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01/09/2018

E’ la commovente storia di un amore che neppure la disgrazia è riuscita a scalfire: il profondo legame tra un’amazzone e il suo cavallo nonostante la caduta che l’ha imprigionata su una sedia a rotelle. A far conoscere questa incredibile amicizia nata a Bristol, in Inghilterra, è cavallomagazine.it.
Alvina Shiel è caduta da cavallo il 10 agosto scorso, procurandosi una grave frattura al collo con danno al midollo spinale e rimanendo  paralizzata dai gomiti in giù: ma l’amore per il suo Troy, un adorabile castrone pezzato di 18 anni, va ben oltre questo incidente di percorso.
Tanto che Alvina, soprannominata da chi la conosce “Galloping Granny” (Nonnina Galoppante, n.d.t.) ha voluto appena possibile vederlo: la reunion dopo tre settimane di terapia intensiva è avvenuta nel parcheggio dell’ospedale di Southmead, Bristol, dove Alvina è ricoverata e i medici sono del parere che farà più che bene al decorso riabilitativo della signora Shiel.
Erano due anni che il binomio si vedeva tutti i santi giorni in scuderia e le settimane di forzata lontananza stavano facenso soffrire entrambi, anche se si vedevano quotidianamente a mezzo videochiamata: il che poteva soddisfare l’amazzone, ma probabilmente non molto Troy.
“Troy è un gran bravo ragazzo, e anche se in questo parcheggio era tutt’altro che tranquillo non ha sbagliato una mossa né spostato uno zoccolo di troppo: è stato così emozionante rivederlo, la cosa più bella che abbia mai provato. L’ho accarezzato e gli ho dato qualcosina da sgranocchiare di buono, e tornerò a montare il mio ragazzo” ha detto Alvina, che è nonna di due nipoti e viene dal Somerset.
Sua figlia Shelley Sterckx, 37 anni, che si sta occupando adesso di Troy si dice sicura che la madre tornerà in sella: “Loro due si sono mancati così tanto, è stato incredibile vederli mentre si ritrovavano in quel parcheggio. (video) Siamo felici che anche i medici abbiano ritenuto utile per mamma rivedere il suo cavallo, l’aiuterà psicologicamente. Sta anche recuperando la sensibilità ai piedi e comincia a muovere le mani: il percorso di riabilitazione sarà lungo e richiederà qualche mese in un centro specializzato ma ce la farà, ne sono sicura al 100%”.

E Troy sarà lì ad aspettarla, anche questo è certo.


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