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Anche in Umbria e Abruzzo “Pet Memory”, leader nel servizio di cremazione singola con restituzione delle ceneri per animali domestici

28/04/2014

Pet Memory, forte della propria esperienza e di operatori competenti, selezionati dalla professionalità ventennale del Gruppo Master Dog di cui fa parte, da oggi rende disponibile il servizio di Cremazione Singola con Restituzione delle Ceneri, anche nelle Regioni Umbria e Abruzzo.
Lo staff è in grado di soddisfare ogni giorno, 24ore su 24, le esigenze sia pratiche che psicologiche nel drammatico momento della perdita dell’amico animale. L’intervento di Pet Memory, discreto e rapido, per il prelievo della salma in Abruzzo e Umbria può essere ottenuto sia a domicilio sia presso il proprio veterinario che potrà richiederlo anche in prima persona. E’ possibile assistere alla cremazione per dare l’ultimo saluto al proprio caro e ritirare subito le ceneri in un contenitore incluso.
Pet Memory opera, dal momento della richiesta di assistenza alla restituzione delle ceneri, con tempi molto rapidi, sempre nel rispetto delle normative e delle esigenze dei proprietari, proprio per aiutarli a superare i momenti più critici di un addio già tanto doloroso.
Ad attestare la competenza e la sensibilità con cui Pet Memory segue il distacco delle persone dai loro Animali Domestici di famiglia, il plauso dell’ENPA – L’Ente Nazionale Protezione Animali, che dal 1871 si occupa della difesa e del benessere animale, sostiene il progetto “Pet Memory” anche per la validità dei suoi servizi di interesse ed utilità sociale.
Pet Memory opera nel pieno rispetto delle normative Europee vigenti previste nel Regolamento (CE) n.1069/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio.
La scelta di far cremare il nostro amico è l’estrema dimostrazione d’amore e di rispetto per lui. Il dolore per la perdita di un animale è per tantissimi analogo a quello che si prova per la perdita di un essere umano. Se ne va quello che, giorno dopo giorno, per tanti anni, ha aspettato e, a modo suo, festeggiato ogni nostro quotidiano ritorno a casa, che ci ha guardato riuscendo a prevedere le nostre mosse in una sorta di legame privilegiato. Viene insomma a spegnersi un mondo di affetti, a mancare qualcuno che ha segnato con la sua presenza pezzi della nostra vita, arricchendoli di emozioni e di vitalità. Perché non tenerlo sempre con noi?


Categorie: News dal Mondo

Apre il Cat Café di New York, una vetrina per gatti randagi in cerca di famiglia, anche single

28/04/2014

Manhattan non poteva rimanere indifferente alla moda dei Cat Cafè, nata in Giappone e rapidamente diffusasi in Europa. E così, giovedì scorso, anche nella Grande Mela è stato inaugurato il primo “caffè con gatti” d’oltreoceano. Un apertura di successo con lunghe file di amanti dei gatti e curiosi in attesa di guadagnare l’ingresso, tra loro molti single. La vera novità rispetto agli altri locali per mici, è che qui i gatti non ci sono solo per essere coccolati e ammirati ma per essere adottati.
Una volta dentro, si ha la possibilità di conoscere e giocare con 16 gatti della North Shore Animal League che sono in cerca di una famiglia. I mici girano liberi nel locale attrezzato con ceste e cuscini per il confort felino.
L’iniziativa che ha ottenuto l’approvazione della Peta ha previsto quattro giorni ad ingresso gratuito poi la tariffa oraria sarà di 5 dollari per stare in compagnia dei gatti per due ore e con un piccolo extra sarà possibile anche prendersi uno spuntino.
Un’operatrice della North Shore Animal League che con Purina One è sponsor dell’iniziativa, è entusiasta dei primi risultati: “E’ importante che le persone abbiano la consapevolezza dell’affetto di cui sono bisognosi questi piccoli randagi ma anche della grande gioia e conforto che la loro vicinanza sa regalare.
I proprietari del Cat Cafè al 168 di Bowery street e gli sponsor sperano che tutti i gatti ospitati dal locale trovino al più presto un tetto per chè la lista dei felini che aspettano di andare “in vetrina” è molto lunga.


Categorie: Curiosità

La Cina mette al bando il consumo di carne degli animali protetti. Per i trasgressori fino a 10 anni di prigione

28/04/2014

Secondo nuove regole approvate dalle autorità cinesi, chiunque mangi carne di animali in via di estinzione rischia fino a 10 anni di prigione. Lo affermano i media cinesi. Lang Sheng, deputato all’Assemblea Nazionale del Popolo, ha sottolineato che «la domanda è una delle motivazioni alla base della caccia su larga scala».
In Cina ha profonde radici la fede nelle proprietà curative della carne di alcuni animali, che in alcuni casi vengono allevati apposta per la macellazione e la vendita al pubblico. Anche nella medicina tradizionale cinese si usano varie parti del corpo di alcune specie in via di estinzione tra cui i rinoceronti e le tigri. Un recente studio dell’Onu ha sostenuto che la Cina è il più grande mercato del mondo per la fauna selvatica.
La corazza del pangolino viene ritenuta utile per purificare l’organismo e combattere la paralisi e che la bile degli orsi combatta un gran numero di malattie.
Gli animali marini non se la cavano meglio. Sono 73 milioni gli squali uccisi ogni anno per le loro pinne. Sembra che il popolo cinese abbia una vera e propria “passione” per questo splendido animale, purtroppo però, invece che accontentarsi di ammirarlo nel suo ambiente naturale, lo utilizza per cucinare zuppe “portentose”.
Nel triste bilancio anche le mante come si evince dal nuovo rapporto dell’Ong Shark Savers, che  denuncia un radicato quanto pericoloso fenomeno dell’utilizzo di branchie di manta nella medicina cinese per stimolare il sistema immunitario, curare i problemi di fertilità e alcuni tipo di cancro. Credenze che stanno velocemente portando le mante a far parte dei grandi pesci in via di estinzione: proprio la manta è una delle specie marine che maggiormente risente del sovrasfruttamento della pesca, impiegando circa dieci anni a raggiungere la maturità sessuale, la femmina partorisce un singolo piccolo ogni due o tre anni. Ecco perché l’animale difficilmente potrà resistere ad un continuo prelievo di esemplari.
Sull’onda di queste nuove leggi ci auguriamo un definitivo giro di vite al consumo si carne di cani e gatti già vietata in molte regioni. Alla carne di cane è attribuita un’azione benefica sulla circolazione del sangue e sull’energia Yang (polarità positiva opposta e complementare alla negativa Yin, secondo la filosofia cinese). La carne dei felini è invece alla bare dei più ricercati piatti della tradizione.


Categorie: News dal Mondo

In Messico é nata Khumba, cucciolo di 'zonkey', incrocio tra una zebra e un asino

28/04/2014

Lieto evento eccezionale allo zoo di Reynosa in Messico dove è nata Khumba, un incrocio tra una zebra e un asino. Allo zoo raccontano che Rayas, una zebra ospite dello zoo, e Ignacio, un asino albino con gli occhi blu che vive in una vicina fattoria, si incontravano ogni sera e così alla fine è arrivata Khumba. Si tratta di una nascita davvero speciale perché, dicono gli esperti, i cromosomi delle zebre non sarebbero compatibili con quelli degli asini. Sarà… ma oltre a Khumba ci sarebbe un’altro zonkey in Germania, uno in Cina e uno in Georgia più quello che lo scorso luglio è nato in un allevamento privato di Firenze a cui è stato dato il nome di Ippo. Quest’ultimo esemplare é però il risultato di un incrocio fra una femmina di asino e un maschio di zebra. Anche in questo caso, il puledrino è stato il frutto di un’amore clandestino. “Tempo fa – ha raccontato la proprietaria dell’allevamento- la zebra ha scavalcato il recinto e ha trovato l’asina, così…”.


Categorie: News dal Mondo

Da 3 anni viveva con un tubo di plastica stretto al collo: Martino è salvo grazie alle guardie eco zoofile Oipa di Bari

28/04/2014

Avevamo già visto una cattiveria simile ai danni di un randagio di Bagheria (PA), anche lui con il collo imprigionato in un tubo che lo torturava. Ora è stata la volta di Martino, un giovane randagio simil Border Collie che per tre anni ha vagabondato per le strade di Putignano (BA) con un tubo di plastica stretto al collo. Per “svagarsi” qualche idiota ha ben pensato  di farglielo indossare quando ancora era un cucciolo. Martino nel frattempo è cresciuto, mentre il pezzo di tubo è rimasto al suo posto, stritolando pian piano il suo collo.
Un giorno Martino non riesce più a camminare e si accascia a terra. Alcuni passanti lo avvistano, lo segnalano alla Polizia Locale, che allerta a sua volta il Coordinatore delle Guardie eco zoofile OIPA di Bari. Da diversi mesi l’aveva notato, tentando più volte di catturarlo senza successo. Martino era troppo diffidente e, nonostante venisse attirato con del cibo, era sempre riuscito a sfuggire.
Tagliato il tubo, che scopre delle profonde lacerazioni, Martino viene condotto immediatamente presso una clinica veterinaria. La paralisi alle zampe che gli impedisce di camminare è stata provocata da lesioni alle vertebre cerebrali, danneggiate dalla costrizione del rigido tubo di plastica. Vengono esclusi traumi da incidente e, nonostante il danno neurologico, Martino mostra di avere sensibilità su tutto il corpo.
Accolto in stallo presso l’abitazione di Giammichele, Coordinatore delle guardie eco zoofile OIPA, Martino viene portato ogni giorno dal veterinario per la medicazione e il bendaggio delle ferite, sottoposto ad una cura antibiotica in aggiunta alla terapia per la leishmaniosi, di cui è risultato positivo.
Dopo diversi giorni di cure, quando la speranza di rivederlo camminare si stava spegnendo, Martino stupisce tutti e si alza sulle proprie zampe, compiendo qualche timido passo. “Il danno subito alle vertebre cervicali non è permanente”, dice il veterinario, “e presto Martino tornerà a camminare come prima”.

Fonte: www.oipa.it 


Categorie: News dal Mondo

“Caviando a tutto pelo & Friends”, l’AAE Onlus organizza la terza edizione di una giornata dedicata ai roditori e gli amanti di questi piccoli amici

26/04/2014

Finalmente domenica 27 aprile a Milano, si terrà “Caviando a tutto pelo & Friends” una giornata da passare in allegria con cavie e roditori sempre più presenti nelle casa italiane. L’evento doveva trenersi il 13 scorso ma a causa maltempo è stato rinviato. Questa volta la festa sarà ospitata in una location al coperto in Via Ulisse Dini 7.
Regista dell’evento AAE Onlus, l’associazione che si occupa specificatamente di conigli, cavie e roditori.
La giornata che si svolgerà con il patrocinio dell’Ufficio Diritti della Provincia di Milano, avrà come protagonisti gli splendidi amici roditori.
Erica Masetti, tra gli organizzatori dell’evento, ha affermato che “lo scopo è proprio quello di far conoscere il mondo delle cavie e dei piccoli roditori, di fare informazione attraverso l’aiuto di personale specializzato e competente ma anche di coloro che hanno già accolto all’interno della famiglia questi piccoli amici”
Durante la giornata saranno, infatti, presenti medici veterinari in grado di fornire tutte le indicazioni necessarie oltre che adottanti pronti a condividere le proprie esperienze.
All’interno della struttura che ospiterà Caviando & Friends verranno accolte  le piccole cavie in cerca di casa e i partecipanti avranno la possibilità di portare i loro roditori per vivere insieme dei momenti unici.
Oltre a giochi, dimostrazioni di agility e consigli, avrà luogo la sfilata semiseria alla fine della quale tre giudici premieranno la cavia più simpatica e la foto vincitrice del concorso fotografico.
Per partecipare a tale concorso è sufficiente inviare, entro il 6 aprile, delle foto in formato digitale di cavie o roditori insieme un contributo di 5 euro che sarà utilizzato per  salvare ed aiutare i trovatelli di questa specie.
Inoltre, l’intero ricavato della giornata verrà devoluto per la cura e la gestione delle cavie e di altri animali da compagnia non convenzionali, abbandonati e maltrattati.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

“Cavalli a Roma”, Salone dell’Equitazione e dell’Ippica a Fiera Roma 25, 26 e 27 Aprile 2014

25/04/2014

Tornano i Cavalli a Roma con il tanto atteso happening di primavera. Il 25 – 26 e 27 Aprile si aprono le porte del Salone dell’Equitazione e dell’Ippica della Capitale. 2000 cavalli, 5 padiglioni, 80mila mq. espositivi, trasformano nuovamente Fiera Roma nel più grande circolo equestre del centro-sud Italia.
Il mondo del cavallo si dà appuntamento a Cavalli a Roma, il Salone dell’Equitazione e dell’Ippica che riapre le porte agli sportivi e a tutti gli Horse Lovers. Duemila cavalli sono i protagonisti assoluti della nuova edizione della fiera equestre, diversamente impegnati nelle tre giornate di manifestazione.
Fiera Roma si trasforma nuovamente nel più grande circolo equestre del centro-sud Italia, per ridare vita ad una delle manifestazioni più sentite e attese nel settore, grazie anche alla collaborazione delle principali Federazioni ed Associazioni più rappresentative del mondo equestre.
L’Edizione 2014 di Cavalli a Roma si presenta con un carnet ricco di attività, competizioni e iniziative speciali, sviluppate nei cinque padiglioni, con due grandi aree organizzative per la parte sportiva, promosse rispettivamente da Fise Lazio per quanto riguarda il Salto Ostacoli e il Reining e da Fitetrec-Ante per le altre discipline americane, monta da lavoro, trec – cross country e il Turismo Equestre.
Gli splendidi esemplari, di tutte le razze, sono da sempre i veri protagonisti e anche quest’anno daranno vita a moltissime attività agonistiche e ludiche. Nel corso della manifestazione sarà possibile assistere a veri saggi di bellezza, con dimostrazioni ed eventi dedicati agli addetti ai lavori, ma anche a tutti gli appassionati e al grande pubblico. Ancora una volta si potrà partecipare alle esibizioni di ItaliAlleva: morfologia e attitudine per una completa rassegna dei cavalli nazionali e ammirare le dimostrazioni-spettacolo con le affascinanti esibizioni di Alta Scuola a cura della Aaee, Asociación de Alta Escuela Española en Italia.
Da sempre l’Organizzazione è estremamente attenta al benessere degli ospiti a quattro gambe. Cavalli a Roma, anche per quest’edizione, si fa promotrice di dibatti e talk show sul delicato tema della relazione tra uomo e cavallo, con diverse iniziative che comprovano l’impegno della manifestazione in un tema così importante.
Non mancherà il divertimento per grandi e piccini e il ritorno del Gran Galà serale, Venerdì e Sabato e, in chiusura, Domenica pomeriggio, con la partecipazione di artisti internazionali e la fanfara dell’Esercito italiano che accompagnerà il perfetto Carosello dei Lancieri di Montebello, nelle loro splendide uniformi storiche.
Cavalli a Roma è una vetrina unica, per poter presentare ai visitatori la propria qualificata offerta di prodotti e servizi, con una vasta area commerciale e spazi per poter assaggiare tutte le specialità dei prodotti tipici locali.
Informazioni e programma: www.cavalliaroma.it


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Giornata degli animali nei laboratori. Un minuto di silenzio per dire che un'altra scienza e' possibile

25/04/2014

Almeno 115 milioni in tutto il mondo. Circa 26 milioni negli Usa. Oltre 12  milioni nell’Unione europea. Questi i “numeri” degli animali  utilizzati ogni anno nei laboratori per la sperimentazione. Solo in Italia nel triennio 2007-2009, più di 2,6 milioni di animali (circa 870mila l’anno) sono stati utilizzati a “fini scientifici”. E moltissimi di loro alle sperimentazioni non sono mai sopravvissuti. Per l”80-90% sono roditori. Ma anche cani, suini, pesci, anfibi, uccelli, scimmie e altri primati.  Per ricordare il loro sacrificio e sensibilizzare l’opinione pubblica contro la sperimentazione animale e a favore di tecniche alternative non cruente, il  24 aprile è la giornata mondiale dedicata a loro: agli animali “da laboratorio”. Lanciata nel 1979 dalla più antica organizzazione antivivisezionista inglese, la National Anti-vivisection Society di Londra, la Giornata mondiale è stata poi riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite. Tante le iniziative che sostenute in tutto il mondo da varie organizzazioni che si battono per i diritti animali.

In questa occasione, l’Ente Nazionale Protezione Animali ha osservato un minuto di silenzio per ricordare milioni di esseri viventi che ogni anno vengono sacrificati in tutto il mondo in nome di una pseudo-ricerca scientifica, ma soprattutto per dire che un’altra scienza è possibile.
La sperimentazione sugli animali infatti è un metodo che non è mai stato validato scientificamente ed è di scarsa attendibilità predittiva poiché non tiene conto della fondamentale differenza genetica tra l’uomo e gli esseri viventi non umani. E’ proprio per questo che non è possibile trasferire all’uomo i risultati ottenuti con i test sugli animali. «Fortunatamente, una parte crescente della comunità scientifica non solo sta prendendo coscienza di questo, ma sta anche dimostrando l’inutilità della sperimentazione su altri esseri viventi – spiega il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri -. Negli Stati Uniti, ad esempio, numerose le ricerche hanno dimostrato come alcune terapie sviluppate per curare patologie di origine infiammatoria nei topi, una volta trasferite all’uomo, abbiano avuto un tasso d’insuccesso addirittura pari al 100%.»
«D’altro canto – prosegue Ferri -, se la sperimentazione animale fosse realmente attendibile come spiegare allora i 200 mila decessi che si verificano ogni anno in tutto il mondo e che sono causati dall’assunzione di farmaci? Farmaci testati, che, secondo chi sostiene l’utilità della sperimentazione animale, sarebbero dovuti essere sicuri. E come spiegare poi che ogni anno moltissimi farmaci sperimentati sugli animali vengono ritirati dal commercio perché in un secondo tempo si viene a scoprire che sono dannosi per la salute?»
La sperimentazione sugli animali, in realtà, oltre ad essere una pratica crudele e contraria ai più basilari principi etici, risulta controproducente per lo stesso progresso scientifico perché continua ad imporre metodi di ricerca anacronistici e del tutto superati. «Con l’obiettivo – aggiunge il direttore scientifico della Protezione Animali – di compiacere la lobby della “cattiva scienza” (così è stata definita nel 2005 la sperimentazione animale dalla prestigiosa rivista scientifica “Nature”) che sul commercio degli esseri viventi non umani realizza grandi profitti. I metodi sostitutivi, dalla tossicogenomica, alle colture in vitro o alle simulazioni computerizzate, sono già disponibili e sono la realtà che viene applicata da numerosi centri di ricerca fuori dall’Italia . E si tratta di metodi di ricerca “cruelty free” ed applicabili all’uomo perché condotti su dna umano. Ma si tratta evidentemente di metodi ben poco in linea con gli interessi economici che ancora sostengono gli esperimenti sugli animali. Per questo chiediamo che il Governo scelga di investire su metodi di ricerca attendibili e che garantiscano il reale progresso della scienza medica e la salvezza di milioni di animali e di esseri umani innocenti.»


Categorie: Eventi e Appuntamenti

"Le altre 23 ore del giorno di un cavallo", l'IHP incontra il professor Jan Ladewig per parlare delle innaturali condizioni dei cavalli nei box

25/04/2014

Sabato 26 aprile 2014, dalle ore 9,30 alle ore 17, l’IHP organizza un incontro col il Professor Jan Ladewig dal titolo “Le altre 23 ore del giorno di un cavallo”. L’incontro si terrà a Montaione (Firenze) presso sala del Consiglio Comunale e sarà per un numero limitato di posti, dietro prenotazione.
Nella maggioranza delle scuderie e dei maneggi i cavalli escono dal box solo per alcune ore la settimana: nei casi più fortunati, circa un’ora al giorno. Ci siamo mai chiesti come vive il cavallo le rimanenti 23 ore, cioè quel tempo che passa da solo chiuso in box?
I cavalli si sono evoluti per vivere in gruppi sociali, su ampie pianure. Nella maggior parte delle loro 24 ore si muovono lentamente in gruppo, pascolando. La loro anatomia, fisiologia e psicologia sono state modellate da queste condizioni, e migliaia di anni di domesticazione non hanno cambiato quasi per niente queste caratteristiche. Le condizioni in cui sono tenuti molti dei cavalli che sono montati sono molto diverse da quelle per le quali i cavalli si sono evoluti. Sono stabulati in isolamento, in edifici chiusi. Ricevono due o tre pasti al giorno e vengono mossi per circa un’ora. Anche se la tendenza è ora quella di far uscire il cavallo, spesso sono tenuti soli, in un luogo piatto e senza stimoli, senza niente da fare.
Molti proprietari hanno il timore di tenere il loro cavallo con altri per paura che lottino e si feriscano. Dalle osservazioni fatte su cavalli allo stato brado, sappiamo che, nonostante ci sia un certo grado di aggressività, raramente i cavalli si feriscono. Una possibile ragione è che sono meglio socializzati, perché cresciuti insieme a loro simili di ambo i sessi e di età differenti.
Jan Ladewig si è laureato in medicina veterinaria alla Royal Veterinary University di Copenhagen, Danimarca, e ha conseguito il PhD in Comportamento Animale presso l’Università di Davis, California. Ha lavorato come ricercatore associato in Germania, studiando le reazioni comportamentali e psicologiche di bovini, suini ed equini nei confronti dello stress. Ha anche misurato la motivazione nei suini attraverso procedure di condizionamento operante. Per info e prenotazioni: m.cavallari@horseprotection.it, telefono 347.3694804.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Tommy, scimpazé americano, ha fatto causa al suo padrone per conquistare la libertà negata

24/04/2014

Uno scimpanzé puo’ fare causa al suo padrone? Se lo chiede il New York Times, che in un lungo
articolo ripercorre le tappe della storia di Tommy, il primate il quale ha vissuto tutta la vita prigioniero in una gabbia a Gloversville, nello stato di New York.
L’avvocato Steven Wise, il gruppo per i diritti degli animali Nonhuman Rights Project (Nhrp) e l’esperta legale Elizabeth Stein, hanno presentato un procedimento davanti alla Corte Suprema della contea di Fultom chiedendo che il loro ‘assistito’ venga riconosciuto come una persona giuridica, e per questo si ponga fine alla sua ‘prigionia’.
In un documento di 106 pagine, e’ racchiuso un resoconto dettagliato dell’isolamento “in una piccola e umida gabbia di cemento dove e’ confinato Tommy”. Una storia venuta fuori già diversi mesi fa.
Il movimento Nonhuman Rights Project sta lavorando da anni al progetto: l’obiettivo del gruppo, che si appella al principio dell”habeas corpus’, é quello di chiedere la fine dello stato di cattività degli animali per considerarli persone giuridiche come gli esseri umani. Secondo loro infatti, il mantenimento in cattività di bestie con abilità cognitive avanzate come gli scimpanzè equivale alla schiavitù.
“Come gli esseri umani – si legge ancora nel documento – gli scimpanzé soffrono per non essere in grado di soddisfare le loro esigenze o di muoversi come vogliono”. Quello che Tommy forse non sa é di essere entrato nella storia come il primo primate che ha citato in giudizio un essere umano nel tentativo di conquistare la propria liberta’. 


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Ingoia pesce rosso vivo e posta il video su facebook. Condannato a 1.000 euro di multa. Prima vittoria associazione animalista inglese contro pratica crudele

24/04/2014

La società reale per la protezione degli animali (Rspca) ha ottenuto una prima vittoria nella sua crociata contro coloro che si divertono ad ingurgitare dei pesciolini rossi vivi con la condanna di un 22enne britannico tradito dal video della sua impresa su Facebook. Il giovane è stato condannato a 330 sterline di multa più le spese legali che hanno fatto lievitare il conto a 1.000 euro. Il giovane si era fatto riprendere durante la notte di Capodanno mentre trangugiava tutto d’un fiato una pinta di birra, con aggiunta di Tabasco, di tequila, di un uovo, di mangime per pesci e del povero pesciolino rosso ancora vivo.
La Rspca ha avviato a inizio anno una campagna contro questa crudele pratica nata dal “Neknominate”, il nuovo gioco del bere online che impazza sul web. L’ispettore capo della Rspca,
Michelle Charlton, ha citato il rapporto di un veterinario secondo il quale “lo stomaco costituisce un luogo del tutto inappropriato per un pesce rosso, condannato ad una morte lenta per gli effetti combinati dell’assenza di ossigeno, di un elevato tasso di acidità e dell’alcol assorbito”. (TMNews)


Categorie: News dal Mondo

'Vertice mondiale per gli oceani' a L’Aia: la salute degli oceani compromessa da sfruttamento ittico eccessivo, distruzione habitat, inquinamento

24/04/2014

“Occorrono interventi coordinati e urgenti per ripristinare la salute degli oceani del pianeta e garantire benessere e sicurezza alimentare a lungo termine ad una popolazione mondiale in crescita”. Questo – segnala una nota della Fao – e’ il messaggio chiave del vertice internazionale che si terra fino al 25 aprile a L’Aia, nei Paesi Bassi. Parteciperanno al ‘Vertice mondiale d’azione per gli oceani’ ministri e rappresentanti ad alto livello di governi, dell’industria ittica, delle comunita’ costiere, del mondo scientifico e della societa’ civile con l’intento di “attirare l’attenzione globale e
investimenti per affrontare le tre grandi minacce che gravano sugli oceani del pianeta e sulla sicurezza alimentare: lo sfruttamento ittico eccessivo, la distruzione dell’habitat e l’inquinamento”. Il vertice si concludera’ con una tavola rotonda ad alto livello.
“È necessaria un’azione urgente e coordinata della comunita’ internazionale per affrontare le minacce che gravano sui nostri oceani- dice Sharon Dijksma, ministro dell’Agricoltura dei Paesi Bassi- devono individuarsi soluzioni innovative a livello locale che riescano a mettere insieme le istanze ecologiche con quelle economiche ed attuarle in altre regioni. Il Vertice di Azione
Globale per gli oceani dell’Aia offre l’opportunita’ di fare cambiare la situazione”.
“In media, il 17% dell’assunzione di proteine animali a livello mondiale proviene dalla pesca e dall’acquacoltura- ricorda la Fao- e la domanda di proteine da pesce e’ destinata a raddoppiare nei prossimi 20 anni, nonostante circa il 28% degli stock mondiali siano gia’ sfruttati in eccesso”. Parallelamente, “il cambiamento climatico minaccia la biodiversita’, gli habitat e la produttivita’ della nostra pesca”.
Gli oceani in buona salute “hanno un ruolo centrale da svolgere per risolvere uno dei piu’ grandi problemi del XXI secolo – come nutrire 9 miliardi di persone per il 2050”, avverte Arni M. Mathiesen, vice direttore generale della Fao per il Dipartimento Pesca e Acquacoltura. “Dobbiamo intervenire ora al ritmo ed alla portata necessari per affrontare le sfide che abbiamo di fronte unendo le forze con tutte le parti coinvolte- aggiunge- promuovendo partenariati e stimolando una crescita sostenibile”. Esistono soluzioni “che conciliano le esigenze ecologiche con quelle economiche- dice Juergen Voegele, Direttore delle Politiche agricole e dei Servizi ambientali presso la Banca Mondiale, co-organizzatrice dell’evento- abbiamo la possibilita’di allineare tutti i nostri sforzi e portare soluzioni a livello locale. Con partenariati pubblico-privato e approcci condivisi possiamo ripristinare la salute degli oceani e garantire cibo e occupazione alle comunita’ di tutto il mondo”.
Nel cercare soluzioni, l’accento sara’ posto anche sui meccanismi di finanziamento e sulle strutture di governo necessarie per garantire che le azioni abbiano un impatto ed una longevita’ adeguate per rispondere alle esigenze globali. Tra gli approcci esaminati saranno evidenziati i partenariati inclusivi che mettano insieme pubblico, privato, comunita’ locali e societa’ civile.
Si prevede parteciperanno al ‘Vertice mondiale d’azione per gli oceani’ oltre 500 delegati, tra cui piu’ di 60 ministri, dirigenti d’impresa e leader della societa’ civile. Ospitato dal governo dei Paesi Bassi, il vertice e’ organizzato congiuntamente dalla Banca Mondiale, dalla Fao e dai governi di Grenada, dell’Indonesia, delle Mauritius, della Norvegia e degli Stati Uniti.
Il vertice concentrera’ la propria attenzione “sulle cause di fondo che hanno portato alla pesca eccessiva, all’aumento dell’inquinamento marino e alla perdita di habitat critici e sulle soluzioni possibili”. Questo significa, conclude la Fao, “riuscire a bilanciare la domanda di crescita con la necessita’ di conservazione delle zone marine; affrontare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (Iuu) in alto mare e nelle zone economiche esclusive nazionali; e garantire che la crescita del settore privato non vada a scapito dei mezzi di sussistenza delle comunita’ locali”.


Categorie: Eventi e Appuntamenti