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Vogliamo farci ubbidire dai gatti? Addestriamoli come i cani, lo dice uno studio dell'Università di Budapest

08/10/2020

Provate a dare a un gatto il comando “seduto!”: difficilmente vi ascolterà. Eppure il felino, l’animale indipendente per eccellenza, potrebbe accondiscendere a queste richieste se messo in condizione di imitare le azioni umane. È quanto emerge da una ricerca pubblicata su Animal Cognition dai ricercatori dell’Università di Budapest Eötvös Loránd, guidati da Claudia Fugazza e Ádám Miklósi, che hanno studiato il comportamento di una gatta giapponese di 11 anni di nome Ebisu. Secondo lo studio, in condizioni scientificamente controllate, Ebisu era in grado di imitare delle azioni che la padrona le mostrava: un paradigma di apprendimento chiamato “Do as I do”, noto a chi addestra i cani. I cani, appunto: questa è la prima volta che a presentare tale capacità socio-cognitiva sono i gatti.Tutto per quei bocconcini
Ebisu sicuramente non è una gatta come le altre: la sua padrona è un’addestratrice di cani che utilizza, per l’appunto, il metodo “Do as I do” nel suo lavoro. Questa tecnica di addestramento, sviluppata proprio dalla prima autrice dello studio Claudia Fugazza, etologa e istruttrice cinofila, applica nella pratica il paradigma messo a punto negli studi socio-cognitivi sugli animali: consiste nell’insegnare a un cane a replicare un comportamento o un’azione effettuata dal trainer. Spesso viene utilizzato come approccio per capire se gli animali possono davvero imitare, e quindi compiere azioni mai fatte prima, semplicemente osservando chi la esegue. Addestramento vuol dire ordini impartiti, gioco, ma soprattutto bocconcini di ricompensa: è qui che risiedeva la grande motivazione di Ebisu. “L’animale apparteneva a un’addestratrice che conosco”, spiega a Galileo Fugazza. “Dal momento che le sessioni di esercizio dei cani prevedevano ricompense con il cibo, Ebisu era molto motivata a lasciarsi addestrare”. Spesso, infatti, la gatta si inseriva di straforo negli allenamenti della padrona, solo per ottenere qualche bocconcino in più. L’effetto collaterale, però, è che contestualmente veniva addestrata con il metodo di Fugazza, come se fosse un cane. (video)

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Categorie: News dal Mondo