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Tribunale di Milano riconosce e tutela colonie feline condominiali

10/08/2011

I rapporti tra condomini sono spesso messi in crisi dalla presenza di animali domestici sia che vivano negli appartamenti o che qualcuno si occupi di accudirli negli spazi comuni come avviene soprattutto in presenza di colonie feline.
A mettere fine ad una vicenda giudiziaria relativa ad una colonia felina iniziata nel 2006 è stato il Tribunale di Milano con una sentenza che identificando i gatti come animali socializzanti per antonomasia ha riconosciuto loro il diritto di aggirarsi liberamente per gli stabili condominiali perché questa libertà con contravviene ad alcuna regola ma insita nella loro indole.
All’interno del cortile al civico numero 13 di Via Mar Nero vivono cinque gatti sterilizzati e periodicamente controllati dal veterinario. Una signora, abitante nello stabile, oltre a dare cibo e acqua ai gatti ha voluto offrire loro una casettina dove ripararsi, mimetizzandola con piante e fiori e soprattutto garantendo la pulizia e l’igiene del posto.
Tutti i residenti del condominio non hanno mai avuto nulla da eccepire alla presenza dei cinque gatti, di cui due molto anziani e neppure che qualcuno si prendesse cura di loro tranne una coppia di inquilini che detesta i gatti e non tollera la loro presenza nel cortile. I due antigatti fanno scrivere dagli avvocati alla “gattara” intimandole di rimuovere la casetta, le ciotole per il cibo, allontanare gli animali e agli altri 549 condomini che avevano consentito ai gatti di vivere nel cortile, un risarcimento morale. All’inizio delle contestazioni è stato richiesto anche l’intervento della Asl, ma gli ispettori non hanno  percepito odori di sorta e constatato che la piccola colonia era censita e controllata.
“La decisione del giudice civile, invece – sottolinea l’ Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente in un post su Facebook – richiama per la prima volta le normative della Legge 281, riconoscendo che i gatti sono animali sociali che si muovono liberamente e quindi ‘nessuna norma di legge ne’ nazionale ne’ regionale proibisce di alimentare gatti randagi nel loro habitat…’ e che ‘i gatti che stazionano e vengono alimentati nelle zone condominiali non possono essere allontanati o catturati per nessun motivo”. Una sentenza definita storica dagli animalisti e che sia da deterrente per quanti, approfittando dell’assenza di chi si prende cura di loro durante l’anno cercano di allontanarli e a volte addirittura catturandoli


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