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Nutre ogni giorno 425 gatti ora però è pieno di debiti

03/03/2012

Negli Emirati Arabi Uniti un uomo di Abu Dhabi nutre circa 425 gatti randagi, ora però è in gravi difficoltà finanziarie, ma insiste nel voler continuare.
Sadiq nutre i gatti randagi ogni giorno. E ‘difficile trovare un posto a sedere nella sua auto. I sedili sono pieni zeppi di pappa per gatti. Pesce, pollo e alimenti secchi per gatti vengono stivate ogni giorno per raggiungere le colonie feline.
L’intero processo dura cinque ore, inizia a Musaffah e poi si trasferisce a Mushrif e Meina Zeit, per concludere finalmente nella sua strada, dove si aggirano altri 40 gatti . E quando arriva a casa alle 22.00, la sera, non ha ancora finito. “Ho 14 gatti in casa mia.”
L’amante dei gatti indiano ha una spiegazione semplice … “Se smettono di mangiare questi gatti moriranno.” Ogni giorno nutre circa 425 gatti. “Nonostante il mio impegno molti di loro sono morti.”
Solo a Musaffa Sadiq alimenta una media di 150 gatti tutti i giorni.
Per Sadiq non è possibile immaginare di non nutrire questi gatti, anche per un solo giorno. Tuttavia, la sua passione sta iniziando a farsi sentire. Dedica quasi tutto lo stipendio per l’acquisto del cibo per gatti.
“Guadagno Dh7,000 di stipendio e spendo DH5,000 di cibo per gatti ogni mese. Quando ho iniziato i gatti erano pochi ed era sostenibile. Ora ho tutti questi luoghi non è più possibile tenere il passo. Il mio affitto è DH3,000, non posso continuare così”.
Sadiq ha un debito con la carta di credito, un prestito in banca e deve dei soldi alla fabbrica e non riesce a mandare i soldi alla sua famiglia, a casa in India.
“Mia moglie mi ha fatto delle domande sulla mia situazione finanziaria. Lei sa che nutro i gatti, ma lei non sa quanto spendo per questo.
Nessuno lo sa e non voglio che nessuno lo sappia. Potrei perdere il mio lavoro se la mia azienda scoprisse che sono un debitore “.pappa_320x200
Per Sadiq non c’è via d’uscita. Deve continuare a nutrire i gatti. L’anno scorso, con l’aiuto del comune di Abu Dhabi un gattile è stata costruito a Musaffah, che ha diviso il numero dei gatti randagi a metà. Ma non tutti i gatti sono stati fortunati a trovare un riparo, molti sono stati lasciati randagi.
Ci sono alcune persone che aiutano Sadiq sulla sua routine quotidiana e ogni tanto riceve l’aiuto di persone generose. Ma queste iniezioni accessorie non eviteranno a Sadiq di incorrere in un profondo debito insostenibile.
Marion Koot, un olandese che si occupa di cura degli animali ad Abu Dhabi, ha avviato un’iniziativa cercando di raccogliere sponsor disposti a sostenere l’acquisto mensile di cibo per gatti. “Ciò consentirebbe a Sadiq di ripianare i suoi debiti e rimettersi in piedi. Ma è molto difficile trovare sponsor sufficienti per coprire i costi.”

 Fonte: Express-news.it 


Categorie: Curiosità

Soldato americano investe cane e non lo soccorre. Sanzione di 389 euro

02/03/2012

Ammonta a 389 euro la sanzione a carico di un militare americano della Caserma Ederle, per omissione di soccorso nei confronti di un cane di piccola taglia. La polizia locale ha applicato così per la prima volta a Vicenza venerdì 24 febbraio l’articolo 189 bis del Codice della strada che è stato recentemente modificato con la previsione dell’omissione di soccorso nei casi di investimento di animali d’affezione come cani e gatti, da reddito come galline e bovini, o protetti come cervi, caprioli e tartarughe. Una pattuglia della polizia locale è intervenuta in viale della Serenissima per l’investimento del cane, dopo che il conducente dell’auto si era allontanato senza prestare alcun soccorso.
Quest’ultimo, grazie ad un testimone che ha individuato la targa, è stato rintracciato e ha ammesso l’accaduto dichiarando di essersi allontanato, convinto che si trattasse di un coniglio. Il cane, un meticcio di piccola taglia e di colore bianco, è stato trasportato al servizio veterinario dell’Ulss dove è stato soccorso. «Apprezzo lo spirito di collaborazione del cittadino che ha prontamente segnalato questo grave comportamento non rispettoso della vita di un animale indifeso – dichiara l’assessore alla sicurezza Antonio Dalla Pozza -. Le nuove norme del codice della strada giustamente tutelano anche gli animali e non possiamo che gradirle. In generale i comportamenti che danneggiano gli animali è bene siano segnalati».

Fonte: ANSA


Categorie: News dal Mondo

Grazie Lucio! Silhouettes di animali nascoste tra le note

02/03/2012

La morte di Lucio Dalla ha lasciato tutti attoniti, poi la tristezza ha preso il sopravvento ma non sarà mai più grande della felicità che le sue canzioni ci hanno regalato.
Un artista dal cuore grande, sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno, incoraggiare giovani artisti, proteggere i più deboli come gli animali.
Generoso e schivo non dava eco alle sue iniziative benefiche ma per gli animali si è esposto battendosi contro l’abbandono dei cani. Per loro ha scritto la prefazione del libro fotografico “Libertà condizionata” a cura del comune di Roma, che documenta la vita dei cani abbandonati, finiti nei canili e solo in pochi casi fortunati, con un nuovo padrone.
L’amore che Dalla aveva per gli animali traspare anche nelle sue canzoni dove sgusciano veloci, tra una nota e un verso, le silhouettes di gatti, cani, rondini e cicale.
Tra i versi più belli quelli dove appaiono i gatti, fantastici come il gatto che è stato a cena con il Re, come lui stesso canta nella canzone “Il Duemila, un gatto e il Re” o come gli indipendenti  gatti neri, della prima strofa di Com’è profondo il mare, del 1977, di cui Lucio Dalla è anche autore dei testi:

 Siamo noi, siamo in tanti, ci nascondiamo di notte
 per paura degli automobilisti, dei linotipisti
 siamo gatti neri, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri,
 e non abbiamo da mangiare,
 come è profondo il mare,
 come è profondo il mare.

 Molto prosaico il cane di “Malinconia d’ottobre”

 Un cane passa, piscia e ride e aspetta
 insieme a me
 il tram di mezzanotte
 che han cancellato o non c’è più.
 Adesso chiedo al cane sì, al cane se,
 se mi porta lui da te.

Siamo certi che ovunque sia ora non smetterà di desiderare di “girare il cielo come le rondini e ogni tanto fermarmi qua e là” (Rondini), oppure fermo “nel silenzio della notte a guardare, ad ascoltare le cicale delle stelle …” (Le cicale e le stelle).
Se Dalla non ha visto esaudito il desiderio di morire in Piazza Maggiore, ha però lasciato a noi una delle sue più belle canzoni, “Piazza Grande”:

 E se non ci sarà più gente come me
 voglio morire in Piazza Grande,
 tra i gatti che non han padrone come me attorno a me.

 Grazie Lucio!

Foto: www. daily.wired.it 


Categorie: News dal Mondo

Camionista aggredito da cani nel livornese. Gli animali non sarebbero randagi

02/03/2012

Il camionista siciliano che nei giorni scorsi è stato aggredito a da alcuni cani nel Livornese non sarebbe stato attaccato da animali randagi. E’ questa l’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti per chiarire la dinamica dell’incidente. Secondo quanto reso noto da fonti di stampa, negli ultimi anni le autorità comunali non avrebbero ricevuto segnalazioni circa la presenza di cani randagi nel luogo della tragedia. Gli investigatori – al momento non risultano persone iscritte nel registro degli indagati – sono attualmente al lavoro per chiarire la dinamica dell’aggressione; in particolare stanno cercando di risalire al proprietario che si trova vicino alla zona dove si è verificato il fatto. 


Categorie: News dal Mondo

Non arriveranno più macachi alla Harlan. L’ex ministro Brambilla incontrerà oggi il presidente della multinazionale

02/03/2012

Alla Harlan di Correzzana non arriveranno altri macachi destinati alla sperimentazione in vivo. Lo riferisce l`ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, dopo aver visitato mercoledì scorso lo stabilimento della multinazionale Harlan dove sono detenute le 104 scimmie arrivate nei giorni scorsi e dopo un lungo colloquio telefonico con David Broker, il presidente della multinazionale per il settore Rsm (‘Research, models and services’). I macachi, sistemati nella struttura per il periodo di quarantena, sono destinati ai laboratori di un unico cliente straniero. Ma la loro sorte potrebbe anche cambiare. Il presidente Broker ha, infatti, deciso di lasciare gli Usa e venire in Italia per incontrare questa mattina l`ex ministro Brambilla, che rappresenterà anche il fronte di tutte le associazioni animaliste impegnate nella battaglia contro la vivisezione.
“I metodi alla Frankenstein – sottolinea la deputata – sono residui del passato, comode scorciatoie per le imprese farmaceutiche. Comunque considero l’aver bloccato l`importazione di altre scimmie e l’incontro con il presidente Broker già un primo risultato importante ed una vittoria per tutti coloro che amano gli animali e vogliono vederli rispettati”.

Fonte: TMNews


Categorie: News dal Mondo

Cavallo intrappolato nelle sabbie mobili liberato con un trattore

02/03/2012

Nicole Graham e il suo cavallo Astro di 18 anni hanno vissuto un esperienza terribile che poteva trasformarsi in un dramma per l’amazzone e il suo cavallo.
Nicole Graham stava cavalcando su Astro assieme alla figlia Paris, anche lei in sella, lungo la costa  nei pressi di Geelong, a sud di Melbourne, quando improvvisamente il suo cavallo  è sprofondato nelle sabbie mobili dove per tre ore è rimasto prigioniero della melma fangosa che non gli dava scampo mentre l’alta marea si avvicinava sempre di più.
La signora Graham non ha fatto in tempo ad avvisare la figlia Paris del pericolo e anche il cavallo della ragazza è finito nel fango ma è riuscito a uscirne velocemente e si è messo in salvo in un terreno sicuro.
In attesa dei soccorsi Nicole non si è mai allontanata da Astro, per tranquillizzarlo e rassicurarlo è rimasta nel fango con lui tenendo tra le braccia la testa del cavallo che continuava lentamente ad affondare.
Dopo tre ore di angoscia finalmente l’arrivo dei Vigili del Fuoco e della veterinaria Stacey Sullivan.
La dottoressa Sullivan ha subito sedato Astro per evitare che il movimento facesse ancor più sprofondare l’animale mentre i Vigili del Fuoco mettevano a punto un piano per tirare fuori dalle sabbie l’animale, un’impresa non facile visto il peso del cavallo vicino ai 500 chili.
Alla fine, dopo vari tentativi falliti, l’arrivo di un trattore ha reso possibile liberare Astro e ridare il sorriso a Nicole.
Su you tube è visibile un video con alcune fasi delle operazioni di soccorso.  
Foto: www.vanityfair.it 


Categorie: News dal Mondo

Allocco sfugge al falconiere: salvato e restituito al proprietario

01/03/2012

Un ospite insolito al Cras «Le Civette». Quando, nei giorni scorsi, gli operatori del Centro recupero animali selvatici del Parco dello Stirone hanno ricevuto una telefonata che segnalava il ritrovamento di un rapace in difficoltà nella neve, non si sono stupiti più di tanto: capita spesso che nelle giornate fredde molti uccelli si avvicinino alle abitazioni stremati dalla fame, lasciandosi catturare con facilità.
Questa volta però il cittadino di Coloreto che aveva rinvenuto l’animale indicava un particolare piuttosto strano: la presenza di un anello metallico e di un lungo laccio di cuoio a una delle zampe. Gli operatori del Cras hanno subito immaginato che dovesse trattarsi di un rapace di proprietà di un falconiere, probabilmente sfuggito al proprietario. «L’intervento di Mauro Allegri e Sara Di Bello – spiega Sergio Tralongo, responsabile del Cras – ha consentito il recupero di uno splendido esemplare di allocco bruno, un rapace notturno di rilevanti dimensioni, decisamente più robusto e massiccio rispetto al nostro allocco (fino a 800 grammi, contro i 400-500 degli allocchi italiani). Si tratta di una specie diffusa nei boschi montani dell’Asia meridionale, dall’India alla Cina, allevata in cattività e utilizzata a volte come vero e proprio animale da compagnia».
Grazie all’interessamento di Pierluigi Fedele, responsabile del Coordinamento provinciale di Parma del Corpo forestale, è stato rintracciato, attraverso il numero dell’anello, il proprietario dell’allocco bruno, che ha confermato come l’animale gli fosse sfuggito  spostandosi solo di qualche centinaio di metri. Effettuate le verifiche sulla regolarità della detenzione, è stato possibile restituire al falconiere il giovane allocco, che ha così concluso la sua breve «vacanza».

Fonte: www.gazzettadiparma.it


Categorie: News dal Mondo

In oriente c’è un nuovo Hachiko, si chiama Wangcai, è cinese e aspetta il padrone immobile per 8 ore al giorno

01/03/2012

La storia vera di Hachiko, il cane giapponese che per anni aspettò il padrone all’uscita della metropolitana anche dopo la morte di quest’ultimo, divenuta famosa in tutto il mondo anche grazie al film di Richard Gere, sembra ripetersi. Siamo sempre in oriente ma invece che in Giappone siamo a Chongqing, nel sud della Cina, dove Wangcai, questo è il nome del piccolo cane, aspetta da quattro anni, con costanza e determinazione dalle 9 alle 5 il suo padrone fuori dalla banca dove quest’ultimo lavora.
Durante la lunga attesa, ben otto ore, Wangcai, stretto nel suo cappottino rosso e nero, sembra estraniarsi dal mondo esterno, non gradisce essere infastidito da altri cani e accetta con sufficienza le carezze dei passanti ma non prende cibo da nessuno.
Forse Wangcai è tanto attento a non perdere il suo padrone perché è già stato abbandonato una volta o forse anche il precedente padrone lavorava lì. Comunque, da quando è stato accolto nella nuova famiglia, va al lavoro col padrone, si ferma poco prima che questi arrivi in ufficio sui gradini della banca, e aspetta lì, fino a quando viene ripreso alle 5 ogni pomeriggio.
Un blogger ha messo su youku (il YouTube cinese) un video che mostra Wangcai tutto concentrato nell’attesa di veder uscire il suo padrone dalla banca. In due giorni il video è stato cliccato da oltre un milione e mezzo di persone.
Chissà se, il più tardi possibile, anche Wangcai come Hachiko avrà un monumento per la sua devozione canina. Per ora è nel cuore di mezza Cina.


Categorie: News dal Mondo

Benedetto XVI ama tutti gli animali ma il suo preferito è il “Commissario Rex”

01/03/2012

Esce oggi nelle librerie “My Brother the Pope” una lunga intervista a monsignor Georg Ratzinger, fratello del Papa, ora raccolta in volume dall’editore americano Ignatius Press.
Dalle pagine del libro emergono aneddoti e sentimenti del Sommo Pontefice sconosciuti ai più ma che sono tasselli di vita per un fratello.
Monsignor Georg parla a lungo del grande amore di suo fratello “Joseph”(così chiama familiarmente il Papa) per tutti gli animali fin dall’infanzia, in modo particolare verso i cani. Una passione continuata negli anni che trova il suo eroe nel “Commissario Rex”, il pastore tedesco protagonista della popolare serie televisiva seguita fedelmente dall Papa e monsignor Georg in ogni sua edizione.
“Eravamo abituati a guardare insieme il commissario Rex anche in Germania” non solo per il protagonista, ma anche per il rapporto d’amicizia con Helmut Brossmann, proprietario  del pastore tedesco e cittadino di Regensburg, comune bavarese nel quale i fratelli Ratzinger hanno trascorso parte della giovinezza e dove hanno stretto numerose amicizie.
Ma c’è qualcosa che forse monsignor Georg non sa, una piccola divagazione dalla passione cinofila. Benedetto XVI, quando era  solo il cardinale Ratzinger, durante le sue passeggiate romane faceva tappa in via Giulia per far visita a don Canciani con cui condivideva l’amore per gli animali e lì si intratteneva a lungo e con piacere a osservare e giocare con i gatti, ospitati in gran numero nella canonica.
L’attenzione del Pontefice per gli animali si è manifestata anche verso un rarissimo coccodrillo “cubano”, detenuto illegalmente in Italia, che farà ritorno con il Papa nella sua terra d’origine, Cuba, in occasione del prossimo viaggio di Benedetto XVI.


Categorie: Curiosità

Un “senza fissa dimora” prende a calci e bastonate i cani e minaccia di morte le Guardie Zoofile Enpa intervenute. Gip dispone il sequestro degli animali

01/03/2012

Un’ indagine avviata dalle Guardie Zoofile dell’Enpa di Roma a seguito di una segnalazione, ha portato al sequestro di due cani richiesto dalla Magistratura per gravi maltrattamenti. Gli agenti dell’Enpa hanno accertato le pessime condizioni di detenzione degli animali nel degrado più assoluto. Un signore di 61 anni si era letteralmente accampato in un giardino pubblico in zona Eur Torrino con i due cani, un pitbull legato ad una corda molto corta e un piccolo volpino paralizzato agli arti posteriori, nel più assoluto degrado ambientale, tra sporcizia e rifiuti. Nel corso delle indagini, gli agenti dell’Enpa hanno raccolto diverse testimonianze circa episodi di inaudita violenza dell’uomo nei confronti del pitbull, con calci pugni e bastonate, maltrattamenti ripetuti più volte nell’ultimo anno. Durante il primo sopralluogo, mentre l’indagato dormiva, le Guardie Zoofile hanno trovato il volpino in un fosso dove era caduto a causa dei problemi di deambulazione. Pochi metri ancora e sarebbe finito in un corso d’acqua, dove non essendo in grado di nuotare sarebbe probabilmente annegato. E così, in base agli elementi raccolti dalle Guardie Zoofile dell’Enpa e alle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Roma, su richiesta di quest’ultima, il Gip ha disposto il sequestro preventivo dei due cani. L’operazione è stata eseguita dagli agenti della Protezione Animali in collaborazione con i Carabinieri del Comando Stazione Torrino Nord ed il servizio veterinario della Ausl RmC. I cani sono stati condotti presso l’ospedale veterinario del canile municipale e affidati in custodia giudiziaria all’Ufficio Benessere Animali di Roma Capitale. Il sessantunenne, che, non contento, ha minacciato di morte le Guardie Zoofile dell’Enpa, è indagato per maltrattamento di animali e minacce gravi, e rischia fino a 2 anni e 4 mesi di reclusione.

Fonte: Enpa


Categorie: News dal Mondo

Quando Tarzan non è l’amico degli animali

01/03/2012

Steve Hawkes, attore americano di origini croate, è stato uno degli interpreti del personaggio di Tarzan nella fortunata serie di film che hanno proposto questo re della giungla come un grande amico degli animali. Ma Hawkes, il cui vero nome è Sipek non corrisponde nella vita a questa immagine edificante di eroe. L’Agenzia federale statunitense che si occupa della salvaguardia della fauna selvatica ed esotica lo ha arrestato, rilasciandolo poche ore dopo, per aver tenuto, senza alcuna autorizzazione, in una struttura quasi fatiscente, due tigri e una pantera, prontamente trasferiti dagli agenti presso un sistemazione più idonea.
La carriera di Sipek  come Tarzan non ha portato bene  agli animali. Durante  le riprese una tigre scappò e fu necessario abbatterla poi ci fu un leone che in una scena riportò ustioni sul 50% del corpo.
L’idilliaco rapporto uomo-animale proposto dalle avventure del Tarzan cinematografico nella realtà era ben diverso. La famosa scimmia Cita, che sarebbe morta di recente, in realtà è stata interpretata da più esemplari di piccoli scimpanzè probabilmente importati in maniera illegale da trafficanti come altri animali apparsi nei film.
Sipek è ora chiamato a rispondere della detenzione illegale dei tre grandi felini che forse teneva con sé per sentirsi ancora il “Re della Giungla”. 


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