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Tigre in gabbia aggredisce e dilania la mano a un dipendente del circo Weber. Il fratello, sconvolto, si suicida

28/12/2011

Sebbene la direzione del circo assicuri che tutte le misure di sicurezza erano state applicate, la tragedia è avvenuta lo stesso. Non è ancora chiara la dinamica dei fatti, sembrerebbe che due fratelli bosniaci, dipendenti del circo Weber, attendato a Catanzaro, forse storditi dall’alcool, si siano avvicinati alla gabbia di una grossa tigre per mettere stupidamente alla prova il proprio coraggio.
Il grande felino, probabilmente infastidito dagli schiamazzi e dalla presenza dei due uomini, con una zampata fulminea attraverso le sbarre, ha artigliato e dilaniato il braccio di uno dei due.
Il ferito è stato immediatamente portato in ospedale dove i medici, viste le profonde ferite riportate, sono stati costretti ad amputargli la mano.
Appresa la notizia, il fratello maggiore, distrutto dal dolore e dal rimorso, si sarebbe impiccato, anche perché non era passato molto tempo da quando un altro fratello era morto in una circostanza simile.
Il giovane a cui è stata amputata la mano avrebbe dichiarato agli inquirenti che quella non era la prima volta che con suo fratello si sfidavano a chi dimostrava più coraggio nel toccare la tigre.
Questo tragico episodio è solo l’ultimo dei numerosi incidenti, anche mortali, causati soprattutto dalle tigri. Forse la legge del 1998 che regola il regime autorizzatorio per la detenzione di grandi felini, elefanti, rinoceronti, orsi, ippopotami ed altri animali pericolosi ha delle maglie troppo larghe per l’incolumità degli uomini e degli animali.


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