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IL Sindaco de L'Aquila ritira definitivamente l’ordinanza affama-randagi

26/09/2013

Era rimasta solo una promessa, quella di sospendere l’ordinanza affama randagi. Il Sindaco pensava che fosse sufficiente per “zittire” i cittadini e i volontari dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” . Nonostante l’annunciata sospensione, sono arrivate a ben “otto animalisti” le multe dei vigili urbani de L’Aquila, perchè colpevoli, a loro dire, di aver dato da mangiare ad alcuni randagi, violando così l’Ordinanza n.64 del Sindaco aquilano. Ordinanza assolutamente illegittima. Già la Sentenza del Consiglio di Stato del 1997 ha stabilito l’illegittimità del divieto di somministrare cibo ai randagi.
Per non parlare delle innumerevoli sentenze del TAR che negli ultimi anni hanno letteralmente annullato le c.d. ordinanze affama randagi.
L’Associazione “Animalisti Italiani Onlus”, ieri era pronta a una nuova protesta per sfamare gli animali e strappare le multe. Con un perfetto tempismo, lo stesso giorno, è stata protocollata l’Ordinanza firmata dal Sindaco Cialente con cui si ritira la precedente Ordinanza n.64 ormai denominata “Affama Randagi” Dichiarazione di Walter Caporale, Presidente Nazionale dell’associazione “Animalisti Italiani Onlus e Capogruppo al Consiglio Regionale dell’Abruzzo”: “Una vittoria storica della battaglia dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus”. Una Vittoria della Perseveranza, Abbiamo manifestato, dato da mangiare agli animali, preso le multe e le abbiamo pure strappate. La nostra protesta è stata continua. Non abbiamo mollato e abbiamo vinto. Oggi siamo tornati qui per sfamare i randagi perché nessuno si può permettere di vietare di dare da mangiare e bere ad un essere vivente che non ha certamente alcuna colpa di ritrovarsi abbandonato per le strade. Un essere vivente che ha diritto alla vita, all’uguaglianza ed al rispetto da parte di tutti ed in particolare dalle Istituzioni. L’ordinanza n.64 del Sindaco è stato un provvedimento inaccettabile, indegno di un Paese civile, di una città civile, ambiguo ed illegittimo se oggi non fosse stata sospesa con la nuova ordinanza di ritiro noi avremmo continuato a sfamare gli animali fin quando il primo cittadino avesse fatto prima o poi marcia indietro“. (animalisti.it)


Categorie: News dal Mondo

Nel padovano sospetto traffico di cani piccola taglia rapiti nei giardini delle case. Scatta l’allarme

26/09/2013

L’ultima a sparire è stata Corinne, una Shih-tzu di 4 anni molto piccola (3-4 kg) tricolore con una piccola cicatrice dietro l’orecchio sinistro (dovuto a due punti di sutura) probabilmente incinta, cip n: 982009106305921. La cagnolina non si era mai allontanata dalla sua casa a Ospedaletto Euganeo ne avrebbe potuto saltare la recinzione del giardino dove si trovava quando, il 10 settembre, è sparita. Daniela, la proprietaria, dopo aver controllato che non si fossero create vie di fuga nella rete e aver chiesto ai vicini se avessero visto la sua cagnetta, è convinta che qualcuno l’abbia rapita.
La donna ha presentato denuncia ai carabinieri e ha segnalato la scomparsa all’Asl (Azienda sanitaria locale) di zona. Ed ecco la pessima notizia: non è il primo caso che coinvolge cagnolini di razza dell’area come riportato da quotidiano.net.
Il fenomeno dei rapimenti di cagnolini sembra interessare il basso Padovano e alcune zone dell’Emilia-Romagna dove è probabilmente in atto un traffico clandestino dei pet.
I proprietari della zona sono stati invitati a non lasciare i loro animali da soli all’aperto e di non perderli d’occhio quanda sgambano sciolti nel verde. Intanto, gli investigatori vengono sollecitati a smantellare il presunto traffico del Padovano. E Daniela continua a cercare Corinne senza rassegnarsi. Per qualunque notizia su Corinne, contattare Daniela su Facebook alla pagina “Le Lanterne Bar”.


Categorie: News dal Mondo

“Più di 35 anni dalla parte degli animali” unica conferenza in Italia di Chris DeRose, a Roma il 1 ottobre

26/09/2013

Animal Equality è lieta di annunciare la conferenza (unica data italiana!) di Chris DeRose a Roma, intitolata “Più di 35 anni dalla parte degli animali’. Chris, attivista e presidente fondatore dell’organizzazione Last Chance For Animals, è stato tra i primi ad essersi impegnato per gli animali negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’80, quando un vero e proprio movimento per i diritti animali era di fatto inesistente. Attraverso il suo racconto, tradotto in italiano per tutti, ripercorreremo due episodi che hanno segnato dei momenti storici per il movimenti in difesa degli animali.
La liberazione di Britches (con immagini inedite mai viste prima!)
La lotta ai ‘B Dealers’: le indagini che hanno portato ad ostacolare diversi rivenditori di ‘categoria B’, ovvero i gestori di veri e propri canili in cui è possibile, negli Stati Uniti, mantenere i cani per poi rivenderli ai laboratori di ricerca. Attraverso le investigazioni sotto copertura durate anni, Chris e gli attivisti di Last Chance For Animals hanno scoperto un vero e proprio commercio clandestino di cani rubati alle famiglie o prelevati dalle strade, per poi essere rivenduti ai laboratori di ricerca.
La vita di Chris DeRose è raccontata nel suo libro intitolato ‘A muso duro’ (Titolo originale ‘In Your Face’) edito in Italia da Cosmopolis.
L’appuntamento è il 1° ottobre 2013 a partire dalle 20.30 presso la Città dell’Altra Economia – Largo Dino Frisullo, Testaccio – Roma.
L’ingresso è libero. Prima della conferenza è previsto un rinfresco gratuito di cibo senza ingredienti di origine animale.
Per informazioni chiama il 370 71 22 316 o scrivi a eventi@animalequality.it


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Cane da caccia ucciso a fucilate alla schiena trovato in una strada di Castello di Gogego (Treviso)

26/09/2013

È stato trovato in mezzo alla strada, nel Comune di Castello di Gogego (Treviso), il corpo senza vita di un cane di razza setter preso a fucilate alla schiena.
La Lav ne è venuta a conoscenza grazie alla segnalazione di una simpatizzante che aveva immediatamente capito che il cane non era quasi certamente morto per cause naturali. Secondo la LAV, l’uccisione con arma da fuoco è evidente dai grossi fori presenti sul dorso dell’animale, che non era munito di microchip: l’identificazione del proprietario, responsabile o meno che sia della sua morte, sarà quindi pressoché impossibile.
“Non è un fatto raro che un cane di una razza solitamente utilizzata per la caccia muoia di morte violenta”, commenta LAV in una nota. “Si tratta purtroppo di situazioni abbastanza comuni, e vicino alla riapertura ufficiale della stagione della caccia possono avere una maggiore incidenza. A dispetto di quello che sostengono i cacciatori, cioè di amare i loro cani, molto spesso quegli stessi cani che li hanno accompagnati nelle loro battute, se non sono portati ad assolvere il loro compito o alla fine della stagione venatoria fanno la fine degli altri animali”.


Categorie: News dal Mondo

Signore, la sua cockerina non è incinta…ha solo mangiato 140 sassi!

26/09/2013

La famiglia Jones vedeva inspiegabilmente crescere la pancia di Snickers, la loro cockerina color cioccolato. Il primo pensiero è stato quello di una gravidanza non programmata ma la realtà era ben diversa: la cagnetta, nel suo pancione, non nascondeva il frutto di un amore clandestino ma ben 140 sassi.
A dare la curiosa notizia è la BBC. Tutto succede a Gorseinon, in Galles dove vive la famiglia di Warren Jones proprietario dell’amata Snickers di tre anni.
Nonostante la famiglia si fosse spiegata il pancione di Snickers con una gravidanza, Ryan, il figlio dodicenne di Jones, non era convinto e ha insistito perché portassero la cagnetta dal veterinario.
Grazie a una radiografia, l’incredibile scoperta: il cane aveva ingoiato ben centoquaranta sassolini della ghiaia sparsa sul vialetto di casa.
Snickers è stata subito operata. Le veterinarie che hanno eseguito l’operazione, hanno spiegato che fortunatamente i sassi erano rimasti nello stomaco: se fossero arrivati all’intestino, l’intervento sarebbe stato molto più invasivo.
Snickers ora è in via di guarigione e dovrebbe riprendersi presto. Speriamo che non riprenda anche a mangiare sassi. I Jones farebbero bene a pavimentare il viale….. 


Categorie: Curiosità

Inutili tutti gli appelli: anche per la Corte Costituzionale rumena i randagi devono essere catturati e uccisi dopo 14 giorni

25/09/2013

E’ durata solo quattro ore la seduta della Corte Costituzionale rumena che doveva esprimersi sulla legge “ammazza randagi” approvata dalla Camera dei Deputati lo scorso 10 settembre.
Intorno alle 11.35 (ora italiana) di oggi  le agenzie hanno lanciato la notizia, che ha gettato nello sconforto non solo i manifestanti che stazionavano davanti alla Corte dalle prime ore del mattino ma tutte le decine di migliaia di cittadini – in Romania e in Europa – che da due settimane erano scese in piazza per dire no alla legge.
“Nel giro di 2-3 anni l’Europa emanerà senza dubbio una Direttiva sugli Animali da Compagnia – dichiara la Presidente di Save the Dogs Sara Turetta – e la Romania sarà costretta a rivedere comunque questa legge barbara e senza senso. L’OMS e l’OIE hanno ripetutamente bocciato le uccisioni di massa come metodo per contenere il randagismo conclude amareggiata Turetta –  ma i politici rumeni continuano volutamente ad ignorare queste indicazioni. E’ un comportamento inspiegabile, destinato a far soffrire non solo milioni di cani randagi ma anche a creare enormi tensioni sociali tra gli amanti degli animali e coloro che si improvviseranno “giustizieri fai da te”. “
Save the Dogs si è mobilitata nelle scorse settimane, contattando esponenti della politica e della diplomazia europea e incontrando – lunedì 23 settembre – l’Ambasciatore di Romania a Roma, Dana Constantinescu. Inascoltati sono stati i richiami rivolti al Governo rumeno da numerosi Europarlamentari, dalle più grandi organizzazioni animaliste del mondo (tra cui IFAW, Human Society e WSPA) e dalla stessa Angela Merkel, che nei giorni scorsi ha avuto parole di critica nei confronti della nuova legge.
Inutile anche l’appello di 300 esponenti di spicco della società rumena (cantanti, attori, intellettuali) che si sono schierati contro il provvedimento.
Sara Turetta partirà nei prossimi giorni alla volta della Romania per verificare la volontà delle amministrazioni di Cernavoda e Medgidia a proseguire con i progetti portati avanti dall’associazione italiana.
Il provvedimento riporta la Romania al 2001, quando un Decreto Legge diede il via ad una mattanza che solo a Bucarest fece 144.000 vittime, mentre a livello nazionale le cifre non sono mai state rese disponibili ma sono spaventose, visto il numero enorme di randagi presenti sul territorio.
Anche se le proteste in tutta Europa e nella stessa Romania, non sono servite a nulla e tantomeno sembra essere utile l’indignazione europea per un paese che vuole entrare in Schengen ma se ne infischia dei dettati europei sulla tutela degli animali, ricordiamo a tutti la manifestazione il 3 ottobre per dire no a questa assurda pratica decisa dal governo romeno. L’appuntamento è a Roma, davanti all’ambasciata di quel Paese. La protesta è organizzata dal Partito animalista europeo e dall’associazione Lamento Rumeno.


Categorie: News dal Mondo

Osimo (An), aveva investito deliberatamente la gatta del vicino: 7mila euro di multa

25/09/2013

A più di due anni dal fatto, un uomo di Osino (An) è stato condannato a pagare settemila euro di multa per aver volutamente investito la gatta di un vicino di casa.
Il 23 agosto del 2011, l’uomo, che ogni giorno percorre un tratto di strada privata per raggiungere il suo terreno con il capanno da lavoro dietro l’abitazione dei vicini, avrebbe sterzato con l’auto per investire la micia ferma in mezzo alla strada con l’intento di punire i vicini per attriti tra le due famiglie una volta amiche. Naturalmente non ha avuto ripensamenti e ha lasciato la micia gravemente ferita al bordo della strada. Nonostante le gravi lesioni la gatta è sopravvissuta.
Ieri in tribunale ha testimoniato l’intera famiglia, tutti nei paraggi quella mattina in cui la piccola micia è stata investita. Fondamentale anche la testimonianza del veterinario che quel giorno soccorse la gattina. Questo, sul banco dei testimoni, ha ricordato che al tempo la gatta riportò lesioni alla gabbia toracica e al bacino“molto probabilmente dovute al rotolamento del gatto sotto la macchina”. La difesa ha tentato di dimostrare che la bestiola non sarebbe stata colpita in pieno, ma soprattutto che da parte dell’imputato non ci sarebbe stato dolo.
Il pm ha chiesto una multa di tremila euro. L’avvocato della famiglia proprietaria della gatta ha proposto un risarcimento danni di diecimila euro.
Il giudice ha respinto la richiesta di risarcimento, ma ha condannato l’imputato a 7mila euro di multa. Più del doppio della cifra richiesta dall’accusa. Il tribunale dunque ha riconosciuto e punito la volontarietà nell’investire e recare danno a un animale indifeso.


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Il Senato dice basta ai fondi pubblici per i circhi con animali, entro cinque anni dovranno riconvertire la loro attività

25/09/2013

Il circo contemporaneo e i circhi senza animali potranno finalmente usufruire dei contributi ministeriali assegnati dal Fondo Unico dello Spettacolo. E quelli destinati agli spettacoli con animali, ancora quest’anno più di 3 milioni di euro, dovranno essere azzerati entro cinque anni e impiegati per la riconversione delle attività.
L’Aula del Senato ha infatti approvato ieri a larghissima maggioranza, nella conversione del decreto-legge sulla tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo, un emendamento e un ordine del giorno. Con il parere positivo del Ministro della Cultura Massimo Bray.
Una bocciatura morale e sostanziale dell’uso degli animali nei circhi, della loro prigionia e delle loro costrizioni, e un primo importante passo legislativo in favore del divertimento e della cultura senza sofferenze per gli animali! Un risultato raggiunto anche grazie all’imepgno di senatori come De Petris (Sel), Repetti e Bondi (Pdl), Amati e Cirinnà (Pd), Taverna (M5S). Bocciato senza appello un subemendamento del sen.Giovanardi, Pdl, voce unica di difesa dell’anacronistico circo con animali assieme a Calderoli (Lega Nord).
In una nota della Lav, l’associazione si augura che questo voto sia il primo passo del Parlamento verso l’approvazione delle Proposte di Legge per lo stop all’uso di animali nei circhi, come già deliberato da altri Paesi in Europa e nel resto del mondo.


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La Germania, per tutelare la fauna, realizza ponti per il passaggio degli animali

25/09/2013

Gli incidenti causati dal passaggio degli animali sulla sedi di autostrade e strade hanno spesso conseguenze tragiche per gli animali e gli automobilisti. Le barriere costruite dagli esseri umani, come strade e canali, limitano i movimenti naturali degli animali aumentandone la mortalità e le malattie. Queste infrastrutture tagliano l’habitat degli animali in due parti impedendo l’incontro e l’autoregolazione delle mandrie. Per superare, nel vero senso del termine, questi problemi, la Germania ha deciso di costruire dei ponti dedicati solo e unicamente al passaggio degli animali. Un progetto economicamente molto impegnativo e che verrà completato nell’arco di dieci anni. Un ponte è stato già realizzato nel 2012 nella città di Schermbeck, dopo una lunga campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi da parte di Gerhard Klesen, incaricato della forestale dalla Ruhr Regional Association. L’opera assicura la salute genetica delle specie, che in questo modo possono spostarsi attraverso dei corridoi ecologici da un’area boschiva all’altra. “Ci vuole almeno un anno perché un animale osi attraversare il ponte. Un cinghiale coraggioso è stato avvistato pochi giorni dopo l’inaugurazione, dando il via a una serie di transiti di piccole e grandi creature”, racconta Klesen.
Una multa di 35 euro è riservata agli umani che violeranno il transito.


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Gatti lanciati dalla cinta muraria di Grosseto. Ancora giovanissimi protagonisti di uno sconcertante episodio di crudeltà

25/09/2013

A Grosseto, un gruppetto di ragazzini, per sconfiggere la noia, ha lanciato dalle mura della città un micetto tigrato ma potrebbero aver ripetuto il gesto altre volte. A darne notizia il quotidiano “Il Tirreno”.
L’azione vigliacca e crudele è avvenuta in una delle piazze più frequentate del centro, Piazza del Sale, quando turisti, commercianti e semplici passanti si sono trovati ad assistere alla scena loro malgrado. Da un’alta terrazza, solitamente inaccessibile al pubblico, dei giovanissimi hanno lanciato un nel vuoto un gattino. Il cucciolo arrivato a terra dopo un volo di oltre 10 metri, è rimasto miracolosamente illeso.
Per compiere questa mascalzonata, i teppisti in erba si sono arrampicati sulle mura cittadine, dove una mamma gatta– una dei tanti mici della colonia felina locale – accudiva i suoi cuccioli. Così i giovani hanno deciso di strapparne uno alle cure della madre e, schiamazzando, di gettarlo oltre il terrazzamento. Le molte persone al momento lungo la strada sottostante hanno cercato con urla e proteste di fermarli ma hanno assistito impotenti al lancio del gattino. Il micio è stato immediatamente soccorso dal pubblico sotto choc e, constatate le buone condizioni di salute, è stato riaccompagnato dalla madre. Così commenta dalle pagine de Il Tirreno una negoziante: “A un certo punto vedo una scena agghiacciante. C’è un gatto come sospeso nel vuoto e io ho ancora in testa il fotogramma di lui che precipita veloce, vola giù finché non atterra sull’asfalto. Se non muore è solo perché i gatti hanno sette vite”.
Pare che i responsabili non siano stati identificati – il gruppetto si sarebbe dileguato subito dopo il maltrattamento che non sarebbe un episodio isolato. Qualche tempo fa un micino si sarebbe incastrato tra le lampade di un negozio d’abbigliamento per sfuggire alla furia dei suoi inseguitori, la titolare di un negozio di scarpe  che accudisce una colonia di felini in una via del centro, un giorno si è vista spuntare il musino di un gatto atterrito che, perseguitato, per sfuggire ai lanci nel vuoto ha cercato aiuto da lei. Alla fine si è rifugiato tra le scarpe, nella vetrina di un’ altro commerciante amante degli animali. 


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Giusto il ricorso al giudice quando nelle separazioni c'e' di mezzo 'Fido' o 'Miao'. Lo afferma presidente dei matrimonialisti

25/09/2013

Anche il presidente di Ami (associazione matrimonialisti italiani), Gian Ettore Gassani, si è espresso favorevolmente al ricorso ad un giudice autorevole che possa trovare delle soluzioni
ad hoc quando tra i coniugi in via di separazione ottenere la custodia del cane o del gatto della coppia diventa un ulteriore motivo del contendere.
“Circa 4.000 separazioni l’anno presentano, tra i vari problemi, anche l’affidamento degli animali domestici”. Ha dichiarato Gassani all’Adnkronos.
Proprio come previsto dalla proposta di legge presentata dalle deputate del Pdl Maria Vittoria Brambilla e Giuseppina Castiello che prevede un’integrazione al Codice Civile affinche’, in caso di assenza di un accordo tra coniugi sia un giudice a stabilire a chi affidare l’animale. Le liti, spiega il matrimonialista, non riguardano solo cani o gatti, ma anche pitoni o tartarughe: “Ricordo un caso in cui ci si e’ scannati per un acquario”, racconta l’avvocato.
Insomma, “quando nelle separazioni c’e’ di mezzo Fido o Micio puo’ succedere di tutto”. L’affidamento dell’animale diventa “motivo di contrasto esattamente come con i figli, soprattutto quando questi non ci sono – prosegue – L’animale e’ considerato parte dell’affettivita’ familiare. Quindi non va sottovalutata la possibilita’ di una normativa che preveda e stabilisca le modalita’ di
affidamento”.


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Polpette avvelenate al cane del vicino che le da fastido: condannata a 4 mesi che non farà

24/09/2013

Una donna di Riccione aveva deciso di liberarsi di quello che riteneva un fastidio, il cane del suo vicino, somministrandogli senza nessuno scrupolo delle polpette avvelenate. Il cane viveva in un cortile, sarebbe bastato lanciargli qualche boccone killer e il problema si sarebbe risolto mettendo fine ad annose discussioni.
Le cose però sono andate diversamente. Il proprietario del cane è uscito in cortile proprio in tempo per sorprendere la donna con la polpetta in mano salvando il suo cane da una morte atroce.
La donna però non si era ‘salvatà da una denuncia per maltrattamenti su animali. I fatti risalgono al 2006 e questa mattina la vicina, una donna di 60 anni, è stata condannata dal giudice monocratico del Tribunale di Rimini a 4 mesi, pena sospesa.


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