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Un gesto d’amore può causare un "abbandono". Chi vede un cucciolo di capriolo non lo tocchi. Nel dubbio contatti le autorità

16/05/2018

È ricominciata, anche nel Genovesato, la stagione dei caprioli. Il primo neonato dell’anno è stato accolto proprio ieri dal Cras (Centro Assistenza Animali Selvatici) di Campomorone (Genova). Chi volesse contribuire al mantenimento del piccolo e dei suoi “fratelli” può partecipare all’iniziativa di crowdfunding sulla piattaforma intitolata la “buona causa”. Aiutare è facile, basta cliccare su questo link.
Con l’occasione, Enpa Genova rinnova l’invito a non toccare i neonati di capriolo che dovessero sembrare abbandonati. «Il più delle volte non è così. Mamma capriolo – spiega la Protezione Animali – li lascia temporaneamente in un luogo sicuro mentre si allontana per cercare del cibo, poi tornerà da loro e continuerà a svezzarli. Quando i piccoli vengono toccati o, peggio ancora spostati, non vengono più riconosciuti, attraverso l’olfatto, dai genitori». In altri termini, questo significa condannarli ad essere abbandonati (e, nella più fortunata delle ipotesi, ad essere soccorsi da un Cras). «Su circa 50 caprioli accolti l’anno scorso – spiega Massimo Pigoni, responsabile del Centro Enpa di Camporone – 30 erano neonati». Chi avesse dei dubbi, prima di avvicinarsi al cucciolo di capriolo, deve assolutamente chiedere informazioni alle autorità.


Categorie: Curiosità