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Test su macachi, Senarici chiedono intervento a Ministro della Salute

20/11/2019

Dopo il flash mob al Pantheon di Roma voluto dalla Lav per ricordare il destino dei macachi oggetto della sperimentazione in corso anelle Università di Torino e Parma, il presidente dell’associazione Gianluca Felicetti ha dato notizia che quattro Senatrici e un Senatore, di quattro diversi gruppi politici, da LeU a Forza Italia, dal Movimento 5 Stelle al Pd, hanno chiedono al Ministro della Salute, Roberto Speranza, di revocare l’autorizzazione alla sperimentazione su sei macachi dell’Università di Torino presso l’Università di Parma.
Lo hanno fatto De Petris, Taverna, Lucidi, Cirinnà e Giammanco con un’interrogazione a risposta orale nella quale, in particolare, rilevano che “per quanto riguarda il Consiglio superiore di sanità, nonostante quanto la Legge abbia puntualmente individuato tutti i profili che avrebbe dovuto analizzare ai fini del rilascio del parere, non viene esposta alcuna argomentazione o motivazione, rendendo, ad avviso degli interroganti, illegittimo il parere e viziando, quindi, per illegittimità derivata, l’autorizzazione del Ministero che vi fa espresso rinvio” e che “la ricerca sui primati non umani è una ricerca che viene svolta dagli anni ’70, su cui vi è moltissimo materiale e che non ha portato risultati soddisfacenti, mentre, al contrario, si stanno sviluppando molti studi su esseri umani già malati della medesima patologia, che stanno portando ottimi risultati a riprova che il rapporto tra danno e beneficio sembrerebbe non essere bilanciato e di conseguenza non giustificare il rilascio di un’autorizzazione di una sperimentazione vietata per legge”.
Si chiede dunque di sapere visto che “l’eccezionalità di tale richiesta di utilizzazione di animali particolarmente protetti determina un procedimento amministrativo ed il conseguente eventuale rilascio del provvedimento favorevole, ove il Ministero della salute svolge un importante ruolo di garanzia e vigilanza, che si esplica nell’acquisizione del parere dell’organismo preposto al benessere animale della stessa università e della valutazione tecnico scientifica del Consiglio superiore di sanità. I due organi però non hanno adempiuto ai loro compiti nel rispetto delle previsioni contenute nel decreto legislativo n. 26 del 2014, il quale chiede espressamente all’art. 26, comma 1, lettera d), l’emanazione di un parere motivato individuando, al comma 2, i profili da analizzare ai fini del suo rilascio”: se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario e doveroso annullare immediatamente l’autorizzazione prot. 803 /2018PR, inerente al progetto “Meccanismi anatomo-fisiologici soggiacenti il recupero della consapevolezza visiva nella scimmia con cecità corticale”, emessa in palese violazione della normativa di riferimento, di cui al decreto legislativo n. 26 del 2014 e dell’obbligo di motivazione di cui all’art. 3 della legge n. 241 del 1990”.

 


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