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In coma da mesi, accarezza il cane della pet therapy e sorride. Commovente episodio all'ospedale di San Cataldo (LU)

09/07/2018

Qualcosa di stupefacente e commovente è accaduto in un ospedale di toscano. Una signora praticamente in coma vegetativo ma in grado di mostrare una piccola reattività a qualche stimolo ‘elettivo’, ha risposto alla pet therapy. E’ accaduto nelle scorse settimane a Lucca, nell’istituto San Cataldo, struttura dell’Asl Toscana nord ovest dove la donna, avvicinando la propria mano a ‘Sun’, un labrador appositamente addestrato che era stato portato accanto al letto ha mostrato di percepire qualcosa, un’emozione. A rendere nota la notizia la stessa Asl. La paziente da 5 mesi è ricoverata nel ‘modulo’ stati vegetativi del centro, spiega Andrea Bertolucci, il medico referente clinico del reparto, che sulle condizioni della donna parla di “stato di minima coscienza”. In occasione di una giornata di pet therapy nel centro, l’animale è stato portato anche accanto al letto della paziente: dietro ordini vocali semplici degli operatori, la donna ha avuto una reazione muovendo la mano verso il cane.
E’ stata poi aiutata ad accarezzarlo e, “a seguito della percezione tattile ha assunto un’espressione del viso rilassata e distesa”
Un piccolo gesto E’ stato un episodio denso di significato, in grado di dare speranza ai familiari, ma anche un’enorme gratificazione per il personale, che in “San Cataldo” è quotidianamente impegnato a garantire un’adeguata presa in carico dei pazienti, indipendentemente dal loro stato di salute, sempre in un’ottica di qualità di vita. Gli operatori socio-sanitari della struttura polivalente di San Cataldo si occupano degli utenti dell’Hospice, della RSA Arcobaleno, del modulo stati vegetativi e del modulo per disturbi cognitivi comportamentali RSD. Più in generale, la pet therapy rientra in un percorso di umanizzazione delle cure, concetto che si è evoluto negli ultimi anni ed in virtù del quale non c’è solo una malattia da curare bensì una persona da considerare nella sua interezza, con bisogni che riguardano anche la sfera psico-affettiva e relazionale. Il progetto è il frutto di un lavoro di pianificazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie volte a tutelare al massimo sia la persona ricoverata che l’animale coinvolto; alle sedute periodiche di pet therapy partecipano infatti solo cani giudicati idonei in base a precisi requisiti comportamentali e sanitari. I benefici della loro presenza a fianco dei pazienti hanno anche basi chimiche e fisiche: il loro affetto stimola l’organismo a produrre endorfine inducendo uno stato di tranquillità e rilassatezza. Accarezzare un animale significa per alcuni pazienti lasciarsi andare alla tenerezza e anche riscoprire l’importanza del contatto fisico. Di più, la presenza di un animale risveglia spesso ricordi di un’esistenza passata, frammenti di vita che tornano ad affiorare nella mente. E’ quindi importante la relazione che si viene ad instaurare tra il cane e la persona, che spesso permette di aprire nuovi canali comunicativi con il paziente, sempre in funzione del raggiungimento degli obiettivi legati al progetto dedicato a ciascun ospite.


Categorie: Curiosità