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1.800 visoni trasportati in condizioni disperate: chiusi in gabbie strette, senza cibo, tra gli escrementi

25/11/2011

Se possibile, è ancora più triste leggere proprio oggi, quando in tutto il mondo si celebra il “Fur Free Day”, La Giornata Mondiale anti-pellicce, la notizia diffusa dall’Ansa del sequestro al Porto di Bari di animali da pelliccia trasportati in condizioni vergognose e senza cibo.
ANSA – Un carico di 1.800 visoni chiusi in gabbie accatastate l’una sull’altra, senza poter compiere movimenti di sorta e tra gli escrementi, animali costretti a defecare e urinare addosso a quelli posti nelle gabbie inferiori. E’ la ‘situazione agghiacciante’ scoperta dal personale della Lega Antivivisezione (Lav) e dell’associazione tedesca Animals’ Angels durante un controllo dei trasporti di animali (ad uso alimentare) fatto in collaborazione con la Polizia Stradale di Bari. Gli agenti hanno imposto un fermo amministrativo degli animali – anche perche’ il trasporto avveniva senza alcuna certificazione sanitaria – e hanno contestato al trasportatore sanzioni amministrative per un importo complessivo di 9.000,00 euro. A conclusione delle operazioni di controllo, i visoni sono stati temporaneamente trasferiti nella stalla di sosta di Bitritto (Bari). per il soccorso aglianimali sono intervenuti anche personale del Servizio Veterinario Asl di Bari e dell’Ufficio Veterinario per gli adempimenti degli obblighi comunitari.
Il carico di visoni proveniva dall’Olanda ed era in sosta nel porto di Bari in attesa dell’imbarco per la Grecia, insieme con altri mezzi che trasportavano animali. Durante il viaggio, cominciato il 21 novembre, agli animali non era stato somministrato cibo.
Il trasporto dei visoni avveniva – secondo quanto hanno accertato gli agenti della Polstrada – anche in violazione delle disposizioni del Regolamento (CE) 1/2005 sulla protezione deglianimali durante il trasporto e senza una specifica autorizzazione per il trasporto dei visoni.
Gli animali – 1750 femmine e 50 maschi – sono animali’riproduttori’, riferisce la Lav, probabilmente provenienti da un allevamento olandese in dismissione e diretti verso uno greco, per un valore indicativo superiore ai 100.000 euro.
Assistere a trasporti di animali da pelliccia e’ – secondo glianimalisti – un evento assolutamente raro. Questi, infatti, a differenza degli animali destinati all’alimentazione che vengono trasportati dagli allevamenti ai macelli, sono abbattuti in allevamento per mano dell’allevatore.
Questi visoni – dichiara Simone Pavesi, responsabile Lav della Campagna Pellicce – sono solo l’esempio di quanto avviene a decine di milioni di animali uccisi ogni anno per le loro pellicce: la realta’ nascosta del blasonato mondo della moda.
Dopo le atroci immagini della cattura e uccisione di animali in natura, diffuse nei giorni scorsi dalla Lav, questa vicenda dimostra, ancora una volta, quanto poco interesse ci sia al rispetto della vita di questi animali. E chi acquista pellicce, o prodotti con piccoli inserti in pelliccia, ne e’ complice’.
Il vicepresidente della Lav, Roberto Bennati, rivolge un ‘plauso alla Polizia Stradale di Bari, al personale del Servizio Veterinario Asl di Bari e dell’Ufficio Veterinario per gli adempimenti degli obblighi comunitari ‘per il qualificato intervento che ha consentito di lenire, per quanto possibile, le sofferenze di questi animali’, e per l’attivita’ che quotidianamente svolgono ‘in modo egregio nell’attivita’ di vigilanza sul rispetto delle normative in materia di trasporti di animali’. (ANSA).

Foto: www.lav.it


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