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Le autorità thailandesi hanno arrestato un camionista che stava contrabandando 16 cuccioli di tigre

30/10/2012

Un uomo è stato fermato al confine con il Laos, dopo che era riuscito a evitare un posto di blocco della polizia.
Agli agenti l’uomo, che come riferisce la Bbc, ora rischia una condanna a quattro anni di carcere. Interrogato dalle autorità thailandesi, il camionista ha raccontato di aver ricevuto circa 500 dollari (circa 15 mila bath) per trasportare gli animali che erano contenuti in otto casse di plastica. Sulla sorte delle madri non si hanno notizie ma è impensabile che si siano fatte portar via i piccoli senza reagire.
La Thailandia è uno dei maggiori centri del traffico illegale di tigri, che in molte zone dell’Asia vengono utilizzate per ricavare medicinali. I 16 cuccioli sono ora stati ricoverati al National Park, e affidati alle cure degli specialisti della fauna selvatica a Khon Kaen.


Categorie: News dal Mondo

Presto le botticelle a “pedalata assistita”. Il progetto del Comune di Roma non convince né ambientalisti né animalisti

29/10/2012

Messo da parte l’iniziale progetto di un prototipo di botticella completamente elettrica perché non condiviso da parte dei vetturini, a Roma dovrebbero presto arrivare le carrozzelle a pedalata assistita. Il sistema elettrico aiuterebbe i cavalli a non affaticarsi troppo lungo le salite. E’ quanto annunciato dal Sindaco Alemanno: “Il progetto delle ‘botticelle’ elettriche è stato scartato perché non c’era un interesse da parte dei vetturini. Ora c’è un altro progetto più semplice che prevede un intervento elettrico, una sorta di pedalata assistita come per le biciclette, che aiuti la botticella ad andare avanti senza sforzare troppo il cavallo”. E’ quanto annunciato dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante un’intervista radiofonica, in merito alle tradizionali carrozzelle romane. “Il progetto è stato approvato e adesso sarà applicato”, ha aggiunto Alemanno, sottolineando che “la tradizione deve andare avanti ma deve esserci rispetto nei confronti degli animali”.
Questo compromesso però non trova l’approvazione di ambientalisti e animalisti.
Il presidente dei Verdi del Lazio, ha dichiarato che è inconcepibile che i cavalli continuino ad essere sfuttati contro ogni regolamento di tutela e benessere degli animali.
«Stentiamo a credere che il Comune di Roma voglia mettere un motore alle botticelle, una soluzione oltre che risibile anche impraticabile, dispendiosa ed inutile – ha commentato il presidente della sezione Enpa di Roma – in quanto non risolverebbe il problema della tutela dei cavalli nel caotico traffico romano. Ci dica il Sindaco se secondo lui un motore avrebbe evitato tutti gli incidenti occorsi sino ad oggi e le morti dei poveri cavalli.


Categorie: News dal Mondo

Il Sindaco di Termini Imerese non vuole che si sfamino i randagi. Lo sa che questo provvedimento è vietato?

29/10/2012

Il Sindaco di Termini Imerese (Pa), Salvatore Burrafato, va ad aggiungersi agli altri primi cittadini che hanno emesso ordinanze per vietare alla popolazione di offrire ogni tipo di nutrimento agli animali randagi salvo poi vedersele annullare.
Infatti appena Burrafato ha reso pubblico il divieto è scoppia la polemica, con diffide e ricorsi, tra gli animalisti e il sindaco. L’area interessata e’ quella dove si trova una scuola.
‘L’inadempienza al divieto – si legge nel provvedimento – verra’ assimilata ad abbandono di rifiuti sul suolo’. E percio’ scatteranno multe da 25 a 155 euro. ‘L’ho fatto – spiega il sindaco – per tutelare le persone ma anche i cani che recentemente sono stati mal tollerati e perfino avvelenati’.
La misura e’ stata contestata sia da Enrico Rizzi, coordinatore nazionale del Partito animalista europeo, sia da Giuseppe Purpi responsabile di un’associazione di volontariato.
Rizzi ha diffidato il sindaco. Purpi ha giudicato il provvedimento inopportuno e illegittimo. Burrafato ha replicato: ‘Non voglio affamare i cani ma solo spingerli verso altre zone’.
In passato associazioni avevano impugnato di fronte al Tribunale amministrativo questi provvedimenti illegittimi, e del tutto analogo ai tanti che la giurisprudenza amministrativa aveva già annullato, ribadendo a chiare lettere come nessuna legge statale o regionale vieti di somministrare cibo ai randagi.
Le numerose sentenze sull’argomento non lasciano spazi all’operato di chi vede nel divieto della somministrazione del cibo una soluzione al randagismo, anzi dovrebbero chiarire ai Sindaci, responsabili per legge del benessere degli animali e della vigilanza sull’osservazione della normativa a loro tutela, che in luogo di avvalersi di strumenti contra legem come le cosiddette ordinanze “affama randagi”, devono porre in essere tutti gli strumenti che il nostro ordinamento giuridico prevede per contrastare il randagismo, sterilizzazioni in primis.


Categorie: News dal Mondo

Ad Anversa, lanciano gatti in aria per girare un film su Jan Fabre

29/10/2012

Jan Fabre, “artista” fiammingo che forse molti conosceranno per essere diventato famoso imbalsamando e ridicolizzando dei poveri cani e gatti che già avevano avuto la sfortuna di essere stati abbandonati è ora soggetto di un film le cui riprese sono in corso ad Anversa. Era immaginabile che anche nelle pellicola gli animali, in questo caso gatti, non godano di un trattamento quantome rispettoso.
La troupe cinematografica francese stava realizzando una scena alla Grand Place dove, sui gradini del Municipio della Città, dei gatti vivi venivano gettati in aria, scatenando accese polemiche nei confronti delle autorità cittadine che avevano concesso le autorizzazioni.
“L’ufficio permessi cinematografici riceve ogni anno 400 richieste per le riprese”, ha detto il portavoce della città di Anversa Dirk Delechambre. “Chiediamo a tutte le produzioni il tema delle riprese. In questo caso ci è era stato comunicato che si doveva realizzare la scena di una sparatoria, non certo di gettare in aria gatti terrorizzati.”
Secondo Dirk Delechambre, ci sono regole chiare che prevedono l’approvazione preventiva quando si utilizzano gli animali, è la produzione che non “Non ha rispettato il piano presentato” ha sottolineato.
L’assessore al benessere degli animali, Luc Bungeneers era in Comune quando ha sentito i gemiti dei gatti. “Con mia grande sorpresa, abbiamo scoperto che gli animali maltrattati erano proprio nel municipio, una cosa abominevole in nome d ‘arte.
L’assessore sta prendendo in considerazione una denuncia contro la produzione francese e l’associazione animalista Gaia chiederà che le immagini degli abusi sui gatti non vengano usate nel film. 


Categorie: Animali e Cultura

La storia di Rubina, canetta randagia di Qualiano (NA) che vive in un cimitero per animali

29/10/2012

Rubina vive a Qualiano, in provincia di Napoli. Non in un posto qualsiasi, ma presso il cimitero degli animali. Si accuccia ed inizia a guardare le foto di gatti e cagnolini. E’ arrivata di recente e purtroppo per lei, l’adozione tarda a concretizzarsi.
Rubina aveva sette cuccioli, rivenuti da Angela Marzella, una volontaria dei luoghi, tra i cumuli di immondizia nei pressi di un supermercato di Giugliano, non molto distante dal cimitero.
Finito l’affidamento, Rubina ha trovato dimora a Qualiano, nel cimitero degli animali. . Il desiderio delle volontarie e della signora Marzella è di riuscire a portarla via da Napoli. Quel cimitero, in qualche maniera, continua ad ospitarla.
Un cane, in modo particolare, con una tomba tutta per sé, richiama il ricordo di un orrore rimasto impunito. Si chiamava Angelo e venne trovato dai volontari di Qualiano, evirato e con le viscere ormai fuoriuscite. Rimase così in strada per giorni finché una volontaria non lo trovò e lo soccorse. I tentativi furono purtroppo vani ed il povero Angelo morì nel giro di pochi giorni.La storia di Angelo commosse mezza Italia ed il Sindaco di Qualiano provvide alla sepoltura del povero cane. Il torturatore rimase però senza nome.  Angelo e Rubina a volte sembrano guardarsi. Gli occhi del povero randagio rimasti impressi nella fotografia esposta nella tomba e lo sguardo dolcissimo di Rubina.
Ognuno pensi quello che vuole. Ma nei cimiteri è facile credere in un contatto con i propri cari. Vedendo quegli occhi, è facile andare oltre con il pensiero. Rubina, però, ha diritto ad una casa che sia diversa da un cimitero e siamo certi che la signora Marzella e le altre volontarie che operano in zona, riusciranno a completare l’ultima adozione della famigliola trovata tra i cumuli di immondizia.

 (Fonte Gea Press)


Categorie: News dal Mondo

In Borneo, un orangutan è sopravvissuto dopo essere stato colpito con più di 100 colpi di fucile ad aria compressa

29/10/2012

Una femmina di orango, che gli ambientalisti hanno chiamato Aan, è sopravvissuta alle gravi ferite causate da oltre 100 colpi di fucile ad aria compressa di cui era stata fatta bersaglio nella parte indonesiana del Borneo.
Gli ambientalisti che hanno trovato la scimmia in una piantagione di olio di palma con 37 pallini nella testa e 67 in altre parti del suo corpo, pensavano non sarebbe sopravvissuta.
Invece, contro ogni logica, si sono dovuti ricredere. Aan, anche se ha perso un occhio, è viva, sta meglio e ha ripreso a mangiare.
“Sta lottando duramente. Era gravemente ferita, ma sta ricominciando a mangiare quindi siamo fiduciosi,”  è quanto dichiarato dalla locale agenzia governativa per la conservazione della specie.
Nel centro di riabilitazione nella giungla del Borneo temono che possa perdere la vista anche dall’ occhio rimasto e che anche l’udito possa risultare irrimediabilmente dannegiato.
“Potremmo essere in grado di rilasciarla una volta scongiurate le infezioni, ma siamo preoccupati per le sue possibilità di sopravvivenza priva di  vista e con un udito compromesso”.
L’agenzia ha detto di non sapere chi avesse sparato a Aan, ma ha aggiunto che lo scorso anno ci sono state diverse sparatorie contro gli oranghi per allontanarli dalle piantagioni come forma di controllo dei parassiti. In quella occasione era stata una società malese produttrice di olio di palma a pagare i propri dipendenti per allontanare le scimmie.
Quattro uomini sono stati condannati a otto mesi di carcere lo scorso aprile per aver ucciso tre scimmie a East Kalimantan sempre nel Borneo indonesiano.
Gli esperti della Orangutan Foundation ritengono che ci siano circa 60.000 oranghi liberi nelle forestes, l’80 per cento dei quali in Indonesia e il resto in Malaysia.
Sono a rischio di  estinzione a causa del bracconaggio e dell’avanzare della distruzione del loro habitat, soprattutto per creare piantagioni di palma da olio.


Categorie: News dal Mondo

In Borneo, un orangutan è sopravvissuto dopo essere stato colpito con più di 100 colpi di fucile ad aria compressa

29/10/2012

Una femmina di orango, che gli ambientalisti hanno chiamato Aan, è sopravvissuta alle gravi ferite causate da oltre 100 colpi di fucile ad aria compressa di cui era stata fatta bersaglio nella parte indonesiana del Borneo.
Gli ambientalisti che hanno trovato la scimmia in una piantagione di olio di palma con 37 pallini nella testa e 67 in altre parti del suo corpo, pensavano non sarebbe sopravvissuta.
Invece, contro ogni logica, si sono dovuti ricredere. Aan, anche se ha perso un occhio, è viva, sta meglio e ha ripreso a mangiare.
“Sta lottando duramente. Era gravemente ferita, ma sta ricominciando a mangiare quindi siamo fiduciosi,”  è quanto dichiarato dalla locale agenzia governativa per la conservazione della specie.
Nel centro di riabilitazione nella giungla del Borneo temono che possa perdere la vista anche dall’ occhio rimasto e che anche l’udito possa risultare irrimediabilmente dannegiato.
“Potremmo essere in grado di rilasciarla una volta scongiurate le infezioni, ma siamo preoccupati per le sue possibilità di sopravvivenza priva di  vista e con un udito compromesso”.
L’agenzia ha detto di non sapere chi avesse sparato a Aan, ma ha aggiunto che lo scorso anno ci sono state diverse sparatorie contro gli oranghi per allontanarli dalle piantagioni come forma di controllo dei parassiti. In quella occasione era stata una società malese produttrice di olio di palma a pagare i propri dipendenti per allontanare le scimmie.
Quattro uomini sono stati condannati a otto mesi di carcere lo scorso aprile per aver ucciso tre scimmie a East Kalimantan sempre nel Borneo indonesiano.
Gli esperti della Orangutan Foundation ritengono che ci siano circa 60.000 oranghi liberi nelle forestes, l’80 per cento dei quali in Indonesia e il resto in Malaysia.
Sono a rischio di  estinzione a causa del bracconaggio e dell’avanzare della distruzione del loro habitat, soprattutto per creare piantagioni di palma da olio.


Categorie: News dal Mondo

Massacro di foche grigie in Canada. L’Enpa chiede lo stop all’importazione di prodotti ittici canadesi nel nostro paese

29/10/2012

Stop all’importazione di prodotti ittici canadesi in Italia. E’ quanto chiede l’Ente Nazionale Protezione Animali al nostro Ministero degli Esteri e al dicastero dello Sviluppo Economico e del Commercio Internazionale, per protestare contro la decisione di procedere con lo sterminio di circa 70mila foche grigie nel Golfo meridionale di San Lorenzo, accusate di impoverire gli stock ittici di merluzzo.
«Abominevole. Non ci sono altre parole per descrivere il piano di abbattimento approvato in Canada», commenta Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’ Enpa. «Soprattutto mi chiedo sulla base di quali logiche è stato deciso lo sterminio delle foche. Infatti, prima le autorità dichiarano che esse rappresentano un pericolo per gli stock ittici del Paese nordamericano, poi aggiungono che sono necessari ulteriori studi per determinare la quantità di merluzzo che inclusa nella dieta degli animali. La realtà, suffragata da numerose pubblicazioni scientifiche, è che i principali predatori che si nutrono di merluzzi non sono le foche, bensì altri pesci, proprio quelli di cui si nutrono le foche stesse. Si tratta quindi di una vera e propria mattanza pianificata contro le foche, che si cerca di mistificare fornendo giustificazioni inaccettabili, anche se fossero vere.»
«A mio avviso – aggiunge Ferri – si tratta di una posizione preconcetta espressa da un Paese che non è certo tenero verso questa specie ed è tristemente noto all’opinione pubblica mondiale per i massacri che compie ogni anno a fini commerciali. Ai nostri rappresentanti chiediamo non soltanto di bloccare le importazioni ittiche dal Canada ma anche di esercitare le dovute pressioni affinché il Canada abbandoni una volta per tutte la caccia alle foche. Queste creature appartengono al mare ed è compito di tutti noi tutelarle.»


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Lupo curato con telecamere e bocconi per non diventare confidente resta selvatico e torna libero in natura

28/10/2012

Un lupo di circa tre anni, affetto da cimurro del ceppo artico, e’ stato liberato lunedi’ in una oasi faunistica del Perugino. Nonostante le condizioni iniziali gravi si e’ riusciti a curarlo dalla patologia – un virus che ha una elevata mortalita’ e in passato nel Parco dell’Abruzzo decimo’ decine di esemplari – e a reimmetterlo in natura con radiocollare, nonostante i mesi passati da aprile in una struttura gestita dall’uomo.
Questo perche’ al Centro per la Fauna selvatica ‘Il Pettirosso’ di Modena, dove e’ stato curato e che ha raccontato la vicenda, grazie ad un accordo con gli istituti Zooprofilattici di Perugia e di Modena, si e’ messo a punto un protocollo che ha permesso all’animale di essere seguito mantenendo la massima selvaticita’, senza entrare in contatto con l’uomo: per garantirne l’isolamento sanitario sono state fondamentali le telecamere che registravano giorno e notte gli stati clinici dell’animale, mentre le medicine sono state somministrate con bocconi.


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F1/ Gp India a prova di...cane, varate misure antirandagi: circuito 'sigillato' con recinzioni e squadre accalappiacani

27/10/2012

Questa volta non dovrebbero esserci intrusi indesiderati sul Buddh International Circuit per il Gran Premio d’India. Gli organizzatori hanno infatti piazzato delle postazioni per impedire la penetrazione sul tracciato di cani randagi, che l’hanno passato avevano creato qualche imbarazzo, e soprattutto un pericolo per i piloti, durante le prove libere.
All’inizio si pensava di usare un metodo a ultrasuoni, ma poi è stato deciso di aumentare la sorveglianza nei punti in cui l’anno passato erano state più frequenti le intrusioni.
“Questi punti sono stati sigillati, la recinzione attorno al tracciato ha avuto un ulteriore strato e poi ci saranno squadre di accalappiacani. Siamo fiduciosi perchè quest’anno non ci sono più lavori in corso mentre l’anno passato, con gli operai accampati attorno alla pista, attiravano gli animali a causa del cibo”, ha detto alla Bbc Askari Zaidi, portavoce del circuito.
Il pilota locale Narain Karthikeyan, sempre alla Bbc, ha parlato in difesa della ‘sua’ pista: “La questione dei cani randagi è stata ingigantita. Non c’è mai stato alcun problema con i piloti.
È una cosa davvero piccola e insignificante se paragonata alla bellezza del circuito. Tutti amano correre qui”.(TMNews)


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Earth, da luglio 227 casi di violenze a colonie feline. L’Associazione, esorta a far riconoscere le colonie tramite il Comune o le Asl

26/10/2012

“Roma e’ universalmente riconosciuta come la citta’ dei gatti e infatti non e’ raro assistere alla scena di persone che quotidianamente armate di sporta si prodigano per sfamare e accudire colonie feline. Questo amore per i gatti pero’ non sembra essere condiviso da un’altra parte della popolazione capitolina che cerca con ogni mezzo, lecito e spesso illecito, di allontanare gli animali da zone condominiali, strade e marciapiedi rionali. Questa estate abbiamo ricevuto piu’ di 227 richieste di aiuto da parte di cittadini che, a vario titolo si prendono cura di piccole colonie feline”. Lo afferma spiega Valentina Coppola, presidente di Earth.
“Ricordiamo il caso dei gatti uccisi a bastonate di Via Aristeo – aggiunge – i gatti incendiati a Montesacro, il caso del gatto incollato con la carta moschicida sul parapetto per evitare che salisse su un balcone in zona Baldo degli Ubaldi. Le reazioni di chi e’ intollerante nei confronti dei gatti e’ spesso molto violenta. All’ordine del giorno poi le richieste all’associazione di comporre esposti per minacce alle colonie feline o per ‘dispetti’ come l’urina nelle ciotole dell’acqua dei felini”.gattoroma_320x200
“Consigliamo a chi si prende cura di una colonia felina di farla riconoscere contattando l’Ufficio benessere animali comunale e la Asl di zona – spiega l’avvocato Daniela Liccardi – avra’ cosi’ diritto a far sterilizzare gratuitamente gli animali evitando che le colonie si ingrandiscano troppo. Consiglio in oltre di apporre nelle bacheche condominiali la lettera prestampata che e’ possibile scaricare dal sito www.earth-associazione.org e dove viene spiegato quali siano i diritti delle colonie feline e quali le punizioni per chi contravviene”.(ANSA).


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Wwf "Il Panda d'oro per vivere e proteggere le Alpi e la sua fauna”

26/10/2012

Localita’ alpine dove dimenticarsi la macchina conviene, vacanze tra gli orsi per capire quanto fanno bene alle Alpi e finanziamenti illuminati dove l’unica a guadagnarci e’ la natura. Il Panda d’Oro 2012, il riconoscimento Wwf per le buone pratiche di conservazione quest’anno dedicato alla biodiversita’ alpina, premia il turismo sostenibile e gli investimenti per la biodiversita’: a ricevere il diploma con la statuetta, presso il Museo della Montagna di Torino, sono stati il progetto di mobilita’ dolce promosso dalle “Perle Alpine”, 27 localita’ montane in 6 paesi europei, dove l’auto non serve e se “consegni” le chiavi per 4 giorni, ricevi sconti e vantaggi; le vacanze “Sette giorni da orso” nei suggestivi boschi delle Dolomiti, ideate dal Tour Operator Living Dolomiti per scoprire che l’orso non solo e’ uno degli animali piu’ carismatici dell’arco alpino ma anche un suo grande valore aggiunto, in grado di attrarre un proficuo turismo di qualita’ anche a vantaggio delle comunita’ locali; gli investimenti per la biodiversita’ garantiti dalla Fondazione Cariplo, che dal 2007 al 2011 ha finanziato con risorse proprie oltre 184 progetti per oltre 23 milioni di Euro, di cui molte nelle aree alpine in Piemonte e Lombardia. A valle della consegna dei premi il riconoscimento speciale “Custodi della Biodiversita’” e’ stato dato alle Guardie giurate volontarie della sezione WWF Lombardia – che proprio negli ultimi giorni sono stati colpiti da gravi atti intimidatori – per l’incessante attivita’ di prevenzione e lotta al bracconaggio a tutela della fauna alpina e prealpina. (Italpress)


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