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Ladro a fin di bene, ruba il biscotto d'oro Bahlsen. Per restituirlo biscotti ai bambini in ospedale e 1.000 euro a un rifugio per animali

31/01/2013

Ad Hannover, in Germania, è stato rubato il famoso biscotto di bronzo ricoperto in oro che da un secolo si ergeva sulla facciata del quartier generale della Bahlsen. Il furto del biscottone da 20 chili è avvenuto lo scorso 11 gennaio e un quotidiano locale, l’Hannoversche Allgemeine Zeitung ha ricevuto un’insolita richiesta di riscatto: una fornitura completa di biscotti per i bambini di tutti gli ospedali cittadini. Non biscotti qualsiasi, ma proprio “quelli al latte”. In più la multinazionale dei dolciumi avrebbe dovuto girare i mille euro della “taglia” sul ladro a un ricovero per animali. Il patron Bahlsen ha risposto: “Si tratta di un reato. Vogliamo che la cosa sia chiarita”.


Categorie: Curiosità

“Criptozoologia: animali misteriosi tra scienza e leggenda”.Un affascinante viaggio letterario e scientifico al confine tra verità e mistero

31/01/2013

Criptozoologia, una parola complicata che nasconde però una disciplina affascinante e misteriosa e che prende il nome dalla combinazione delle tre parole greche kryptos, zoon e logos, ovvero lo studio degli animali sconosciuti ma attualmente viventi.
L’autore, Lorenzo Rossi, ci fa viaggiare attraverso le regioni del nostro pianeta, alla scoperta di animali ignoti, e rari, i cosiddetti “criptidi”, di cui non esiste ancora una precisa classificazione scientifica.
Questo libro, dedicato esclusivamente ai mammiferi, ci fa scoprire l’esistenza di piccoli leoni maculati, di scimmie marine, dell’elefante pigmeo, dei misteriosi “mapinguari” e di molti altri esemplari ad oggi sconosciuti.
Dai più non considerata una vera e propria scienza, la criptozoologia è in realtà un viaggio verso mondi inesplorati, dove il reale si confonde con la mitologia ed il fantastico. A lei infatti spetterà il compito di chiarire l’alone di mistero che circonda animali come lo yeti, il famoso Mostro di Lochness o il leggendario Unicorno.
Lorenzo Rossi è un divulgatore naturalistico ideatore e curatore del sito web www.criptozoo.com interamente dedicato alla criptozoologia, controversa branca della zoologia, sulla quale svolge e organizza da anni mostre e conferenze sia in Italia che all’estero.


Categorie: Animali e Cultura

Rita, la senzatetto che rifiuta il ricovero per non separarsi dal suo cane Bobo

31/01/2013

Rita è una mite signora di 55 anni che ha condiviso la sua condizione di senza fissa dimora con i suoi due amatissimi cani, Bobo e Toby.
Toby ormai è troppo anziano per affrontare il rigido clima invernale e da 15 giorni è ospitato al caldo presso il Rifugio Enpa di Voghera e anche se Rita lo trasportava amorevolmente dentro una cesta, quella vita ormai non era più fatta per lui. Rita se ne è separata con grande dispiacere ma ha fatto quello che era meglio per il suo amato cane.
Rita dorme per strada e vive tra Milano, Voghera e Asti: in questi giorni ha avuto un malore a causa del freddo ma ha rifiutato il ricovero in ospedale pur di non separarsi da Bobo, l’unico prezioso affetto rimastole, la sua famiglia.
L’Enpa ha fatto il possibile per Rita e Bobo rifocillandoli, assistendoli e cercando loro un riparo adeguato per la notte: i centri di accoglienza istituzionalizzati non sono predisposti ad accogliere animali e gli alberghi rifuggono questa tipologia di clienti anche con la garanzia del pagamento anticipato.
Alla fine l’Enpa, grazie alla collaborazione di privati cittadini e alla disponibilità di una parrocchia, ha trovato un riparo di fortuna per Rita e Bobo. Il problema tuttavia sussiste.
L’Ente ha rivolto all’Amministrazione cittadina la richiesta di predisporre una situazione tale da permettere di accogliere senzatetto accompagnati da animali, essendo tale tipologia di “inseparabile connubio” decisamente frequente tra le persone in difficolta’.
Esistendo già in altre città italiane realtà attive in tal senso, si auspica che la generosa città di Voghera faccia un ulteriore passo avanti predisponendosi ad accogliere queste bisognose famiglie a sei zampe.


Categorie: Curiosità

Salvo, dopo quattro giorni, il setter Vasco caduto in un dirupo nel Vicentino

31/01/2013

Il dirupo in cui era caduto poteva diventare la sua tomba e forse anche Vasco, un vivace setter inglese, dopo quattro giorni passati a guaire al freddo non sperava più che arrivasse qualcuno a salvarlo. Invece Vasco ce l’ha fatta grazie all’intervento del Soccorso Alpino di Schio, allertato dal passaparola dei residenti di contrà Pianegonda che da due giorni sentivano ululati preoccupanti.
Martedì sera, intorno alle 18, il Soccorso alpino è stato contattato anche dalla polizia provinciale, perché segnalare il caso sottolineando che, proprio nei giorni scorsi, un signore aveva denunciato la scomparsa del suo setter, Vasco, scappato il venerdì scorso.
I soccorritori, dopo essersi divisi in due squadre, hanno incominciato a percorrere la valle dall’alto e dal basso non senza difficoltà, viste le abbondanti nevicate che hanno costretto gli uomini del Soccorso Alpino ad affrontare la missione sugli sci. Dopo tre ore, nella zona, nota tra gli escursionisti come “Sojo del cane”, affacciandosi su un dirupo provocato da una frana, un componente della squadra del Soccorso alpino ha visto spuntare il muso del cane, intrappolato un paio di metri più in basso su un terrazzino, trasformato in gabbia dalle radici che fuoriuscivano dagli alberi della zona.
Vasco ha fatto le feste ai suoi salvatori. Al setter, debilitato, è stato dato del tè caldo. Dopodiché l’animale è stato caricato sulle spalle e portato nel bosco. Lì il cane ha ripreso coraggio e si è messo a correre dietro i soccorritori fino alla strada e poi fra le braccia del proprietario.


Categorie: News dal Mondo

A Ravenna, stop allo sciopero della fame per liberare i cani dalle catene. Al via tavolo tecnico su proposta regolamento cittadino

31/01/2013

Davide Battistini, l’animalista ravennate che dal primo gennaio era in sciopero della fame per chiedere che venisse vietato tenere i cani legati alla catena, è riuscito a scuotere le istituzioni e potrà sospendere la sua protesta. A chiedergli di tornare a nutrirsi l’assessore del Comune di Ravenna ai diritti degli Animali  che, ribadendo “la preoccupazione per la salute di Battistini”, conferma l’impegno degli organismi istituzionali a seguire il percorso corretto per affrontare il problema.
Per iniziativa del sindaco  e alla presenza dell’assessore, si e’ svolto infatti, ieri in municipio, un incontro con il consigliere regionale  allo scopo di verificare l’impegno dell’assemblea regionale a migliorare la normativa per il benessere animale, con particolare attenzione alla condizione specifica dei cani tenuti alla catena.
Intanto, il Comune di Ravenna, nel confermare “l’intenzione di attivare un tavolo di lavoro tecnico per presentare in commissione consigliare una proposta di regolamento comunale”, auspica di poter “recepire al piu’ presto le disposizioni di un provvedimento regionale che detti norme piu’ favorevoli al rispetto della vita dei cani negli spazi privati aperti, in regime di sicurezza per le persone”.


Categorie: News dal Mondo

Emergenza Colleferro (Roma): in atto uno dei più grossi sequestri di equini mai fatto in Italia

31/01/2013

Dopo la denuncia dell’Italian Horse Protection association che, anche grazie all’intervento di Striscia La Notizia, ha portato alla luce uno scandaloso caso di maltrattamento di equini (vedi articolo di Ihp e servizio di Striscia) ha preso avvio un’enorme operazione di sequestro che al momento è ancora in corso. I numeri sono impressionanti e parlano da soli.
Il sequestro è coordinato dalla task force ministeriale per il benessere animale, con un’operazione internazionale a cui hanno preso parte volontari di IHP, del Rifugio degli Asinelli e dell’inglese Donkey Sanctuary. Da giovedì 24 gennaio fino a ieri sono stati spostati 104 tra cavalli, asini e muli, prelevati da svariati terreni nei Comuni di Colleferro e Segni e trasferiti in un grande terreno messo a disposizione da un’azienda agricola di Paliano come primissima e provvisoria destinazione.
Gli animali sono stati finalmente sfamati e stanno ricevendo le prime cure veterinarie oltre a essere identificati. Resta tuttavia una situazione sanitaria critica per molti di loro: quasi tutti presentano gravi segni di denutrizione (al limite della cachessia) e una marcata disidratazione. Molti hanno patologie infettive, sia respiratorie che intestinali; ci sono diversi casi di laminite e alcune ferite con evidenti segni suppurativi avanzati. Diffusissime sono le parassitosi intestinali, fra cui moltissimi casi di tenia. Molte cavalle sono gravide e questo porterà a un aumento esponenziale del numero di animali.
Un puledro, letteralmente estratto vivo dal fango durante le operazioni di sequestro, era in condizioni disperate ed è stato trasferito alla Clinica Universitaria di Perugia dallo staff delle tre associazioni. Stessa sorte per una puledrina trovata a terra lunedì mattina, che sarebbe morta di lì a poche ore senza l’intervento delle forze dell’ordine e dei volontari, come già successo negli anni passati a decine di poveri animali: durante i sopralluoghi infatti sono stati rinvenuti tre corpi di cavalli e asini morti di recente, mentre un puledro in grave colica è morto dopo pochissimo tempo dal ritrovamento. In ogni singolo terreno ispezionato sono state ritrovate ossa di animali, lasciati morire di fame anche a pochi passi dalla strada e dalle abitazioni (vedi galleria fotografica. Attenzione: alcune immagini forti). Entrambi i puledri ad oggi stanno rispondendo alla terapia, sono stabili e in piedi, però la prognosi è ancora riservata.
Restano ancora numerosi animali da individuare e trasferire, anche nei Comuni di Paliano e Valmontone: non si riesce a fare un calcolo preciso finché non si entra nei terreni, ma si stimano almeno 50 equini e 30 bovini, ma potrebbero essere di più.
IHP, Rifugio degli Asinelli, ENPA e The Donkey Sanctuary stanno sostenendo le spese per il fieno, per i farmaci e per il trasporto e le cure dei due puledri ricoverati in clinica. Servono urgentemente aiuti, sotto forma di donazioni di qualunque importo.

Clicca qui per sapere come inviare una donazione

Importante: questa è l’unica raccolta fondi concordata con il Ministero. Vi preghiamo di volerci segnalare eventuali altre iniziative di raccolta fondi per la stessa emergenza, che andrebbero solo a disperdere risorse. 

Per l’invio di cibo e medicinali contattare direttamente la task force del Ministero: tutela.animale@sanita.it oppure 06 59944035 dal lunedì al venerdì, orari 9-13 e 14-17.


Categorie: News dal Mondo

Cani maltrattati a Ravenna: noto allevatore condannato a un anno e sei mesi

31/01/2013

Un anno e sei mesi di reclusione, per maltrattamento e abbandono di animali e per smaltimento illecito dei liquami, questa la condanna, inflitta in primo grado dal Tribunale di Ravenna, confermata dalla Corte di appello di Bologna, a carico di Giorgio Giacomo Guberti, ottantaquattrenne allevatore-veterinario titolare degli allevamenti “Pointer nel vento” di Osteria e Campiano (Ravenna).
La vicenda ebbe inizio nel 2008 quando, nel corso di un’operazione condotta dagli agenti del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (Nirda) del Corpo Forestale dello Stato, decisa anche a seguito di una denuncia presentata dalla LAV che aveva raccolto numerose segnalazioni in merito alle condizioni degli animali, furono rinvenuti 220 cani, quasi tutti di razza Pointer, in un grave stato d’incuria: rinchiusi in strutture fatiscenti ed esposti alle intemperie, tra escrementi, pezzi di carne putrida e carcasse. Tra gli animali che secondo le indagini sarebbero stati maltrattati, figuravano anche alcuni gatti selvatici o comunque incroci tra selvatici e domestici.
Confermate anche le provvisionali da tremila euro alle tredici associazioni animaliste costituitesi in parte civile, e la confisca, oltre che dei duecento cani da caccia (quasi tutti pointer), anche dei gatti selvatici sequestrati nei due allevamenti.


Categorie: News dal Mondo

Tartaruga, chiusa in un ripostiglio per trent’anni, viene fuori viva e vegeta

30/01/2013

La tartaruga Manuela, di proprietà della famiglia Almeida di Rio de Janeiro, era sparita dalla casa nel 1982 e nononostante le scrupolose ricerche in ogni angolo dell’abitazione, dell’animale non si era trovata traccia con grande disperazione dei bambinitanto e gli Almeida si convinsero che avesse guadagnato l’uscita durante i lavori di ristrutturazione della casa, quando la porta di ingresso era quasi sempre aperta.
Morto il padre Leonel, i giovani Almeida hanno deciso di sgombrare un piccolo ripostiglio dove ai erano riposti oggetti rotti ed elettrodomoestici guasti accumulati dal padre. La figlia di Leonel, Lenita a cui, da piccola era stata regalata la tartaruga, ha dichiarato: “Mio padre portava a casa qualsiasi cosa pensasse di poter aggiustare.Una volta trovò una vecchia televisone e pensò di usarne un elemento per aggiustarne un’altra. Così accumulava un’incredibile quantità di oggetti. Non ci avventuravamo mai in quella stanza, era il suo regno”.  La porta di quella stanza è stata sempre chiusa a chiave.
Durante lo sgombero del ripostiglio, i cartoni, pieni degli oggetti da buttare, sono stati poggiati fuori dalla porta di casa.
Leandro, uno dei figli, ha dichiarato: “Ho posato la scatola sul pavimento, insieme alle altre che dovevano essere gettate, e un vicino mi ha chiesto se non avessi intenzione di buttare via anche la tartaruga.Ho guardato e l’ho vista. Sono impallidito, non credevo ai miei occhi”.
Gli Almeida sono stupiti e felici di aver ritrovato Manuela ma non si spiegano come sia potuta sopravvivere per trent’anni senza cibo.
La risposta è venuta da Jeferson Pires, un veterinario di Rio de Janeiro che ha dichiarato come la specie a cui appartiene Manuela, le tartarughe dalle zampe rosse, può sopravvivere per lunghi periodi senza cibo.
“Sono esemplari particolarmente resistenti e riescono ad andare avanti anche tre anni senza mangiare. Probabilmente Manuela è sopravvissuta cibandosi delle termiti del legno”. 


Categorie: Curiosità

Werner Freund, l’uomo che vive come un lupo tra i lupi

30/01/2013

In Germania c’è un uomo che vive con un branco di lupi, in una riserva di 10 ettari di foresta che nel 1972 ha creato per loro  non lontano da Merzig nel sud del Paese.
Quest’uomo è Werner Freund, un ex paracadutista dell’esercito tedesco che da 40 anni dorme, mangia, caccia e gioca con e come i suoi 29 lupi.
Gli animali lo riconoscono come maschio dominante, un capobranco, ma per i cuccioli è un po’ come una mamma. Li allatta con il biberon e li scalda col suo corpo nella notte e  giocando gli insegna ad andare a caccia.
“Chi vuole capire un lupo , deve comportarsi come un lupo, vivere tra loro” Freund ha infatti deciso di vivere da lupo tra i lupi, condividendo con loro ogni momento della vita, caccia e pasto compresi. Ma per fare tutto questo è necessario guadagnarsi il loro rispetto. Quando c’è una preda è lui che l’azzanna per primo, per ricordare il suo ruolo di capobranco.
La selvaggina della foresta è il cibo del suo branco. Un lupo adulto ha bisogno da tre ai cinque chili al giorno di carne. Andare a caccia , catturare e uccidere in branco la selvaggina, non basta. Werner Freund esce dalla foresta recintata del suo branco solo quando i lupi hanno troppa fame e le prede non sono sufficienti. Per breve tempo si riappropria della sua vita da uomo, lascia il recinto e sale in un furgoncino per andare a procurarsi carne fresca per loro. Soprattutto bestie investite da auto o camion.
Quando rientra nel recinto, lo fa con una “preda” tra i denti. Peter, il maschio dominante del gruppo, lo accoglie per primo. Werner si getta e fa il rituale del branco: morde per primo la carne cruda della bestia morta, poi la lancia ai suoi lupi. Peter, sazio si allontana, e dopo Werner indica agli altri lupi in che ordine possono avvicinarsi e mangiare.
Una vita dedicata a questi affascinanti animali per i quali il ricercatore ha fondato il Wolfspark Werner Freund, in cui oggi vivono 29 esemplari dei 70 lupi da lui cresciuti come figli: “Tengo i miei  lupi nella foresta recintata per salvarli, in libertà la metà o quasi morirebbe, e poi i più forti di loro eliminerebbero i più deboli per sopraffazione”.


Categorie: Curiosità

I cetacei osservati nel Mar del Giappone hanno usato il proprio corpo per formare una "zattera" e permettere alla compagna morente di non affogare

30/01/2013

Sembra la commovente scena di un film di Walt Disney quella di dodici delfini avvistati nel Mare del Giappone che formando con i loro corpi una sorta di “zattera” hanno provato a salvare una compagna ferita tenendola a pelo d’acqua perché potesse respirare.
La femmina ferita non era più in grado di muovere le pinne dorsali e risalire a respirare, i suoi compagni per lei hanno improvvisato una “barella” avendo cura di sollevarle la testa per permetterle di non affogare.
Per circa mezz’ora i delfini hanno nuotato dandosi il cambio nel sostenere la compagna, Ma gli sforzi dei generosi mammiferi sono stati vani, il destino della povera delfina era già segnato,  a un certo punto ha smesso di respirare e si è girata in posizione verticale. Cinque delfini le sono comunque rimasti accanto, soffiandole addosso bolle d’aria o toccandola con il muso, finché il cetaceo è scomparso alla vista.
Un comportamento generoso a cui i delfini non sono nuovi e non solo verso i loro simili


Categorie: News dal Mondo

Pappagallino in vetrina rinchiuso in recipiente di 20 cm, salvato da Earth

30/01/2013

Era tenuto dentro un recipiente di plastica della lunghezza di venti centimetri, un piccolo pappagallo ‘agapornis roseicollis’, comunemente chiamato ‘inseparabile’, perche’ forma delle coppie che restano insieme per tutta la vita. Un passante lo ha visto nella vetrina di un negozio in zona Torre Angela, a Roma, e ha chiamato lo sportello di Earth.
“Esistono delle norme ben precise sulla grandezza di gabbie, acquari ed acquaterrari in cui i negozianti possono detenere gli animali – spiega Valentina Coppola, presidente di Earth – e queste devono consentire sempre il libero movimento dell’animale”. Il pappagallino in questione non poteva muoversi o aprire le ali in uno spazio tanto esiguo, cosi’ Earth ha contattato i vigili dell’VIII municipio, che hanno provveduto a far posizionare il piccolo in uno spazio piu’ adeguato.
Earth ricorda anche che, secondo la normativa vigente, e’ vietato esporre animali in vetrina; chi contravviene a tale regola rischia una sanzione pecuniaria che va dai 500 ai 3000 euro ed invita i cittadini a scattare delle foto e denunciare l’illecito.


Categorie: News dal Mondo

Wildlife Photographer of the Year. Al Forte di Bard i cento migliori scatti della natura dal 2 febbraio al 5 maggio 2013

30/01/2013

In anteprima esclusiva per l’Italia, si potranno ammirare tutte le cento immagini premiate al più prestigioso concorso al mondo dedicato alla fotografia naturalistica (nell’ultima edizione 2012) organizzato dal Natural History Museum di Londra con il Bbc Wildlife Magazine.
Il premio, che si tiene ogni anno dal 1964, è senz’altro il più prestigioso al mondo nel suo genere, e in questa edizione ha visto la partecipazione di oltre 48.000 concorrenti provenienti da 98 paesi. In ognuna delle categorie, sono stati selezionati i vincitori da una giuria di stimati esperti e fotografi naturalisti. Il premio più ambito, il Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year, è stato assegnato al fotografo canadese Paul Nicklen per la sua fotografia Bubble-jetting emperor, un’immagine spettacolare di pinguini imperatori, nel loro caotico mondo sottomarino, scattata nel Mar di Ross, in Antartide.
Il Veolia Environnement Young Wildlife Photographer è stato vinto dall’inglese Owen Hearn, con Flight paths nella categoria 11-14 anni. La foto ha come protagonista una splendente aquila e sullo sfondo, in lontananza, un aeroplano. La foto è stata scattata nel luogo originariamente scelto per il terzo aeroporto di Londra, nel 1960, quando le aquile rischiavano l’estinzione. L’opposizione alla costruzione dell’aeroporto e la reintroduzione delle aquile, ha fatto sì che oggi questi uccelli possano volare ancora.
Tra i fotografi italiani che hanno partecipato al prestigioso concorso, ci sono state due menzioni speciali: Fortunato Gatto con la foto Celebration of a grey day, ha ricevuto una menzione nella categoria Wildscapes. Si tratta di un paesaggio che ritrae la Laig Bay, in un’isola della Scozia nord-occidentale. L’altro italiano che ha ricevuto una menzione, questa volta nella categoria Creative Visions è Hugo Wassermann con la foto Positioning, che immortala un’upupa su un tronco, nella nebbia.
In mostra anche una selezione delle migliori immagini realizzate dai partecipanti all’edizione 2012 del master fotografico promosso dall’Associazione Forte di Bard.

Foto: Natural History Museum and BBC Worldwide 


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