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Stop vivisezione: primo si della Camera emendamento a Direttiva UE

20/01/2012

La chiusura di Green Hill, l’allevamento di cani destinati alla vivisezione di Montichiari, è sempre più vicino.
La Camera dei Deputati attraverso la commissione Politiche Comunitarie ha pronunciato il suo sì alla legge che pone il divieto di allevare cani, gatti e primati destinati alla vivisezione su tutto il territorio italiano, per la prossima settimana è previsto l’approdo in aula per il voto finale. Grazie a questa norma potrebbe essere decisa la chiusura immediata di Green Hill e di altre strutture simili, liberando migliaia di animali destinati ad esperimenti in Europa e Stati Uniti.
“Soddisfazione” è stata espressa da tutte le associazioni animaliste e da quanti amano gli animali. La LAV-Lega Anti Vivisezione ha diffuso una nota di commento a questo  primo sì, votato dalla Commissione politiche europee della Camera.
 “La chiusura di Green Hill, il divieto di alcune forme di sperimentazione sugli animali, l’incentivazione dei metodi alternativi, possono essere una realtà grazie al testo proposto dalla Commissione Affari Sociali di Montecitorio – dice la LAV – si tratterebbe di concreti passi in avanti, con nostro obiettivo l’abolizione della vivisezione, per controbilanciare i nefasti effetti della direttiva approvata a Bruxelles un anno e mezzo fa e che l’Italia deve recepire, volente o nolente, entro il novembre prossimo”.
 “Chi contrasta questo emendamento è chi vuole, di fatto, continuare a fare di tutto, su tutti gli animali, e continuare a tenere aperti allevamenti come quello di Green Hill in Lombardia. Il miglior risultato ad oggi ottenibile dalla politica italiana – conclude l’associazione animalista – ringraziamo i deputati che contro la politica del “tanto peggio tanto meglio” stanno riuscendo a ottenere un importante risultato che ora andrà confermato dall’Aula di Montecitorio e rappresenterà il vincolo per la stesura del nuovo Decreto Legislativo italiano da cui non si potrà tornare indietro. Per l’utilizzazione dei randagi, infine, l’Italia ha già in vigore il divieto del loro utilizzo, contenuto fin dal 1991 nella Legge 281 su cani e gatti”.

Fonte: www.lav.it


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