Vacanze pet friendly? 1,8 milioni di famiglie con animali al seguito lamenta problemi di accessibilità
17/08/2015
Vacanze sì, ma non per tutti. Quasi dieci milioni di famiglie, il 16,4 % del totale, riscontrano problemi di accessibilità; un vero esercito di turisti che se trovassero servizi adeguati genererebbero un impatto diretto sul PIL di 11.7 miliardi di Euro (0,74% di quello nazionale) e una spesa indiretta incluso l’indotto di 27,8 miliardi di Euro (1,75% del PIL). A renderlo noto è una ricerca dal titolo “Turismo senza confini: i bisogni dell’accessibilità”, realizzata dall’Osservatorio Europcar che ogni anno, con l’Istituto di ricerca Doxa, fotografa gli stili di vacanza degli italiani.
Secondo quanto emerge dallo studio, le categorie più penalizzate sono quelle dei turisti diversamente abili e dei senior (circa la metà del totale), seguiti dai nuclei familiari numerosi e con bimbi piccoli e da quelli con animali. Infatti ben 1,8 milioni turisti con animali al seguito (rappresentano il 50% delle richieste di accessibilità) lamentano incomprensioni se non proprio ostilità durante le vacanze. Non deve dunque sorprendere se una quota consistente delle famiglie italiane – il 21% – richiede la disponibilità di infrastrutture per i “pelosi”.
Se l’accessibilità non deve essere considerata turismo di nicchia – per una nicchia di società che va tutelata – ma deve essere completamente trasversale a tutti i turismi, cosa chiedono questi 10 milioni di viaggiatori una volta arrivati a destinazione? Anzitutto l’eliminazione delle barriere architettoniche, (63% degli intervistati), che rappresentano un fattore penalizzante non solo per i portatori di disabilità fisiche o sensoriali (76%) e i senior (73%), ma anche per i malati cronici (74%), le famiglie con bambini piccoli (59%) e anche chi viaggia con animali (67%). Al secondo posto il monitoraggio della reale esistenza e qualità dei servizi offerti (lo chiede il 77% dei malati cronici, il 74% delle famiglie con più bambini e il 68% delle persone con disabilità) e, a seguire, la formazione degli operatori.
In questo scenario, i canali privilegiati per l’accesso alle informazioni e la pianificazione delle vacanze, sono internet (64%) e i siti di enti pubblici nello specifico (40%) ma un peso non indifferente lo ha anche il passaparola il passaparola tra amici e parenti (39%), soprattutto per la sua capacità di veicolare e di trasmettere quella componente immateriale del servizio che riguarda in genere l’accoglienza e che si traduce in cortesia, attenzione, professionalità degli operatori.
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