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Il Giappone torna a uccidere le balene anche in zona protetta. Video denuncia di Sea Shepard mostra carcasse sul ponte della nave (video)

07/01/2014

Gli arpioni giapponesi tornano a uccidere le balene e questa volta lo fanno all’interno del santuario protetto attorno all’Antartide dove hanno fatto una vera mattanza illegale di cetacei. La denuncia è degli ambientalisti di Sea Shepherd, che hanno postato un truculento filmato ripreso da un loro elicottero su una baleniera nel Mare di Ross. Le tre navi di Sea Shepherd hanno intercettato e inseguito cinque baleniere nipponiche, fra cui la nave fabbrica Nisshin Maru con a bordo i corpi di 4 balene.
“Ci sono tre carcasse sulla baleniera e una quarta sta per essere macellata. C’è sangue ovunque sul ponte della nave, le frattaglie vengono gettate a mare”, ha commentato il presidente di Shepherd Australia, Bob Brown, dopo aver visionato le immagini riprese da un elicottero e diffuse sulla rete.Si vedono tre carcasse di balenottere allineate sul ponte, una con l’arpione ancora conficcato su un fianco, e una quarta già scuoiata, mentre le interiora vengono gettate nell’Oceano.
“E’ uno spettacolo cruento, sanguinoso e medievale che non può avere posto nel mondo moderno”, ha commentato davanti ai media Bob Brown, presidente di Sea Shepherd, la cui flotta ambientalista ogni anno, con l’arrivo dell’estate antartica, inizia a “dare la caccia” alle baleniere giapponesi, arrivando spesso alla ‘battaglia navale’.
Gli attivisti affermano che il filmato riprende la baleniera e fabbrica galleggiante giapponese Nisshin Maru, e che nella zona del Mare di Ross le altre cinque navisi starebbero ora senza fare storie, seguite a distanza dalle navi della flottiglia di Sea Shepherd. L’Ong internazionale ha quindi chiesto all’Australia di far sentire con forza la sua protesta a Tokyo.

Il ministero degli Esteri giapponese – citato dal sito dell’indonesiana Channel NewsAsia – sostiene che la caccia per scopi scientifici “non viola la convenzione internazionale ne’ usa sotterfugi”, che anzi, “si tratta di un diritto legittimo garantito dall’art.8 dell’Iwc” e afferma di ignorare l’esistenza di “aree protette”.


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I numeri del 2013 di ENPA Milano: 2.164 animali curati e accolti nelle strutture della sezione meneghina in un anno di attività

07/01/2014

Impegno, sacrificio, competenza e amore sconfinato sono alla base dei positivi risultati del bilancio dell’Enpa di Milano che in questo ultimo anno ha dato assistenza a ben 2.164 animali curati e accolti nelle strutture della sezione meneghina dell’Ente. Tra gli animali soccorsi 46 animali esotici, 1.767 selvatici, 283 gatti, 16 cani, ma anche 495 piccioni e 148 cornacchie.
“Questo – spiega l’Ente Nazionale Protezione Animali – grazie anche a un numero complessivo di 585 servizi effettuati con gli automezzi attrezzati per il soccorso agli animali, il numero più alto in assoluto mai effettuato da Enpa Milano negli ultimi anni, a dimostrazione di un impegno sempre crescente”. Un capitolo a parte è quello relativo agli interventi che hanno riguardano animali come scoiattoli grigi, nutrie, procioni, tartarughe, pappagalli: come sottolineato da Enpa si tratta di specie alloctone immesse «nel nostro habitat dall’uomo o perché fuggiti o liberati da allevamenti oppure frutto di acquisti “capricciosi” e irresponsabili che hanno portato al loro abbandono».
L’Enpa ha sottolineato come il primo passo contro il randagismo non sia solo “non abbandonare gli animali ma anche non acquistarli”. L’Ente è impegnato anche nel trovare una famiglia agli animali chiusi nei rifugi. Quest’anno, nonostante la crisi, i volontari hanno trovato una nuova casa a due cani, due conigli, due gerbilli, sei colombe ornamentali oltre a 72 gatti. Accanto alle attività di soccorso è bene ricordare gli interventi degli agenti volontari del Nucleo Provinciale di Milano delle Guardie Zoofile Enpa: vere e proprie sentinelle del territorio, con all’attivo ben 1.080 ore di servizio di controllo. Elevato il numero di animali sequestrati: 350 esemplari, tra cui 255 uccelli, 14 cani, due cavalli ma anche una tigre, un leone e tre coccodrilli di varie specie. Un impegno premiato con il Panettone d’Oro, conferito dal Comune di Milano al presidente di Enpa Milano Ermanno Giudici per i trent’anni anni al servizio della sezione ma anche un riconoscimento a tutti coloro che partecipano a quest’avventura, con il cuore dalla parte degli animali.


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L’arcivescovo Desmond Tutu, premio Nobel per la pace, sul benessere degli animal: “Dobbiamo combattere le ingiustizie contro gli animali”

07/01/2014

Desmon Tutu, arcivescovo emerito di Città del Capo, Premio Nobel per la Pace per il suo impegno anti-apartheid ci ha abituato a dichiarazioni forti come quando dichiarò che avrebbe preferito andare all’inferno piuttostoche in un Paradiso omofobico .
Nella sua prima dichiarazione importante sul benessere degli animali, Tutu ha detto: “Dobbiamo combattere le ingiustizie contro gli animali”
”Ho passato la mia vita a combattere la discriminazione e l’ingiustizia, se le vittime erano neri, donne o gay e lesbiche. Nessun essere umano dovrebbe essere bersaglio di pregiudizi od oggetto di denigrazione o di vedersi negare i suoi diritti fondamentali.
Ma ci sono altre questioni di giustizia – non solo per gli esseri umani, ma anche per le altre creature senzienti del mondo . La questione degli abusi e crudeltà che infliggiamo agli altri animali deve essere sempre viva alla nostra attenzione in quella che a volte sembra un’agenda morale già strapiena .E ‘fondamentale, nonostante tutto il resto, che questi casi di ingiustizia nonvengano mai trascurati.
L’arcivescovo ha fatto queste affermazioni nella sua prefazione alla Guida mondiale per la protezione degli animali , a cura di Oxford teologo professor Andrew Linzey , direttore del Centro di Oxford per l’Etica Animale . Sarà pubblicato dalla University of Illinois il 30 dicembre .
Tutu ha proseguito : ”Ho visto in prima persona come l’ingiustizia venga sottovalutate quando le vittime sono impotenti o vulnerabili , quando non hanno nessuno a parlare per loro e nessun mezzo di rappresentare se stessi a un’autorità superiore . Animali sono esattamente in questa posizione. A meno che non siamo consapevoli del loro benessere e pronti ad alzare la voce per il loro benessere , gli abusi e le crudeltà continueranno incontrastati .
Si tratta di una sorta di follia teologica supporre che Dio abbia creato il mondo intero solo per gli esseri umani, o supporre che Dio sia interessato solo uno dei milioni di specie che popolano la Terra.
Tutu non è l’unico leader del mondo a dare voce ai diritti degli animali . Il Dalai Lama ha partecipato la Giornata Mondiale della Compassione a Mumbai per promuovere il rispetto degli animali nel 2012 , dove ha detto : “Ora , per quanto riguarda gli animali, non solo hanno la vita, ma sensazioni di piacere e di dolore. Dovremmo trattare la loro vita con rispetto, che noi tibetani siamo abituati a fare. “
Papa Francesco ha ricordato l’importanza della cura per la terra e tutta la creazione , ed è noto per il suo sostegno dei più deboli .
“Il nostro dominio sugli animali non dovrebbe essere dispotismo – ha sottolineato Tutu – Siamo fatti a immagine di Dio, sì, ma Dio è santo , amorevole e giusto . Noi non onoriamo Dio abusando altre creature senzienti .” (fonte: huffingtonpost.com)


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Dopo lo sfratto lascia per giorni 5 gatti e una tartaruga prigionieri nell’appartamento sigillato senza cibo né acqua. Salvati

07/01/2014

Sono rimasti per giorni imprigionati in un appartamento invaso dai rifiuti e sigillato, 5 gatti e una tartaruga, ‘dimenticati’ dal loro proprietario che al momento dello sfratto non era presente e poi non ha ritenuto di dover avvisare nessuno della presenza degli animali. Grazie alle segnalazioni dei vicini che sentivano i gatti miagolare disperatamente, sono intervenute le guardie zoofile OIPA che hanno scoperta una situazione indescrivibile.
All’interno dell’appartamento, completamente invaso da cumuli di rifiuti, spazzatura e sporcizia accumulata per anni, le condizioni igienico sanitarie erano disastrose. Chi abitava quei locali non ci viveva più da mesi, compariva solo di tanto intanto per gettare del cibo agli animali che ha abbandonato al loro destino, al buio, senza cibo né acqua, completamente immersi nei rifiuti.
Le guardie zoofile sono riuscite a catturare i gatti, non senza difficoltà per lo stato di agitazione in cui versavano gli animali, e ad affidarli alle cure del gattile comunale di Milano, dove è stato appurato che il gonfiore addominale che li caratterizzava era causato da una enorme quantità di parassiti intestinali. La tartaruga, trovata in un minuscolo secchio in poche dita d’acqua putrida, è stata ricoverata in una clinica veterinaria specializzata perché affetta da un’infezione.
In attesa dell’esito degli esami veterinari approfonditi a cui sono stati sottoposti gli animali, le guardie zoofile OIPA stano predisponendo una denuncia nei confronti del proprietario per maltrattamento di animali.


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Settimana decisiva per la norma restringi-vivisezione. Da martedì 7 a martedì 14 presidieremo il Ministero della Salute

07/01/2014

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha proposto uno Schema di Decreto Legislativo sulla vivisezione nel quale non sono stati rispettati 10 punti su 13 dei principi e criteri direttivi vincolanti contenuti nell’articolo 13 della Legge 96-2013 di delegazione europea, in particolare su divieto di sperimentazioni didattiche, alcool, droghe, tabacchi, xenotrapianti, obbligo di anestesia, controlli, incentivazione dei metodi sostitutivi di ricerca.
Lo Schema è già stato bocciato dalle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato e da martedì 7 sarà esaminato dalle altre Commissioni parlamentari Sanità, Affari Sociali, Politiche Europee. Il Governo potrà emanare il Decreto Legislativo finale da martedì 14 gennaio.
L’articolo 13 della legge di delegazione europea 2013, anche se non vieta la sperimentazione sugli animali, introduce almeno qualche vincolo e dei piccoli cambiamenti che però fanno così paura alla lobby vivisettoria, abituata a detenere un potere assoluto e intoccabile nascosto da spesse cortine di fumo impenetrabili alimentate da falsi stereotipi, da sfruttare il caso mediatico di una ragazza malata. Tutti i media hanno riportato degli insulti di presunti “animalisti”, ma non esiste dibattito, vengono interpellati solo ricercatori a favore della sperimentazione animale, pareri contrari sono del tutto esclusi e anche interventi di malati o invalidi contro la vivisezione non sono nemmeno presi in considerazione, un clima di tirannia che lascia molta amarezza e fa ben capire come la sperimentazione sugli animali sia simbolo di sporchi interessi economici e poca trasparenza verso i cittadini che vengono, subdolamente, indotti a credere che la vivisezione sia un male necessario.
La realtà e ben lontana da quello che viene diffuso, centinaia di milioni di vite inutilmente uccise per ottenere fondi, avanzare procedure non sicure sull’uomo (ennesime cavie di un processo manipolato) e vendere prodotti: perché il malato non è un paziente, ma un cliente!
La loro richiesta di “libertà di ricerca” non è altro che la volontà di proseguire nella dittatura della vivisezione. L’oscurantismo è quello di chi, come loro, non ha voglia e capacità di innovarsi. I cittadini hanno il diritto di conoscere la verità.
Diamo voce a chi non ne ha, ai medici e ricercatori che chiedono una scienza utile senza animali e ai malati (http://www.nelcuore.org/blog-associazioni/item/vivisezione-giovanna-non-usateci-per-giustificare-i-test-su-animali.html?category_id=1) che aspettano cure i cui fondi vengono invece sperperati per una ricerca inutile e dannosa.
Appuntamento a Roma in Piazza Castellani (Lungotevere Ripa) negli orari d’apertura del Ministero della Salute, dalle 9:00 alle 17:00: martedì 7, mercoledì 8, giovedì 9, venerdì 10, lunedì 13, martedì 14. Continuiamo con una email a far sentire la nostra voce a Governo e Parlamento. http://www.lav.it/cosa-puoi-fare-tu/aderisci-alla-protesta


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Befane per un giorno aiutando gli animali senza famiglia chiusi nei rifugi

06/01/2014

L’Epifania tutte le feste si porta via, ma questo ultimo giorno di vacanza invece di passarlo a poltrire davanti alla tv mangiando l’ultima fetta di panettone o sgranocchiando il torrone avanzato, trasformiamoci in Befane per gli animali meno fortunati.
Cogliamo l’ occasione per raggiungere i banchetti delle associazioni animaliste di zona, per acquistare qualche prodotto e fare una piccola donazione. Da sempre per la Befana molti gruppi nazionali e onlus, o anche semplici associazioni autonome, organizzano raccolte di cibo e soldi per garantire la sopravvivenza dei cani e gatti di strada, la loro cura, sterilizzazione e salute. L’ENPA, ad esempio, ha programmato una serie di banchetti e gazebo in tutta Italia dove recuperare calze a tema e fare donazioni.
Se nella vostra città non sono previsti eventi, trasformatevi in Befana e portate qualche piccolo regalo ai gattili e canili di zona. Magari scatolette e sacchi di crocchette, ma anche vecchi maglioni, coperte usate, scampoli di stoffa ancora in buono stato, oppure cucce, collari, guinzagli e trasportini inutilizzati. Un piccolo pensiero che può fare davvero la differenza, rendendo meno pesante l’isolamento in una gabbia sempre chiusa. Chissà poi che, magari uscendo, non decidiate di portare a casa con voi un nuovo amico per la vita.


Categorie: Curiosità

Nave San Marco soccorre barcone, a bordo anche bimba con suo gatto 'migrante'

05/01/2014

Per affrontare questo viaggio della speranza hanno lasciato tutto: casa, parenti amici. Ma non se la sono sentita di separarsi dal loro gatto, quello che per i suoi proprietari è un membro della famiglia non si poteva lasciare, abbandonare. Così hanno deciso di portarlo con loro nella traversata del canale di Sicilia, un’avventura difficile da affrontare per un felino, tra tanti sconosciuti, sballottato dalle onde. Ma a rassicurarlo l’abbraccio della sua padroncina che l’ha tenuto tra le braccia per tutta la navigazione. A pieno titolo è il primo gatto “migrante” soccorso nei giorni scorsi dai mezzi della Marina militare e delle Capitanerie di Porto su un barcone a Sud di Lampedusa
“Abbiamo a bordo 45 bambini, 23 donne e per la prima volta anche un gatto – dice il capitano di vascello Eugenio Zumpano, comandante della nave San Marco alla Tgr della Rai – sono persone che abbiamo raccolto e strappato dal mare da cinque imbarcazioni diverse”. Fanno parte degli 823 migranti salvati ieri. Ora sono tutti al sicuro nel porto di Augusta dove è arrivato anche un veterinario per sincerarsi delle buone condizioni del gatto. (Foto Marina Militare)


Categorie: News dal Mondo

La storia del gatto che trasformò una vecchia egoista nella generosa Befana

04/01/2014

Una bella fiaba di Rossana Costantino ci racconta come un povero micio randagio, con l’astuzia tipica dei felini, riescì a compiere la prodigiosa trasformazione di una vecchia insensibile nella tenera Befana amata dai bambini.
Storia della befana e del gatto randagio
Una vecchina con le scarpe rotte ed un cappellaccio in testa viveva tutta sola in mezzo al bosco nella sua casetta accogliente fatta tutta di legno. La sua vita scorreva tranquilla in quei luoghi beati. Ogni mattina, la vecchina si lavava il viso con l’acqua della sorgente e faceva colazione con un’enorme tazza di latte caldo caldo appena munto, e così satolla andava a lavorare come sempre nei boschi.
Al tramonto, la vecchina rientrava in casa portando con se la legna per accendere il fuoco, e stanca del suo lavoro duro si levava dai piedi le sue scarpe malconce e addormentava davanti al caminetto sgranocchiando dei saporiti biscottini fatti con le sue manine esperte. Contenta e soddisfatta della sua esistenza, la vecchina solitaria credeva di non aver bisogno di niente e di nessuno, ma in realtà nessun essere vivente può vivere per sempre in solitudine, e ben presto anche lei ne avrebbe avuto prova. Poco più tardi, infatti, accadde un fatto assai curioso: durante una notte buia e tempestosa, mentre la contadina poltriva al calduccio davanti al caminetto, sentì dei lamenti provenire dall’uscio della sua casina. Incurante di quello che avveniva, la vecchia scorbutica continuò a dormicchiare senza nemmeno spostarsi.
Lercio e infreddolito, bagnato fradicio e affamato, giaceva tramortito un povero gatto randagio che non aveva più nemmeno la forza di miagolare. Persa ogni speranza di trovare un rifugio sicuro, non avendo ricevuto alcun aiuto dalla vecchina insensibile, il povero animale trovò riparo sotto un albero vicino alla casa di legno, e per poco non morì di stenti in quella notte terribile. Ma i gatti si sa, hanno ben nove vite, ed il gatto randagio superò le avversità pur soffrendo atrocemente. L’indomani mattina le nuvole erano sparite ed il sole era già alto, e la vecchina, come al solito, già beveva il suo buon latte prima di andare a lavorare con il suo cappellaccio in testa. Così, per cominciare le faccende, prese la scaletta per pulire il comignolo e si apprestava a salire in cima al tetto della sua casetta. Il povero gatto ancora molto debole osservava quella creatura cocciuta ed insensibile, ed arrabbiato ripensava alla sua triste esperienza. La vecchina era già arrivata sul tetto quando sentì un piccolissimo verso dalla punta del suo cappello.
Capì ben presto di non essere sola lassù, e terrorizzata al solo pensiero vide che un minuscolo topino era sul tetto prima di lei. Cominciò ad urlare a squarciagola perché la sua paura dei topi era paralizzante. Il topino sembrava divertirsi come un matto, perché un esserino come lui riusciva a sgomentare una vecchia forte e ben nutrita come la scorbutica vecchina. Anche il gatto, che incuriosito da quelle urla si era già arrampicato sull’albero, si gustava quella scena bizzarra, ma alla fine aguzzò l’ingegno. Con un salto felino si lanciò sul tetto e prese il topo con una sola zampata, e guardando dritto negli occhi la vecchia le fece giurare che gli avrebbe dato un posto caldo ed un po’ di latte in cambio avrebbe tenuto lontano tutti i topi della zona. La vecchina con il cappellaccio sempre in testa, fu costretta ad accettare, e perfino a chiedere scusa al gatto per non averlo soccorso durante la notte. Col tempo i due diventarono amici, ed il vecchio cuore della contadina ormai indurito dalla solitudine si intenerì con le fusa del suo nuovo compagno. Insieme stavano davanti al camino, e il gatto mangiava le briciole dei biscotti della contadina, e così si addormentavano soddisfatti.
Quando arrivò Natale, i due compagni decisero di fare qualcosa di bello per i bambini del villaggio, che come il gatto, potevano aver bisogno di un gesto affettuoso. Così, oltre agli squisiti biscotti, la vecchina preparò tantissime leccornie, e non avendo modo di confezionare i pacchetti, infilò quelle prelibatezze nelle calze che aveva cucito lei stessa. Così, anno dopo anno, la vecchina, che tutto il mondo chiama Befana, chiude il periodo natalizio con i suoi dolci e, il gatto, suo grande amico, le fa compagnia per tutto l’anno.


Categorie: Curiosità

Un calza della Befana per far felici i nostri pet e divertire noi

04/01/2014

La tradizione di appendere una calza al camino, o all’albero di Natale, in attesa della notte del 6 gennaio ha origini antichissime e un valore propiziatorio per l’anno nuovo che certo non vogliamo far mancare ai nostri pets . La Befana, infatti, rappresenta l’anno vecchio che se ne va e a cavallo di una scopa, nella notte del 6 gennaio, viene a distribuire dolci e regali come simbolo di semi da far crescere nell’anno nuovo. Ecco qualche suggerimento per riempire con fantasia una calza della Befana per i nostri animali.
Nei negozi specializzati se ne trovano di pronte ma sono tante le persone che preparano una calza anche per i propri compagni pelosi naturalmente niente dolci, sono nocivi per gli animali, mentre vanno bene biscotti e snack per animali, giochini, palline, sonagli e, se ne avessero bisogno, può essere l’occasione per rinnovare il guardaroba con un collare nuovo, un cappottino o una morbida copertina.
Se i nostri quattrozampe saranno veramente felici del regalo sinceramente non possiamo saperlo, ma volete mettere il nostro divertimento nel vedere il momento dell’apertura della calza, soprattutto se all’interno avrete inserito qualcosa di appetitoso che invogli il tuo amico scartare i suoi regali.


Categorie: Curiosità

Arriva la “Baufana” al canile Muratella per la cagnolata dell’Epifania, la tombola dei canili di Roma

04/01/2014

Apertura straordinaria del Canile Comunale Muratella per la Tombolata dei canili comunali di Roma giunta alla sua quinta edizioneTutti i bambini di Roma sono invitati lunedì 6 gennaio 2014, dalle ore 10 alle ore 20, al Canile Comunale di Roma Muratella (via della Magliana 856, di fronte alla Fermata Muratella del trenino che porta a Fiumicino) per una “Baufana” veramente speciale: tante adozioni, giochi, regali e soprattutto la Cagnolata-Tombolata dell’Epifania, la tombola dei canili comunali di Roma.
Questa è l’ultima iniziativa che chiude la Campagna Adozioni Natalizia 2013 dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, una campagna nata per sponsorizzare le adozioni nei canili comunali di Roma: una giornata a Muratella dove, dalle ore 10 alle ore 17, si potrà visitare il canile/gattile ed adottare un cane o un gatto, e poi, dalle 15.30 fino alle 20 si potrà fare merenda e giocare ad una Tombola speciale, la “Cagnolata” appunto, dove invece dei numeri verranno chiamati i nomi le foto e le storie di 90 cani in cerca di adozione.
Il tutto in compagnia di tanti nuovi amici, a due e a quattro zampe. Seduti ai tavoli, infatti, a partire dalle ore 15.30 e fino alle ore 20.00, anche una nutrita rappresentanza dei 1000 animali in cerca di adozione ospitati nelle quattro strutture comunali e banditori speciali che chiameranno a turno i nomi di questa Tombolata così particolare, giunta alla sua quinta Edizione.
Tante calze della Befana, un buffet vegetariano, lo stand della Pesca e dei gadget e la volontaria Marta con i suoi palloncini a forma di animaletti per allietare la giornata dei più piccini.
Il ricavato delle donazioni andrà interamente a confluire nel “Fondo Donazioni Specifico per le Spese Sanitarie presso i Canili Comunali di Roma” aperto dall’Associazione Volontari Canile di Porta Portese nel novembre del 2008 per garantire agli animali le prestazioni sanitarie che non possono essere garantite all’interno delle strutture comunali.
Per info: Associazione Volontari Canile di Porta Portese, cellulare 331 6005643 www.iolibero.org 


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Volpe in fin di vita sceglie di morire in un Presepio a Stenico (Trento). La foto commuove il web

03/01/2014

Potrebbe sembrare una fiaba, ma non c’è lieto fine nella storia di questa volpe che, nella notte dell’ultimo dell’anno, ha deciso di passare le ultime ore della sua vita terrena nel calore di un presepio illuminato nel giardino di una famiglia di Stenico (Trento) .
A far trovare la piccola volpe senza vita la labrador della famiglia, Stella, che verso mezzanotte ha iniziato ad abbaiare così forte che i proprietari hanno pensato che nel giardino, al limitare di un bosco, ci fosse un orso proprio come la scorsa settimana quando ad accorgersene ancora una volta era stata Stella. Il proprietario, uscito per richiamare il cane, ha trovato la volpacchiotta accovacciata nel presepio come se dormisse ma era ormai in fin di vita. Non c’era più nulla da fare per la piccola. Un luogo insolito dove morire per un animale selvatico come la volpe, abituato a rifugiarsi nei boschi, ma questa tenera volpe a ridosso del Natale è voluta scendere a valle e fare il suo ultimo sonno dolcemente nel presepe.
L’immagine della volpe che ha scelto di addormentarsi per sempre accanto a Gesù Bambino, pubblicata da L’Adige, ha commosso tutto il web e sono in corso gli accertamenti per identificare le cause della sua morte.


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La Befana del cane e del gatto 2014: da domani tre giorni di allegria e beneficenza con l'ENPA monzese

03/01/2014

Sabato 4, domenica 5 e lunedì 6 gennaio, la Befana arriverà a Monza in anticipo e si fermerà per ben tre giorni in Piazza Trento e Trieste dove verrà allestito un allegro gazebo con un punto raccolta dove potrete portare offerte, iscrizioni, provviste e tutto quanto può essere utile per i tantissimi animali meno fortunati di cui la sezione Enpa locale si occupa ogni anno. Le donazioni serviranno ad aiutare numerosissimi animali accuditi nelle situazioni più disparate dagli amici degli animali.
Non mancheranno ovviamente le simpatiche befane Enpa, in piazza e nelle strade di centro Monza, armate di scope e cesti colmi di caramelle per la gioia dei più piccoli, insieme a una scodinzolante rappresentanza del canile cittadino.
Al gazebo – presente in Piazza Trento e Trieste dalle 9,30 fino alle 18,30 – sarà possibile trovare una grande selezione di simpatici oggetti tutti a tema animale. Per i quattro zampe sarà disponibile l’esclusiva Calza della Befana Enpa, in versione cane o gatto, stracolma di accessori e con l’originale tasca-portafoto dove inserire l’immagine del proprio pet!
Si potrà acquistare il commovente libro “Dylan Dog e Botolo. Incubo a Montiscuri” (a €10), i cui proventi verranno utilizzati per realizzare la struttura a Concorezzo. Là verranno accolti e riabilitati i cani beagle usciti dai laboratori di sperimentazione.
Disponibili anche casette, mangiatoie e speciali confezioni di cibo per aiutare gli uccelli selvatici a superare l’inverno, e le ultime copie del calENPArio 2014 dell’ENPA Monza.
Per chi desidera portare i propri doni direttamente agli ospiti del canile/gattile di Monza, la struttura di via Buonarroti 52 aprirà le porte anche nel pomeriggio delle tre giornate. Il rifugio resterà aperto dalle 14,30 alle 17,30, anche per chi vorrà visitare gli animali, e chissà, trovare l’amico del cuore. Ad accogliervi il pomeriggio di lunedì 6 gennaio un’altra sorridente Befana!
Per sapere cosa è più opportuno portare si può visitare il sito http://www.enpamonza.it/.


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