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Canili Muratella e Ponte Marconi, aggiudicata la gara: saranno gestiti dal "Rifugio agro aversano"

03/01/2017

I canili di Roma avranno presto un nuovo gestore. Da ieri assegnataria delle strutture di Muratella e Ponte Marconi è la SRL campana “Rifugio agro aversano” che, secondo quanto stabilito dalla determinazione dirigenziale 891 del 20 dicembre 2016, è risultata vincitrice del bando pubblicato ad aprile sotto la gestione del commissario Tronca. Due le proposte giunte nei termini: al secondo posto il raggruppamento temporaneo di impresa composto da Mapia srl e Dog Park scrl.
“Rifugio agro aversano” ha vinto la gara con un’offerta pari a 1.478.363,10, con un ribasso pari al 5% rispetto all’importo iniziale. Con questi soldi i responsabili dovranno gestire le due grandi strutture romane, ad oggi portate avanti da volontari a Muratella e dall’associzione Impronta a Ponte Marconi. Seicento cani e 80 gatti sulla Magliana, un centinaio di animali a Marconi: questi i numeri che la società campana si troverà a fronteggiare, con l’obiettivo, così come è previsto per tutti i canili nazionali, di facilitare le adozioni.
L’associazione vincitrice del bando, raggiunta telefonicamente da RomaToday, pur confermando la vittoria del bando e dichiarandosi soddisfatta e felice per l’aggiudicazione, non ha voluto rilasciare dichiarazioni prima della presa in carico delle strutture che avverrà nei prossimi giorni. Tante le questioni da risolvere a cominciare dal nodo occupazionale. A maggio, revocata l’assegnazione all’Avccp, i lavoratori occuparono il canile lamentando il licenziamento, di fatto, di 100 lavoratori. Che ne sarà di loro? Gli importi di aggiudicazione della gara fanno pensare ad un inevitabile taglio, vista la differenza economica rispetto alla precedente gestione (quasi quattro i milioni assegnati solo per Muratella). C’è da capire anche come il Comune riprenderà in mano la gestione della struttura visto che nei fatti, dal 1 maggio scorso, sono i volontari a badare ai cani.
Solo prima di Natale la vicenda dei canili era tornata al centro delle cronache con l’Anac che ha mandato gli atti alla Procura disegnando un quadro in cui la struttura anziché andare al nuovo affidatario, è rimasta abusivamente in mano all’ex gestore. Secondo l’autorità presiedutà da Cantone l’ex gestore continuerebbe a raccogliere fondi e donazioni senza essere legittimato a farlo. (romatoday)


Categorie: News dal Mondo

Stanko, un border collie di Padova, cade nel fiume spaventato dai botti di Capodanno.Salvo grazie ai Vigili del Fuoco

03/01/2017

I vigili del fuoco hanno salvato un cane caduto nel fiume Bacchiglione a Correzzola (Padova), mentre tentava inutilmente di ritornare a riva. I pompieri sono stati chiamati da un passante che stava percorrendo la strada sterrata che costeggia il fiume, quando si è accorto dell’animale che cercava inutilmente di venire fuori dall’acqua. I vigili del fuoco di Piove di Sacco hanno raggiunto il border collie e dopo averlo imbragato è stato issato e portato fuori dall’acqua. Stanko è stato subito soccorso dal personale che l’ha asciugato, prestandogli le prime cure. Nel frattempo è giunto sul posto il proprietario che aveva denunciato la scomparsa dell’animale la serata di San Silvestro. Stanko era fuggito perché spaventato dai botti dei festeggiamenti.


Categorie: News dal Mondo

La stella di Natale, bella ma un pericolo per i nostri animali

02/01/2017

Nei giorni che precedono il Natale probabilmente nelle nostre case, acquistate o regalate, sono arrivate piante legate alle festività natalizie. Belle e dai colori sgargianti diventano un ornamento tipico delle nostre case in questi giorni di festa quali la stella di Natale, l’agrifoglio e il vischio.
Piante bellissime ma attenzione, se in casa con noi vivono bambini, cani e gatti, queste piante rappresentano un potenziale pericolo.
La tossicità della stella di Natale è una cosa risaputa.Il secreto emesso dal fusto della pianta e dalle stesse foglie risultano essere irritanti per pelle e mucose, mentre per ingestione manifestano la loro elevata velenosità. Tale secreto emesso dalla pianta si presenta sotto forma di lattice che proviene dal momento in cui si apporta una lacerazione sia delle foglie che del fusto che a contatto con pelle e mucose può causare prurito, bruciore diffuso, eritema, stessa cosa avviene a contatto con le mucose, ad esempio della bocca, stessa cosa per quanto riguarda il contatto con gli occhi, per cui dopo aver maneggiato la pianta occorrerà sicuramente lavarsi con cura le mani. Nella malaugurata ipotesi in cui invece si ingerisse parte della pianta, come potrebbe accadere a bambini ed animali domestici, le conseguenze possono divenire anche serie, con manifestazioni quali il vomito, la diarrea e nei casi più seri si può assistere anche a svenimenti. Ne consegue che la vigilanza degli adulti nei confronti di bambini e animali domestici dovrà essere alta, soprattutto in virtù del fatto che la bella colorazione variopinta delle foglie induce in tentazione i piccoli che potrebbero di fatto ingerire parti delle foglie della Stella di Natale.
La presenza della Stella di Natale ’ pericolosa anche e soprattutto per i nostri amici a quattro zampe.Chi possiede animali domestici, cani, gatti, coniglietti e company da tanto tempo, sa quanti rischi si nascondono per i nostri pets in alcune tradizioni di queste feste, ma chi si appresta ad accoglierne in casa uno per la prima volta non sempre ne ha consapevolezza. Ed è a loro in particolare che mi vorrei rivolgere con questa piccola riflessione. La splendida Stella rossa, simbolo di queste feste, è infatti potenzialmente tossica per cani e gatti se ingerita o anche solo masticata per la sua linfa che contiene euforboni, alcaloidi e triterpeni. E’ opportuno evitarla se in casa ci sono cani e gatti o al meglio cercare di non lasciarla a loro portata. In più è importante conoscere i sintomi dell’eventuale contatto ed intossicazione che sono i seguenti:
– Irritazione delle mucose dell’apparato digerente
– Gonfiore e bruciore su labbra, lingua e bocca
– Irritazione degli occhi (più grave)
– Congiuntivite-lacrimazione
– Dermatiti con vescicole
– Vomito
– Diarrea
– Tremori diffusi
Nessuna esitazione, subito al veterinario!


Categorie: Curiosità

Aspetterà ancora un anno il divieto di usare animali per test su xenotrapianti e sostanze d’abuso

02/01/2017

Se il 2016 è stato un “annus horribilis” per gli animali, il 2017 non sembra cominciare meglio.
Dopo la soppressione, tra le proteste, della Forestale, un’altra brutta notizia è arrivata sul divieto di usare gli animali per test su xenotrapianti.
A nulla sono serviti gli appelli delle associazioni protezioniste: slitta di un anno, al 1° gennaio 2018, il divieto di usare animali per le ricerche scientifiche sugli xenotrapianti e per le ricerche sulle sostanze d’abuso. È una delle novità contenuta nell’ultima bozza del DL Milleproroghe, pronta per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Lo riferisce l’agenzia Public policy.Il decreto è stato varato dal Consiglio dei ministri. Un’altra proroga, sempre per lo stesso periodo, riguarda il rinvio dell’efficacia della norma che prevede che un animale già usato in una o più procedure possa essere riutilizzato in altre procedure solo se la procedura successiva è classificata come “lieve” o “non risveglio”. Se il buondì si vede dal mattino……


Categorie: News dal Mondo

1° gennaio 2017, addio al Corpo Forestale, un riferimento per la tutela dell'ambiente e per il benessere degli animali

02/01/2017

Come deciso, seppure in contrasto con quanto richiesto da molti cittadini, dal 1° gennaio 2017, il Corpo Forestale dello Stato è soppresso per divenire il “Comando Unità per la Tutela Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri” La riforma della Pubblica amministrazione vede l’accorpamento della Guardia Forestale ai Carabinieri con circa 7mila forestali che passano all’Arma, gli stessi uomini a cui devono la vita migliaia di animali salvati e protetti.
Con questo accorpamento viene a scomparire uno dei punti di riferimento del mondo animale, tra le proteste delle associazioni animaliste che nel Cfs hanno sempre visto un servizio importante per la tutela dell’ambiente e per il benessere degli animali. Enpa, Lav, Wwf, Lipu tra le altre hanno sempre manifestato il proprio dissenso alla riorganizzazione del Cfs, vista come una inutile “militarizzazione” o tutt’al più un “regalo a ecomafie e zoomafie”.E’ stata anche organizzata una petizione online, #SalviamolaForestale, che ha ricevuto circa 120mila firme di cittadini contrari alla soppressione del Cfs. Sul blog di Beppe Grillo è comparso ieri un post di solidarietà, che illustra le preoccupazioni del M5S per le “numerose incognite su come verrà data continuità al servizio antincendio, al contrasto al commercio di specie in via di estinzione, alle numerose competenze tecniche proprie del corpo, come l’inventario forestale o il censimento degli alberi monumentali, e alla gestione delle riserve naturali per la conservazione della biodiversità”. Tra gli altri compiti della Forestale anche il controllo sull’attività venatoria e la prevenzione e repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali. Per quei forestali che hanno preferito invece non essere assegnati a un corpo militare, circa 300, ci sono riassegnazioni ad altre amministrazioni.


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Il traffico illecito di cuccioli non conosce vacanze: a Imperia sequestrati gattini Scottish e a Terni cuccioli di chihuahua, chow chow, barboncino, shitzu e buolldog

02/01/2017

Diciassette gattini di razza Scottish, destinati al mercato del Portogallo e privi dei documenti, sono stati sequestrati dagli agenti della polizia stradale della sottosezione di Imperia Ovest. Gli animali viaggiavano a bordo di un furgone polacco, condotto da un ucraino, fermato, ieri sera per un controllo nell’area di servizio di Ceriale nord (Savona) dell’Autofiori. Sul posto sono successivamente intervenuti i veterinari dell’Asl di Savona ed e’ stato scoperto che quattro gattini erano privi di microchip. I piccoli animali erano stati stipati in quattro gabbie. L’autotrasportatore rischia una denuncia per maltrattamento di animali.
Nei dintorni di Terni sono invece stati sorpresi a trasportare, rinchiusi nel bagagliaio di un’utilitaria, cuccioli (in precarie condizioni igieniche). Per questo tre donne e un uomo, tutti provenienti dal salernitano, sono stati denunciati dalla squadra mobile di Terni. L’accusa e’ di maltrattamenti di animali e falsificazione di documenti. L’ipotesi della polizia e’ che i quattro siano coinvolti in un traffico illegali di cuccioli, visto che due di loro sono risultati gia’ inquisiti per reati analoghi. I quattro sono stati bloccati dagli agenti, impegnati in altro servizio, mentre con due auto si aggiravano nell’area commerciale di Terni Ovest. All’alt le auto avrebbero tentato di allontanarsi, per poi essere fermate dai poliziotti, che all’interno hanno scoperto gli animali.


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Anche in Veneto la normativa "ammazzatutto" della Toscana. Per le associazioni una legge antiscientifica e incostituzionale

02/01/2017

«Siamo sconcertati dalla lettera indirizzata alle istituzioni del Veneto, con cui l’onorevole Rostellato sponsorizza l’orribile legge Remaschi della Toscana, definendola valida soluzione al presunto problema dei cinghiali, definiti dall’onorevole “specie infestante, dannosa e pericolosa”. Invece è opportuno ricordare che la normativa citata da Rostellato crea una filiera di lucro a danno degli ungulati, cacciabili in ogni periodo dell’anno, anche durante la stagione riproduttiva della fauna selvatica, e con ogni mezzo. Persino con quelli vietati dalla normativa nazionale in materia di protezione della fauna e disciplina della caccia, la 157/92». Lo dichiarano le associazioni Enpa, Lac e Lav che sottolineano come la legge Remaschi non abbia alcun presupposto scientifico ma sia solo un pretesto per regalare la possibilità di divertirsi.
«Forse, prima di lodare provvedimenti normativi “ammazzatutto”, l’onorevole dovrebbe chiedersi se le Regioni e i Parchi abbiano applicato correttamente la legge 157/92 e in particolare i metodi ecologici obbligatori, proposti e verificati dall’ISPRA. Metodi – proseguono le associazioni – che spesso vengono volutamente ignorati proprio per favorire abbattimenti e stermini, i quali, perpetrati da oltre 20 anni, non hanno mai portato ad alcuna soluzione».
Contraria ad ogni logica è anche la previsione, contenuta sempre nella Legge Remaschi, di delegare la gestione faunistica al mondo venatorio; vale a dire a quelli stessi soggetti che si sono resi responsabili della reintroduzione dei cinghiali sul nostro territorio e che non hanno interesse a risolvere eventuali situazioni di squilibrio demografico poiché queste rappresentano un pretesto per continuare imbracciare le armi. La caccia al cinghiale, come è ormai noto e scientificamente appurato, ha creato fenomeni quali la destrutturazione delle piramidi di classi di età, favorendo gli esemplari giovani, o la destrutturazione del branco: concetti, evidentemente, sconosciuti all’onorevole Rostellato. Tra l’altro sarebbe interessante conoscere di quali dati scientifici attendibili dispone l’onorevole per sostenere che una legge così recente (non ha neanche 10 mesi) abbia risolto il “problema cinghiali”.
«E’ anche ora di smettere di mentire agli agricoltori, i quali vengono indotti a credere che la politica degli spari sia una strategia efficace: dovrebbero essere aiutati e sostenuti all’applicazione dei metodi ecologici, gli unici realmente in grado di prevenire un possibile danno. Chissà per quale motivo – concludono Enpa, Lac e Lav – si continuano a proporre azioni a sostegno della lobby venatoria e di interessi privati, tra l’altro meramente lucrativi a danno della fauna selvatica, cioè del patrimonio indisponibile dello Stato, invece di garantire la sicurezza dei cittadini e di avere un approccio scientifico alla gestione faunistica. Cittadini che, lo ricordiamo, sono costretti a subire la militarizzazione del territorio e finiscono troppo spesso per essere coinvolti loro malgrado in incidenti mortali mentre passeggiano nei boschi o nelle campagne». (enpa.it)


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