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Coccole sì, stravizi no a Capodanno per i nostri pet. Le leccornie umane per loro possono essere veleno

31/12/2013

Cenone e feste di capodanno piene di insidie per i cani e i gatti di casa, da tenere lontani soprattutto da panettone, spumante e avanzi. Alimenti della tradizione, decorazioni e ‘botti’ possono infatti mettere a rischio la salute degli animali domestici che magari cercano di condividere con i padroni i festeggiamenti con qualche bocconcino supplementare. Strappi alla regola vivamente sconsigliati dei veterinari, con il divieto assoluto per alcuni cibi presenti sulle tavole di questi giorni, tossici per gli animali, dalla cioccolata alle cipolle, dall’uva alle caramelle senza zucchero. “Chi ha un cane o un gatto ormai sa che la cioccolata è pericolosa per la presenza di teobromina, una sostanza tossica per gli animali perché la metabolizzano molto lentamente”, spiega all’Adnkronos Salute Marco Melosi, presidente dell’Anmvi, l’Associazione nazionale veterinari italiani. Per un cucciolo anche solo mezza tavoletta di cioccolato fondente può provocare danni gravissimi. “Altro alimento tossico conosciuto è la cipolla, presente in molte preparazioni, che può provocare nel cane un’anemia emolitica”, aggiunge Melosi. “Ci sono però altri cibi, meno noti per i loro effetti negativi – sottolinea l’esperto – che però, se assunti in quantità importanti, possono essere pericolosi. Le caramelle e le gomme senza zucchero, ad esempio, che contengono xilitolo, sostanza che può causare un’ipoglicemia perché dà un’improvviso rilascio di insulina. Un problema soprattutto per i cuccioli, che sono più curiosi e cercano di tutto”. Vietatissimo l’alcol, “anche quello contenuto nei dolciumi”, assicura Melosi. No anche a “uva e uvetta, soprattutto per i cani. Se mangiati in quantità sono alimenti in grado di creare danni a livello renale o provocare vomito e diarrea”. Tossico per gli animali anche l’avocado, frutto esotico frequentemente utilizzato in questo periodo. “Sia la polpa che le foglie contengono una tossina pericolosa per cani e gatti”, precisa Melosi. “I nostri animali – spiega il veterinario – oggi sono alimentati in maniera molto regolare e bilanciata, con crocchette e scatolette. Un cambio improvviso della dieta, in questi casi, è deleterio, come sono deleteri i fritti, gli umidi e tutti gli avanzi di cucina”. I cuccioli, inoltre, vanno tenuti lontani dalle decorazioni, anche quelle naturali “le stelle di Natale in particolare, ma anche gli abeti naturali e il vischio: sono tossici se ingeriti o masticati”, avverte il veterinario (Adnkronos)


Categorie: Curiosità

Le carrozze a cavalli di New York con il nuovo anno potrebbero essere sostituite da veicoli elettrici

31/12/2013

Dal prossimo anno i turisti potrebbero dire addio alle carrozze trainate dai cavalli che percorrono i viali di Central Park immortalate in tanti film e cartoline. Dopo le proteste animaliste, il sindaco republicano neo-eletto, Bill De Blasio e lo sfidante democratico Joe Lhota, avevano promesso all’unisono che, dopo l’elezione, avrebbero sostenuto un disegno di legge per eliminarle. De Blasio ha ora intenzione di vietarne dal 2014 il transito, pensando di rimpiazzarle con veicoli elettrici ispirati ai modelli delle prime carrozze a motore. Il sindaco newyorkese ha infatti dichiarato alla stampa di giudicare “disumano” far lavorare degli animali tra le trafficate e pericolose strade di Manhattan. La sua proposta incontra il sostegno di attivisti per i diritti degli animali ma deve fare i conti con la resistenza dei lavoratori del settore, sostenuti dai sindacati. I cavalli rischierebbero dopo essere stati “salvati” di finire al macello. I 200 cavalli di Central Park in pensione costerebbero troppo – almeno 200 dollari al mese ciascuno –fondi non facili da reperire per l’amministrazione.
Gli animalisti si stanno mobilitando per trovare il denaro in attesa di riuscire a fa adottare tutti gli animali. E in Italia quando?


Categorie: News dal Mondo

Due anatre mute non saranno il cenone di un cinese. Le salva la polizia municipale: denunciato il negoziante per maltrattamenti

31/12/2013

La polizia municipale ha liberato due anatre mute trovate imprigionate da una rete e con le zampe legate in un negozio etnico in via Emilia Ovest grazie alla segnalazione di un cittadino.
Così i due pennuti potranno trascorrere sane e salve le feste di capodanno accudite nel centro soccorso animali Pettirosso di Modena e non in una pentola pronte per essere servite in tavola.
I due volatili, come riporta La Gazzetta di Modena, sono stati salvati grazie all’intervento della Polizia municipale e di un cittadino che, lunedì 30 dicembre, è entrato in un negozio etnico, gestito da cinesi, in via Emilia Ovest.
L’uomo ha notato con disappunto le due anatre che avevano le zampe legate, erano ristrette in un sacco a rete dentro una scatola di cartone.
Il cliente ha subito segnalato il fatto alla sala operativa della Polizia municipale di Modena che ha inviato una pattuglia sul posto. Nel negozio gli agenti hanno trovato i due animali che sono stati sequestrati e portati al centro soccorso animali Pettirosso anzichè finire in un menù di fine anno. Per il titolare del market è scattata una denuncia penale per maltrattamento di animali.


Categorie: News dal Mondo

Capodanno: contro i "botti" appello della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente

31/12/2013

Capodanno non è ancora arrivato, ma i danni da “botti”, a persone ed animali, ci sono già. Solo negli ultimi giorni, riferisce la polizia di Stato, due ragazzi di 25 anni hanno perso l’uno un braccio e l’altro la mano sinistra, per l’esplosione di potenti petardi. E molti animali domestici e selvatici, come risulta ai centri specializzati, sono stati uccisi, feriti o terrorizzati dai “botti”. Perciò la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente – alla quale aderiscono Enpa, Lav, Oipa, Lndc, Leidaa, AAE Conigli, AiutiamoFido, Amici Animali Onlus, Cani & Mici per Amici Onlus, City Angels, Earth, Eolo a 4 zampe, Frida’s Friends Onlus, I Favolosi Cani 80, Il Rifugio del Micio, Noi Animali, Ombre a 4 zampe, SOS Gaia, SOS Levrieri, Tartamondo Onlus, Gaia Italia, L’Arca della Valle – ringrazia i sindaci che con regolamenti e ordinanze hanno già provveduto a vietare gli artifici pirotecnici, chiede a quanti non l’hanno fatto, specie agli amministratori dei Comuni più grandi, di introdurre il divieto, a tutela di uomini e animali, e si appella ai cittadini perché non acquistino e non adoperino fuochi d’artificio.
Negli ultimi 5 anni i festeggiamenti della notte di San Silvestro, prevalentemente a base di botti, hanno provocato sei morti e 2.311 feriti. L’anno scorso i feriti sono stati 361, di cui 53 bambini. Gravissime, anche se difficili da quantificare, le conseguenze sugli animali, terrorizzati e spesso uccisi dalle esplosioni. I decessi, tra i domestici e i selvatici, sarebbero migliaia, soprattutto di uccelli, che muoiono letteralmente di spavento.
Vietare i fuochi d’artificio – sottolinea la Federazione – non solo vuol dire difendere persone e animali, ma anche risparmiare notevoli somme da spendere in interventi successivi: dalle cure mediche alla ripulitura dei luoghi pubblici, alla rimozione dei petardi inesplosi. Dove i botti sono ancora permessi – continuano gli animalisti – é importante prendere qualche precauzione per tutelare gli animali domestici, in genere molto più sensibili di noi ai rumori. Ci sono poche e semplici regole da seguire per fare in modo che anche loro trascorrano una festa serena. 


Categorie: Curiosità

Buon Capodanno! Felice e sicuro anche per gli animali

30/12/2013

Nell’augurare a tutti una felice Anno Nuovo, facciamo che anche per i nostri amici animali la notte di San Silvestro sia una festa e non un incubo.
Sebbene molti Comuni abbiano vietato l’uso di petardi e botti di ogni tipo per la nostra sicurezza e per quella degli altri, animali compresi, con l’avvicinarsi della notte di San Silvestro qualcuno ancora crede di scacciare la malasorte con petardi, razzi e botti, cosa che purtroppo non si è mai verificata.
I fuochi d’artificio, oltre alla pericolosità per l’uomo, con il boato della deflagrazione spaventano gli animali (domestici e non) che istintivamente fuggono presi dal panico, confusi rischiano di essere investiti dalle auto in strada oppure, colpiti da un vero e proprio stato di shock, possono morire d’infarto. I botti non spaventano solo cani e gatti, ma anche i tanti piccoli animali selvatici che vivono ai margini dei centri urbani, così come i volatili, anch’essi vulnerabili alle manifestazioni esplosive. Lo scoppio di un petardo o di un fuoco artificiale in piena notte, ma anche di giorno, causa agli animali danni che nemmeno possiamo immaginare. Negli uccelli un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori, volando al buio anche per chilometri, andando a morire sfracellati contro qualche muro, albero o filo elettrico; quelli che riescono ad atterrare o a posarsi spesso muoiono assiderati a causa delle rigide temperature ed alla mancanza di un riparo.
Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento, tale da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti per scappare dal rumore per loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Negli animali di allevamento, con particolare riferimento a mucche e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da paura. Quindi chi ama gli animali non usa i botti (petardi, cipolle, eccetera) ma, eventualmente, soltanto fontane, girandole, cascate, stelline, candele e batterie colorate.
Così, anche quest’anno, è bene ricordare come proteggere almeno i nostri amici a quattrozampe da chi si ostina a festeggiare scatenando una “guerra” che nulla ha da condividere con la gioia per l’anno che inizia.
•Non lasciate che i cani affrontino in solitudine le loro paure e togliete ogni oggetto contro il quale, sbattendo, potrebbero procurarsi ferite
•evitate di lasciarli all’aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili, il primo dei quali è la fuga
•non teneteli legati alla catena perché potrebbero strangolarsi
•non lasciateli sul balcone perché potrebbero gettarsi nel vuoto
•dotateli di tutti gli elementi identificativi possibili (oltre al microchip, medaglietta con un recapito)
•se si nascondono in un luogo della casa, lasciateli tranquilli: considerano sicuro il loro rifugio
•cercate di minimizzare l’effetto dei botti tenendo accese radio o TV
•prestate attenzione anche agli animali in gabbia e non teneteli sui balconi
•nei casi di animali anziani, cardiopatici e/o particolarmente sensibili allo stress dei rumori rivolgersi con anticipo al proprio veterinario di fiducia
•se l’animale scompare presentate subito una denuncia di smarrimento


Categorie: Curiosità

I cani piccoli? Prepotenti, irosi e tutti con la "sindrome di Napoleone",studio rivela che l'aggressività è proporzionale alla non altezza.

30/12/2013

I cani piccoli tendono a manifestare l’equivalente canino della ‘sindrome dell’uomo basso’, che li rende più aggressivi e inclini a ‘montare’ persone e oggetti. Indipendentemente dalla razza, più piccolo è il cane, più è probabile che abbia simili comportamenti, secondo uno studio dell’Università di Sydney, in Australia, che ha esaminato i contributi dei padroni di 8000 cani di 80 diverse razze.  “La nostra ricerca indica che certe caratteristiche fisiche nei cani sono associate regolarmente a certi tipi di comportamento”, scrive Paul McGreevey della facoltà di veterinaria dell’ateneo, sulla rivista PLoS One.
“Essenzialmente, più basso è il cane, meno controllabile è il suo comportamento secondo il suo padrone. Comportamenti indesiderabili come aggredire o montare, si verificano più spesso nei cani piccoli”, aggiunge.  La ricerca indica che sui 36 comportamenti indesiderabili sotto esame, 33 sono associati ad altezza, peso corporeo e forma del cranio. Se ad esempio diminuisce l’altezza, aumenta la probabilità di montare esseri umani o oggetti, di aggressione verso i padroni, di richiesta di cibo e di ricerca di attenzione.
E quando diminuisce il peso corporeo, aumentano l’eccitabilità e l’iperattività.  Un caso interessante, osserva McGreevey, e il rapporto fra larghezza e lunghezza del cranio. I cani con cranio lungo, come afgani e i levrieri, sembrano essere un prodotto di selezione per caratteristiche di caccia. poiché eccellono in tali indicatori.
In contrasto, i risultati confermano che i cani dal cranio corto, come il boxer e il carlino, essendo il risultato di generazioni di riproduzione selettiva, mantengono certe caratteristiche di cuccioli anche da adulti, mentre hanno perduto molte delle caratteristiche di cacciatori.  “Questi risultati interesseranno i proprietari di cani, gli allevatori, i veterinari e i biologi evoluzionistici”, scrive lo studioso. “Ci ricordano che i cani domestici sono un modello estremamente utile per esplorare le forze biologiche che producono diverse strutture animali e i relativi comportamenti”. (quotidiano.net)


Categorie: Curiosità

Sperimentazione e polemiche. "Ricerca con animali allontana le soluzioni" dichiara Susanna Penco, ricercatrice malata di sclerosi multipla

30/12/2013

No agli insulti e alle minacce, “perché educazione e civiltà sono valori imprescindibili”, ma no anche alle “strumentalizzazioni di qualsiasi genere”. Lo scrive in una nota pubblicata da www.nelcuore.org – commentando il caso della studentessa di Padova che si è dichiarata “viva grazie alla sperimentazione animale” e perciò è stata offesa su Facebook – la biologa Susanna Penco, ricercatrice presso il dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università di Genova, malata di sclerosi multipla da vent’anni e saldamente convinta “che sia proprio la sperimentazione animale ad allontanare le soluzioni e quindi la guarigione per i malati”. Il futuro, afferma, è “la medicina personalizzata, che sfrutta le differenze genetiche interindividuali per capire il funzionamento delle malattie umane”.
“Ho appreso – scrive la dottoressa Penco – del clamore suscitato in rete dalle affermazioni di una studentessa malata, con la quale condivido la sfortuna di non aver avuto la salute in dotazione. Anche io convivo con una malattia che mi ha costretta a flebo di cortisone, a terapie pesanti, a rinunciare, per esempio, a vivere un sereno Capodanno, o la vigilia di Natale (se mi devo fare una puntura che mi scatena sintomi come la peggiore delle influenze è ovvio che me ne debba stare a casa), in quanto devo sottopormi cronicamente ad una cura fastidiosa, di cui alcuni lavori scientifici, tra l’altro, mettono anche in dubbio l’efficacia. Mi sconfortano le parole offensive verso la studentessa, poiché educazione e civiltà sono valori imprescindibili. Tuttavia, contrariamente a lei, troverei umiliante per me stessa farmi fotografare con una flebo attaccata alla vena: pertanto metto in rete una foto in cui appaio sorridente, anche se molto spesso sono tutt’altro che serena o in salute. Detesto le strumentalizzazioni di qualsiasi genere. Siccome sono malata mi informo, e leggo ad esempio che non ci sono ancora cure per le forme progressive di sclerosi multipla: è un dato di fatto (fonte: Aism, Associazione italiana sclerosi multipla)”.Una interessante intervista alla dottoressa Penco, pubblicata su “Donna Moderna”, è disponibile sulla pagina Facebook di Enpa (www.facebook.com/enpaonlus/) .


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Animali e terremoti. Studi scientifici a conferma della loro capacità di presagirli

30/12/2013

Gli animali fanno molte cose che per l’uomo sembrano davvero inspiegabili, come ad esempio mostrare un comportamento insolito all’avvicinarsi di un terremoto.
La scosse sismiche che in questi giorni hanno fatto tremare il centro Italia, riportano l’attenzione su questa facoltà degli animali, un fenomeno che si verifica dall’inizio della storia, da quando l’uomo è riuscito a rilevarlo e tramandarlo alle successive generazioni.
Gli studi e le testimonianze scientifiche in materia sono tante. Il giorno del terremoto a L’Aquila, come riporta il quotidiano partenopeo Il Mattino, una ricercatrice inglese stava conducendo uno studio sui rospi, in Abruzzo. Ad un certo punto è rimasta di sasso: i rospi erano improvvisamente spariti. Tutti. Poi dopo poco è accaduta la catastrofe, quella che tutti conosciamo. Il comportamento dei rospi aquilani nei giorni del terremoto è stato descritto su un articolo pubblicato dal Journal of Zoology a firma della ricercatrice Rachel Grant della Open University di Milton Keynes. Non è l’unico caso nè l’unico esempio. Dopo il sisma che colpì l’Emilia – come racconta l’etologo Marchesini – molte persone ebbero forti riscontri di comportamenti anomali messi in atto dalla maggior parte dei cani e dei gatti. Certo, non tutti reagiscono allo stesso modo. Ma si passava da espressioni di inquietudine come l’ansimare, il girovagare per casa, l’abbaiare ripetuto e il rifiuto del cane ad andare nei luoghi ove solitamente riposavano. Chi dormiva col cane o col gatto descrive che il proprio pet si rifiutava di entrare in camera e rimaneva immobile vicino alle porte.
Altra stranezza notata da molte persone residenti nei luoghi ove il terremoto aveva fatto salire fango, sabbia, acqua o ha causato sprofondamenti del terreno, è che i cani non la smettevano più di annusare l’aria, come se avvertissero un odore inconsueto. Durante la scossa molte persone hanno riferito che i cani guardavano ripetutamente verso l’alto ansimando. Anche i gatti sono sensitivi: angoscia, un atteggiamento nervoso in modo innaturale, voglia di scappare e uscire dalle abitazioni alla ricerca di una via di fuga. E principalmente, in presenza di cuccioli, la necessità primordiale di metterli in salvo, sono i comportamenti più frequenti. La spiegazione? Una teoria è quella per cui i cani percepiscono le vibrazioni della terra prima degli esseri umani. Altre suggeriscono che riescono a rilevare cambiamenti nell’elettricità dell’aria o i gas rilasciati dalle profondità della terra.
Insomma, occhio ai nostri pet dentro casa: non sempre i loro comportamenti sono scontati.


Categorie: Curiosità

Cane abbaia e salva i proprietari nella casa in fiamme

30/12/2013

Ancora un cane salva i suoi umani da un incendio.Una giovane coppia, lei è all’ultimo mese di gravidanza, dormiva nel proprio appartamento all’ultimo piano di un palazzo del centro storico di Lamezia Terme, ignara dell’incendio, forse causato dal malfunzionamento della canna fumaria, che stava trasformando la casa in una trappola mortale.
Ma il cane di famiglia ha immediatamente avvertito il pericolo e ha cominciato ad abbaiare disperatamente svegliando di soprassalto i conuigi che, nel cercare di capire a cosa volesse, si sono accorti dell’incendio e che non c’era un momento da perdere vista anche la difficoltà della signora nell’affrettarsi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri mentre il Comune ha dato un’alloggio provvisorio ai coniugi e al loro cane eroe che sicuramente da oggi sarà ancora più amato dai proprietari perché è proprio grazie a lui che l’incidente non si è trasformato in tragedia. 


Categorie: News dal Mondo

“Aggiungi un nonno a tavola”, nasce la mission Lega del Cane – SANYPet-Forza 10 in favore dei cani anziani ospiti dei canili

30/12/2013

Grazie alla sua struttura capillare, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane ogni anno salva migliaia di trovatelli di ogni specie e razza con l’obiettivo di trovare ad ognuno di essi una sistemazione adeguata e sicura in famiglia. La triste consapevolezza è che alcuni di loro, soprattutto per età, sono spesso destinati a rimanere in canile a vita senza mai provare l’affetto e il calore di una vera famiglia. Ma è scoraggiante pensare che a una certa età non ci sia più nulla in cui sperare, nemmeno per i veterani del canile. Ed è a loro che LNDC con il prezioso sostegno di Sanypet-Forza10, una delle più autorevoli tra le aziende “cruelty-free” del settore, dedica una mission speciale finalizzata all’adozione dei cani anziani o che abbiano trascorso gli ultimi dieci anni della loro vita in canile senza altro motivo se non quello di non essere mai incappati nell’occasione giusta.
La campagna “Aggiungi un nonno a tavola”, partita lo scorso 20 dicembre, è una nuova iniziativa solidale in favore dei cani meno fortunati: le famiglie che verranno ritenute idonee per l’adozione di un cane anziano scelto dai rifugi della Lega Nazionale per la Difesa del Cane riceveranno una fornitura di cibo gratis per sei mesi offerto da SANYPet – Forza 10, l’aiuto più naturale ma nel contempo più prezioso che questa azienda possa offrire per la gioia dei nostri animali.
Invitiamo quindi tutti coloro che hanno intenzione di accogliere un cane in casa a pensare a questa opportunità, abbandonando l’idea erronea che un cucciolo si affezioni più di un adulto. Pensiamo alle migliaia di cani anziani destinati a rimanere in canile fino alla fine dei loro giorni. Adottarli significa aprire il proprio cuore a chi non ha chance.
Chi ama gli animali non spende cifre da capogiro per acquistarne uno, perché l’amore non si compra. Chi ama gli animali non dovrebbe pensare a farne nascere degli altri, perché per ogni cane che nasce e viene venduto, un altro già nato resterà in canile e la sua attesa si allungherà ancora, dimenticato proprio da chi dice di amarli.
Alle persone che ancora comprano animali nei negozi o sul web, a chi incoscientemente fa riprodurre cani o gatti, dovrebbe andare in un canile o per la strada e dire a queste creature dimenticate dal mondo “io vi amo e vi rispetto”, guardandoli negli occhi.
Nei canili italiani ci sono già ben oltre mezzo milione di cani, ognuno di loro attende una nuova famiglia. Acquistando un animale si nega, invece, la possibilità ad un altro di uscire dall’infinita prigionia del canile.
Per visitare il canile più vicino cerca la sezione della tua zona!


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Fido, il meticcio del cimitero d’Inverigo che si fida solo dei morti è finito al canile ma il paese vuole adottarlo

30/12/2013

Deve aver ricevuto tante angherie dagli umani il povero meticcio magro e timoroso che da circa dieci giorni ha trovato rifugio al cimitero di Romanò d’Inverigo, in provincia di Como. E’ così spaventato che gli basta vedere anche solo un bambino per allontanarsi e nascondersi tra le tombe Lui ormai si fida solo dei morti. Le persone che con maggiore assiduità vanno a trovare i loro defunti si sono affezionate a lui, gli hanno dato anche un nome, Fido, e quando vanno al cimitero oltre ai fiori hanno sempre un bocconcino per lui sperando che impari a fidarsi anche degli umani vivi..dieci giorni si aggira nel cimitero. Un meticcio pelle e ossa e spaurito, che se vede anche un bimbo si allontana terrorizzato. Evidentemente, in passato è stato maltrattato.  Gli abitanti di Romanò sperano che prima o poi si lasci accarezzare e accudire  – E hanno difeso la bestiola quando si è presentato l’accalappiacani.
“E’ impossibile avvicinarlo – hanno spiegato a “Il Giorno” – perché appena gli si arriva vicino, inizia a ringhiare, indietreggia e scappa. Non sembra capace di far del male a una mosca, ma in passato deve aver molto sofferto”. All’inizio si pensava che il cagnetto andasse a trovare il proprietario morto, però poco dopo i residenti si sono accorti che non sosta davanti a nessuna tomba in particolare. “Si aggira silenzioso e con il capo chino tra i vialetti”, raccontano. E qualcuno ha pensato di costruire anche un riparo, con una scatola di plastica, e il giorno di Natale, ha avuto anche in dono una coperta per difendersi dal maltempo che ha colpito la provincia di Como. Ma in tutte le favole c’è sempre il cattivo e qualcuno ha deciso di far portare via Fido perché scaverebbe buche nelle aiuole e farebbe i bisogni nel camposanto.
Così il 26 dicembre scorso è arrivato l’accalappiacani ma tutti hanno difeso il cagnetto che ormai sentono un po’ loro. Alcuni abitanti hanno formato un cordone umano pronto a proteggere Fido: “Lasciatelo qui, non fa niente di male. Ci occuperemo noi di lui. Non è un cane aggressivo ma solo un cucciolo spaventato, rinchiuderlo in una gabbia sarebbe una violenza”. Ma gli uomini dell’Asl sono tornati all’ora di pranzo, quando non c’era in giro nessuno, hanno sedato Fido per chiuderlo al canile. Gli amici di Fido non si arrendono: “Vorrà dire che andremo al canile di Mariano e ci occuperemo di lui”. Presto, per questo piccolino, potrebbe arrivare anche un’adozione.


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Bull, meticcio ucciso dalla freccia di una balestra nel giorno di Natale

28/12/2013

Aveva undici anni Bull, un piccolo meticcio di pastore tedesco, un cane dolcissimo che non aveva mai dato fastidio a nessuno per questo non si spiega chi può averlo ucciso in modo tanto crudele. Il giorno di Natale, poco prima dell’una, Bull stava giocando nel giardino della sua casa nel pistoiese, quando all’improvviso si è allontanato, una cosa normale per i proprietari perché le sue scappatelle, da quando nella zona c’era una cagnolina in calore, erano diventate quotidiane. Dopo un paio d’ore però, Bull è tornato a casa agonizzante, trapassato dalla freccia di una balestra. La corsa di Elena e Massimo, i proprietari, è stata inutile. «Il veterinario ha fatto di tutto per salvarlo ma aveva perso troppo sangue – spiega tra il dolore e la rabbia Elena – Ha provato ad operarlo, con l’aiuto di un’altra dottoressa, ma la freccia gli aveva devastato l’intestino. E Bull non ce l’ha fatta».
I coniugi hanno immediatamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine consegnando anche la freccia mortale. Ora i carabinieri indagano su quella che i proprietari giustamente chiamano “cattiveria allo stato puro” e promettono anche una ricompensa a chi darà informazioni utili per identificare chi ha ucciso il loro Bull.
Se qualcuno, invece di stare con i propri cari, ha deciso di uccidere nel giorno di Natale un essere  indifeso in modo tanto orribile, deve avere una mente malvagia e perversa che potrebbe spingerlo a rivolgere la sua arma verso chiunque.
Foto web


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