Con il sequestro preventivo dei carri, dei bovini e dei cavalli che nei prossimi giorni avrebbero dovuto prendere parte alle Carresi molisane, sequestro operato nei giorni scorsi dai carabinieri del Nas e delle Compagnie di Larino, Termoli, Campobasso e Boiano su provvedimento del Gip di Larino, il nostro Paese taglia un traguardo storico: per la prima volta una manifestazione popolare viene bloccata per impedire che gli animali possano subire maltrattamenti.
L’inchiesta, iniziata ad aprile 2014 dopo un esposto-denuncia presentato dall’Enpa, si è sviluppata attraverso test, osservazioni con videoriprese e l’ausilio di medici-veterinari dell’Asrem (Azienda sanitaria regionale del Molise). L’insieme degli elementi raccolti ha permesso agli inquirenti di dimostrare che i capi impiegati sono stati “ripetutamente costretti ad attività comportanti sevizie, strazi o, comunque, fatiche insopportabili per le loro caratteristiche etologiche”.
“Sia i bovini che gli equini – hanno spiegato gli inquirenti nel corso della conferenza stampa – sono stati costretti a correre per gran parte del percorso su fondo asfaltato o, comunque, inidoneo ad attutire l’impatto degli zoccoli e ad evitare scivolamenti”. I bovini sono stati, inoltre, costretti a “fatiche ad essi non connaturali ed insopportabili, consistite nella corsa su strada asfaltata trainando carri con a bordo persone, durante la quale sono stati sottoposti, al solo scopo di aumentarne la velocità, a violenti e ripetuti colpi inferti con l’uso di bastoni o verghe con punta acuminata, tanto da generare in loro un forte stress, sofferenze, lesioni e sanguinamenti”. Gli investigatori riferiscono poi di trattamenti farmacologici non autorizzati e privi di prescrizione medica “al solo scopo di migliorare le prestazioni degli animali”. Nel dettaglio, nel caso della sostanza risultata maggiormente impiegata, ovvero il “Flunixin”, a fronte di un limite massimo di rilevabilità pari a 2 nanogrammi per litro di sangue, sono state riscontrate positivià anche nell’ordine di oltre 450 nanogrammi per litro di sangue. Carri e animali sono stati dati in custodia alle associazioni carriere.
«Quanto accaduto con le Carresi – dichiara la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi -sia di monito per tutti coloro i quali pensano che sia ancora possibile sfruttare gli animali in nome di presunte tradizioni. Il messaggio lanciato da Campobasso è evidente: nessuno potrà e dovrà più violare la legge per alimentare una forma di presunto e malsano divertimento. Ringrazio Carabinieri e magistratura per l’efficienza e la professionalità dimostrata con questa operazione».
In attesa che le indagini facciano il loro corso, un dato certo c’è già: quest’anno le Carresi non si correranno. E’ questo – secondo l’Enpa – rappresenta un risultato storico. (foto primonumero.it)
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