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"Emozioni a sei zampe", il metodo di apprendimento emozionale per comunicare con i cani di Aldo La Spina

30/11/2011

Aldo La Spina più che un educatore può essere considerato un pedagogo dei cani, il primo cinogogo d’Italia che oltre a metodi innovativi nella cura degli animali come le medicine naturali, la riabilitazione con l’idroterapia è un fautore dell’educazione gentile del cane attraverso il metodo dell’apprendimento emozionale.
Il libro “Emozioni a sei zampe” è di facile e piacevole lettura, una guida utilissima per appassionati cinofili esperti e non.
Nel testo viene illustrato come con il metodo di apprendimento emozionale studiato da Aldo La Spina, si possa educare il cane e stabilire con lui una comunicazione. Affidandosi alle emozioni, non solo è possibile insegnare al cane le norme di comportamento necessarie, ma anche comprenderlo meglio e interpretarne gli stati d’animo, condividendo con lui i nostri stessi sentimenti e migliorando la convivenza con i nostri famigliari a quattro zampe. Un metodo sicuramente innovativo per i principi su cui si basa che nel testo viene illustrato in modo semplice e comprensibile con numerose schede, ricche di informazioni pratiche, rendendo questo libro uno strumento unico per cambiare concretamente il rapporto con il nostro amico cane. Gli esercizi indicati nella parte finale, sono accessibili e utili anche per chi per la prima volta decide di avere un cane come compagno.
Ad ogni pagina del libro affiora il grande amore di Aldo La Spina verso i cani, la passione nel prendersene cura e certamente il desiderio di condividere la sua esperienza trentennale con i lettori è più per facilitare la vita ai cani che ai padroni.


Categorie: Animali e Cultura

Giovani e torture contro gli animali: uccidono un cane e poi lo mangiano

30/11/2011

Sono proprio i giovani che a volte mostrano una crudeltà disumana nei confronti degli animali. In Slovacchia, a Krompachy, due ragazzi poco più che adolescenti, Thomas di diciotto anni e Angela di sedici, dopo che il giovane aveva rubato un grosso cane di montagna, insieme lo hanno ucciso decapitandolo. Non contenti, sempre insieme, hanno scuoiato l’animale, lo hanno fatto a pezzi, cucinato e mangiato. Gli agenti che hanno arrestato i due torturatori non sono riusciti ad avere una spiegazione logica dell’inspiegabile azione scellerata. Ora i due assassini sono stati rinchiusi nel penitenziario di Zdravotnì Frìck dove il ragazzo sconterà tre anni, la ragaza invece resterà nel carcere per un anno e mezzo. A Krompachy i casi di maltrattamento non sono un fenomeno isolato, nel settembre scorso, si era già verificato un episodio simile in cui un cane era stato rubato, uccisio e mangiato, solo che in quel caso non si era riusciti a identificati i responsabili.


Categorie: News dal Mondo

Aveva preso a calci il suo cane, gli insulti e le proteste di vicini e animalisti lo costringono a cambiare casa

30/11/2011

Sembrava caduta nel dimenticatoio la notizia diffusa su internet da un video che mostrava un uomo, Jonathan Bloomfield, mentre prendeva violentemente a calci il suo cane. Il video, girato da un vicino, aveva in breve fatto il giro del web, suscitando le ire degli animalisti. La vendetta però è un piatto che si gusta freddo e ora per l’uomo sono cominciati i guai, gruppi di animalisti stazionano davanti alla sua abitazione con striscioni e slogan contro di lui e lo minacciano di fargli passare quello che lui ha fatto al suo cane Butch, un bull terrier bianco. Anche i vicini non gradiscono più la presenza di una simile persona violenta e vigliacca. L’uomo esasperato e temendo anche per l’incolumità sua e della famiglia ha preferito fuggire altrove. Ora Bloomfield ha deciso di rivolgersi alla giustizia per denunciare il suo vicino per violazione della privacy e gli animalisti perché con le loro proteste gli impediscono di risiedere nel suo alloggio a Londra.
Quando avvenne il fatto l’uomo si giustificò con la Corte dichiarando che il giorno in cui prese a calci il cane fu perchè aveva morso la mano del figlio che voleva togliergli qualcosa dalla bocca. Le altre volte era perchè non la smetteva di abbaiare. Ma dal video del vicino, Michael Currie, si capisce che il cane è stato vittima di molte aggressioni, non solo da parte dell’uomo ma anche di altri componenti della famiglia, che con bastoni o oggetti simili colpiscono il cane, solo perché colpevole di piagnucolare davanti alla porta per entrare. I magistrati oltre a condannare l’uomo per maltrattamento di animale hanno deciso che non possa avere cani per i prossimi quindici anni.
Ora ha dovuto anche lasciare la sua casa e trasferire suo figlio in una scuola dove nessuno sa che brutta persona è suo padre.

Foto:thecrimsoncrow.com


Categorie: News dal Mondo

Da Torino alla Spagna: 2.200 km in bici per i cani delle perreras

30/11/2011

La Spagna non è solo cultura, arte, paesaggi mozzafiato. La Spagna, purtroppo, è anche la patria delle perreras e della corrida, teatro di terribili violenze e maltrattamenti ai danni degli animali. Ma un gruppo di animalisti ha deciso di ribellarsi contro gli episodi di brutalità quotidiana di cui restano vittime, tra gli altri, cani e tori. Animalisti che hanno deciso di dire basta a questi fenomeni, ma a modo loro con il progetto “Bike for pets”. Si tratta di una vera e propria maratona su due ruote – il mezzo prescelto è l’affascinante bicicletta – che, ideata da tre amici, partirà da Torino e attraverserà Francia e Spagna per raggiungere, dopo 2.200 chilometri di pedalate, la città di Siviglia, in Andalusia. «Partiremo il prossimo agosto – racconta uno degli organizzatori, Paolo Balestrazzi – per sensibilizzare l’opinione pubblica sul vergognoso scenario delle perreras e sulla corrida. Toccheremo il maggior numero possibile di perreras, prenderemo contatto con le organizzazioni animaliste del luogo e organizzeremo sit in di protesta di fronte ai luoghi dei massacri, con la speranza di far conoscere al maggior numero di persone questa triste realtà. Speriamo di riuscire a riportare con noi qualche cucciolone da far adottare, sottraendolo così a morte certa.»


Categorie: Eventi e Appuntamenti

Automobilista recupera e salva una volpe investita da un pirata della strada fuggito senza soccorrerla nonostante il codice della strada obblighi al soccorso

29/11/2011

Venerdì 25 novembre, mentre faceva ritorno a casa dopo una giornata di lavoro, un automobilista ha visto la vettura che lo precedeva investire una volpe. L’auto pirata non si è fermata per prestare soccorso come prevede il codice della strada, ma ha proseguito la sua corsa, nonostante l’animale fosse rimasto sul ciglio della strada immobile dopo il violento urto. Invece di girarsi “dall’altra parte”, l’automobilista che ha osservato il comportamento incivile del suo “collega di macchina” ha frenato, parcheggiata l’auto, è sceso dall’abitacolo ed ha soccorso la volpe – ancora viva – avvolgendola nella propria sciarpa e affidandola alle cure dei volontari Enpa di Milano. L’animale è stato fortunato: nonostante il violento impatto, il veterinario della Protezione Animali non ha riscontrato alcun trauma o ferita. Così, dopo una notte trascorsa in osservazione, l’indomani è stato possibile liberarlo in natura; naturalmente in una zona al riparo dal frenetico traffico urbano.
La legge prevede ora che soccorrere gli animali feriti è un diritto-dovere, con l’obbligo di fermarsi e assicurare un pronto intervento in caso d’incidente. Colui che, responsabile di un incidente, non si fermerà o non si adopererà per assicurare un tempestivo soccorso agli animali coinvolti, rischierà una sanzione amministrativa da 389 a 1.559 euro. Se si è comunque coinvolti in un incidente e non si chiama aiuto per gli animali coinvolti, si rischia la sanzione amministrativa da 78 a 311 euro.
Si concretizza inoltre lo «stato di necessità» per il trasporto di un animale in gravi condizioni, finora raramente riconosciuto nei contenziosi per violazione del Codice della strada. Ciò significa che chi si occupa della loro cura urgente non può essere sanzionato se, per raggiungere un ambulatorio veterinario, si troverà a violare il Codice della Strada. I mezzi di soccorso veterinari e di vigilanza zoofila vengono perciò equiparati a quelli di ambulanze, vigili del fuoco e forze di polizia.
La legge riconosce il diritto-dovere al soccorso degli animali come “esseri senzienti”, capaci cioè di provare dolore e gioia, importante principio nel camino della civiltà di un popolo.


Categorie: News dal Mondo

L'Italian Horse Protection Association lancia una petizione internazionale per il divieto dell’uso di equidi nei palii

29/11/2011

L’Italian Horse Protection Association è un centro di recupero per equidi sottoposti a maltrattamenti e sequestrati in base alla legge 189 del 2004. Qui i cavalli vivono in totale libertà in grandi spazi e in branco, in un contesto molto simile a quello che troverebbero in natura. Lo scopo principale è quello di recuperare gli animali sia sotto il profilo fisico che psicologico, ricreando condizioni di benessere ed equilibrio.
L’associazione ha deciso di lanciare una petizione internazionale per il divieto dell’uso di equidi nei palii  indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro della Salute, al Ministro del Turismo e al Sottosegretario al Ministero sella Salute.
Come è ben noto, gli animali utilizzati nei palii sono quasi sempre equini. L’utilizzo dei cavalli e, in minor misura, degli asini, è giustificato dagli organizzatori con una “tutela della tradizione e della cultura”, aggiungendo che gli animali utilizzati sono amati e rispettati. In realtà l’uso degli animali ha una valenza spettacolare ed economica: lo dimostrano le grosse cifre intorno al palio di Siena e ad altri palii molto conosciuti. Lo dimostra anche il fatto che gli stessi cavalli vengono utilizzati in più palii e che i fantini sono considerati ormai dei “professionisti” di queste competizioni. I tantissimi cavalli morti per incidenti, abbattuti a seguito di gravi ferite o scomparsi nel nulla testimoniano che l’attaccamento agli animali è solo un argomento di facciata.
I cavalli vengono regolarmente fatti correre su percorsi inadatti, allestiti utilizzando normali vie cittadine ricoperte di sabbia o tufo (anche se ci sono casi estremi, come ad esempio Ronciglione, dove i cavalli vengono fatti correre sull’asfalto). Nel palio più famoso, quello di Siena sono morti almeno 49 cavalli negli ultimi anni (stando alle notizie ufficiali, ma ci sono tantissimi cavalli infortunati, in gara o in prova, dei quali non si è saputo più nulla); le condizioni in cui i cavalli sono costretti a correre sono una garanzia di incidente.
In Italia queste manifestazioni sono escluse dall’ambito di applicazione della legge del 2004 contro il maltrattamento di animali. Dal 2009 esiste un’Ordinanza Ministeriale (cioè un provvedimento provvisorio deciso dal Ministero della Salute, con un’efficacia molto ridotta rispetto a una Legge) che impone agli organizzatori alcune misure minime per la sicurezza degli animali e del pubblico: ricoprire la pista con materiale idoneo ad attutire l’impatto degli zoccoli, proteggere il percorso con adeguate paratie, garantire la presenza di un medico veterinario ippiatra, di un mezzo di trasporto per cavalli e generiche misure antidoping. Queste misure non sono state però sufficienti ad evitare che tanti cavalli morissero in questi due anni. A dimostrazione di come l’Ordinanza sia uno strumento debole e facilmente scavalcabile, la Regione Toscana ha recentemente approvato una legge regionale che consente lo svolgimento di corse di asini su asfalto: ciò è avvenuto a seguito delle pressioni degli organizzatori, che ritengono troppo oneroso preparare le piste con materiali idonei.
L’obiettivo finale di IHP è il divieto dell’utilizzo di animali nei palii, che sarebbero manifestazioni bellissime, se non fossero rovinate dallo sfruttamento di animali e soprattutto di cavalli. In Italia le voci di protesta dei cittadini e dei turisti indignati sono ignorate dalle nostre Istituzioni: per questo vogliamo attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale, per far capire ai nostri politici che sfruttare e far morire gli animali per il pubblico divertimento non è tutela delle tradizioni, ma solo arretratezza culturale che danneggia anche l’immagine del nostro Paese.
La petizione è presente sul sito www.nopalio.it dove è possibile firmare online: la raccolta firme terminerà ad aprile 2012 e per quel periodo l’Italian Horse Protection Association  spera di riuscire ad organizzare anche una manifestazione.


Categorie: News dal Mondo

Elisabetta Canalis in Italia per unirsi ai manifestanti del “Fur Free Day”

29/11/2011

In occasione delle manifestazioni che sono seguite al “Fur Free Day” la Giornata Mondiale Anti-pellicce, Elisabetta Canalis è stata testimonial, in piazza Duomo a Milano, per l’associazione animalista statunitense Peta molto attiva nella lotta contro le stragi di animali per farne pellicce. La giovane e bella show girl, nello scorso settembre ha offerto la sua immagine per la campagna della Peta “Meglio nuda che in pelliccia” per lottare contro i capi in pelliccia e la sorte atroce cui sono destinati gli animali usati per confezionarli.
La Canalis è venuta apposta in Italia per partecipare alla manifestazione in Piazza Duomo ma, con grande delusione dei suoi ammiratori, questa volta completamente vestita, senza per questo essere meno convincente nel battersi contro le pellicce e per sensibilizzare e informare le persone su come vengono trattati e uccisi gli animali da pelliccia. La fama internazionale e l’atteggiamento cordiale e disponibile dell’attrice hanno fatto di lei una rappresentante di grande appeal nella battaglia contro l’industria delle pellicce che gli animalisti della Peta conducono a livello mondiale. “Grazie a tutti coloro che erano in Duomo – ha scritto la Canalis a fine evento sul suo account di Twitter – persone giornalisti e fotografi. Abbiamo preso freddo ma è stato bellissimo e (speriamo) utile”.


Categorie: News dal Mondo

Follia e crudeltà: massacra i suoi gatti perché lo disturbano di notte

29/11/2011

Certi episodi lasciano veramente sconcertati. Non si riesce a capire dove sia il limite tra una mente malata e un’indole crudele. E’ quanto emerge da un episodio avvenuto in Gran Bretagna dove un uomo, Robert Payne di 36 anni, ha ucciso in tempi diversi, due alla volta, i suoi gatti perché troppo rumorosi durante la notte.
L’efferato atto di crudeltà è stato scoperto per le segnalazioni dei vicini che, insospettiti e spaventati dai lamenti e dai rumori sinistri provenienti dall’appartamento dell’uomo, hanno deciso di chiamare la Polizia.
Agli agenti di Bradford, una volta entrati nell’appartamento, si è presentata una scena degna di un film di Dario Argento, ma non si trattava di un set, era quanto restava delle torture e dell’uccisione di quattro sfortunati gatti per mano del loro proprietario. Il sangue era ovunque, dalle pareti al pavimento, nel congelatore i corpicini massacrati di due gatti e in un angolo della casa altre due carcasse abbandonate.
Payne ha dichiarato senza alcuna emozione di essere stato innervosito dai gatti perché troppo rumorosi di notte e di averli uccisi lanciandoli violentemente contro le pareti fino a farli morire. La cosa più folle è che l’uomo ha avuto prima due gatti e dopo averli uccisi, ne ha presi altri due cui ha fatto fare la stessa fine, lasciando su Facebook una raccomandazione al buon Dio per i suoi gatti: “Benedici i miei gatti e coccolami per tirarmi su”.
La Polizia ha arrestato e denunciato Robert Payne per maltrattamenti e soppressione di animali aggravati dalla crudeltà inaudita con cui è stata perpetrata la violenza. 


Categorie: News dal Mondo

Campagna d’informazione a Macerata per tutelare e migliorare i rapporti tra colonie feline e condomini.

28/11/2011

Non sempre le colonie feline che scelgono di stabilirsi nei cortili o nei giardini dei condomini sono ben accette da tutti gli inquilini, anche se i gatti che vivono liberi in colonie non possono per legge essere spostati. Nel rispetto reciproco la convivenza è possibile ma basta poco, un piattino lasciato in giro o una pianta rovinata perché il rapporto uomo gatto entri in crisi.
Per aiutare a convivere pacificamente umani e felini, a Macerata è stata promossa una campagna d’informazione in collaborazione con l’associazione di volontariato Argo, il Comune e la cooperativa sociale La Meridiana sostenuta da un contributo della Regione Marche. La campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare e informare gli abitanti della città residenti in condomini che ospitano colonie feline su come gestire correttamente e in che modo la convivenza con i felini. La decisione di indire una campagna informativa è stata presa a seguito delle problematiche emerse durante l’istallazione di una specifica segnaletica presso le colonie feline cittadine. Gli operatori hanno rilevato che la presenza dei gatti negli spazi condominiali, in qualche caso, non era gradita e dava luogo a discussioni tra condomini e soprattutto contro che si prendeva cura della colonia.
In occasione del lancio della campagna d’informazione, la presidente di Argo, Barbara Vittori ha voluto ribadire l’importanza dell’iniziativa: “Innanzitutto è fondamentale informare la collettività che la normativa nazionale e della Regione Marche tutela la colonia felina in quanto tale e stabilisce che i gatti che vivono in libertà non possono essere spostati dal loro habitat, intendendo per habitat qualsiasi territorio urbano e non,TARGA-SU-MURO-300x225_320x200 edificato o non, pubblico o privato, nel quale risulti vivere stabilmente una colonia felina, indipendentemente dal numero di soggetti che la compongono e dal fatto che sia accudita o meno. Non deve essere operata alcuna criminalizzazione generalizzata verso chi si occupa dei gatti liberi che hanno trovato il loro habitat in aree condominiali, perché la legge tutela la loro presenza. Inoltre, il gatto resta il principale antagonista di topi, ratti e rettili, a vantaggio del bioequilibrio. Ma è altrettanto vero – ha concluso la Vittori – che la buona educazione
del referente della colonia è fondamentale per non estremizzare il disagio vissuto dagli altri condomini. Disagio che, a volte, si trasforma in ritorsioni verso gli stessi animali”. Fondamentale è il rispetto di due semplici e buone regole: la giusta quantità di cibo e l’eliminazione dei residui. La campagna consiste nell’affissione di manifesti e poster per la città che illustrano questi principi e nella diffusione di depliant informativi, in particolare agli amministratori di condomini.


Categorie: News dal Mondo

Perla e Carolina, un’adozione veramente speciale

28/11/2011

Perla è stata trovata mentre vagava con due compagni di sventura in una stradina delle campagne di Formello, una località non lontana da Roma. I tre cani mostravano i segni delle sofferenze e degli stenti patiti, sicuramente fuggiti da chi li teneva affamati a catena come mostravano le unghie lunghe e un peso di almeno dieci chili sotto la norma. Cercavano disperatamente cibo e affetto, pronti ancora a scodinzolare e a fidarsi dell’uomo. Fortunatamente una persona di grande cuore li ha ospitati, sfamati e curati in attesa di un’adozione. Per due di loro l’adozione è già arrivata e quella di Perla è veramente speciale.
Carolina, una signora di Firenze ha visto l’annuncio e ha sentito che quella cucciolona dagli occhi languidi stava aspettando proprio lei. E’ venuta al canile, ha incontrato Perla e quello che già sapeva ha avuto conferma: piena empatia tra lei e il cane.
A pochi giorni dal ritorno a casa, Carolina ha inviato alla signora che le ha affidato Perla queste righe piene di emozioni per un incontro veramente speciale:

Nemmeno una settimana è passata da quando Perla è entrata
nelle nostre vite e nei nostri cuori.
Lo ha fatto in punta di piedi, silenziosamente, osservandoci e
imparando minuziosamente le nostre abitudini per adattarsi a noi,
incontro spesso il suo sguardo struggente che mi fissa,
mi domando cosa e chi possa averle fatto del male ma non mi
soffermo in questi tristi pensieri perché ora lei ha me ed io ho lei.
Vi scrivo questa mail per ringraziarvi con tutto il cuore per quello
che fate, per come lo fate e per avermi permesso di accogliere
Perla in casa con me, il giorno che è entrata ha sciolto un piccolo312950_10150433648878816_615748815_8117161_1720830115_n_320x200
iceberg che si era formato nel mio cuore dopo la morte tantissimi
anni fa di una mia cagnolina, morta avvelenata quando io ero
troppo piccola e lei troppo giovane, ho avuto e amato altri animali
me nessuno mai era entrato così in profondità nel mio cuore
come questa splendida cagnolona sleccuzzante ha fatto. Stiamo
aspettando l’educatrice spero che mi aiuti a capire e rendere felice
Perla più di quanto non stia facendo, dico io perché lei più
splendida di così non potrebbe essere, grazie ancora dal profondo
del cuore, 

Carolina & Perla.


Categorie: Storie del cuore

Studentessa non vedente obbligata a lasciare il suo cane guida fuori dalla scuola. L’Enpa: “Violata la legge, presentato un esposto al Ministero”

28/11/2011

A Latina, una studentessa non vedente di diciassette anni dell’Istituto Majorana, avrebbe voluto seguire le lezioni con il suo cane guida accanto per avere un aiuto negli spostamenti all’interno dell’edificio ma, su richiesta della dirigente scolastica, la ragazza è stata costretta a separarsi dal cane all’ingresso della scuola.
“La decisione non è soltanto contraria alla legge, ma anche profondamente discriminatoria”. E’ quanto ha scritto l’Enpa alla dirigente scolastica di Latina. Su questa vicenda la Protezione Animali ha presentato un esposto al Ministero dell’Istruzione chiedendo di conoscere quali provvedimenti saranno assunti nei confronti della preside. «Ancora una volta stupisce quanto siano poco conosciute le leggi italiane e quanto questa ignoranza, oltre a complicare la vita quotidiana delle categorie più disagiate, possa lederne la dignità», spiega l’Enpa che continua: «la dirigente scolastica dovrebbe, infatti, sapere che il nostro Paese tutela le persone prive di vista, e per questo riconosce loro il diritto di farsi accompagnare dovunque dal loro cane-guida. E dovrebbe anche sapere che la normativa stabilisce delle sanzioni per chi non dovesse rispettare quest’obbligo. Naturalmente, sosteniamo l’iniziativa legale intrapresa dall’avvocato della studentessa per vedere pienamente riconosciuti i diritti della propria assistita». Con un aspetto aggravante. La preside dell’Istituto Majorana dovrebbe svolgere una funzione educativa: questo significa che essa dovrebbe preoccuparsi della serenità della sua studentessa – già provata da una difficile condizione di vita – ed evitare, lei per prima, quei comportamenti discriminatori di cui si è invece resa responsabile. «Giova infine ricordare – conclude la Protezione Animali – che l’assurdo divieto non ha soltanto creato delle difficoltà oggettive alla giovane, ma ha anche impedito una costante relazione tra il cane e il suo conduttore, che è fondamentale per il benessere psicologico e affettivo dell’uno e dell’altro».


Categorie: News dal Mondo

La legge non ferma i trafficanti. A Pisa l’ennesimo caso di cuccioli introdotti illecitamente dall’est

28/11/2011

La legge 201/2010 rappresenta certamente un importante passo avanti nella lotta contro i trafficanti di cuccioli, introduce, infatti, il nuovo reato “Traffico illecito di animali da compagnia”. Le pene sono state inasprite e prevedono la reclusione da tre mesi a un anno con la contestuale multa da 3.000 a 15.000 euro per i trafficanti, con un’aggravante prevista se i cani o i gatti introdotti illecitamente sono cuccioli di età accertata inferiore a dodici settimane o provengono da zone sottoposte a misure restrittive di polizia veterinaria. Purtroppo questo triste fenomeno sembra non curarsi dei rischi corsi contravvenendo a questa legge e i cuccioli continuano a entrare, soffrire e morire.
L’ultimo caso a Pisa dove La Polizia Municipale ha fermato tre cittadini rumeni mentre esponevano per venderli a prezzi stracciati dei cuccioli di appena 2 o 3 settimane di vita. Gli stessi loschi individui sarebbero stati visti nello stesso giorno anche al mercato di Cascina sempre mentre cercavano di piazzare i cagnolini. Alcuni passanti li avevano diffidati dal continuare quella vendita chiamando anche la Polizia. All’arrivo degli agenti,i tre uomini hanno infilato precipitosamente i cuccioli in una sacca cercando di fuggire. I poliziotti, prontamente intervenuti, li hanno bloccati impossessandosi della borsa dove hanno trovato, tra fogli di giornale, dei cagnolini sottratti alle madri prematuramente.
I cuccioli sono stati affidati al canile comunale in attesa di essere dichiarati adottabili e trovare una famiglia. I tre rumeni sono stati denunciati, ma basteranno le sanzioni a mettere fine al loro turpe commercio? 


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