che era legato con il guinzaglio a un tavolino, probabilmente innervosito dalla confusione, deve essersi spaventato dal passaggio e ha addentato il nostro ospite al polpaccio”.
Oltre alla lacerazione dei pantaloni, il morso del cagnolino ha provocato un piccolo ematoma alla gamba di Veltroni che, tuttavia, ha mantenuto un aplomb britannico. “Appena avvertito il morso – racconta il segretario – ha fatto un balzo atletico, senza proferire parola. Anzi, malgrado sul posto fossero presenti un medico e due ambulanze, ha voluto proseguire il programma che prevedeva il suo intervento nell’area dibattiti per la presentazione del suo film. E solo al termine ha accettato di andare al pronto soccorso della Poliambulanza di Brescia per sottoporsi alla profilassi di rito”. In poche parole, “si è dimostrato un signore, come è sempre stato”.


Categorie: Curiosità

Wwf, 40 balene l'anno nel Mediterraneo vittime del traffico marittimo. In Francia entra in vigore la legge ‘salva-cetacei’

26/07/2017

Cetacei a rischio nel Mediterraneo, in particolare le balenottere comuni: ogni anno, secondo il Wwf, la media dei grandi mammiferi marini uccisi dalle collisioni con le navi è di 40 esemplari l’anno. Con un tasso di crescita del 3-4% l’anno, il traffico marittimo nel Mediterraneo è quasi raddoppiato dal 2002 e continuerà ad aumentare. Un impatto non sostenibile che concentra in uno specchio d’acqua il 19% del traffico mondiale e che, allo stesso tempo, ospita il 7,5% di tutte le specie marine del pianeta.
Il tasso di crescita del traffico marittimo fa aumentare il rischio di collisione nel Santuario Pelagos, la più grande area protetta del Mediterraneo condivisa tra Italia, Principato di Monaco e Francia dove è più abbondante la presenza dei cetacei e l’intensità dei servizi turistici destinati alla Corsica e alla Sardegna. Ma ci sono anche due buone notizie: in Francia, il Wwf ha ottenuto l’installazione obbligatoria di sistemi anti-collisione su tutte le navi francesi di oltre 24 metri che transitano più di 10 volte l’anno nel Santuario Pelagos. Nel mese di luglio l’obbligo è entrato in vigore con una legge ‘salva-cetacei’.
Tuttavia, questa misura riguarda solo le navi battenti bandiera francese, in numero inferiore rispetto alle navi italiane. Per le aziende che battono bandiera italiana, l’installazione di sistemi anti-collisione è un atto volontario. La seconda buona notizia è che una delle compagnie di navigazione ad ‘alta frequenza’ nelle aree più a rischio, la Corsica Ferries, ha adottato un sistema anticollisione (il sistema francese Repcet). La società è francese, ma le sue navi battono bandiera italiana e non sarebbero quindi soggette all’obbligo legale.
Il Wwf ora chiede anche alle altre aziende di trasporto marittimo passeggeri e cargo italiane un atto volontario di buona volontà a protezione dei cetacei.(adnkronos)


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Nuovo salvataggio di Richard cane-bagnino sulla riviera ravennate (video

26/07/2017

Un altro salvataggio compiuto da un’unità cinofila della Scuola italiana cani salvataggio, la più grande organizzazione nazionale di volontariato dedicata alla preparazione delle unità cinofile, che utilizza un metodo unico al mondo (video). Dopo gli interventi dei litorali tirrenici e di quelli abruzzesi, anche il litorale Adriatico è stato scenario di un salvataggio: la spiaggia di Casalborsetti (Ravenna). Fabrizio Zecca con il suo cane Richard hanno prima sentito le grida di aiuto e poi visto una ragazza in difficoltà al largo.
La ragazza chiedeva aiuto e annaspava, pronto l’intervento di cane e conduttore che dopo aver raggiunto la ragazza l’hanno prima tranquillizzata e poi portata a riva. La giovane, alla vista del cane del suo conduttore, si è subito tranquillizzata e il conduttore ha potuto metterla in sicurezza e con l’aiuto del fedele compagno Richard ha potuto riportare a riva la malcapitata. La giovane è stata poi soccorsa dall’intervento della squadra Ravenna 21 del 118, che era stata nel frattempo allertata e dei Militari della Guardia Costiera. La ragazza una trentanovenne di Adria è stata medicata sul posto e non è stato necessario il ricovero in ospedale.
“Fabrizio istruttore Sics e Richard -dice a Labitalia Ferruccio Pilenga, fondatore della Sics- hanno coronato anni di esercitazioni e preparazione (video), salvando una vita e permettendo alla ragazza di poter fare ritorno a casa sana e salva. Ancora una volta l’intervento del cane ha dimostrato la preparazione e la determinazione di questi eroi a quattro zampe”. “Da ormai molti anni -ricorda- i cani della Sics pattugliano le spiagge dei litorali italiani e ne vigilano da volontari, la sicurezza. Quest’anno i cani da salvataggio hanno già compiuto vari interventi, salvando dall’inizio della stagione, diversi bagnanti”.


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Posizionate in Trentino tre trappole per catturare l'orso. La Provincia raccomanda rispetto indicazioni su incontri con i plantigradi

26/07/2017

I forestali del Trentino hanno posizionato tre trappole per orso nella zona dove sabato sera era stato ferito un uomo che ne aveva incontrato uno, a Terlago.
Le trappole, due a tubo e una a laccio, sono operative dal pomeriggio di oggi e sono state messe dando seguito all’ordinanza firmata ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, per la cattura dell’animale. La procedura prevede che l’animale intrappolato, spiega l’amministrazione provinciale, venga narcotizzato, per consentire alla squadra di cattura di mettere un radiocollare all’animale, impiantargli un microchip e prelevare materiale genetico, in particolare peli e sangue.
Il profilo genetico dell’animale verrà poi confrontato con quello che i tecnici stanno ricavando dai reperti raccolti dopo l’incidente di sabato, per stabilire l’identità dell’animale protagonista dell’episodio. A questo punto, potrà partire l’operazione di rimozione, sulla base di quanto previsto dall’ordinanza.
L’esito delle analisi genetiche condotte sui reperti dell’orso protagonista dell’evento di sabato sarà disponibile nei prossimi giorni, riferisce la Provincia di Trento. Nel frattempo prosegue il monitoraggio della zona da parte del personale forestale, con una squadra di emergenza sempre disponibile per eventuali interventi e per il monitoraggio dei siti-trappola e altri agenti a presidio dei punti di ingresso all’area stessa. L’amministrazione provinciale raccomanda di attenersi strettamente alle indicazioni contenute nella cartellonistica presente in zona, così come nelle altre abitualmente frequentate dall’orso. Questo tipo di affissioni sono molto diffuse, assieme ad altro materiale informativo sull’orso bruno ed è necessario prestarvi costantemente attenzione. Altri approfondimenti sono disponibili sul sito www.orso.provincia.tn.it. Così fanno sapere le istituzioni locali.


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Orsi. Cattura e abbattimento sono un abominio. Enpa lancia mail bombing e petizione contro il massacro: #NessunoTocchiOrso

25/07/2017

La possibilità di catturare, detenere reclusi a vita e finanche uccidere con relativa facilità gli orsi definiti “pericolosi”, non si sa bene in base a quali caratteristiche, è un vero abominio. La decisione è stata assunta dal presidente della Provincia nell’immediatezza di un fatto su cui non è stata ancora fatta la dovuta chiarezza; così come non è stato neanche individuato l’esemplare che si sarebbe reso responsabile dell’aggressione. Paradossalmente, c’è l’ordinanza ma non l’orso da catturare, visto che al momento regna la più assoluta incertezza. Questo lascia pensare al provvedimento emanato oggi come ad un mero pretesto, all’occasione per realizzare un disegno – il massacro degli orsi – da troppi atteso con grande impazienza. Un disegno che rappresenta solo un riflesso della più generale biofobia della cattiva politica: dopo i lupi, che Galletti voleva a tutti i costi sterminare, ora il Ministro avrà potere di vita o di morte sugli poiché chiamato ad autorizzare catture e uccisioni.
A tale disegno animalicida,  Enpa dice no. A tutti gli italiani, la stragrande maggioranza dei quali ha a cuore gli animali e non condivide in alcun modo le campagne strumentalmente allarmistiche contro essi, l’associazione chiedere di attivarsi in loro difesa aderendo alle proteste contro le  istituzioni nazionali e quelle del Trentino. Per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali ha promosso un mail bombing attraverso la propria pagina Facebook e lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org. Qui la petizione: http://urlin.it/145287 e qui il mail bombing: http://urlin.it/145288

Enpa rinnova a tutti l’invito alla calma e con esso la richiesta di sospendere ogni giudizio fino a quando non sarà chiarita la dinamica dei fatti. La convivenza con gli orsi è possibile, ma solo adottando le misure proposte dalla scienza e dalla ragionevolezza, non certo quelle adottate sull’onda dell’emotività e per guadagnare facili consensi. Fermiamoci tutti: #NessunoTocchiOrso.


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