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Violenza sulle donne e maltrattamenti sugli animali, c’è un legame tra i due abusi

26/11/2011

Il 25 novembre si è celebrata la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Certamente non basta un giorno per capire e sconfiggere le motivazioni che portano alla sopraffazione di un essere più debole da parte di chi si sente onnipotente ma una cosa è certa, chi maltratta un animale può maltrattare anche una donna.

Esiste una correlazione diretta tra gli episodi di violenza contro le donne e quelli contro gli animali. A sostenerlo sono recenti studi pubblicati negli Usa e in Spagna, i quali hanno evidenziato che chi maltratta un animale tende a ripetere lo stesso gesto anche sulle donne. I dati sono preoccupanti. Secondo fonti americane riprese da Link Italia – gli Stati Uniti hanno dedicato particolare attenzione allo studio del fenomeno – più del 70% delle donne che hanno denunciato maltrattamenti ha segnalato che i loro aguzzini, la maggior parte dei quali si nasconde proprio tra le “mura domestiche”, o hanno esercitato violenza sui loro animali o hanno minacciato di farlo. Comportamenti poi assimilati anche dai figli, poiché il 30% delle madri maltrattate ha riferito che essi hanno, a loro volta, ferito o ucciso animali domestici. Ma non è tutto. Infatti, come riportato da Link Italia, il 40% delle donne maltrattate sostiene di essere stato obbligato a prendere parte ad atti sessuali con animali, mentre il 15% degli stupratori ha commesso abusi sessuali anche sugli animali. «I dati parlano chiaro», commenta Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Enpa, che prosegue: «denunciare il maltrattamento contro gli animali è un atto di civiltà che non riguarda solo loro ma può contribuire a prevenire episodi di violenza simili anche ai danni delle donne. Infatti, proprio in ambito domestico si riscontrano violenze nei confronti delle donne e degli animali. E’ giunto il momento di invertire la rotta e mettere fine a questi atti di brutalità che non conoscono confini di specie.»

Fonte: www.enpa.it


Categorie: Animali e Cultura

1.800 visoni trasportati in condizioni disperate: chiusi in gabbie strette, senza cibo, tra gli escrementi

25/11/2011

Se possibile, è ancora più triste leggere proprio oggi, quando in tutto il mondo si celebra il “Fur Free Day”, La Giornata Mondiale anti-pellicce, la notizia diffusa dall’Ansa del sequestro al Porto di Bari di animali da pelliccia trasportati in condizioni vergognose e senza cibo.
ANSA – Un carico di 1.800 visoni chiusi in gabbie accatastate l’una sull’altra, senza poter compiere movimenti di sorta e tra gli escrementi, animali costretti a defecare e urinare addosso a quelli posti nelle gabbie inferiori. E’ la ‘situazione agghiacciante’ scoperta dal personale della Lega Antivivisezione (Lav) e dell’associazione tedesca Animals’ Angels durante un controllo dei trasporti di animali (ad uso alimentare) fatto in collaborazione con la Polizia Stradale di Bari. Gli agenti hanno imposto un fermo amministrativo degli animali – anche perche’ il trasporto avveniva senza alcuna certificazione sanitaria – e hanno contestato al trasportatore sanzioni amministrative per un importo complessivo di 9.000,00 euro. A conclusione delle operazioni di controllo, i visoni sono stati temporaneamente trasferiti nella stalla di sosta di Bitritto (Bari). per il soccorso aglianimali sono intervenuti anche personale del Servizio Veterinario Asl di Bari e dell’Ufficio Veterinario per gli adempimenti degli obblighi comunitari.
Il carico di visoni proveniva dall’Olanda ed era in sosta nel porto di Bari in attesa dell’imbarco per la Grecia, insieme con altri mezzi che trasportavano animali. Durante il viaggio, cominciato il 21 novembre, agli animali non era stato somministrato cibo.
Il trasporto dei visoni avveniva – secondo quanto hanno accertato gli agenti della Polstrada – anche in violazione delle disposizioni del Regolamento (CE) 1/2005 sulla protezione deglianimali durante il trasporto e senza una specifica autorizzazione per il trasporto dei visoni.
Gli animali – 1750 femmine e 50 maschi – sono animali’riproduttori’, riferisce la Lav, probabilmente provenienti da un allevamento olandese in dismissione e diretti verso uno greco, per un valore indicativo superiore ai 100.000 euro.
Assistere a trasporti di animali da pelliccia e’ – secondo glianimalisti – un evento assolutamente raro. Questi, infatti, a differenza degli animali destinati all’alimentazione che vengono trasportati dagli allevamenti ai macelli, sono abbattuti in allevamento per mano dell’allevatore.
Questi visoni – dichiara Simone Pavesi, responsabile Lav della Campagna Pellicce – sono solo l’esempio di quanto avviene a decine di milioni di animali uccisi ogni anno per le loro pellicce: la realta’ nascosta del blasonato mondo della moda.
Dopo le atroci immagini della cattura e uccisione di animali in natura, diffuse nei giorni scorsi dalla Lav, questa vicenda dimostra, ancora una volta, quanto poco interesse ci sia al rispetto della vita di questi animali. E chi acquista pellicce, o prodotti con piccoli inserti in pelliccia, ne e’ complice’.
Il vicepresidente della Lav, Roberto Bennati, rivolge un ‘plauso alla Polizia Stradale di Bari, al personale del Servizio Veterinario Asl di Bari e dell’Ufficio Veterinario per gli adempimenti degli obblighi comunitari ‘per il qualificato intervento che ha consentito di lenire, per quanto possibile, le sofferenze di questi animali’, e per l’attivita’ che quotidianamente svolgono ‘in modo egregio nell’attivita’ di vigilanza sul rispetto delle normative in materia di trasporti di animali’. (ANSA).

Foto: www.lav.it


Categorie: News dal Mondo

Il 25 Novembre si celebra il Fur-Free Day, la Giornata Mondiale Anti-Pellicce per non essere complici degli orrori subiti dagli animali da pelliccia

25/11/2011

Il 25 novembre ricorre una data molto importante per la comunità animalista internazionale, in tutto il mondo, infatti, si celebra il Fur-Free Day, ossia la Giornata Anti-Pellicce. Un modo per ricordare a tutti che gli animali vanno amati e trattati con rispetto, e non indossati.
Un’iniziativa che si propone di sensibilizzare le persone sugli orrori subiti dagli animali da pelliccia; organizzata originariamente nel 1986 da attivisti impegnati contro lo sfruttamento degli animali per la produzione di pellicce, il Fur-Free Day è oggi celebrato da tutto il movimento mondiale per i diritti degli animali.
Nonostante gli sforzi profusi dal settore della pellicceria nel presentare ancora nelle ultime sfilate di moda la pelliccia come un prodotto desiderabile, in realtà negli ultimi anni si registra una forte inversione di tendenza; i cittadini-consumatori, soprattutto i giovani, sono sempre più informati sulla sofferenza subita dagli animali utilizzati per la produzione di pellicce e per questo rifiutano di acquistare simili prodotti.
Oggi in Italia le donne che dichiarano di indossare una pelliccia sono diminuite dagli 8 milioni del 2002 a 2,6milioni, e si tratta di donne che per il 47% hanno un’età maggiore di 65 anni e un livello d’istruzione basso (il 60% ha solo la licenza media inferiore).
Oltre alle pellicce considerate “pregiate”, l’industria della pellicceria si è ormai orientata verso un mercato di massa rivolto ai giovani (non solo nell’abbigliamento femminile, ma anche maschile e per l’infanzia), utilizzando i famigerati “inserti in pelliccia”: bordature di pelo di procioni, cincillà, opossum, conigli (questi ultimi non sempre derivati come sottoprodotti dell’industria della carne, bensì appositamente allevati) e brandelli di molte altre specie animali sono inseriti ovunque, dai colli dei giacconi ai polsini, dalle calzature alle borse, dai cappelli ai paraorecchie, e altro tipo di accessori e oggettistica.
Questa giornata serve a ricordare ai giovani e a tutti i consumatori i milioni di animali che soffrono e muoiono ogni anno per la discutibile “moda” della pelliccia evidenziando che n indumento con una sola piccola parte in pelliccia animale, nasconde sempre una grande sofferenza. Nella scelta di un capo d’abbigliamento è possibile preferire prodotti che non comportano la morte di alcun animale e spiegare i motivi della propria scelta al rivenditore. Il mercato offre prodotti alternativi. Possiamo non essere complici della morte di milioni di animali.

Fonte: Uff. Stampa Lav


Categorie: Animali e Cultura

Tassa sugli animali domestici, l’ennesima bufala del web?

25/11/2011

In questo periodo di grande crisi economica, è vero che Governo e Amministrazioni Locali sono pronti a mettere in campo nuove tasse pur di far cassa, ma che si arrivasse a far pagare anche per gli animali da compagnia nessuno lo aveva pensato. E ha fatto bene.
Una notizia di questi giorni sta circolando sul web annunciando che il Governo Monti avrebbe in animo di imporre una tassa sugli animali domestici scatenando le ire e le proteste dei proprietari di animali. Già sotto il precedente Governo Berlusconi si era ventilata la possibilità che l’Agenzia delle Entrate potesse inserire nel redditometro come beni di lusso gli animali da compagnia e le spese veterinarie sostenute per curarli, anche in quel caso l’opinione pubblica aveva condannato l’iniziativa. Il presidente dell’associazione nazionale medici veterinari, Marco Meloni era sceso in campo per spiegare come gli animali domestici rappresentassero più un bene psicologico per le famiglie che non un lusso, in particolare per gli anziani soli e indigenti. Secondo il dottor Meloni le famiglie con un animale, soprattutto se adottato in un canile o preso dalla strada, sarebbero meritevoli di un contributo e non certo di una tassa quando, pur faticando ad arrivare alla fine del mese, non abbandonano il loro amico a quattro zampe.
La notizia secondo cui il Governo starebbe valutando la tassa dopo aver suscitato un putiferio su Twitter e Facebook è circolata su molti blog, ma fortunatamente alla luce dei fatti si è rivelata un fraintendimento se non una bufala. L’idea di tassare gli animali domestici era solo una precedente proposta del Governo Berlusconi prontamente accantonata.
Qualche giorno fa un’associazione animalista ha nuovamente fatto circolare la notizia sul web suscitando ancora una volta la ridda di commenti indignati. Per ora, almeno, si può stare tranquilli, la tassa sugli animali non è in programma. 


Categorie: News dal Mondo

Spezie e Muschio, le essenze ultima moda nel mondo dei profumi per i nostri amici a quattro zampe

25/11/2011

Per chi ama il genere, ora ai nostri pet sono dedicate collezioni di abitini molto glamour cui si possono abbinare accessori ricercati e fantasiosi, creati con una cura sartoriale, reperibili in boutique per animali che hanno ampi settori dedicati alla moda animale. Ma a dare il tocco finale all’eleganza canina ci sono anche i profumi.
L’ultima profumazione uscita e di gran moda ha un bouquet di spezie con cuore muschiato. Agli animali non devono essere messi profumi per umani perché potrebbero alterare il ph del pelo e della pelle.  Questo profumo canino è stato creato da un laboratorio specializzato in prodotti cosmetici per cani, gatti, furetti e cavalli sotto la supervisione di un team veterinario che ha accertato, oltre alla piacevolezza della fragranza, l’assenza di alcool e componenti naturali per proteggere la pelle delicata del cane. La confezione è molto elegante, la bottiglia in vetro molato ha un tappo che riproduce un’improntina colorata.
Potrebbe essere un’idea regalo per il Natale che si avvicina, inoltre lo potrete acquistare comodamente da casa facendo un giro su internet anche se per i cani forse il profumo più gradito è quello dell’erba durante una bella passeggiata con il loro padrone.


Categorie: Curiosità

All’etologa Jane Goodall onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica: “bisogna smetterla di distruggere l’ambiente e uccidere gli animali.. , allora saremo ancora in tempo per salvare il nostro pianeta”.

24/11/2011

Cinquant’anni in difesa degli animali e dell’ambiente. Ecco cosa rende Jane Goodall, figura storica dell’etologia, della biodiversità e dei diritti degli animali, un Grande Ufficiale della Repubblica. Il riconoscimento del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, infatti, una delle onorificenze più alte nel campo scientifico e sociale nel nostro paese, le sarà conferito oggi dal Consigliere del Presidente della Repubblica, Dott. Elio Berarducci, in occasione di una cerimonia a Villa Wolkonsky, residenza dell’Ambasciatore Britannico a Roma.
“Ogni essere vivente è importante. Ognuno ha un ruolo da svolgere. Ogni individuo fa la differenza”: sono queste le certezze di una grande studiosa che nell’anno internazionale delle foreste, il 2011, giunta alla soglia degli ottanta anni, è venuta in Italia a raccontare il suo programma   internazionale per l’impegno ambientale ed umanitario, Roots&Shoots, rivolto ai giovani di tutto il mondo con l’intento di migliorare la conoscenza del territorio e promuovere attività e progetti per favorire la salvaguardia dell’ambiente e l’integrazione culturale.
Roots&Shoots, attivo in oltre cinquanta paesi, non è così conosciuto in Europa, probabilmente perché, ha detto la Goodall intervistata da La Stampa, “ i nostri ragazzi hanno troppi soldi”.
“Se riusciremo ad avere una massa critica che pensa che la vita non è fatta solo di ricchezze materiali – ha aggiunto la studiosa britannica – che bisogna smetterla di distruggere l’ambiente e uccidere gli animali, che bisogna vivere in maniera più consapevole, allora saremo ancora in tempo per cambiare direzione e salvare il nostro pianeta”.
Il programma permette a ragazzi di tutto il mondo di partecipare attivamente per salvare l’ambiente, gli animali o aiutare le popolazioni più disagiate.
Jane Goodall è stata senza ombra di dubbio uno dei personaggi chiave dell’etologia contemporanea: il suo approccio ‘rivoluzionario’ ha consentito di conoscere il mondo degli scimpanzé e dei primati non in modo antropocentrico, ma umano, di scoprire le loro disperate condizioni in cattività, la distruzione spietata del loro habitat e la complessità delle loro relazioni sociali.

Fonte C. G. www.lav.it


Categorie: Animali e Cultura

Al via tavolo su animali sequestrati e confiscati. le associazioni ambientaliste e animaliste: "No alle aste"

24/11/2011

Su cura, ricovero e custodia degli animali sequestrati o confiscati in base alle normative, Enpa, LAV, Legambiente, Lega nazionale difesa del cane, Lipu e Wwf uniscono le proprie forze annunciando la costituzione di un Tavolo di confronto e di iniziativa comune e quale prima azione hanno avanzato alcune proposte concrete al Governo per recuperare i fondi necessari per dare adeguata risposta agli obblighi previsti da convenzioni internazionali, regolamenti comunitari e leggi italiane. Fino ad oggi la custodia degli animali eseguita secondo le normative, in assenza di un’adeguata strategia nazionale preventiva e con le palesi difficoltà di impegno per Stato ed Enti locali, è stata parzialmente fatta salva grazie alla costante ed insostituibile dedizione del volontariato anche se le strutture di cura e recupero sono poche e con scarsi aiuti e le associazioni non possono assumere in toto gli oneri propri delle Istituzioni. Quale primo atto del Tavolo comune Enpa, LAV, Legambiente, Lega nazionale difesa del cane, Lipu e Wwf hanno quindi recapitato ai neo Ministri dell’Ambiente, della Salute, dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole alcune proposte per il recupero delle risorse economiche necessarie: destinare al mantenimento in vita degli animali le sanzioni pecuniarie di scopo conseguenti al loro sequestro, prevedere una sanzione accessoria che consenta di sostenere le spese di gestione degli animali commisurandole alle aspettative di vita in cattività della specie, adeguare i diritti speciali di prelievo CITES che oggi sono irrisori e indipendenti da quantità e valore degli animali commercializzati e anche dieci volte più bassi degli analoghi costi pagati in altri Paesi europei. In Italia, per esempio, con soli 15,49 euro si paga il diritto speciale di prelievo CITES per qualsiasi quantità e/o valore commerciale di animali o loro parti commercializzate, mentre in Inghilterra bisogna pagare qualcosa come 160,00 euro, dieci volte di più! Vorremo evitare che – concludono Enpa, LAV, Legambiente, Lega nazionale difesa del cane, Lipu e Wwf – come prima scelta, quasi più per disimpegno che per efficace soluzione, lo Stato scelga la messa all’asta degli animali vivi confiscati che, seppur prevista per alcune specie dalla Convenzione di Washington, se non adeguatamente strutturata e organizzata metterebbe in pericolo la loro stessa sopravvivenza, potrebbe far tornare le vittime nelle mani dei carnefici, e non ultimo facendo introitare potenzialmente alle casse dello stato soltanto somme irrisorie.


Categorie: News dal Mondo

Romania, passa la legge “ammazza-cani”. Un’operazione che potrebbe nascondere un grande business.

24/11/2011

Non sono valse a nulla le proteste delle associazioni animaliste, gli appelli dell’Europarlamento rivolti a Bucarest, il Parlamento rumeno ha deciso per la soppressione dei cani randagi votando a favore della legge che concede a tutti i sindaci della Romania il diritto di vita o di morte incondizionato sui cani randagi della propria città. I parlamentari a votare a favore sono stati 168  contro 111 contrari, a questo punto per rendere operativa la legge manca solo la firma del presidente della Repubblica Traina Basescu. La legge prevede la libertà di sopprimere i cani malati o aggressivi a partire da 3 giorni dopo la cattura, mentre per i cani né malati né pericolosi si dovranno aspettare 30 giorni. Le amministrazioni comunitarie non devono specificare le modalità con cui prenderanno questa decisone, in sostanza la libertà di sopprimere i cani senza valido motivo.
Ufficialmente la legge si sarebbe resa necessaria per arginare il crescente fenomeno del randagismo che in Romania avrebbe causato molte aggressioni alle persone anche mortali. Dietro la soppressione di milioni di randagi potrebbe però nascondersi anche un grande business. Sul provvedimento potrebbero infatti lucrare le autorità locali, che per l’operazione “anti-randagi” riceveranno ingenti fondi dallo Stato.
Sara Turetta, presidente di “Save the dogs”, associazione animalista che da anni opera in Romania e ben conosce il problema, non ha dubbi nel giudicare inaccettabile la legge.
“Questi appalti – spiega Turetta – vengono spesso affidati a società legate con un doppio filo ai politici, locali o provinciali. Sono soldi che se il lavoro fosse fatto secondo le norme previste costerebbe 100, mentre viene fatto in maniera da costare 20, guadagnandoci 80. Per esempio gli animali, nei 30 giorni che devono rimanere nei canili prima di essere uccisi, dovrebbero essere tenuti in maniera dignitosa e nutriti. Cosa che spesso non capita. L’eutanasia dovrebbe avvenire utilizzando certi tipi di medicinali, invece spesso vengono utilizzati veleni che costano meno e che fanno soffrire gli animali”.
Altre soluzioni come la sterilizzazione e le adozioni proposte dalle associazioni animaliste non hanno trovato l’appoggio delle autorità locali.
La strada della sterilizzazione, infatti, potrebbe risolvere il problema soprattutto nel lungo e medio termine, ma nasconde anche, in questo caso, interessi forse ancora più nascosti: “Avviare una campagna di sterilizzazione – commenta la Turetta – significherebbe dover collaborare con associazioni animaliste. Questo metterebbe in luce traffici loschi, difficilmente gestibili dalle aziende private”.
Le adozioni di cani in Romania non sono certo facili, richiedono il consenso del vicino, la dimostrazione di possedere le risorse economiche e lo spazio adatto per garantire all’animale una vita dignitosa ed è richiesta anche una tassa da pagare, che per un Paese povero come la Romania costituisce spesso un problema.
Come dichiarato dalla presidente di “Save the dogs”, questa legge “è una sconfitta per la classe politica romena che ha perso l’ennesima occasione per dimostrare di essere più europei di quanto finora si sia creduto. Ma è anche una sconfitta per i cittadini romeni che vedranno sperperati milioni di fondi statali senza risolvere il problema”
Nonostante il Parlamento europeo si sia espresso negativamente su questa legge e gli animalisti non abbiano smesso le loro battaglie, le possibilità che questa non sia promulgata sono scarse per questo associazioni di volontari, come l’italiana “Lamento Rumeno” stanno facendo il possibile per portare fuori dalla Romania e per salvare il maggior numero di cani possibile da una morte orrenda.


Categorie: News dal Mondo

Per i cani gli odori delle persone di famigia sono come i dolci: buoni e confortanti

24/11/2011

I cani identificano l’odore delle persone familiari come un profumo dolce e accogliente. La scoperta e’ di un nuovo studio condotto da Gregory Berns della Emory University, in Georgia: la ricerca ha dimostrato che il cervello dei nostri amici a quattro zampe attiva specifiche aree relative alla ricompensa quando annusa odori che rimandano ad affetti o ricordi particolarmente positivi. Dati che rivelano che i cani non sono solo in grado di riconoscere le “essenze” degli esseri umani ma che sono anche capaci di associarvi specifici ricordi esclusivamente avvertendo l’odore, in assenza quindi dei possessori del profumo. La ricerca ha coinvolto dodici cani di razze diverse sottoposti a scansioni cerebrali mentre annusavano odori differenti. Dai dati e’ emerso che le risposte del cervello dei cani sono molto piu’ forti quando annusano l’odore di una persona familiare rispetto a quello di uno sconosciuto e di un cane familiare.(meteoweb.eu)


Categorie: Curiosità

Venerdì 25 e sabato 26 novembre l’Enpa si mobilita per gli animali alluvionati di Genova: verranno presentate le medagliette “My Family”, ci saranno musica, buffet e giochi per i più piccoli

24/11/2011

Le terribili immagini dell’alluvione che ha colpito Genova nelle scorse settimane sono ancora negli occhi di tutti. E nella piena che ha portato via vite e procurato immensi danni c’è stato anche il dramma degli animali di strada, molti dei quali sono affogati, ma anche con storie a lieto fine come quella di Lucky. Travolto dalla piena del Bisagno, il povero gattino era rimasto incastrato sotto i detriti, in un cortile allagato del quartiere Marassi. Grazie ad alcuni residenti della zona, è stato tratto in salvo e ora si trova presso la sezione genovese dell’Enpa. «Per aiutare i tanti animali che, come Lucky, hanno bisogno del soccorso umano, è stato organizzato un evento, anche per testimoniare che la solidarietà può e deve essere a 2, 4 … 1000 zampe», dichiara Marco Bravi, responsabile del Centro Comunicazione e Sviluppo di Enpa. «Essere vicino alle nostre sezioni locali – aggiunge – e supportarle con ogni iniziativa possibile, soprattutto quando coinvolte in eventi così tragici, è la nostra priorità». Venerdì 25 e sabato 26 novembre l’imperdibile due-giorni di “Enpa per Genova”. In via San Vincenzo 77R a Genova, grazie all’appoggio della nota azienda orafa “My Family” e “What I Want”, ci sarà occasione di fare solidarietà e al contempo trascorrere piacevoli ore all’insegna del divertimento e della buona musica, con Giuseppe Calamosca e Luigi Gambarotto accompagnati dal sax di Edoardo Brunello, che presenteranno brani “in tema” con la tutela degli animali. L’evento prevede anche palloncini per i bambini, buffet con tartine e bibite per il pubblico e la presentazione delle medagliette uomo-animale “My Family”, personalizzabili direttamente; oltre, naturalmente, alla promozione delle iniziative dell’Enpa genovese.


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Anziana a passeggio con i suoi tre cani assalita da cinghiali in una via di Genova, uno dei cani soccombe

24/11/2011

Un’anziana signora era uscita poco dopo le ventidue per far fare l’ultima passeggiatina della giornata ai suoi tre cani e stava percorrendo via Bologna in un quartiere verde ma molto abitato, quando improvvisamente è stata travolta da un branco di cinghiali. Alcuni passanti, vista la scena, hanno chiesto l’intervento di una pattuglia della polizia che transitava in zona. Intanto la donna, contusa e spaventata, era riuscita a trovare riparo nell’auto di uno dei passanti che per primo l’aveva soccorsa dando l’allarme. Nella loro carica i cinghiali hanno ucciso uno dei tre cani mentre gli altri due, nonostante le ferite, sono riusciti a fuggire e mettersi in salvo.
I poliziotti visto lo stato di agitazione e le contusioni riportare dalla signora, hanno chiamato un’ambulanza con cui la donna è stata trasportata in ospedale.
Agli agenti che si apprestavano a stendere un verbale, i testimoni hanno raccontato che la signora era in un giardinetto della strada con i suoi tre cani quando sono bucati i cinghiali. Dopo aver investito la signora e i cani hanno proseguito la loro corsa verso via bari, facendo perdere le loro tracce. La pattuglia ha allertato il Comando del Corpo Forestale dello Stato.
La proliferazione della popolazione di cinghiale in questo ultimo decennio, è stata una delle maggiori cause di danni alle coltivazioni agricole ma per Genova la loro presenza, non solo nei boschi vicini, ma anche nel centro della città sta diventando un grosso problema.
Negli ultimi due anni i cinghiali hanno causato ventidue incidenti, alcuni molto gravi, come quello di cui è rimasta vittima una ragazza in motorino in Corso Dogali, riportando tre fratture: della tibia, del perone e una scomposta della rotula a una gamba, compresi trentadue punti di sutura.

Foto: circospetto.files.wordpress.com


Categorie: News dal Mondo

Emergenza meteo a Messina: rifugio di cani travolto a Saponara da una frana

23/11/2011

Le alluvioni, le esondazioni e le frane che stanno mettendo in ginocchio il territorio di Messina e hanno già fatto registrare tre morti, tra questi un bambino di dieci anni, non hanno risparmiato neppure gli animali in particolare le centinaia di randagi che vivono nella zona e in particolare per quelli che trovano rifugio nelle vicinanze dei torrenti. Anche nei rifugi investiti dalle piene, stando ai primi dati, sono già diversi i cani considerati dispersi, in particolare quelli di un piccolo rifugio privato che si trovavano in un recinto nelle vicinanze del greto del torrente Saponara. Il responsabile del piccolo rifugio visto il maltempo ha tentato di aprire il recinto per liberare i cani, riuscendo a liberarne solo due, lui stesso travolto dalle acque, sarebbe rimasto ferito colpito da un frigorifero che era trascinato dalle acque.
La furia del torrente Saponara, ha fatto franare un costone di circa nove metri di altezza, in cima al quale si trovava il piccolo rifugio per cani abbandonati. A occuparsi di loro i volontari dell’Associazione Guardie per l’Ambiente. I volontari si sono subito adoperati per cercare di tirare fuori dal fango i cani. Almeno tre sono stati rinvenuti morti. Cinque quelli vivi recuperati. Una decina, invece, gli animali dei quali non si ha più notizia. Si spera che siano scappati e possano in qualche maniera, essere recuperati. Nelle prossime ore si recheranno nei luoghi i volontari della LIDA di Barcellona Pozzo di Gotto. Il loro rifugio, per fortuna, non ha subito danni.
Tra le onde dei torrenti in piena sono stati osservati corpi di animali, tra cui alcuni bovini.

Fonte: geapress


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