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Nati quattro lupacchiotti a Civitella Alfedena. I piccoli curati e protetti da mamma-lupa

30/06/2017

A pochi giorni dal ritrovamento di cinque cuccioli di lupo senza vita scoperti nel cuore dell’area protetta del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, una buona notizia che fa ben sperare per il futuro del lupo nell’appennino centrale. Nell’area faunistica del lupo di Civitella Alfedena, il veterinario del Parco, Leonardo Gentile e i custodi hanno accertato la nascita di almeno quattro cuccioli di lupo, sorvegliati e accuditi dalla mamma. I lupi, si legge in una nota del Parco, hanno all’incirca 30 giorni e sembrano godere di ottima salute. Nell’area faunistica sono presenti 10 lupi adulti, ai quali vanno ad aggiungersi i nuovi nati. Come si ricorderà, il branco dei lupi dell’area faunistica si è ricostituito, qualche anno fa, con il ritrovamento di una lupa, che non a caso si chiama Dacia, da parte della scrittrice Maraini e di un altro lupo a Scontrone in gravi condizioni di salute. Entrambi i lupi furono curati e accuditi dal Parco e da allora ci stanno regalando l’emozione di scoprire i nuovi arrivati, che si rinnova ogni anno. L’area faunistica di Civitella Alfedena, nata negli anni settanta, è da sempre un luogo privilegiato per godere dell’avvistamento in semilibertà di questo splendido animale.


Categorie: News dal Mondo

“E’ l’inizio della vostra vacanza o solo della tua”. Sabato 1 e domenica 2 luglio in 130 piazze italiane per dire 100mila no agli abbandoni. Insieme con Enpa e Petreet

30/06/2017

Sabato 1 e domenica 2 luglio torna in tutta Italia il tradizionale appuntamento con la giornata nazionale anti-abbandono organizzata da Enpa, quest’anno in collaborazione con Petreet che, attento alle esigenze di gatti e cani, offre da sempre prodotti con ingredienti 100% naturali. Giunta alla quinta edizione, l’iniziativa si svolge in ben 130 piazze, da Torino a Taranto, da Forlì a Amalfi. Circa mille volontari della Protezione Animali informeranno e sensibilizzeranno i cittadini sui temi legati al contrasto e alla prevenzione del randagismo. Presso i banchetti Enpa, insieme ai gadget dell’associazione ci sarà un kit contenente prodotti Petreet, cane o gatto.
E proprio in occasione della due giorni promossa da Enpa viene rilanciata sui media nazionali la campagna dal claim “E’ l’inizio della vostra vacanza o solo della tua?”. Ideata pro bono dall’agenzia Itaca Comunicazione e diffusa grazie alla concessione di spazi gratuiti, la campagna mira a sensibilizzare nei confronti di un fenomeno che, seppur in calo rispetto agli anni passati, resta ancora molto diffuso. «Fornire rilevazioni statistiche attendibili sul numero di randagi e abbandoni presenti sul nostro territorio è estremamente difficile – spiega Marco Bravi, responsabile Comunicazione e Sviluppo Iniziative nonché presidente del Consiglio Nazionale di Enpa – tuttavia ci sono alcuni indicatori grazie ai quali possiamo disporre di alcuni dati di massima». Nel 2012 il Ministero della Salute, con l’allora sottosegretario Cardinale, valutò i cani vaganti sul territorio in un numero compreso tra 500mila- e 700mila esemplari. Dati più recenti sono invece quelli relativi agli ingressi nei canili sanitari che per il 2015 si sono attestati sui 100.000 animali.
«In questo contesto – prosegue Bravi – registriamo comunque una certa inversione di tendenza rispetto al passato. Lo vediamo soprattutto dalla frequenza con cui gli animali vengono adottati presso le nostre strutture, da un rallentamento della velocità di riempimento dei box, da una crescente consapevolezza delle persone con cui entriamo in contatto. Purtroppo ciò non significa che l’emergenza sia stata risolta e si riscontrano ancora situazioni di drammatico squilibrio tra regioni virtuose e regioni inadempienti, specie al Sud».
Assistiamo inoltre al fenomeno dei nuovi abbandoni. Non più solo cani, ma anche gatti, tartarughe, iguane, furetti, persino pitoni, che vengono abbandonati con la falsa certezza che gli esemplari di queste specie, una volta liberati in natura, saranno in grado di provvedere a loro stessi. «In realtà – conclude Bravi – si tratta di un autoconvincimento del tutto ingiustificato che serve ad alleggerire le coscienze dal senso di colpa. Qualsiasi animale cresciuto in cattività, tanto più se in un ambiente diverso dal suo, se viene abbandonato è destinato alla morte. Il suo proprietario, invece, a una condanna penale. E bene ricordarlo: l’abbandono di animali non è solo un atto eticamente inaccettabile, ma è anche un reato».

Per conoscere tutte le piazze: www.comunicazionesviluppoenpa.org/antiabbandono.html


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Micio randagio malato rifiutato dalla Asl a Chieti. Consigliere denuncia l’Azienda sanitaria per le molteplici inadempienze

30/06/2017

Il consigliere comunale di Chieti, delegato dal sindaco ai problemi del randagismo, ha presentato una denuncia in Questura perche’, dopo avere raccolto un gatto malato a Chieti Scalo, la Asl, da lui contattata attraverso la Polizia Municipale, gli ha negato l’intervento del Servizio Veterinario. Ora, il micetto e’ ricoverato a spese dello stesso consigliere in uno studio veterinario privato. “Da anni mi occupo di cani e gatti randagi in qualita’ di delegato del Sindaco – dice il consigliere– e da tempo continuo a lottare affinche’ la Asl 02 intervenga per il soccorso degli animali incidentati e sulle colonie feline presenti in citta’, situazione che sta diventando insostenibile anche perche’ i cittadini sono costretti a pagare personalmente le sterilizzazioni riguardanti le colonie feline, servizio, invece, che dovrebbe essere garantito dalla Asl. Tali problematiche, peraltro affrontate di recente anche nel corso di una riunione con il Sindaco e le associazioni animaliste del territorio continuano, purtroppo, a vedere l’indifferenza della Asl che non sta intervenendo per quanto di propria competenza. Quanto denunciato – aggiunge il consigliere – e’ solo l’ultimo caso, forse il piu’ grave in ordine temporale, della mancata assistenza veterinaria, nonostante la richiesta di intervento, nei confronti di un gatto malato”. “E’ urgente – conclude Di Pasquale – che la Asl dia seguito alle richieste di aiuto relative alle prestazioni di pronto soccorso degli animali incidentati secondo il Programma Regionale di Prevenzione e Controllo del Randagismo. Nel frattempo i poveri cittadini continuano a pagare”.


Categorie: News dal Mondo

Asia e Macchia, i due dogo argentini sequestrati dopo i fatti di Mascalucia (CT)), hanno iniziato il loro recupero comportamentale sotto custodia Enpa

30/06/2017

Asia e Macchia, i due dogo argentini sequestrati dopo i fatti di Mascalucia (Catania). Iniziato il loro recupero comportamentale sotto custodia Enpa
E iniziato il percorso di recupero comportamentale di Asia e Macchia i due dogo argentini posti sequestro dopo la tragedia di Mascalucia (Catania). I due cani infatti sono stati affidati in via definitiva ad Enpa, dopo che l’autorità giudiziaria e i servizi veterinari della Asl avevano dato parere positivo a tale soluzione, proposta dall’Ente Nazionale Protezione Animali con la Sezione di Catania all’indomani del sequestro.
I due animali, grazie ad un trasporto curato dalla Lav, hanno raggiunto la struttura del Trentino dove vengono seguiti da Giusy D’Angelo, educatrice dell’Enpa, che ha alle spalle una lunga esperienza nella riabilitazione dei cani, in particolare di quelli salvati dai combattimenti clandestini. I primi interventi sui due Dogo – fa sapere la Protezione Animali – stanno dando risultati molto incoraggianti, che lasciano ben sperare per un loro pieno reinserimento sociale.


Categorie: News dal Mondo

“Anche i gatti hanno un cuore”, la disperazione e il dolore provato da un micio abbandonato per andare in vacanza. La storia, raccontata dal gatto, ci toccherà il cuore

30/06/2017

Che trascorriate il vostro fine settimana in città o in vacanza, questo struggente libricino, sono solo 28 pagine, vi intenerirà per regalarvi con un lieto fine  la visione della vita vista da un gatto Apollo un gattino tutto bianco con un occhio azzurro e l’altro giallo ci farà vivere la sua storia, dai giorni spensierati vissuti a casa accanto a Viola, una bambina di dodici anni, fino al giorno in cui i suoi genitori lo abbandoneranno per strada per andare in vacanza.
Senza cibo e senza acqua, solo, e alla mercé di ogni sorta di pericolo, Apollo non si darà per vinto e lotterà per riconquistare l’amore, ritrovando così la felicità.
Questa la trama del libro intitolato “Anche i gatti hanno un cuore”, di Samantha Beatrice Brillante, disponibile anche online (clicca qui) in versione cartacea o digitale. Il libro di Samantha Beatrice ci catapulterà dentro il mondo di un Gatto, facendoci vivere e provare l’angoscia dell’abbandono, le sue paure, infine le sue gioie. Insomma vivremo la sua vicenda attraverso la sensibilità di un gatto. Perché sarà proprio Apollo a parlare in prima persona e, oltre a farci vivere il mondo attraverso gli occhi del bianco Apollo, ci dà informazioni molto utili sul fenomeno degli abbandoni, che in questo periodo dell’anno conosce una drammatica recrudescenza, e su come comportarci quando troviamo un animale abbandonato.


Categorie: Animali e Cultura

Vacciniamo i nostri coniglietti, in estate rischio epidemie. La prevenzione unica arma

30/06/2017

“In estate, a causa della maggior diffusione di zanzare, zecche e pappataci, si possono avere delle vere e proprie epidemie sia di mixomatosi sia della malattia emorragica del coniglio (Rhd), virus molto contagiosi responsabili di malattie ad elevata mortalità nei nostri piccoli amici a quattro zampe non vaccinati”. Così il Guido Grilli dell’Università Statale di Medicina Veterinaria di Milano, fa il punto sulle infezioni che ogni estate colpiscono i conigli da compagnia presenti nelle famiglie italiane.
“Per quanto riguarda la mixomatosi- aggiunge Grilli – i sintomi comprendono: congiuntivite, scolo dagli occhi, rigonfiamenti cutanei sulla testa e gli arti, infiammazione degli organi genitali. La morte sopravviene in genere dopo 5-10 giorni con una percentuale che, a seconda del ceppo virale,oscilla dal 50 al 100%. Nel caso della malattia emorragica (Rhd) la mortalità può risultare anche più alta con percentuali fino all’ 80-100%; la malattia causa un’alterazione dei meccanismi di coagulazione del sangue che causano l’insorgenza di emorragie in tutti gli organi, in particolare nei polmoni. Inoltre siccome stiamo parlando di malattie soggette a denuncia obbligatoria, il regolamento di polizia veterinaria prevede per entrambe, che tutti i conigli infetti siano abbattuti, e che il caso sia riferito alle autorità sanitarie”.
Gli fa eco Marta Avanzi, direttrice sanitaria dell’ambulatorio veterinario di Castelfranco Veneto e Chapter manager della sezione italiana della ‘House Rabbit Society’, che sottolinea come “entrambe le malattie non prevedono terapie e per questo motivo è fondamentale, la prevenzione, attraverso la vaccinazione dei coniglietti da parte di personale veterinario qualificato. Fortunatamente esistono dei vaccini in commercio, alcuni dei quali combinati, che forniscono protezione contro entrambe le malattie fino a 12 mesi”.


Categorie: Curiosità

Partenze e vacanze sicure con i nostri cani e gatti. Pacchetti assicurativi per essere informati, protetti e tutelati

29/06/2017

Vivere con i propri animali domestici è di per se una grande gioia a cui pochi sono disposti a rinunciare per una vacanza. Viaggi e hotel sono sempre più animal friendly, così ben 5 milioni le famiglie italiane ogni anno trascorrono le vacanze insieme agli amici a quattro zampe e non stupisce, quindi, che le compagnie assicurative si impegnino sempre di più per proporre loro soluzioni diverse e utili, soprattutto in questo periodo dell’anno e considerando che il solo mercato della responsabilità civile per animali – come evidenziato da Facile.it qualche mese fa – ha in Italia un valore potenziale di oltre 532 milioni di euro.
Ecco una carrellata dei prodotti più incredibili dedicati a cani e gatti in vacanza. Pochi sanno che l’Rc auto che gli automobilisti sono obbligati a pagare tutela tutti i passeggeri del veicolo, ad eccezione di chi guida e, nel caso siano presenti in macchina, gli animali. Se si vuole tutelare anche il passeggero a quattro zampe è quindi necessario richiedere una garanzia aggiuntiva che, in base ad un’analisi di Facile.it, costa mediamente 15 euro all’anno. Chi ha scelto questa polizza, dopo aver dimostrato tramite referto che il cane o il gatto erano effettivamente presenti nell’automobile al momento dell’incidente e che, in seguito ad esso, hanno subito danni, può ottenere il rimborso di quanto pagato per le cure dell’animale, con dei massimali pari a 250 euro se si parla di ferimento e di 600 euro se in virtù del sinistro si è verificata la morte dell’animale.
Un secondo genere di copertura per chi non intende partire per le vacanze lasciando a casa il cane o il gatto, è la cosiddetta ‘assistenza in viaggio’, che spesso è una clausola della più generale polizza nota come ‘emergenze della famiglia’. Questo particolarissimo genere di assicurazione si compone di due sotto insiemi; il primo, che ha un costo di circa 110 euro, è valido da prima della partenza e permette di usufruire dell’assistenza di una centrale operativa gestita dalla compagnia che farà da intermediario per selezionare le strutture pet friendly, prenotare i biglietti e, se necessario, informare l’assicurato di quali siano le normative che regolamentano non soltanto il trasporto, ma anche il soggiorno dell’animale all’interno della nazione che si intende visitare. Il costo dei pacchetti prenotati, chiaramente, va aggiunto al premio dell’assicurazione, ma basta un piccolo supplemento e la compagnia si occuperà persino di farvi arrivare a casa i biglietti.
Il secondo sotto insieme è definito ‘Emergenze in viaggio’. La copertura (che costa circa 25 euro all’anno nella sua forma base) interviene in caso di una malattia grave o di un infortunio occorso al cane o al gatto durante il viaggio rifondendo i costi sostenuti dal padrone. Per poter beneficiare del rimborso, però, la spesa deve rimanere entro il limite di 120 euro per evento e periodo assicurato e l’infortunio deve essere avvenuto all’interno di un paese dell’Unione Europea (Italia esclusa). Altra clausola, il proprietario otterrà il rimborso solo e soltanto se sarà in grado di esibire sia le ricevute di pagamento sia la documentazione rilasciata da un veterinario attestante la necessità di intervenire con urgenza al fine di tutelare l’animale.
Se l’infortunio avviene in Italia, invece, altre coperture garantiscono, al costo annuo di circa 55 euro annui, che il nostro amico con la coda venga curato nel migliore dei modi. Attenzione, però, che non sono incluse nell’assistenza per cui l’assicurazione riconosce il rimborso le spese legate alla sterilizzazione dell’animale, i trattamenti estetici, malattie congenite e, chiaramente, danni derivanti da lotte o combattimenti clandestini. E se il cane o il gatto ci dovesse sfuggire di mano e lo smarrissimo in vacanza? Le assicurazioni hanno pensato anche a questo; per il danno affettivo difficilmente si può fare qualcosa, ma per quello economico bastano 100 euro annui per tutelarsi. Ancora una volta, però, esistono regole ben precise: si possono assicurare unicamente cani o gatti, ma a patto che abbiano non oltre 7 anni, se invece hanno già compiuto 8 anni potranno essere assicurati solo se sono già stati ‘clienti’ della compagnia per almeno 2 anni consecutivi.


Categorie: Curiosità

Iceberg tornerà in Italia”. Lo dice a Enpa l’ambasciatore danese in Italia. Grati a tutti, chiediamo che il cane sia rilasciato al più presto

29/06/2017

Iceberg tornerà in Italia. La conferma l’ha data l’ambasciatore danese in Italia, Erik V. Lorenzen, in un tweet indirizzato a Enpa. Lorenzen, incontrato da Enpa e da Noemi lunedì scorso, cita a sua volta il ministro dell’Ambiente e della Politiche Alimentari Esben Lunde Larsen. Attraverso la propria pagina Facebook il Ministro ha preso posizione a favore del rilascio di Iceberg.  «Accolgo con estrema gratitudine la notizia data dall’ambasciatore Lorenzen – dice la presidente di Enpa, Carla Rocchi – questa è una grande vittoria. Lancio un ulteriore appello alla polizia e alle autorità danesi affinché il cane Iceberg sia rilasciato il prima possibile per far ritorno in Italia. Ringrazio Noemi e milioni di italiani che si sono schierati dalla parte di Giuseppe e del suo cane: noi tutti non vediamo l’ora di abbracciarli».


Categorie: News dal Mondo

Yorkshire trovato morto bruciato potrebbe essere l’ultima vittima del killer del Parco della Colletta a Torino

28/06/2017

Era lì, seminascosto tra le foglie, il corpicino di uno yorkshire orribilmente sfigurato che una donna ha trovato durante una passeggiata al parco. Morto bruciato. Come riporta Cronaca Qui è mistero sulla morte di uno Yorkshire nero, brutalmente assassinato e abbandonato tra i cespugli della Colletta. Chiunque sia stato a compiere un gesto così ignobile è ancora a piede libero. A ritrovarlo il cucciolo è stata una signora ha pensato bene di denunciare il caso alle forze dell’ordine e di avvertire il canile. «Ho visto quel povero animale – racconta la donna -. In alcuni punti gli mancava completamente il pelo e a occhio sembrava fosse stato anche picchiato». Il cadavere è stato recuperato e portato a Settimo. E un’attenta analisi sul corpo del povero quattro zampe ha permesso di risalire ad un microchip straniero. Il cane, dunque, arriverebbe da un altro Paese. «Per la privacy – racconta ancora la donna – non ci hanno dato altre segnalazioni. Ma noi subito ci siamo preoccupate perché temevano si trattasse di Rocky, uno Yorkshire sparito dal quartiere e di cui ancora non si hanno notizie certe». Tempo addietro – riporta Cronaca Qui – ci sono stati altri casi terribili sempre nella stessa zona. Quello più recente riguarda un lupo bianco trovato morto al Sempione, ucciso con i rottami di una lavatrice abbandonata e mai portata via. Tornando indietro nel tempo si risale ai micetti impiccati, con del filo spinato.

Un gruppo di volontari, nei prossimi giorni, tornerà a pattugliare la Colletta, per incastrare il killer e far sì che l’episodio di sabato sia l’ultimo di una crudele serie.


Categorie: News dal Mondo

Emergenza idrica a Roma. Enpa al Campidoglio: sbagliato chiudere i “nasoni”, misura di scarso impatto che asseta uomini e animali nel periodo più caldo dell’anno

28/06/2017

«Chiudere i “nasoni” è inutile e dannoso perché con questo provvedimento si finiscono per assetare uomini, specie le persone senza fissa dimora, e animali. I selvatici, anzitutto, per i quali le tradizionali fontanelle romane rappresentano volte l’unica preziosa fonte di acqua potabile, e gli animali d’affezione. In particolar modo i gatti di colonia che vivono liberi sul territorio e che, al pari di uccellini e scoiattoli, sono frequentatori abituali dei nasoni. Come i cani del resto, molti che qui si dissetano e si rinfrescano». L’Ente Nazionale Protezione Animali commenta così il progetto della Sindaca Virginia Raggi di chiudere i rubinetti delle fontanelle pubbliche della Capitale. Tale progetto, secondo Enpa, oltre a non apportare alcun apprezzabile beneficio dal punto di vista del risparmio idrico, potrebbe addirittura dimostrarsi controproducente se è vero, come sostengono alcuni, che la chiusura dei rubinetti potrebbe creare problemi alla pressione della rete.
«Invece bisogna colpire gli sprechi laddove ci sono: chiudere i nasoni mentre di migliaia di litri d’acqua vengono sperperati per lavare le automobili non ha alcun senso. In linea generale – conclude Enpa – invitiamo tutti, istituzioni e cittadini, a non dimenticarsi degli animali in un periodo di caldo eccezionale come questo. Perché magari si chiudono le fontane, si sbarrano i “nasoni” e poi magari se qualcuno posiziona una ciotola d’acqua per strada viene multato».


Categorie: News dal Mondo

Progetto “Occhio alla medusa”: le meduse nel Mediterraneo sono decuplicate in sei anni. Che fare se una ci tocca?

28/06/2017

Urticanti, alcune perfino mortali, altre quasi innocue, ma anche belle, perfette, evolutivamente parlando. Sono le meduse, abitanti ormai numerose dei nostri mari. In sei anni, dal 2009 al 2015, gli avvistamenti lungo le coste italiane sono aumentati di 10 volte, con il picco più alto però nel 2013. I fattori sono molteplici, perché così la biologia vuole: c’è il famigerato effetto serra che porta le specie tropicali nel Mare Nostrum, c’è la pesca eccessiva dei pesci, loro competitori per l’alimentazione, e l’aumento della disponibilità di substrati adatti all’insediamento della fase iniziale del loro ciclo biologico.
Queste le conclusioni del progetto italiano ‘Occhio alla medusa’ che ha coinvolto nello studio di questi organismi e affini nel Mediterraneo i cittadini grazie alla possibilità di inviare segnalazioni attraverso la rivista Focus. Dal progetto emergono numeri significativi: si è passati da circa 300 (2009) avvistamenti di meduse ai circa 3000 (2015) e da 140 circa avvistamenti di proliferazioni a più di 1200.
La distribuzione sulle coste italiane dipende dalle specie che trovano habitat più favorevoli in zone diverse. “Tutti i nostri mari – spiega all’Adnkronos Ferdinando Boero, professore di Zoologia all’Università del Salento, associato a Cnr-Ismar – sono interessati dalla presenza di meduse (anche se la parola giusta sarebbe: macrozooplancton gelatinoso). Alcuni di questi animali non pungono e non sono meduse, ma sono grossi e sono gelatinosi. La gente li chiama, comunque, meduse. Pelagia, molto urticante, sta bene dove ci sono acque profonde, soprattutto nel Tirreno. Anche Velella, la barchetta di San Pietro, sta bene in acque profonde, soprattutto nel Mar Ligure. Altre si trovano prevalentemente nel Nord Adriatico come Aurelia”.
Poi ci sono quelle aliene. “Una l’abbiamo descritta noi – spiega il ricercatore che ha curato il progetto ‘Occhio alla medusa’ – Pelagia benovici. Probabilmente arrivata con le acque di zavorra delle navi. E’ apparsa abbondantissima in inverno in alto e medio Adriatico, poi è scomparsa. Probabilmente le popolazioni originali sono in un posto dove nessuno ha mai studiato le meduse”.
Affascinanti ma, alcune, decisamente pericolose. “Alcune possono iniettarci veleni mortali, ma in Mediterraneo c’è stato solo un caso fatale, dovuto alla Caravella Portoghese, che non è una medusa ma un sifonoforo. Comunque, come le meduse, anche i sifonofori hanno cellule urticanti e ogni specie ha un veleno che ha effetti differenti nella nostra specie. Alcune ci fanno il solletico, altre ci fulminano. Ma quelle sono in Australia…”.
Ce ne sono, poi, di bellissime e anche commestibili . Non solo: sono animali “perfetti” dal momento che non sono dovute cambiare di molto dalle loro antenate di 600 milioni di anni fa. “Le meduse abitano gli oceani da sempre, da prima dell’evoluzione di tutti gli altri abitanti attuali. I più pericolosi siamo noi. Il flagello degli ecosistemi siamo noi, non le meduse. Le meduse sono un pungente avvertimento che non stiamo agendo bene nei confronti degli ecosistemi che, con il loro funzionamento, permettono la nostra sopravvivenza. Ma come si fa a rispettare ciò che si conosce solo grossolanamente?”, conclude con una provocazione il ricercatore.
Ma cosa fare quando si ha una collisione con una medusa urticante? Le meduse non ci “pungono”, ma siamo noi che ci scontriamo con i loro tentacoli. Le meduse infatti non attaccano.
I tentacoli delle meduse contengono le cnidocisti, piccoli organi urticanti che contengono il veleno per difendersi dai predatori e per paralizzare una potenziale preda. Gli cnidociti si appoggiano alla nostra pelle e rilasciano il loro veleno che può essere più o meno urticante per l’uomo.
Immediatamente avvertiamo un forte dolore, la pelle si arrossa e sopraggiunge un bruciore intenso. Cosa fare a quel punto? I ricercatori della University of Hawaii hanno pubblicato uno studio sulla rivista Toxins che sfata alcuni miti in proposito e propone alcuni rimedi per attenuare il dolore e superare il fastidioso inconveniente balneare.
La prima cosa è uscire dall’acqua, mantenere la calma e rivolgersi a una persona in grado di aiutarci. Poi occorre lavare la parte colpita con acqua di mare:  «È preferibile lavarsi con acqua di mare e non con acqua dolce perché questa può favorire la scarica del veleno delle cnidocisti. L’acqua di mare, invece, è fondamentale per pulire la pelle da parti di medusa rimaste attaccate alla pelle e per diluire la tossina non ancora penetrata» consiglia Mario Aricò, dermatologo presso l’Università di Palermo e primario della divisione di dermatologia all’ospedale Giaccone di Palermo.
In seguito i filamenti dei tentacoli che si fossero attaccati alla pelle vanno rimossi con una pinzetta e, infine, è bene tenere al caldo la parte danneggiata.
Evitare di grattarsi o di strofinare la sabbia o di ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone.
Se andate ad un pronto soccorso balneare, aiuterete anche la ricerca. I pronto soccorso balneare, infatti, registrano ogni intervento e formano, quindi, una statistica accurata delle cose che affliggono la salute umana durante il periodo estivo. Se vi curate da soli, o andate in farmacia, la vostra puntura non entra nelle statistiche.


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Lanciano due cuccioli da un ponte a Crispiano (Taranto. Un lotta tra la vita e la morte. E’ caccia ai responsabili

28/06/2017

“Alcuni ragazzi, uomini, Insomma esseri viventi …a Crispiano (TA) questa notte hanno deciso di divertirsi lanciando due cuccioli dal ponte denominato Caramia“ – così un cittadino sui social scrive in un post accompagnato da una drammatica foto che mostra due cuccioli di cane morti per strada. Ricordiamo che l’abbandono, il maltrattamento e l’uccisione di animali è un grave reato punibile dalla legge. Stando ad alcune informazioni diffuse sul web, sembra che uno dei due cuccioli sia sopravvissuto ma in gravi condizioni.
“Episodio che non può restare isolato…condividete tutti affinché il comune di Crispiano prenda seri provvedimenti installando telecamere o mettendo in funzione quelle esistenti per evitare di mandare alle ortiche un paese fino a qualche anno fa, fiore all’occhiello della provincia di Taranto. Minorenni o maggiorenni devono assumersi le proprie responsabilità del vile ed insano gesto” – conclude il cittadino.
La foto ha già fatto il giro del web e sta indignando centinaia, forse migliaia, di utenti. Si spera che all’indignazione possa seguire una reazione decisa di amministrazione e forze dell’ordine. Fatti gravissimi che dovrebbero essere oggetto di approfondite indagini. (pugliareporter)
Linkiamo qui sotto il post del cittadino:https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1388455861210372&set=a.200507896671847.65228.100001379132064&type=3


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