Se Andrea Cisternino, il volontario che lo scorso aprile si è visto dare alle fiamme il rifugio da lui gestito in Ucraina, ha potuto “ricominciare da capo” e ricostruire la struttura, il merito è anche delle circa 44mila firme raccolte da una petizione promossa sulla piattaforma “change.org”. Quarantaquattromila voci in tutta Europa che hanno spinto il Governo ucraino a sostenere l’iniziativa di Cisternino in favore dei randagi e che hanno convinto moltissimi cittadini ucraini, colpiti da quanto accaduto ai poveri animali morti nell’incendio, ad appoggiare anche economicamente la costruzione del nuovo rifugio. L’auspicio di Andrea e di tutti gli attivisti che collaborano con lui è che fatti come quelli di aprile non si ripetano mai più e che ai trovatelli ucraini sia finalmente data la possibilità di vivere in pace l’attesa di una famiglia.
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