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Cane salva la vita ad un gatto con una trasfusione di sangue

27/12/2013

Un cane ha salvato la vita ad un gatto, fornendo il suo sangue per una trasfusione. Un intervento decisamente insolito motivato dall’estrema emergenza.
Il gatto Rory era stato portato nella clinica veterinaria della dottoressa Kate Heller a Tauranga, in Nuova Zelanda,  in condizioni quasi disperate, dato che aveva mangiato veleno per topi. La dottoressa Heller sapeva che solo un’immediata trasfusione di sangue poteva salvare la vita a Rory, per contrastare gli effetti del veleno. Ma non c’erano donatori felini disponibili.
Come estrema risorsa per cercare di salvare l’animale, dopo una telefonata con il laboratorio di analisi, la veterinaria ha deciso di tentare una trasfusione utilizzando il sangue di un cane, ed ha immediatamente contattato un’amica perché venisse subito con Macy, il suo labrador. La trasfusione ha avuto successo ed il gatto si è ripreso.
“Non ne mai ho sentito parlare e neanche mai letto. Non c’è nei libri di medicina” racconta la dottoressa Heller, “Probabilmente qualcuno penserà anche che suoni un po’ sconveniente –  e lo è – ma ha funzionato, e siamo riusciti a salvargli la vita”.
Le trasfusioni interspecie portate a termine con successo sono molto rare: secondo gli esperti, in questo caso l’operazione è andata a buon fine perché i gatti non avrebbero anticorpi che rigettino il sangue di cane, e così la trasfusione può permettere di guadagnare tempo perché il gatto rigeneri i propri globuli rossi.
Per diventare donatori di sangue gli animali devono essere in buona salute, avere un’eta’ compresa fra uno e 8 anni e un peso adeguato: la soglia e’ di 25 chili per i cani e 5 per i gatti (notizie.delmondo.info) 


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Gatto rinchiuso in un barattolo “per punizione” e postato su facebook. Studentessa accusata di grave maltrattamento su animali

27/12/2013

Non è una bufala come i gatti cresciuti in bottiglia ma un’azione sconcertante compiuta da una studentessa universitaria di Taiwan residente a Providence negli States. La ragazza ha pubblicato su facebook una foto del suo gatto, un persiano bianco, rinchiuso in un barattolo di plastica. Stipato a forza nel piccolo contenitore, il micio mostra tutta la sua sofferenza e paura. Un’immagine che non ha mancato di suscitare l’orrore e l’ira degli amanti degli animali.
La studentessa aveva commentato la foto dicendo che si trattava di una “punizione” perché il gatto aveva assunto un “comportamento scorretto”.
Dopo le reazioni furiose del web, la giovane ha tolto l’immagine e ha tentato di giustificarsi dicendo che stava cercando un modo meno ingombrante del trasportino per poter portare in viaggio i suoi gatti che lei ama molto. Ha anche specificato che ai barattoli aveva praticato del fori per l’aria e che i gatti così potevano vedere meglio che attraverso la rete.
La Taichung City, locale protezione animali, non le ha creduto e sta valutando se processare la ragazza. Se dovesse risultare colpevole rischia una multa pesante o addirittura un anno di carcere. E’ accusata di maltrattamento e abusi sugli animali. Il suo gesto, ostentato con estrema nonchalance sul social network, è in realtà un atto di tortura esercitato nei confronti dell’animale indifeso, un reato in piena regola.
Speriamo che la protezione animali tolga a questa “svitata” non solo Kiki, il micio finito nel barattolo, ma tutti i suoi gatti, affidandoli a qualcuno che li tratti con rispetto, buon senso e amore e le vieti di possedere altri animali.


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Per Modena e Bologna un Capodanno senza “botti” anche per la sicurezza degli animali

27/12/2013

Si preannuncia un ultimo dell’anno “senza il botto” anche per Modena e Bologna. Il sindaco modenese, con un’ordinanza, ha invitato i cittadini a non far esplodere i botti nelle piazze cittadine. “Anche in passato i modenesi hanno dimostrato che si puo’ festeggiare insieme l’arrivo dell’anno nuovo brindando e ascoltando buona musica, senza rovinare l’atmosfera con i botti che creano rischi per gli animali, le persone, i monumenti e i luoghi che ospitano la festa”, ha affermato l’assessore alla Cultura. Le multe per i trasgnessori da 50 a 150 euro.
Anche il primo cittadino di Bologna ha vietato fino al 1 gennaio lo scoppio di fuochi d’artificio raccomandando a “genitori di vigilare sui minori e ai proprietari di animali di attivarsi per limitare
il loro disagio causato dagli scoppi”. 


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Capretta viva tra ovini morti nella vetrina di una macelleria, salvata e 'adottabile'

27/12/2013

Non era una figurante del Presepio, la capretta viva esposta nella vetrina di una macelleria dei Camaldoli, a Napoli, contornata da decine di corpi dei suoi simili sanguinanti e appesi a un gancio.
A salvarla da quella situazione da film horror la segnalazione del garante dei diritti degli animali del Comune di Napoli accolta dalla Asl Veterinaria che, con le guardie ambientali comunali hanno sequestrato la povera bestiola portandola via dal negozio.
I veterinari hanno riscontrato che l’eta’ dell’ovino – appena un mese di vita – era insufficiente per toglierlo alle cure della madre. Il negoziante, inoltre, non possedeva alcuna certificazione che attestasse ne’ la provenienza ne’ la tracciabilita’ dell’animale, requisito indispensabile per ogni singolo individuo della specie in un esercizio commerciale.
”Il titolare – racconta il garante – ha sostenuto che la capretta non era destinata alla macellazione ma a far giocare il figlio e a fornire latte in eta’ adulta e ha rifiutato di venderla a numerosi attivisti animalisti che volevano acquistarla”.
La polizia veterinaria sottoporra’ l’animale ad analisi e visite mediche, quindi la capretta diventera’ adottabile, ma solo da chi non voglia farne una portata per i pranzi delle Feste.


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Allarme Lipu: il Centro Recupero di Roma rischia la chiusura per mancanza di fondi

27/12/2013

Mentre il governo rinuncia al Salva Roma, Roma Capitale sembra voler rinunciare a una delle associazioni piu’ attive nella tutela degli animali, in particolare quelli selvatici: il Comune infatti non ha previsto fondi per la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli, ma che si occupa in generale
della fauna selvatica), nonostante una Convenzione che dovrebbe assicurare il sostegno economico da parte del Campidoglio.
”Il Centro recupero fauna selvatica Lipu di Roma – si legge infatti sul sito internet della stessa Onlus – e’ a serio rischio di chiusura. La struttura, storico punto di riferimento per i cittadini della Capitale e centro d’eccellenza per cure e assistenza che assicura ogni anno ad almeno 5mila animali selvatici in difficolta’ tra rapaci, aironi, passeri e pettirossi, ma anche rettili, anfibi e mammiferi, e’ senza fondi. Il Comune di Roma non li ha previsti nel proprio budget per il 2013, nonostante una
Convenzione firmata con la Lipu e nonostante che il Centro, su richiesta del Comune, abbia continuato a operare in modo incessante”.
”Finora la Lipu – prosegue la nota -, per il 2012 e il 2013, ha anticipato tutti i fondi per le spese sanitarie, gli alimenti, gli operatori, i veterinari e i materiali vari. Uno sforzo enorme, per una Onlus, fatto in nome dell’amore per gli animali e dell’efficienza del servizio alla citta’ e ai cittadini, che tuttavia non puo’ piu’ proseguire”.
”Una situazione gravissima – dichiara Fulvio Mamone Capria, Presidente Lipu-BirdLife Italia – dopo tanta dedizione e lavoro e l’enorme servizio che svolgiamo per gli animali e la citta’ da vent’anni. Se non si interviene subito a sanare la situazione del 2013 e prevedere il sostegno per
il 2014, il Centro chiude i battenti”.
”Non possiamo immaginare – aggiunge Danilo Selvaggi, Direttore generale Lipu-BirdLIfe Italia – che il Comune di Roma abbandoni il centro, ne permetta la chiusura. Dopo quasi vent’anni sarebbe un fatto grave, mortificante e senza precedenti e un danno agli animali selvatici e alle decine di
migliaia di cittadini che prestano loro soccorso”. La Lipu, inoltre, in un appello diffuso dal 17 dicembre sul proprio profilo Facebook, chiede di sollecitare un intervento urgente al Sindaco Ignazio Marino e all’assessore all’Ambiente, Estella Marino, scrivendo loro una richiesta in questo senso attraverso gli indirizzi e-mail ufficiali, riportati sul sito del comune di Roma.


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Felice vigilia di Natale per Lucky e Toby: il primo cade nel fiume e l’amico non lo abbandona. Salvati, ritrovano anche i proprietari

27/12/2013

In tempi come questi commuove la storia a lieto fine di due cani a Pistoia: uno dei due, oramai anziano, e’ caduto dentro un fiume da cui non riusciva ad uscire, stremato sarebbe morto, se l’altro cagnolino non avesse attirato l’attenzione dei passanti salvando cosi’ l’amico. La vigilia di Natale,
verso le 16.30, una ragazza ha chiamato l’Enpa di Pistoia segnalando che un pastore tedesco era intrappolato dentro un fiume. Il cane era accucciato e immobile, accanto a lui un altro cane gli faceva da guardia. La mattina, la ragazza aveva visto un cane al bordi di una strada di Pistoia ma non ci aveva fatto tanto caso. Ripassando pero’ sulla stessa strada, in tardo pomeriggio, aveva rivisto il cane fermo sempre nello stesso punto della mattina e si era insospettita: fermata l’auto e’ scesa a controllare. A bordo strada, in fondo a un dirupo, dentro le acque del fiume, immobile, c’era un altro grosso cane, un pastore tedesco.
La ragazza ha chiamato l’Enpa di Pistoia che e’ intervenuta subito ma oramai si era fatto buio. Con l’aiuto di torce i volontari hanno illuminato il fondo del dirupo trovandosi di fronte ad una scena
commovente: il pastore tedesco era immobile dentro l’acqua mentre l’altro cane era accanto al compagno e non lo lasciava solo. Verificato che era impossibile raggiungere il cane e tirarlo fuori
dall’acqua, l’Enpa ha chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco di Pistoia che sono arrivati calandosi dentro il fiume e portando in salvo il cane.
Il compagno e’ salito da solo e si e’ lasciato prendere con facilita’ dai volontari dell’Enpa. Le operazioni sono terminate verso le 21 della sera. A quel punto, il pastore tedesco e’ stato visitato dal veterinario di turno constatando fortunatamente che non era ferito ne aveva fratture, ma essendo anziano e sovrappeso non sarebbe riuscito ad uscire dal fiume dove sarebbe sicuramente morto.
Portati al canile, il colpo di scena: i cani avevano il microchip grazie a cui e’ stato possibile rintracciare i proprietari che sono venuti subito a riprenderli. Si tratta di una famiglia di Momigno della montagna pistoiese: i due cani si erano allontanati dal giardino di casa perdendosi. Il piu’ piccolo si chiama Toby e il grande Lucky, come fortuna. I cani sono stati presi gia’ adulti alcuni
anni fa: Toby al canile di Pistoia, Lucky dal precedente padrone che lo teneva legato alla catena da tre anni.


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“Buon Natale ai 4 zampe”, vademecum dell’Enpa per proteggere i nostri amici anche durante le feste

25/12/2013

In occasione delle festività natalizie, l’Ente Nazionale Protezione Animali fornisce alcune indicazioni affinché gli animali vivano un Natale “ cruelty free”.
La prima regola d’oro da seguire è quella di non donare di cani, gatti o di altri pet a Natale: molti di quelli regalati a Natale finiscono poi per essere abbandonati a giugno. Se proprio si vuole prendere con sé un animale, è indispensabile essere consapevoli che dovrà essere coccolato e accudito per tutta la vita. «Troppo spesso accade che, una volta esaurito l’entusiasmo iniziale per il nuovo amico, esso finisca per essere percepito come un peso e venga quindi abbandonato – spiega l’Enpa -. Invece, aprire la propria casa a un animale significa essere consapevoli che il pet ha bisogno delle nostre cure per sempre». A chi volesse “fare il grande passo” e sperimentare l’amore incondizionato che un pet riesce a dare, l’Enpa raccomanda di non acquistarlo in negozio, ma di rivolgersi ai canili e alle altre strutture di ricovero dove molti “trovatelli” attendono una famiglia che li adotti e li riempia di affetto. Da non dimenticare poi che in alcuni allevamenti dell’Est Europa, i cani, poi importati in Italia, vengono tenuti in condizioni molto precarie.
«E’ assolutamente da evitare – prosegue la Protezione Animali – l’acquisto di esemplari appartenenti a specie esotiche; animali sradicati dal proprio ambiente naturale e catapultati nel nostro, del tutto inadatto alle loro specifiche caratteristiche etologiche». Proprio per questo si tratta di animali molto impegnativi, destinati ad essere abbandonati quando il proprietario si rende conto di non poter più fare fronte alle loro esigenze. Purtroppo, in questi ultimi anni l’Enpa ha registrato un significativo incremento di tale fenomeno; un fenomeno che colpisce non soltanto le vittime dell’abbandono, ma anche i nostri ecosistemi dove si può manifestare una situazione competitiva tra specie autoctone e alloctone, con grave danno per entrambe.
Assolutamente fuorilegge gli oggetti realizzati maltrattando e uccidendo animali: pellicce e avorio anzitutto.
Proprio per non infliggere dolore e sofferenza agli animali, per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno devono essere preferiti i piatti vegetariani o vegani. Sul web sono disponibili numerosissimi siti dedicati (www.scienzavegetariana.it o www.veganblog.it, ad esempio); veri e propri ricettari a portata di mouse per creare gustosissimi menù, salutari sia per gli animali che per l’uomo. «L’alimentazione vegetariana e vegana allunga la vita e ne migliora la qualità – aggiunge la Protezione Animali -. Numerose autorevoli ricerche internazionali hanno infatti dimostrato vegani e vegetariani, grazie alla loro dieta, hanno meno probabilità di ammalarsi e mostrano una maggiore resistenza ai processi di invecchiamento.»
La notte di San Silvestro attenzione ai “botti” di Capodanno: se per qualcuno rappresentano un’occasione di festa, per i nostri amici costituiscono soltanto una pesante fonte di stress e un serio fattore di rischio per la loro vita. Molti uccelli, ad esempio, muoiono perché, terrorizzati dai fuochi d’artificio, fuggono all’impazzata dai loro dormitori andando a sbattere contro i muri o i tralicci dell’alta tensione. Ma la notte di Capodanno tra i “sorvegliati speciali” ci sono anche i pet: in alcuni casi, infatti, il terrore causato dalle esplosioni può essere così forte da rivelarsi fatale. C’è poi da considerare che ogni anno la notte di San Silvestro, centinaia di cani e gatti scappano dalle loro case per paura dei botti. Tanti di loro spariscono nel nulla perché finiscono investiti da una macchina o perché non riescono a tornare dalla propria famiglia; altri invece – i più fortunati – vengono portati in canile. E se non sono microchippati, per i proprietari può essere molto difficile riuscire a ritrovare i loro pet.
Fortunatamente i Comuni del nostro Paese stanno dimostrando una crescente sensibilità verso tale problema. Al punto che alcune amministrazioni comunali hanno emanato provvedimenti restrittivi o di divieto.
Ma ecco alcuni suggerimenti per gestire lo stress causato nei “nostri amici” dai “botti” di fine anno:
Costruire una relazione che metta i proprietari in una posizione di riferimento per il cane: “lui è il mio punto di riferimento e se lui è tranquillo, nonostante il gran rumore, anche io lo sono”;
rinunciare al veglione ma vivere il momento “dei botti” insieme al cane in una zona tranquilla della casa (comportamento da evitare: vedere i fuochi d’artifici insieme al cane sul balcone perché si potrebbe essere colpiti);
non premiare una eventuale agitazione del quattrozampe con carezze “rassicurative” poiché ne confermerebbero il comportamento;
se le reazioni sono troppo violente, tener presente che l’animale può anche avere un collasso. In questo caso rivolgersi al veterinario per un rimedio temporaneo;
quando portate a spasso il vostro cane, non slegatelo mai dal guinzaglio, neanche al parco o nei soliti posti di sgambamento;
tenete chiusi temporaneamente in un luogo comodo e rassicurante i vostri quattrozampe, anche quelli che normalmente vivono all’esterno, sopratutto per la serata del 31 dicembre;
assicuratevi che il microchip sia registrato all’anagrafe canina del vostro Comune e/o che il suo tatuaggio sia leggibile;
assicuratevi che il cane o gatto porti la medaglietta identificativa (con indirizzo e telefoni validi);
tenete alto il volume della TV o radio, specialmente se l’animale resterà in casa da solo, per soffocare gli altri rumori esterni. rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per una eventuale somministrazione di rimedi tesi ad abbassare il livello di ansia e di paura.


Categorie: News dal Mondo

Auguri di Buone Feste a tutti!

24/12/2013

La redazione di Pet&Dintorni augura a tutti Buone Feste da trascorrere da trascorrere in allegria con i vostri pets e le persone care.  Perché sia festa per tutti ricordiamoci di avere qualche attenzione in più per i nostri animali.
Proteggiamoli dallo stress dei fuochi d’artificio, non lasciamoli soli a casa ma approfittiamo per passare più tempo con loro. Non costringiamoli ad affollate riunioni di famiglia e niente avanzi dai cenoni, torroni e cioccolato possono essere un veleno.
Un augurio speciale a quanti si sono adoperati per il benessere degli animali meno fortunati e per garantire loro protezione e diritti.


Categorie: Curiosità

“Uno è per Natale, uno è per la vita”, la campagna di Animal Amnesty per ricordare che un animale non è un giocattolo

24/12/2013

Animal Amnesty lancia la sua campagna con un slogan efficace: “Uno è per Natale, uno è per la vita”. Gli animali non sono giocattoli, non sone cose da regalare a cuor leggero. Se si vuole un cane o si pensa di donarlo a qualcuno, è bene ricordarsi che un cane richiede attenzioni e affetto, non è  un qualcosa di cui disfarsi quando si è stufi.
Prima di fare una scelta è bene fermarsi a pensare. Un cane, un gatto o un qualunque altro animale da compagnia va seguito con impegno, cura e amore fino all’ultimo giorno della sua vita. E non possono venire a noia dopo qualche mese. Se non siamo più che sicuri, scegliamo un cucciolo ma…. di peluche!
E se avete scelto la meravigliosa avventura di avere un quattrozampe accanto, non compratelo. Fate un salto al rifugio più vicino. Il vostro nuovo amico è lì che vi aspetta. E sarà per sempre.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Il traffico di animali esotici non conosce feste. 582 animali stipati in un camion sull’A1

24/12/2013

Trasportava su un camion 582 animali esotici di specie diverse stipati in alcune gabbie, tra cui 8 pitoni, 2 daini, 2 nandù e 2 alpaca. L’autista, 48enne di Varese, è stato fermato ieri per un controllo dalla polizia stradale di Pian del Voglio (Bologna) mentre viaggiava sul tratto appenninico dell’autostrada A1. Grazie alla collaborazione del Corpo forestale i diversi esemplari sono stati affidati a due centri specializzati, mentre l’uomo è stato denunciato per maltrattamento di animali. (Ansa)


Categorie: News dal Mondo

Due beagle incastrati in un cunicolo. Dopo cinque ore di lavoro i Vigili del Fuoco li tirano fuori sani e salvi

23/12/2013

Ieri, due beagle erano a passeggio con il proprietario nelle campagne di Termini Imerese nella zona del villaggio Himera quando, forse attratti dalle tracce di un istrice, si sono infilati in un cunicolo senza riuscire a tornare indietro. Dopo aver cercato di tirarli fuori senza successo, l’uomo ha chiesto aiuto ai Vigili del Fuoco che sono prontamente arrivati sul posto con una pala meccanica e alcune telecamere per cercare di individuare i cani e poterli così salvare.
Il salvataggio non è stato facile e sono state necessarie ben cinque ore di lavoro perché, in tarda serata, i vigili del fuoco riuscissero a liberare i due piccoli beagles priionieri. I pompieri per creare una via di fuga hanno dovuto sbancare parte di un costone roccioso per consentire ai due piccoli animali di essere presi da un collega che si è infilato nel tunnel.
La tana dell’istrice è composta da diverse gallerie come un labirinto per questo i cagnolini non sono riusciti più a venire fuori perdendosi nei meandri
Alla fine i due beagles sani e salvi sono stati consegnati al proprietario. 


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Grazie a "No More Woof" parleremo ai nostri cani, come il Dr. Dolittle (video)+dolite

23/12/2013

Un gruppo di ricerca scandinavo afferma di aver inventato un dispositivo che permette di codificare il linguaggio dei nostri amici a quattro zampe, e capire quindi tutto quello che ci dicono, come il famoso Dr Dolittle. Le potenziali frasi, al momento individuate dai ricercatori, sono: “Lasciami stare”, “Chi sei”, “Hey, ragazzi perché state andando via?”, “E’ fantastico!”, “Sono annoiato”. La tecnologia usata in “No More Woof” è la combinazione di tre tipi di aree tecnologiche: elettroencefalografia sensoriale, micro-informatica e uno speciale software di interfaccia tra cervello-computer. Il dispositivo, chiamato “No More Woof” è un auricolare che utilizza la tecnologia di scansione del cervello per intercettare i modelli di pensiero di un cane, analizzarli e tradurli in linguaggio parlato. Il dispositivo, ancora un prototipo, è stato sviluppato dalla Nordic (NCID), un piccolo laboratorio di ricerca scandinavo, famoso in passato per aver sviluppato la iRock, la lampada Fly e Nebula 12.
Per la realizzazione del progetto di diffusione del dispositivo è in corso una campagna di raccolta fondi tramite Indiegogo. Il team di designer spera di sviluppare la propria invenzione in modo da renderla disponibile in altre lingue del mondo. Il dispositivo si trova dunque ancora in corso di perfezionamento. Gli esperti sperano in questo modo di migliorare, se possibile, la relazione tra i cani e gli esseri umani. (fanpage.it)


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